AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

420
GETA POPESCU LINGUA ITALIANA CONTEMPORANEA Fonetica Morfologia

Transcript of AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

Page 1: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 1/419

GETA POPESCU

LINGUA ITALIANA CONTEMPORANEA

Fonetica

Morfologia

Page 2: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 2/419

 

© Editura Fundaţiei România de Mâine, 2008

Editură acreditată de Ministerul Educa ţ iei, Cercet ării şi Tineretului  prin Consiliul Na ţ ional al Cercet ării Ş tiin ţ ifice

din Învăţământul Superior  

Descrierea CIP a Bibliotecii Naţionale a României

POPESCU, GETA

Lingua italiana contemporanea. Fonetica. Morfologia/ 

Geta Popescu. – Bucureşti: Editura Fundaţiei

 România de Mâine, 2008.

ISBN 978-973-725-979-0

811.131.1

Reproducerea integrală sau fragmentar ă, prin orice formă 

şi prin orice mijloace tehnice, este strict interzisă şi se pedepseşte conform legii.

 Ră spunderea pentru con ţ inutul  şi originalitatea textuluirevine exclusiv autorului/autorilor. 

Page 3: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 3/419

UNIVERSITATEA SPIRU HARET 

FACULTATEA DE LIMBI ŞI LITERATURI STR ĂINE

GETA POPESCU

LINGUA ITALIANA CONTEMPORANEA

Fonetica

Morfologia

EDITURA FUNDAŢIEI ROMÂNIA DE MÂINE  Bucureşti, 2008

Page 4: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 4/419

 

Page 5: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 5/419

  5

 

CONTENUTO

Prefazione ..........................................................................................

I. FONETICA 132

II. MORFOLOGIAL’Articolo …………………………………………………………..

Scelta delle forme dell’articolo ……………………………...

L’articolo determinativo con i nomi propri ………………….

Preposizioni articolate ……………………………………….

Il Nome (o sostantivo) ……………………………………………

Distinzione dei nomi in base al significato …………………..

Distinzione dei nomi in base alla forma ……………………..

Formazione del femminile …………………………………...

Formazione del plurale ………………………………………L’Aggettivo

Classificazione degli aggettivi

Accordo dell’aggettivo qualificativo

Gradi dell’aggettivo qualificativo

Il Numerale

 Numerali cardinali e numerali ordinali Il Pronome

Pronomi personaliPronomi personali soggetto 

Pronomi personali complemento 

‘Lo’, ‘ci’ – ‘vi’, ‘ne’: altri usi Pronomi allocutivi 

Pronomi relativi Pronomi e aggettivi possessiviPronomi e aggettivi dimostrativiPronomi e aggettivi indefiniti

Pronomi e aggettivi interrogativi 

Page 6: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 6/419

 6

 

Page 7: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 7/419

  7

 

 Prefazione 

 Il presente volume comprende la Fonetica e laMorfologia italiana , due capitoli di basilare importanza

 per tutti quelli che vogliono studiare la lingua italiana, e idestinatari sono particolarmente gli studenti universitari

del I anno. E’ un corso il cui impianto descrittivo e sis-tema terminologico sono sostanzialmente quelli tradizionali,rinnovato e arricchito lungo gli anni sia nella parteteorica e descrittiva sia nell’eserciziario, puntando sugliaspetti dell’italiano comune. Le regole, le strutture, gli

 schemi sono oggetto di una descrizione chiara, esaustiva eaggiornata e ogni singolo capitolo si chiude con unnumero abbastanza grande di esercizi graduati al fine di

valutare continuamente le conoscenze dello studente.

G. P.

Page 8: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 8/419

 8

Page 9: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 9/419

  9

 

I.  FONETICA 

La fonetica analizza e classifica i suoni del linguaggio o foni nelloro aspetto fisico. La fonologia o fonematica studia invece l’organiz-zazione e la funzione dei foni nella struttura di una determinata lingua.Essa studia i suoni distintivi di una lingua, detti fonemi, quei suoni al

cui cambiamento corrisponde un cambiamento di significato:  cero, mero,  nero,  pero, vero ecc. I fonemi, le più piccole unità distintivedella lingua, vengono rappresentati nella scrittura per mezzo di segnigrafici o grafemi, che sono le più piccole unità distintive della scrittura.In teoria ci dovrebbe essere una corrispondenza perfetta tra i segni delsistema ortografico e i suoni del sistema fonologico, tra grafemi e fonemi,in realtà non esiste un’assoluta corrispondenza tra suoni e segni.

L’alfabeto – l’insieme dei segni grafici, disposti in un ordine

 preciso, con i quali si indicano i fonemi di una determinata lingua.L’alfabeto italiano – ventuno grafemi, ciascuno con il proprionome, che possono scriversi con maiuscole o minuscole:

A, a H, h (acca) Q, q (cu, qu)B, b (bi) I, i R, r (erre)C, c (ci) L, l (elle) S, s (esse)D, d (di) M, m (emme) T, t (ti)E, e N, n (enne) U, u

F, f (effe) O, o V, v (vu, vi)G, g (gi) P, p (pi) Z, z (zeta)

+ cinque lettere straniere → ventisei lettere

J, j (i lungo)K, k (cappa)W, w (vu, vi doppio)X, x (ics)

Y, y (ipsilon, i greco)

Page 10: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 10/419

 10

Quanto al genere dei nomi delle lettere, l’uso è tuttora oscillante; possiamo tuttavia considerarle di genere femminile, soprattutto quandosi sottintende la parola ‘lettera’, ‘vocale’ o ‘consonante’, tutte e tre

femminili: si dice, per esempio, dalla a alla zeta = dal principio allafine; ( fig.) mettere i puntini sulle i = precisare, chiarire qualcosa.

Sistema fonematico italiano

Vocale – il suono prodotto con un’emissione d’aria che nonincontra occlusioni o restringimenti nel canale e nella cavità orale;essa può far sillaba da sola.

Consonante –  il suono articolato viene pronunciato col canale

orale chiuso o semichiuso; essa non può formare sillaba da sola.I. Vocali – i fonemi vocalici dell’italiano sono sette:

a – apertae – aperta: èrba

 – chiusa: mései – chiusao – aperta: pòco

 – chiusa: sólo

u – chiusaPossiamo raggruppare le vocali nel cosiddetto triangolo vocalico,

nel quale si distinguono: – tre vocali anteriori o palatali – una vocale centrale – tre vocali posteriori

e inoltre: – tre vocali aperte – quattro vocali chiuse 

i chiusa u chiusa anteriori e chiusa o chiusa posteriorio palatali e aperta o aperta o velari

a apertacentrale

Quando non sono accentate, le vocali ‘e’, ‘o’ hanno costantementeil suono chiuso; quando invece vi cade sopra l’accento, hanno ora ilsuono chiuso ora il suono aperto. La pronuncia aperta o chiusa di

queste vocali assume particolare importanza nei casi in cui costituisce

Page 11: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 11/419

  11

l’unico elemento distintivo tra parole di significato diverso, ma ugualinella scrittura, i cosiddetti omògrafi: 

è (aperta) é (chiusa)èsse = lettera dell’alfabeto ésse = pronome personalelègge = da ‘leggere’ légge = norma pèsca = frutto del pesco pésca = da ‘pescare’rè = nota musicale ré = monarca, sovranovènti = plurale di ‘vento’ vénti = numerale

ò (aperta) ó (chiusa)còlto = da ‘cogliere’ cólto = istruito, dottofòro = piazza fóro = buco

vòlto = da ‘volgere’ vólto = viso, faccia

 Non esistono regole per stabilire quando la ‘e’ e la ‘o’ tonichehanno suono aperto e quando, invece, hanno suono chiuso. Nei casidubbi è necessario ricorrere al dizionario.

Il dittongo – gruppo fonetico costituito da una vocale precedutada semiconsonante o seguita da semivocale nella medesima sillaba. Ildittongo può essere:

 – ascendente→  semiconsonante + vocale:ia: f iamma, piatto, piazza ua: guaio, lingua, quasiie: f ieno, ieri, piede ue: guerra, questo, sangueio: corridoio, gioco, pioggia ui: anguilla, guida, quindiciiu: aiuto, f iume, schiuma uo: cuore, f uori, liquore

 – discendente → vocale + semivocale:

ai: far ai  au: causa, laureato

ei: lei eu: neurologiaoi: poiui: altr ui, suicidio

I dittonghi mòbili – i dittonghi ‘uò’ e ‘iè’ perdono le semicon-sonanti ‘u’, ‘i’ quando l’accento si sposta su un’altra sillaba:

uò → o iè → e buòno → bontà cièlo → celèstemuòvere → moviménto piède → pedèstre

scuòla → scolàro Sièna → senése

Page 12: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 12/419

 12

Si conserva il dittongo mobile: – nelle parole composte: buongiorno, fuoribordo; – negli avverbi in -mente: ciecamente, nuovamente;

 – nei verbi ‘nuotare’, ‘vuotare’ per evitare ogni possibile ambiguitàcon i verbi ‘notare’, ‘votare’; – nei derivati: fieno→  fienile, fiero →  fierezza, piede →  piedistallo; – nei superlativi: buonissimo, nuovissimo.

Il trittongo – complesso di tre suoni vocalici in una sola sillaba: buoi, guai, miei, studiai.

Lo iàto – incontro di due vocali che fanno parte di sillabe distinte:

du-ello r i-unireide-a te-atro po-eta zo-ologi-a

II. Consonanti – in italiano sono quindici consonanti: – semplici – doppie – gruppi consonantici: – digrammi

 – trigrammi

grafema definizione fonetica esempio

 p  occlusiva bilabiale sorda palla 

 b  occlusiva bilabiale sonora orale bello 

m  occlusiva bilabiale sonora nasale mare 

t  occlusiva dentale sorda tela 

d  occlusiva dentale sonora orale donna 

n  occlusiva dentale sonora nasale nero 

gn  occlusiva palatale sonora nasale gnocchi c + a, o, uch + e, iq + ua, ue, ui, uo

occlusiva velare sordacasachiloquadro 

g + a, o, ugh + e, i occlusiva velare sonora

gattoghiro 

z  affricata alveolare sorda zio 

Page 13: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 13/419

  13

grafema definizione fonetica esempio

z  affricata alveolare sonora zero 

c + e, i affricata prepalatale sorda cera 

g + e, i affricata prepalatale sonora giro 

f   continua costrittiva labiodentale sorda fare 

v  continua costrittiva labiodentale sonora vedo 

s  continua costrittiva alveolare sorda sera 

s  continua costrittiva alveolare sonora smilzo 

sc + e, i

sci + a, o, u continua costrittiva prepalatale sorda

scena

sciame 

r   continua vibrante alveolare rana 

l  continua laterale alveolare luna 

gl + igli + a, e, o, u continua laterale palatale

glitaglio

Si pronunciano come in romeno ‘b’, ‘d’, ‘f’, ‘l’, ‘m’, ‘n’, ‘p’,

‘r’, ‘t’, ‘v’: banca, d are,  f are, l ibro, madre, nipote,  padre, r umore,t itolo, vento.Si pronunciano diversamente:

cc + a, o, u → casa, coro, cu polac + l, r → cl asse, cr ederec + e, i → cena, cinemach, sc – digrammisci – trigramma

gg + a, o, u →  gallo, goccia, gustog + l, r →  gl obo, gr andeg + e, i →  gelo, ginnasticagh, gl, gn – digrammigli – trigramma

 – non rappresenta alcun suono, è soltanto un segno grafico;

Page 14: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 14/419

 14

 – distingue le voci del verbo ‘avere’, per influenza del verbolatino HABERE, dagli omòfoni (parole con suono uguale ma origine,significato, a volte anche grafia diverse):

1ª persona singolare ho  o  → io ho / bianco o nero

2ª persona singolare hai  ai  → tu hai / vado ai laghi

3ª persona singolare ha  a → egli ha / vado a Sinaia

3ª persona plurale hanno anno → essi hanno / anno accademico 

 – si trova: – nei digrammi ‘ch’, ‘gh’ → che, chino, ghetto, ghianda

 – nelle interiezioni ah!, ahi!, eh!

q

q + u + vocale → quadro, questo, qui, quotidianocq → acqua, tacqueqq → soqquadro: mettere a soqquadro = in gran disordine

s

‘s’ sorda: s + vocale →  sale,  seme,  sigaro; nei derivati e neicomposti: capo saldo, gira sole

s + c, f, p, q, t →  scala, tra sporto, squadra, pa st oconsonante + s → corsa, pensoss → ge sso, ro sso

‘s’ sonora: s + b, d, g, l, m, n, v, z →  sbarcatoio,  sd raiarsi, sg uardo, sl ancio, smarrito, snello, sr adicato, svenuto

‘s’ tra due vocali → me se, vi so

‘s’ impura = ‘s’ + consonante →  scolaro, st offa, str ada

z

‘z’ sorda: z + ia, ie, io → gra zie, spa zio

l + z → alz are, calz azz → pa zz o

‘z’ sonora: ‘z’ tra due vocali → a z oto, o z ono

zz → anali zz are

Page 15: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 15/419

  15

Le consonanti doppie – segnano differenza di senso: 

consonante semplice consonante doppia

ca pellicar oca saeconona penaro saser aset e

sono 

ca ppellicarr oca ssaeccononna pennaro ssaserr asett e

sonno 

Esempi:capelli neri, biondi / cappelli di stoffaun caro amico / un carro di legnacasa paterna / Cassa di risparmiofarsi l’eco di qualcuno / ecco il treno che arrivala nona sinfonia di Beethoven / nonna materna pena capitale / penna a sfera

offrire una rosa / bandiera rossalavorare da mattino a sera / fiore di serraavere sete / le sette meraviglie del mondoio sono (‘essere’) / parlare nel sonno

Il digramma – successione di due diversi grafemi per rappresentareun solo fonema:

ci + a, o, u → ciao, panciutogi + a, o, u → man gio, giùch + e, i → bar che, pochigh + e, i →  ghe pardo, ghiacciogl + i → in parole di origine greca o latina, si pronuncia come in

romeno: glicine, glicerina; anglicano, ganglio, geroglifico, negligenzagl + a, o, u → si pronuncia come in romeno:  glaciale, gloria,

deglutiregn + vocale → re gnare, de gne, ma gnifico, ba gno, o gnuno

si pronuncia come in romeno: Wagner, wagneriano

sc + a, o, u →  scafandro, scolaro, scudiero

Page 16: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 16/419

 16

sc + i →  sciroppo, sciaresc + e → scena, pesceIl trigramma – successione di tre grafemi indicanti un solo

fonema:sci → la sciare, sciogliere (la ‘i’ non si pronuncia)sce →  scena, pe scegli → fi glio, sce gliere

Le lettere straniere j (i lungo) – appare in:

 – nomi propri: – topònimi →  J esolo, J onio – antropònimi →  J acopo, O jetti

 – nomi stranieri →   jambon (fr.) jeans (ingl.) J unker (ted.)

k (cappa) appare in: – parole straniere → k aràte, k arting, k ayak , k oàla – sigle di origine greca →  kg, km, kl, kw; in forma

 piena è preferibile ricorrere alla grafia italianizzata: chilogrammo,chilòmetro, chilòlitro, chilowatt .

w (vu, vi doppio) – pronunciata come: – ‘u’ semiconsonantica → weekend, western, whisky – ‘v’ → W alter, W assermann, watt, wolframio

x (ics) appare in: – parole formate con i prefissi di origine greca  xeno-,

 xero-, xilo– →  xenofobia, xenòfobo, xerocopia, xilòfono; – toponimi →  X anto – antroponimi → Mar  x; nei suoi derivati: mar  xismo

 – forestierismi → te xano, mi xer y (ipsilon, i greco) →  yacht, yemenita, yoga, brand y, derb y.

La sillaba – un fonema o un gruppo di fonemi che si articolanoin modo distinto e autonomo, con una sola emissione di voce; puòessere formata da una vocale o da un dittongo, soli o accompagnati dauna o più consonanti. In italiano il centro di una sillaba è semprecostituito da una vocale.

Page 17: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 17/419

  17

Si può distinguere tra: – sillaba tonica – su cui cade l’accento

atona – senza accento tonico

 – sillaba aperta o libera – finisce in vocale: ca-sa;chiusa o implicata – finisce in consonante: car -ne.

Dal punto di vista del numero delle sillabe, in italiano le parolesi dividono in:

 – monosillabi: e, ma, giù, tuoi; – polisillabi: – bisillabi: bràc-cio, fór-ma, vì-a;

 – trisillabi: àn-ge-lo, con-tè-sto, far-fàl-la; – quadrisillabi: far-ma-cì-a, pa-pà-ve-ro,

re-pli-ca-re; – cinque, sei, sette o più sillabe: a-rit-me-ti-ca, pa-ra-go-na-bi-le.

Regole per la divisione dei vocaboli in sillabe

Si dividono: – una vocale iniziale di parola, seguita da una consonante

semplice: i-so-la, u-t i-le; – le vocali in iato: pa-u-ra, sci-a-re; – una consonante semplice seguita da vocale: ma-re, vo-la-re; – le consonanti doppie e il gruppo ‘cq’ si dividono a metà: con-

ne s-sió-ne; stel-l a; ac-qua, nac-que; – nel caso di due o tre consonanti diverse tra loro: 

1. se si tratta di un gruppo di consonanti in principio di parola,il gruppo non si divide e fa sillaba con la vocale che segue:

 stra-da;  spro-fon-da-re; bra-vo; dram-ma;  gran-de; tre-no; inquesto gruppo va considerata anche la ‘s impura’, che si

unisce sempre alla consonante o alle consonanti che seguono:o- spi-te; a- stro;

2. se invece il gruppo di consonanti non si trova in principio di parola, allora questo si divide: la prima consonante del gruppova con la vocale precedente, l’altra o le altre con la vocaledella sillaba che segue: ar-ma; par-co; tec-ni-ca; en-tr a-re;

 – le parole composte si dividono tra prefisso e base: sub-nor -ma-le.

 Non si dividono:

 – i dittonghi e i trittonghi: pio-ve; guai;

Page 18: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 18/419

 18

 – i digrammi e i trigrammi: bar-che; ghiac-cio; re- gna-re;  scim-mia; sce-na; mo- glie; sba- glia-re;

 – i gruppi consonantici costituiti da ‘b’, ‘c’, ‘d’, ‘f’, ‘g’, ‘p’, ‘t’,

‘v’ + ‘l’, ‘r’ → ca-bl o- gr am-ma. – nel caso in cui si giunga in fin di riga con un apostrofo, è

consigliabile mantenere l’integrità della sillaba che comprendel’apostrofo: del- / l’a-mi-ca; quel- / l’uo-mo; nel- / l’i-so-la;

 – nel caso in cui si debba dividere in fin di riga una parolacomposta contenente un trattino, è opportuno segnare il trattino duevolte, uno in fin di riga, l’altro all’inizio della riga seguente: guerrarusso- / -giapponese.

L’accento  – rafforzamento della voce nella pronuncia di unasillaba, in particolare di una vocale in essa contenuta. La sillaba e lavocale accentate si chiamano toniche; le altre sillabe e le altre vocalisi chiamano atone.

Si distinguono: – accento intensivo o dinamico, proprio dell’italiano, del francese,

del tedesco, che consiste in un aumento dell’intensità della voce; – accento musicale o cromatico, nel cinese, che consiste in un

aumento dell’altezza della voce; – accento fisso, quando in una lingua cade in tutte le parole su

una data sillaba (in francese, sempre sull’ultima); – accento libero, quando in una lingua può cadere su tutte le

sillabe, come in italiano. – accento tonico, proprio di ogni parola; – accento grafico, usato solo in certi casi nella scrittura in

corrispondenza dell’accento tonico.

Quindi tutte le parole hanno un accento tonico, ma solo alcunehanno anche l’accento grafico.

In italiano l’accento cade normalmente: – sull’ultima sillaba → parola tronca o ossitona: città; per ché; – sulla penultima sillaba → parola piana o parossitona: cànto;

 pas sàre; – sulla terzultima sillaba → parola sdrucciola o proparossitona:

tàvolo; ùmile; rìdere;

Page 19: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 19/419

  19

 – e raramente sulla quartultima sillaba → parola bisdrucciola:à bitano; de sìderano.

o sulla quintultima, in alcune forme verbali composte

con pronomi enclitici → parola trisdrucciola: rècitamelo.Come segno grafico, l’accento si usa in italiano per indicare lavocale tonica:

 – accento grave [`], si segna su: – ‘e’, ‘o’ aperte; – ‘a’, ‘i’, ‘u’;

 – accento acuto [´], si segna su ‘e’, ‘o’ chiuse.

 Nell’ortografia italiana l’accento è obbligatorio: – sui polisillabi tronchi: carità, università, desiderò, partirà;

 – sui monosillabi: già, più, può; – su alcuni monosillabi, per distinguerli da parole uguali nella pronuncia (gli omofoni) o nella scrittura (gli omografi), di significatodiverso:

dà daUgo mi dà un libro. santa Caterina da Siena; contare da

uno a dieci; comportarsi da amico;Ti aspetto da un’ora.

è e

Ugo è studente. buono e bello; io e voi;Salutò e uscì.là la

quel ragazzo là; la casa; La prego, Signore;Vai là! La vidi ieri a teatro.

lì lilì dentro; quel volume lì; Li ho incontrati ieri in montagna.Mettilo lì!

né ne

 Non ti aiutiamo né io né lui. Appena lo conobbe ne divenne amico.Dammi una caramella, io non ne ho più.

sé seessere pieno di sé;La cosa in sé ha poco valore.

Tu, se ben ricordo, sostenevi ilcontrario.Se vincessi alla lotteria!

sì sidire di sì si dice;

Carla si veste con gusto.

Page 20: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 20/419

 20

tè teuna bustina di tè; tè collimone; servizio da tè

Tuo fratello verrà con te.Te lo dico io.

Quando il pronome ‘sé’ è seguito da ‘stesso’ o ‘medesimo’,l’accento grafico è facoltativo. Quando l’accento cade all’interno di parola, l’accento grafico non si mette. Tuttavia ci sono dei casi in cuiuna parola può avere due significati diversi a seconda di dove cadel’accento; si tratta di alcuni omografi, termini che non si distinguono per come vengono scritti ma per come vengono pronunciati:

àncora di salvezza ancóra: non è ~ arrivatobàlia: far da ~ a qualcuno balìa = potere: in ~ della sortecómpito in classe compìto = cortese: una persona ~anòcciolo dell’oliva nocciòlo (albero)

 pèsca (fruto del pesco)  pésca: andare a ~; ~ del tonno prìncipi: i ~ di casa Savoia  princìpi: i ~ della logica sùbito: vieni qui ~  subìto: un danno ~ = r ìcevuto

L’apòstrofo – segno [‘] che indica:

 – l’elisione di una vocale: l’anima, quest’uomo, sant’Agostino; – il troncamento di una sillaba: po’ = poco → Ugo vuole un po’d’acqua.

 – la soppressione del millesimo e del centesimo nelle date: il ‘500.

L’elisione – soppressione della vocale finale atona di una paroladinanzi alla vocale iniziale della parola seguente. Nella grafia, adifferenza del troncamento, si segna con l’apostrofo: l’arte, anch’io,

 senz’altro.Si elidono: – articoli → l’uomo, l’amica, un’amica;

 – preposizioni articolate: nell’età; – aggettivi: ‘bello’, ‘buono’, ‘grande’, ‘questo’, ‘quello’,

‘santo’ → bell’orologio, bell’architettura; buon’amica;  grand’opera;quest’anno, quest’aria; quell’uomo, quell’aula; sant’Andrea, sant’Agnese;

 – ‘come’, ‘ci’ davanti al verbo ‘essere’: com’è andata?,

c’è, c’erano; – alcune espressioni idiomatiche: a quattr’occhi,

tutt’altro, senz’altro, nient’altro, mezz’ora;

Page 21: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 21/419

  21

– alcune preposizioni: ‘di’ → d’accordo, d’oro, una

domenica d’autunno;‘da’ → d’altra parte,

d’altronde, d’ora in poi.Il troncamento o l’apòcope – caduta di uno o più suoni in fine

di parola.Può essere: – vocalico: mal (e) di mare, a fior d’acqua, essere in fin di vita; – sillabico: fra(te) Cristoforo, quel (lo) signore.Talvolta si segna con l’apostrofo: – po’ = poco → Sono un po’ stanco stasera.

 – ca’ = casa → Ca’ Foscari (palazzo veneziano); – mo’ = modo → a mo’ di = in funzione di; – da’, di’, fa’, sta’, va’, forme dell’imperativo dei verbi ‘dare’,

‘dire’, ‘fare’, ‘stare’, ‘andare’:

Di’ a Maria di tornare subito!

Si troncano:

 – articoli: ‘uno’ → un albero; e i composti: ‘alcuno’, ‘nessuno’,‘ciascuno’ → nessun operaio, ciascun abito;

 – aggettivi: ‘buono’ → buon affare, buon prodotto;‘bello’, ‘frate’, ‘grande’, ‘quello’, ‘santo’ →  bel  giovane;  fra 

Cristoforo;  gran giocatore,  gran bellezza; quel  libro;  san Giovanni, san Iacopo;

‘suora’ →  suor Ana; suor Maria;‘tale’, ‘quale’ → un tal individuo; qual è.

Esercizi

1. Con l’aiuto del dizionario, completa le parole con:vocali: c_sa, d_re, fars_, lett_ra, m_gma, p_ne, r_sa, s_le, tass_, z_na;dittonghi: bugg__rdo, camp__ne, glor__so, graz__, ins__me,

trinom__, ug__le, ultras__no, umil__re, valig__;consonanti doppie: a__u__o, bo__e__ino, gia__a, i__ediato, le__enda,

ma__o, profe__ore, tu__el, ve__hio, vi__ima;

digrammi: bolo__ese, campa__a, __iamare, co__ome, __iacciaio,

Page 22: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 22/419

 22

lava__a, ma__etico, ri__iedere, spu__a, un__ia;trigrammi: cana___a, conchi___a, consi___o, fami___a, ___icco,

sce___ere, ___are, ___entifico, sba___o, ugua___anza.

2. Completa le seguenti parole con la lettera adeguata. Attenzione,c’è più di una possibilità!

mese me...elame la...eneve ne...erane ...anevede ...ederive ...ivemeno ...enovena ve...a

 sere ...eretara ...ara

3. Ora inserisci le parole in corsivo dell’esercizio precedenteinvertendo l’ordine delle sillabe:

I ________ amici si riconoscono al momento del bisogno. Hai pagatola ________ del mutuo? E’ una persona che non ha sangue nelle ________. Mia nonna, quando legge i giornali, s’interessa solo dellacronaca ________. Marco ha una faccia tonda come una ________.Prima di prendere una decisione si ________ tener conto di tutte ledifficoltà da affrontare. Ti prego di chiamare le cose col loro ________. Si ________ conto di avere torto, quindi preferì tacere. Sevuoi andare in Sardegna, devi prendere la ________.

4. Inserisci le seguenti parole a, ha, ah, ai, hai, anno, hanno, o,

ho al posto dei puntini: – Mamma, mi sono ferito _____ una mano! – Fammi vedere, ma come _____ fatto? – _____, mi fai male! – Da domani non andrai più _____ giocare in cortile, ne _____ fin

sopra i capelli.

Page 23: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 23/419

  23

 – Sono stati i miei amici, mi ________ spinto e sono caduto. – Non c’è un giorno che vada bene, _____ torni ferito _____ con ivestiti rotti, per fortuna che il prossimo _____ andrai _____ scuola! – _____, sai che bello! – Bello _____ brutto, ci andrai! – Ma io non voglio, il nonno non _____ mai studiato. – Non dire sciocchezze, ci tieni così tanto _____ tuoi giornalini! Vuoicontinuare _____ guardare le figure e _____ immaginare quello chec’è scritto sopra? – Uffa!

5. Dividi in sillabe:attaccapanni, attraversare, bellissimo, compagno, demoralizzazione,equilibrista, famiglia, ghigliottina, inutilità, liquidità, medicazione,mediocrità, neurologico, ostacolare, professoressa, ruscello, sfruttatore,tranquillamente, videosegnale, zairiano.

6. Metti l’accento, se è necessario:

Perche non ti piace il te al limone? La nostra aula e la? Si, ti ho dettodi si. Di solito Carla va in campagna la domenica: la trova la pace cheinvano cerca qui in citta. Questa rivista non mi piace piu perche etroppo femminista. Il fatto e che l’Umanesimo, pur non rinnegando lagrande opzione cristiana della civilta, non e piu disposto a puntaresulla caducita dell’uomo.

7. Metti l’apostrofo, se è necessario:

Bevo un po di latte perché ho mal di gola. Andrea, lo amico di Eva, èvenuto a cercarla ieri sera. Santo Antonio è il protettore di Padova. Sei proprio un bello furbo e un bello imbroglione. Abbiamo una vita e unaanima sola. Di autunno cadono le foglie. Nessuna altra donna loavrebbe fatto.

Page 24: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 24/419

 24

 

II.  MORFOLOGIA 

La morfologia classifica tutte le parole di una lingua, ne studiala forma e i cambiamenti che queste possono subire.

Le parti del discorso – le categorie nelle quali si dividono, ingrammatica, le parole di una lingua secondo la loro forma e funzione.Le parti del discorso sono:

 – variabili: – articolo – nome – aggettivo – pronome – verbo

 – invariabili: – avverbio – preposizione – congiunzione – interiezione

 Nelle parole si riconosce: – la radice o morfema lessicale, una parte immutabile: → ragazz-

 grand- studi-

 – la desinenza o morfema grammaticale, una parte terminale,soggetta a variazioni: → -o, -a, -i, -e-e, -i-are, -erò

L’ARTICOLO

E’ una parte variabile del discorso che precede il nome a cui siriferisce e concorda con esso in genere e numero:

Un caffè con lo zucchero in una tazzina.

Page 25: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 25/419

  25

L’articolo, insieme ad altre parti del discorso, gli aggettividimostrativi (‘questo’, ‘quello’), indefiniti (‘alcuni’) o qualificativi(‘bello’), svolge un’importante funzione, quella di determinante del

gruppo nominale.C’è un legame molto stretto tra l’articolo e il sostantivo. Solo indeterminate condizioni il sostantivo può fare a meno dell’articolo (conalcuni nomi propri Monica, Parigi), mentre l’articolo è sempre seguitoda un sostantivo.

L’articolo può precedere anche parole che non sono nomi: – un verbo al participio → Gli abitanti dell’isola non sono numerosi.

all’infinito →  Il bere fa male. – un aggettivo →  Il rosso è il mio colore preferito. – una congiunzione → Spiegatemi il come e il perché. – un avverbio →  Il troppo stroppia.

Se precedute dall’articolo, queste parole diventano nomi a tuttigli effetti.

Articolo determinativo: il, lo, la, i, gli, le;indeterminativo: un, uno, una;partitivo: del, dello, della, dei, degli, delle → Dammi

dell’ acqua!

articolo  determinativo indeterminativo genere

numeromaschile femminile maschile femminile

singolare  il, lo, (l’)  la, (l’) un, uno una, un’  plurale  i, gli le – – 

L’articolo rappresenta due opposizioni fondamentali:«classe» / «membro»

 Il  leone è il re degli animali. /(= i leoni, tutti i leoni)Ho visto un leone allo zoo. /(un membro della classe dei leoni)

«noto» / «nuovo» Il bambino è nel giardino. /(noi già lo conosciamo ed è noto anche a chi ci ascolta)Un bambino è nel giardino. /

(non lo conosciamo)

Page 26: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 26/419

 26

In alcuni casi lo stretto legame tra articolo e sostantivo vienespezzato mediante l’inserimento di:

 – un aggettivo: il nuovo edificio;

 – un participio passato: il suddetto autore; – un avverbio: l’allora capo del governo.

L’opposizione tra «determinato» e «indeterminato» avviene inmodo diverso al singolare e al plurale:

 – al  singolare l’articolo ha forme specifiche per indicare sia ladeterminatezza sia l’indeterminatezza: il ragazzo / un ragazzo; la finestra /una finestra;

 – al  plurale l’articolo ha forme specifiche solo per indicare ladeterminatezza, mentre l’indeterminatezza è indicata dall’assenzadell’articolo o dall’articolo partitivo ‘dei’, ‘degli’, ‘delle’: i ragazzi / _ ragazzi (dei ragazzi); le finestre / _ finestre (delle finestre).

Davanti a nomi che hanno una stessa forma per il maschile e ilfemminile o per il singolare e il plurale, l’articolo ne specifica ilgenere e il numero: il / la nipote; la / le specie.

L’articolo determinativo

Indica una cosa ben definita, che si presuppone già nota.L’articolo determinativo è impiegato per indicare:

 – una classe, un tipo, una specie: L’uomo è dotato di ragione.(= ogni uomo)

 – l’astratto: La pazienza è una gran virtù. – parti del corpo: Mi fa male la testa. – oggetti: Non trovo più le scarpe. – cose uniche in natura: il sole, la luna, la terra;

 – nomi di materia: il grano, l’argento. 

L’articolo indeterminativo

Indica una cosa generica, indefinita, non ancora nota; la suafunzione è quella di introdurre nel discorso un nome di cui non si era parlato in precedenza. Nel linguaggio parlato si usa per esprimere:

 – ammirazione: Ho conosciuto una ragazza! – senso superlativo: Ho avuto una paura!

 – approssimazione: Dista un tre chilometri. 

Page 27: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 27/419

  27

Scelta delle forme dell’articoloPer quel che riguarda l’articolo maschile: – le forme ‘il’, ‘i’ / ‘un’ si usano davanti a una parola iniziante

 per consonante semplice o per gruppi di due o più consonanti → il  f iore, il r agazzo, il cane, il wafer; il pr estito, il tr eno, il gr ande

specchio;i fiori, i ragazzi, i cani, i wafer; i prestiti, i treni, i grandi specchi;un fiore, un ragazzo, un cane, un wafer; un prestito, un treno, un

grande specchio.Casi speciali: l’ / gli / un whisky; l’uso tende a preferire oggi le

forme il / i / uno whisky.

 – le forme ‘lo’, ‘gli’ / ‘uno’ si adoperano davanti a una parola iniziante per:

 – ‘s’ + consonante → lo  scandalo, lo spettacolo, lo st esso giorno;gli scandali, gli spettacoli, gli stessi giorni;uno scandalo, uno slavo, uno svizzero;

 – ‘sci’, ‘sce’ → lo sciame, gli sciami, gli scialli; uno scemo; – ‘gn’ → lo gnocco, gli gnocchi, uno gnomo; – ‘z’, ‘x’ → lo zero, lo zolfo, lo zucchero, gli zii, uno zaino; lo

xilofono; – ‘pn’, ‘ps’ → lo pneumatico, gli pneumatici; lo psicologo, uno  pseudonimo;

 – ‘y’, ‘i’ + vocale → lo yogurt; lo iodio, gli iugoslavi, uno iato. – si ha ‘lo’ in alcune locuzioni avverbiali: per lo più, per lo meno. – le forme ′l’′, ‘gli’ / ‘un’ si usano davanti a una parola iniziante per vocale → 

l’albero, l’errore, l’incendio, l’ospite, l’utile libro, l’hambùrger,l’handicap;

gli alberi, gli errori, gli ospiti, gli utili libri, gli handicap;un albero, un errore, un ospite, un utile libro, un habitat, un

hobby. – ‘gli’ si adopera con la parola ‘dei’, plurale di ‘dio’ → il dio, gli dei.

Per quel che riguarda l’articolo femminile: – le forme  ‘la’ / ‘una’ si usano davanti a una parola iniziante per consonante e per i + vocale → 

la classe, la donna, la studentessa, la zia, la bella amica, la hall,

la holding; la iena;

Page 28: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 28/419

 28

una classe, una donna, una studentessa, una zia, una bella amica,una hall; una iena.

 – le forme ′l’′ / ′un’′ si usano davanti a una parola iniziante per vocale→ l’amica, l’isola, l’oca, l’università, l’energica mano;un’amica, un’isola, un’oca, un’università, un’energica mano. – la forma ‘le’ si usa al plurale → le classi, le studentesse, le zie, le belle amiche, le hall, le iene;le isole, le oche, le università, le energiche mani.

L’articolo indeterminativo è privo di plurale. Al suo posto, per accompagnare un nome plurale, è possibile adoperare:

 – le forme dell’articolo partitivo ‘dei’, ‘degli’, ‘delle’:Ho sentito una strana voce. → Ho sentito delle strane voci.

 – gli aggettivi indefiniti ‘alcuni’, ‘alcune’ o ‘qualche’ (seguitodal singolare):

Ho sentito alcune strane voci.Ho ancora qualche dubbio.

 – oppure non adoperare niente:Ho sentito _ strane voci.Ho ancora _ dubbi.

L’articolo partitivo è rappresentato dalle preposizioni articolate‘del’, ‘dello’, ‘della’, ‘dei’, ‘degli’, ‘delle’, usate con il significato di‘una parte di’, ‘un po’ di’:

Compra del pane!Avete mangiato dello strudel.

L’articolo partitivo si usa soltanto con i «nomi massa», cioè conquei sostantivi che indicano una certa quantità di qualcosa:

E’ caduta della pioggia.

Prestami del denaro!Articolo partitivo + nomi astratti = espressioni del tipo ‘averedell’ingegno / del buon senso / del fegato’ ecc.

Al plurale l’articolo partitivo sostituisce l’inesistente pluraledell’articolo indeterminativo:

Ho visitato dei musei molto interessanti.Quando l’articolo partitivo è preceduto da una preposizione,

quindi inserito in un complemento indiretto, si preferisce dire:E’ venuto con amici. / invece di ...con *degli...

Ho scritto ad (alcuni) amici. / invece di ...a *degli...

Page 29: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 29/419

  29

L’articolo determinativo con i nomi propri

Nomi propri di persona – con i nomi di battesimo l’articolo non va usato:

E’ arrivato Carlo.Ho sentito Lucia.

 – se i nomi hanno un determinante, l’articolo è obbligatorio:l’imperatore Traiano, Stefano il Grande, l’astuto Ulisse;

 – con i soprannomi di personaggi antichi e meno antichil’articolo è quasi sempre obbligatorio: (il) Poliziano, il Valentino, il Che, l’Alighieri, l’Ariosto, la Passionaria.

 – con i cognomi di uomini contemporanei l’articolo non si usa:

Ciampi, Prodi, Chirac; – si usa invece se i cognomi sono al plurale, cioè indicano tutti i

membri di una famiglia: i Medici, i Visconti, gli Sforza; – con i cognomi di donne contemporanee l’articolo è facoltativo:

(la) Clinton, (la) Bellucci; – con i cognomi di uomini e di donne illustri del passato

l’articolo è facoltativo: (il) Manzoni, (la) Serao; ma l’articolo non siadopera con i cognomi di personaggi che sentiamo vicini a noi perchéappartenenti alla nostra memoria storica: Colombo, Garibaldi,

Mazzini, Cavour, Verdi, Pirandello, Mussolini, Marconi, Gramsci; – l’articolo non si usa neanche con i cognomi di stranieri illustri:

Mozart, Beethoven, Voltaire, Shakespeare.

Nomi propri di luogo –  non richiedono l’articolo i nomi dei paesi, delle città, delle

isole considerate piccole: Orbetello; Roma, Parigi; Capri, Corfù, Ischia,Malta, Rodi;

ecc. città: L’Aquila, La Spezia, L’Aia, L’Avana, La Mecca, Il Cairo;

isole: L’Elba, il Giglio. – se i nomi di città hanno un determinante, l’articolo è obbligatorio:l’industriosa Milano, la Venezia dei dogi;

 – non richiedono l’articolo i nomi dei pianeti e delle stelle: Marte,Andromeda.

 – richiedono l’articolo i nomi delle regioni, degli stati, deicontinenti, delle isole considerate grandi: il Piemonte, la Lombardia;il Marocco, lo Yemen, la Spagna, l’Italia; l’Europa, l’Asia; il 

 Madagascar, la Groenlandia, i Caraibi, le Azzorre;

Page 30: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 30/419

 30

ecc. isole: Cipro, Creta, Sumatra; – i nomi dei mari, degli oceani, dei laghi, dei fiumi: il Mediterraneo,

lo Ionio, l’Adriatico; il Pacifico, l’Atlantico; il Trasimeno; il Po,

l’Arno, la Senna; – i nomi dei monti: il Vesuvio, lo Stromboli, l’Etna, i Balcani,

 gli Appennini, le Alpi.Questi nomi possono fare a meno dell’articolo quando sono usati

come: – complemento di specificazione: il re di Svezia, l’ambasciatore

di Gran Bretagna;ecc. il presidente degli Stati Uniti, il rappresentante della Romania.

 – complemento di luogo introdotto dalla preposizione ‘in’: andarein Australia, vivere in Toscana;

ecc. abitare nel Lazio, recarsi nel Veneto.Con tutte le altre preposizioni l’articolo si usa sempre: viaggiare

 per l’America, dirigersi verso la Cina, tornare dal Brasile.

Omissione dell’articolo determinativo

L’articolo non si usa in:

 – espressioni: abito da sera/ballo, scarpe da tennis, servizio da tè,vino da tavola;

 – espressioni predicative formate da verbo + nome: avere fame/sete, aver paura, cambiare casa/argomento, dare aiuto/ragione/importanza, prendere posto, sentire caldo/freddo;

 – espressioni formate da verbo + preposizione + nome: parlaredi sport, giocare a carte;

 – locuzioni avverbiali: in fondo;

 – complementi di luogo: andare a letto, tornare a casa, abitare inmontagna, recarsi in chiesa; – modi di dire e proverbi: chiudere bottega;

Can che abbaia non morde. – titoli di libri, capitoli, di opere d’arte e di articoli di giornale:

Fisica applicata, Canto V, “Natura morta”, “Moto contro treno: nessunferito”;

 – insegne: Entrata, Partenze, Ristorante;

 – con la preposizione ‘senza’: senza dubbio.

Page 31: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 31/419

  31

Infine, l’articolo non è compatibile con: – gli aggettivi dimostrativi: questo quaderno, quella città; – alcuni aggettivi indefiniti: nessun aiuto;

 – gli aggettivi interrogativi ed esclamativi: Che libro leggi?; – gli aggettivi  possessivi seguiti dai seguenti nomi di parentela

singolari: ‘padre’, ‘madre’, ‘figlio’, ‘figlia’, ‘fratello’, ‘sorella’, ‘marito’,‘moglie’, ‘zio’, ‘zia’, ‘nipote’ ecc.

→ mio/tuo/suo/nostro/vostro padre;mia/tua/sua/nostra/vostra madre; tuo marito, sua moglie;

ecc. ‘loro’ è sempre preceduto dall’articolo: il loro padre, la loro

madre.

 – alcuni appellativi onorifici quando sono preceduti da ‘Sua’,‘Vostro/Vostra’: Sua Eccellenza, Sua Maestà, Sua Santità, Vostro Onore,Vostra Altezza.

Gli aggettivi possessivi sono preceduti dall’articolo determinativose i nomi di parentela:

 – sono ‘nonno’, ‘nonna’: (la) mia nonna; – sono al plurale: le mie sorelle, i suoi nipoti; – hanno un determinante, aggettivo o complemento: la mia cara

 figlia, il tuo zio di Roma; – sono seguiti dal possessivo: il figlio suo; – sono alterati: il mio papà, la tua mamma, il suo fratellino, la

 sua sorellina. – sono nomi composti: il mio bisnonno.

Preposizioni articolate

Tutte le preposizioni proprie possono unirsi ai vari articolideterminativi e formare delle preposizioni articolate:

‘di’ + ‘la’ → della ‘in’ + ‘lo’ → nello ‘fra’ + ‘il’ →  fra il 

con gli stessi valori e le stesse funzioni delle preposizioni semplici dacui derivano. Delle preposizioni articolate, alcune hanno forma:

 – analitica, cioè la preposizione e l’articolo si scrivono separati:con il, fra la;

 –  sintetica, cioè la preposizione e l’articolo si scrivono uniti:

 sul, dalla.

Page 32: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 32/419

 32

 

il  lo  l’  la  l’  i  gli  le a al allo all’ alla all’ ai agli allecon con il

colcon lo con l’

coll’con la con l’

coll’con i con gli con le

da dal dallo dall’ dalla dall’ dai dagli dalledi del dello dell’ della dell’ dei degli dellefra fra il fra lo fra l’ fra la fra l’ fra i fra gli fra lein nel nello nell’ nella nell’ nei negli nelleper per il per lo per l’ per la per l’ per i per gli per lesu sul sullo sull’ sulla sull’ sui sugli sulletra tra la tra lo tra l’ tra la tra l’ tra i tra gli tra le

Esercizi

1. Metti l’articolo determinativo davanti ai nomi:

maschili: autunno, giornale, ospite, sbaglio, commento, tavolo,intervallo, sparo, addio, architetto, studio, ufficio, mestiere, programma,appuntamento, sciopero, soprano, inverno, negozio, manoscritto;

 femminili: cena, informatica, spesa, opera, indagine, birra, intervista,

scatola, zebra, iena, estate, macchina, recluta, autostrada, telecronaca.2. Metti l’articolo determinativo davanti ai nomi:a) spazzole, esercizi, domande, stranieri, biglietti, medicine,

occhi, scrupoli, dischi, canzoni, esami, barzellette, critiche, intrighi,telegrammi, alberghi, feste, progetti, elettrodomestici, automobili;

 b) tragedie, colazione, cioccolatini, valigia, soldi, cartoline,figlio, chiavi, orologio, sigarette, problemi, specchio, anelli, ristorante, biciclette, ditta, chiacchierate, cavallo, sorpresa, righe.

3. Metti l’articolo indeterminativo davanti ai nomi:museo, cattedrale, scrivania, stupro, appartamento, cioccolato,

aula, lettera, ingegnere, attrice, soggiorno, scolaro, visita, mese, fabbrica,albergo, camera, cappuccino, insegnante, funzione.

4. Metti l’articolo determinativo davanti ai nomi propri, se ènecessario:

a) Roma, Rodi, Creta, Roma dei papi, Garda, Tevere, industriosaTorino, Sicilia, Danubio, Veneto, Abruzzo, Toscana, Argentina,

Portogallo, Egitto, Africa, Olimpo, Pirenei, Ande, Marna;

Page 33: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 33/419

  33

 b) Marco, Visconti, Chiara, Loren, Estensi, Alighieri, Boccaccio,Mussolini.

5. Crea tutte le frasi possibili:città medievale.Ho visitato la città del famoso Palio.

una città ricca di monumenti.dove sono nati i miei nonni.

6. Cambia l’ordine delle parole facendo attenzione all’articolo:la scorsa settimana, il coraggio eccezionale, l’atroce guerra, il

 panorama stupendo, il consiglio adatto, l’infinita dolcezza, la passatastagione, l’acuto dolore, la notizia inutile, lo spettacolo interessante.

7. Cancella la forma scorretta:La Sardegna / Sardegna offre ai turisti spiagge bellissime.

Spezia / La Spezia è nota soprattutto per il suo porto. La nostrasorellina / Nostra sorellina ha appena compiuto due anni. Come sta iltuo / tuo padre? La sua moglie / Sua moglie è casalinga. Venezia / LaVenezia è la città del Carnevale. La Milano / Milano del Medio Evo

lottò contro il Barbarossa. Il Luigi Pirandello / Luigi Pirandello è natoad Agrigento. Po / Il Po passa per Torino / la Torino.

8. Completa con l’articolo partitivo appropriato:Compro … fiori. Vedo … libri. Sento … rumori. Sui nostri

 banchi ci sono … matite. Mangio … burro, … latte e … pane. Hovisitato … città straniere. Devi comprare soltanto … patate. E’ caduta… pioggia.

9. Completa il testo con le preposizioni articolate adatte:Faccio una visita … amico di Carlo. Chiedo un libro … professore d’italiano. Telefoniamo … amici e ... amiche di Monica.Offro ... fiori … attrice. Scendo … treno ... otto in punto. Scriviamol’esercizio … lavagna. Ogni domenica vado … nonni e ogni sabatovado ... stadio. I giornali e le riviste sono … tavolo, i libri sono ...scaffali. Gli studenti parlano … esami. Il quaderno è … zaino, lematite sono ... astuccio. Ci sono … errori … vostro esercizio. Hochiesto … invitati di fare meno rumore. Il padre … mia amica mi ha

telefonato per chiedermi l’indirizzo.

Page 34: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 34/419

 34

10. Completa gli spazi liberi con articolo determinativo,indeterminativo o preposizioni articolate:

«... freddo ha mille forme e mille modi di muoversi ... mondo: ...

mare corre come ... mandra di cavalli, ... campagne si getta come ...sciame di locuste, ... città come lama di coltello taglia ... vie e infila ...fessure ... case non riscaldate. A casa di Marcovaldo quella sera eranofiniti ... ultimi stecchi, e ... famiglia, tutta incappottata, guardava ...stufa impallidire ... braci, e ... loro bocche ... nuvolette salire a ognirespiro.

... fine Marcovaldo si decise: – Vado per legna. – Si cacciòquattro o cinque giornali ... ... giacca e ... camicia, si nascose sotto ...cappotto ... lunga sega dentata, e così uscì ... notte, seguito ... lunghi

sguardi speranzosi ... familiari, ... ... sega che ogni tanto gli spuntava... bavero.»

Italo Calvino, I racconti, Edit. Einaudi

11. Analizza gli articoli e le preposizioni articolate del testo disopra.

IL NOME (O SOSTANTIVO)

E’ una parola variabile che serve a nominare: – esseri animati: persone e animali → Carlo, Monica, sorella,

fratelli; cani, gallina; – cose → libro, piatti, cattedra, matite; – idee → libertà, giustizia; – sentimenti → simpatia, amore; – fenomeni → tempesta, terremoti;

 – sensazioni → freddo, piacere; – azioni → furto, dormita; – fatti reali o irreali → guerra, stregoneria.

Parole usate in funzione di nomePossono svolgere la stessa funzione del nome: – il pronome, che molto spesso sostituisce un nome:

Ugo è studente. →  Egli è studente. – altre parti del discorso, in particolare:

 – l’aggettivo: Spero che domani tornerà il bello.

Page 35: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 35/419

  35

 – il verbo all’infinito: Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.In tal caso si dice che le parole sono sostantivate.

Sul piano morfologico, le due classi più importanti, il nome e ilverbo, sono contraddistinte dalla diversa flessione:

 – il nome varia in: – genere, maschile e femminile → ragazzo / ragazza; – numero, singolare e plurale  → ragazzo / ragazzi;

ragazza / ragazze. – il verbo varia in:

 – modo  → indicativo (sono), congiuntivo (sia), participio

(stato); – tempo  → presente (sono), passato prossimo (fui),

futuro (sarò); – persona  → sei (tu), siamo (noi).

Esistono però verbi che non indicano azioni o processi ma“stati” (essere, possedere, comportare, v. VERBI STATIVI) e analoga-mente, nomi che indicano azioni: aggressione, preparazione ecc.

Anche rispetto all’aggettivo, il nome presenta alcune caratteristichespecifiche: – l’opposizione “determinato” / “indeterminato”:

il cavallo un cavallo _spazioso _ spazioso

 – il nome “regge” l’aggettivo e ne determina il genere e il numero:un libro nuovo / *nuova, nuovi, nuovecinque matite nere / *nero, nera, neri

 – il nome non ha gradi di paragone:l’aggettivo ‘bello’ → bellissimoil nome ‘bellezza’ → -

La forma del nome

La parte finale del nome, detta desinenza o morfema gram-

maticale, cambia a seconda del: – genere, maschile e femminile → il gatto / la gatta;

 – numero, singolare e plurale → il gatto / i gatti.

Page 36: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 36/419

 36

Distinzione dei nomi in base al significato

In base al loro significato, i nomi vengono suddivisi in varieclassi:

1. comuni – indicano persone, animali, cose e concetti in modogenerico: donne; cane; libri; bontà;

propri – indicano persone: – nomi → Marco, Paola; – cognomi → Rossi;

animali → Fido;topònimi → Roma, Lazio, Po, Alpi; pianeti e stelle → Terra; Andromeda.

Molti nomi comuni derivano da nomi propri. Il fenomeno è

frequente nel linguaggio scientifico, in cui vari nomi hanno alla base ilcognome di uno scienziato: – volt → dal nome di Alessandro Volta.Ma il fenomeno interessa anche parole della lingua comune: – ‘ghigliottina’ < fr.  guillotine risale al nome del suo ideatore, il

medico francese J.-L. Guillotin; – ‘Borsa’ deve il suo nome alla piazza antistante il palazzo della

nobile famiglia Van der Burse, a Bruges, dove fin dal XIV secolo siradunavano i mercanti per svolgere i loro affari.

2. concreti – indicano individui e oggetti materiali: ragazzo,lupi; rivista;

astratti – indicano concetti non materiali, percepibili soloattraverso la mente: amore, coraggio, adolescenza;

La distinzione tra nomi concreti e astratti non è sempre chiara;molti nomi possono essere ora concreti ora astratti:

è un nome astratto se adoperato nel senso di ‘fama’ → raggiungere la celebrità

‘celebrità’è un nome concreto quando significa ‘persona celebre’ → 

E’ una celebrità nel campo della medicina.

3. individuali – indicano un solo individuo o oggetto: calciatore,ape, giornale, rivista;

collettivi – indicano un insieme di individui o di oggetti dellostesso tipo: flotta, squadra, sciame, biancheria.

4. numerabili – indicano entità delimitabili: libro, sedia;

Page 37: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 37/419

  37

non numerabili o ‘nomi massa’ – indicano – sostanze amorfe: acqua, sale, colla; – materiali: ferro, legno, gomma.

I ‘nomi massa’ hanno alcune proprietà: – non hanno plurale; se volti al plurale, subiscono uno slittamento

di significato: i vini, gli zuccheri, i sali si adoperano soprattutto incontesti tecnico-scientifici:

Il fruttosio e il glucosio sono zuccheri semplici. I sali sono composti chimici derivanti dall’unione di un acido

con una base. – al singolare possono essere preceduti dall’avverbio ‘abbastanza’:

 Nel latte non c’è abbastanza zucchero.o dagli aggettivi indefiniti ‘molto’, ‘poco’: C’è poco latte. – prendono l’articolo partitivo singolare ‘del’: Vorrei del prosciutto.

Distinzione dei nomi in base alla forma

1. semplici o primitivi – non derivano da altre parole e sonoformati soltanto da radice + desinenza → corp-o, mont-e, vent-o;

2. derivati – si formano aggiungendo a una parola di base un

elemento, detto: – prefisso, se si mette all’inizio della parola di base: corpo → ac /

corp / are = unire, annettere: ~ due terreni; – suffisso, se si mette alla fine della parola di base: corpo → 

corp / ettoIl derivato ha un significato diverso e autonomo rispetto a quello

della parola di base: – acqua, elemento naturale;

 – acquaio = lavello; – acquata, (fam.) pioggia improvvisa, breve.

3. alterati – si formano aggiungendo alla parola di base unsuffisso ma, senza cambiare completamente il significato del terminedi base, lo modificano soltanto, presentandolo come più grande, più piccolo, più bello o più brutto:

corpo → DIM. corp / icino; PEGG. corp / accio / iciattolo

4. composti – si formano unendo due o più parole: anticorpo,

capolavoro, manoscritto.

Page 38: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 38/419

 38

Il genere: maschile e femminilePer quel che riguarda il genere, occorre distinguere fra:

 – genere naturale, che corrisponde al sesso dell’essere indicato,come accade:

 – nei nomi maschili: Francesco; padre, attore; lupo;

 – nei nomi femminili: Francesca; madre, attrice; lupa.

 – genere grammaticale, che solo per convenzione stabilisce: – che siano maschili nomi come: tavolo, sole; – che siano femminili nomi come: sedia, luna.

 Non sempre esiste una corrispondenza tra genere “grammaticale”e genere “naturale”:

 – ci sono nomi di persona che dal punto di vista grammaticalesono femminili, ma che designano per lo più uomini → 

la guardia, la recluta, la scorta, la spia, la staffetta; – ce ne sono altri invece che si riferiscono a donne, sebbene

siano maschili dal punto di vista grammaticale → il soprano, il mezzosoprano, il contralto.

In tutti questi casi l’accordo va fatto tenendo conto del generegrammaticale:

la recluta è arrivata / le reclute sono arrivate;il soprano è applaudito / i soprani sono applauditi.

Il genere in base al significato

Sono maschili: – i nomi degli alberi: il melo, il pero, il pioppo, l’abete, l’arancio,

l’olmo, l’ulivo;

sono femminili: la palma, la quercia, la vite, l’acacia; – dei fiori: il bucaneve, il crisantèmo, il garòfano, il giglio, ilgladìolo, il girasole, il mughetto, il narciso, il papàvero, il tulipàno,l’anémone;

sono femminili: la camelia, la dalia, la margherita, la ninfea,la peonia, la petunia, la rosa, la viola;

 – dei metalli, dei minerali, degli elementi chimici: il bronzo, ilferro, il manganese, l’argento, l’oro; il carbonio, lo zolfo, l’idrogeno,l’uranio;

 – dei colori: il rosso, il verde;

Page 39: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 39/419

  39

 – dei punti cardinali: il Nord, il Sud, il Settentrione, il Mezzogiorno,il Meridione, l’Est, l’Oriente, l’Ovest, l’Occidente;

 – dei mesi: il febbraio, il luglio, l’aprile, l’agosto;

 – dei giorni: il martedì, il venerdì, il sabato;è femminile la domenica.

 – i nomi propri dei monti: il Monte Bianco, lo Stromboli,l’Himalaya, i Pirenei, gli Appennini;

sono femminili: la Maiella, le Alpi, le Ande, le Dolomiti; – degli oceani, dei mari, dei fiumi, dei laghi: il Pacifico,

l’Atlantico, il Tirreno, lo Ionio, l’Egeo, il Tevere, l’Arno, il Trasimeno;sono femminili: la Loira, la Marna, la Senna, la Garonna.

Sono femminili: – i nomi dei frutti: la ciliegia, la mela, l’albicocca, l’arancia;sono maschili indicando albero e frutto:

il dattero, il fico, il lampone, il limone,il pistacchio, il ribes, l’ananas;

 – delle scienze e delle discipline: la chimica, la filosofia, l’economia;è maschile il diritto;

 – delle nozioni astratte: la cultura, la fede, la virtù;sono maschili: il coraggio, l’amore, l’eroismo.

 – i nomi propri di città, isole, regioni, stati, continenti: Bucarest,Firenze; la Sardegna, le Antille; la Campania, la Lombardia; la Francia,l’Argentina; l’Asia, l’Europa;

sono maschili: Il Cairo; il Madagascar, i Caraibi; il Lazio,il Veneto; il Belgio, il Perù, lo Yemen, l’Iraq.

Il genere in base alla desinenza Nella maggior parte dei casi il genere di un nome si individua

dalla vocale finale.

In particolare, sono maschili quasi tutti i nomi che terminano in:-o: il collo, lo sviluppo, l’albero;ecc. – la mano, la radio, la dinamo, la virago, la biro;

 – ‘ l’eco’ è femminile al singolare: destare una vasta eco;maschile al plurale: gli echi;

 – nomi abbreviati → la bici (bicicletta), la foto (fotografia),la metro (metropolitana), la moto(motocicletta), l’auto (automobile);

→ il cinema (cinematografo), il frigo

(frigorifero);

Page 40: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 40/419

 40

-e: il dente, il ponte, l’amore; – consonante, di origine straniera: il bar, il camion, il deficit, il

film, il filobus, il tram, lo sport, l’album (termine latino), l’autobus;

ecc. la card, la gang, la hall, la holding.Sono femminili molti nomi in:-a: la casa, la finestra, l’aula, l’isola;ecc. sono maschili vari nomi derivanti dal greco che terminano in:

-ma → il clima, il diploma, il problema, il sistema, il tema,il teorema, il dramma, il programma, il telegramma;

-ta  → il despota, il gesuita, il pilota, il poeta, il profeta,l’atleta, l’eremita;

ecc. la ferita, la matita;-ca → il duca, il monarca;

 – altri nomi: il papa, il nulla, il pigiama, il vaglia; – alcuni nomi propri: Andrea, Mattia, Nicola;

-e: la gente, la mente, l’arte, l’emozione;-i: la crisi, la diagnosi, la sintesi, la tesi, l’analisi, l’eclissi, l’oasi;

ecc. il brindisi; – vocale accentata: -tà: la carità, la libertà, la verità, l’università;

-tù: la gioventù, la tribù, la virtù;ecc. il caffè, il caucciù, il martedì, il falò, il tabù.

Formazione del femminileI nomi di cosa non possono subire trasformazioni nel genere e

rimangono o maschili o femminili. Alcuni di essi presentano unadifferenza nella terminazione, come se avessero una forma per ilmaschile e una per il femminile; in questi casi, però, non si tratta divariazioni del genere ma di nomi diversi con senso diverso.

I.  Nomi abbastanza simili come forma, ma con senso diverso a

seconda del genere:il baleno = lampo, fulmine; in un ~ =in un attimo

la balena: grasso / olio di ~

il banco: ~ di scuola / degli imputati;vendere al ~; ~ di prova; ~ di pesci;= banca: ~ di Sicilia

la banca: ~ centrale; andare in ~;(inform.) ~ (di) dati

il bilancio: (econ., fin.) il ~ di unasocietà; ~ trimestrale / annuale

la bilancia: ~ elettronica; (astr.) B~; (econ.) ~ commerciale,

~ dei pagamenti

Page 41: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 41/419

  41

 

il bollo = timbro: ~ a secco la bolla: ~ di sapone; = documento:~ papale /imperiale; = ricevuta

il buco: il ~ della chiave; (astr.) ~nero; = intervallo: un ~ di un’ora;(fig.) debito: un ~ di cinquantamilaeuro

la buca = fossa: scavare una ~;= contenitore: la ~ delle lettere

il busto: fotografia a mezzo ~ la busta: ~ per lettere;= contenitore: la ~ degli occhiali

il cappello: ~ di stoffa / di paglia la cappella: ~ mortuaria; (mus.) a ~ = composizione priva di accom-

 pagnamento strumentale

il cartello: ~ pubblicitario; artista di ~= di gran fama; (econ.) trust

la cartella: ~ della tombola; ~clinica; = custodia, busta; = borsa

il collo: ~ grosso; (fig.) ~ di cigno;= colletto; il ~ di una bottiglia;

(anat.) ~ dell’utero

la colla: ~ per carta / da cuoio;tubetto di ~

il colpo: ~ di martello; un ~ in testa;~ di pistola; ~ di grazia; (fig.) ~ difulmine = innamoramento a primavista; ~ di telefono = telefonatarapida; (pol.) ~ di stato

la colpa: ~ grave; sentirsi in ~;(teol.) peccato

il corso: ~ d’acqua; nel ~ di =durante; volume in ~ di stampa;l’anno in ~; ~ di francese; =circolazione: moneta fuori ~

la corsa: (fig.) di ~ = in fretta,rapidamente; (sport) ~ a ostacoli;~ su pista; cavallo da ~; (pol.) ~agli armamenti

il costo = prezzo: il ~ del pane;vendere sotto ~; (fig.) a ogni ~ / atutti i ~i; a ~ della vita

la costa: ~ alta / sabbiosa; C ~Azzurra

il filo: ~ di seta / di cotone; il ~ deltelefono; (estens.) ~ d’erba; ~ di perle;(fig.) il ~ delle idee; trovarsi sul ~ delrasoio = in una situazione delicata

la fila: una ~ di case; fare la ~;~ indiana; = serie: una ~ di bugie;tre giorni di ~ = di seguito 

il foglio: ~ a quadretti / da disegno  la foglia: tremare come una ~; non

si muove ~

Page 42: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 42/419

 42

il gambo: il ~ di una margherita;(fig.) ~ del bicchiere 

la gamba: ~e lunghe; (fig.) essere in~ = una persona piena di qualità;darsela a ~e = fuggire; (scherz.) ha

vent’anni per ~!; (estens.) la ~ deltavolo 

il lancio: il ~ di una bomba; (sport) ~del disco / del peso

la lancia = asta, giavellotto; =imbarcazione: ~ di salvataggio 

il lotto: giocare due numeri al ~;= partita di merce: acquistare un ~ ditessuti

la lotta: ~ dura / disperata; (sport)

~ greco-romana; (pol.) ~esindacali; ~ di classe 

il manico: ~ della borsa / della pentola

la manica: ~che lunghe; (fig.) essere in ~che di camicia=senzagiacca; è un altro paio di ~che = ètutt’altra cosa 

il mento: doppio ~ la menta 

il modo: ~ di vivere / di pensare; ~ didire = espressione caratteristica; di ~che =cosicché; a ~ mio; in / a ogni ~= in ogni caso; (gramm.) complemento / avverbio di ~

la moda: la ~ delle gonne lunghe;andare / uscire di ~; (estens.) alta~ = di lusso

il mostro: (fig.) ~ sacro la mostra: far ~ di = fingere; =esposizione: ~ di pittura / canina 

il panno = tessuto; ~ da stiro / daspolvero; essere bianco come un ~lavato = pallidissimo 

la panna = crema; ~ (montata):fragole con ~ 

il partito: ~ repubblicano / di destra /di governo / di opposizione; interessidi ~

la partita: (cont.) ~ semplice,doppia; (sport) una ~ di calcio; ~amichevole; ~ di caccia 

il pianto: scoppiare in ~ la pianta: ~ acquatica / annua;scarpe a ~ larga; la ~ di unappartamento / di una città 

il pizzo = cima; = merletto: una

vestaglia con i ~i

la pizza: ~ margherita / quattro

stagioni 

Page 43: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 43/419

  43

 

il porto: ~ militare / marittimo; capi-taneria di ~; (fig.) condurre in ~ un

affare; ~ d’armi

la porta: aprire la ~; ~ disicurezza; mettere alla ~

= licenziare; andare di ~ in ~;(sport) tirare in ~; area di ~ 

il posto: c’è ~ per tutti; essere a ~ =in ordine; ~ di guardia; ~ di prontosoccorso; uno stadio con ventimila~i; = impiego: un ~ di segretario; un~ incantevole

la posta: cavalli di ~; spedire /ricevere per ~; ~ elettronica;ministero delle ~e etelecomunicazioni; andare alla ~;(estens.) la ~ dei lettori 

il punto: (astr.) ~i cardinali; di ~ in

 bianco = all’improvviso; (fig.) ~ divista; ~ e virgola; ~ esclamativo /interrogativo; tornare al ~ di partenza;~ di vendita; a un certo ~; essere sul~ di = stare per; arrivò alle due in ~;mettere a ~ una strategia di vendita;(sport) vincere ai ~i

la punta = estremità: la ~ della

lingua; camminare in ~ di piedi;(fig.) avere qualcosa sulla ~ dellalingua; le ore di ~; (sport) attaccante; (fig.) una ~ di sale;= cima: scalare la ~ 

il raccolto: ~ cattivo / abbondante la raccolta: la ~ delle mele;

(estens.) organizzare la ~ di fondi/ di firme; fare la ~ difrancobolli / di monete; (med.) accumulo: ~ di pus

il razzo: ~i di segnalazione; (fig.)  partire a ~ / come un ~ ; (estens.)

missile

la razza: ~e bovine; incrocio di ~e; bestia da ~; (antrop.) ~mongoloide; (fig.) atleta di ~ =molto dotato 

lo scalo: fare ~; senza ~ la scala: ~ in pietra; salire /scendere le ~e; ~ di servizio; ~mòbile; (fig.) ~ dei colori; (  tecn.) ~ Mercalli / Richter / Celsius /Kelvin; (geogr.) ~ uno a centomila;(estens.) su larga / vasta ~ 

il tappo: mettere / togliere il ~ la tappa: fare ~ ogni duechilometri; (fig.) bruciare le ~e;

(sport) ~ a cronometro 

Page 44: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 44/419

 44

 

il tasso: (zool., fig.) dormire come un~; ~ di natalità / di mortalità

la tassa: ~e scolastiche; ~ sullasalute; (fam.) pagare le ~e 

il torto: vendicare un ~ = un’ingiu-stizia; avere ~; a ~ = ingiustamente 

la torta: ~ di mele / di cioccolata;~ nuziale 

il velo: una camicetta di ~; il ~ dellasposa; = strato: un ~ di nebbia;spargere sulla torta un ~ dizucchero; zucchero a ~ = finissimo;(fig.) a quelle parole gli cadde il ~dagli occhi; (anat.) ~ palatino;= membrana: il ~ della cipolla

la vela: barca a ~; (fig.) a gonfie~e = benissimo: gli affari vanno agonfie ~e 

il visto = sigla, firma: apporre il ~; ~(consolare, di entrata, di uscita):chiedere il ~ per la Cina

la vista: perdere la ~; occhiali da ~;(fig.) a ~ d’occhio = molto rapida-mente; punto di ~; perdere di ~qualcuno; conoscere qualcuno di~; = veduta: dalla finestra si godevauna ~ incantevole; a prima ~ 

il volto: (lett.) viso, faccia: ~ sereno;

essere triste in ~; (fig.) aspetto;carattere

la volta = direzione: partì alla ~ di

Milano; = (fig.) turno: entreraiquando sarà la tua ~; ogni cosa asua ~; (estens.) per questa ~ ti

 perdono; c’era una ~...; a ~e =talvolta; (arch.) la ~ dellaCappella Sistina; (estens.) la ~ delcielo; (anat.) ~ cranica 

II.  Nomi con forma identica, ma con significato diverso a secondadel genere: 

il boa = serpente la boa = gavitello 

il capitale: (econ.) ~ fisso / circolante/ sociale; (estens.) ricchezza

la capitale: Parigi è la ~ dellaFrancia 

il finale = fine: il ~ della Tosca / della tappa

la finale: (gramm.) prop. finale;(sport) disputare la ~ 

Page 45: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 45/419

  45

il fine = scopo: secondo ~ = scoponascosto; (prov.) il ~ giustifica imezzi

la fine = conclusione: la ~ delromanzo / del mondo; dal prin-cipio alla ~; a ~ mese / anno;

condurre a ~ qualcosa; in fin divita; senza ~; alla ~ = finalmente;in fin dei conti, alla fin fine = tuttosommato 

il fronte: (mil.) andare al ~; far ~ alnemico / a una difficoltà; (pol.) ~

 popolare / di liberazione nazionale;(meteor.)

la fronte: ~ alta / bassa; (fig.) guadagnarsi il pane col sudoredella ~; a ~ alta; = parte anteriore:la ~ di un edificio; di ~ = davanti 

il lama: (zool.); monaco buddistatibetano

la lama: la ~ dentata della sega

il moto = movimento: ~ accelerato /rettilineo; il ~ dei pianeti; mettere in~; (gramm.) verbi di ~; fare un po’ di~; = impulso: un ~ di simpatia;= sommossa: i ~ i del 1821 

la moto, abbr. di ‘motocicletta’ 

il pianeta: (astr.) la Terra è un ~ la pianeta = paramento di unsacerdote 

il radio: (anat.); (chim.) la radio: i programmi della ~;lavorare alla ~; accendere /spegnere la ~ 

Desinenze del maschile e del femminile

I nomi che indicano oggetti o concetti non subiscono trasfor-

mazioni nel genere, rimangono sempre o maschili: il motore, il coraggio;o femminili: la ruota, la virtù.

I nomi che indicano persone e animali hanno solitamente tutti edue i generi:

 – maschile: il ragazzo; il lupo; – femminile: la ragazza; la lupa. Nei nomi di persona è la desinenza diversa che distingue il

maschile dal femminile. Il cambiamento delle terminazioni dei nomi

di genere mobile può avvenire in diversi modi.

Page 46: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 46/419

 46

 

maschile femminile -a → duca, poeta -essa → duchessa, poetessa

ecc. Andrea / Andreina

 Nicola / Nicoletta-o → figlio, scolaro, zio, amico

cavallo, gatto, lupoCarlo, Francescodeputato, avvocato

-a → figlia, scolara, zia, amicacavalla, gatta, lupaCarla, Francescadeputata, avvocata

ecc. Antonio / Antonella-e → signore, marchese,

infermiereGiuseppecancelliere, ingegnere

-a → signora, marchesa,infermieraGiuseppacancelliera, ingegnera

ecc. Cesare / Cesarina

 principe, studente,osteleone, elefante

-essa →  principessa, studentessa,ostessaleonessa, elefantessa

-tore → traditore, imperatoredirettore, scrittore, attore

-trice → traditrice, imperatricedirettrice, scrittrice, attrice

ecc. dottore / dottoressa

 pastore, tintore,impostore

-tora →  pastora, tintora,impostora

ecc. fattore / fattora, fattoressa (rari)

-sore → difensore, possessore,uccisore

-ditrice → difenditrice, posseditrice,ucciditrice

ecc. professore / professoressaassessore / assessora

invariabili

 – il / la giudice, il / la manager, il / la vigile;

particolarità

 – alcuni nomi di persone e di animali formano il femminileaggiungendo alla parola base il suffisso diminutivo:

-ina → eroe / eroina; gallo / gallina; re / regina; zar / zarina;-ella → Antonio / Antonella;

-etta → Antonio / Antonietta;

Page 47: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 47/419

  47

oppure formano il maschile aggiungendo alla parola base, femminile,il suffisso accrescitivo -one → strega / stregone; capra / caprone;

 – alcuni nomi formano il femminile in modo del tutto particolare:

abate / badessa; dio / dea; doge / dogaressa; fante / fantesca; cane / cagna.

Nomi indipendentiAlcuni nomi formano il maschile e il femminile da due radici

diverse: padre / madre, papà (babbo) / mamma; fratello / sorella;marito / moglie; genero / nuora; uomo / donna; frate / suora; celibe /nubile; maschio / femmina; montone / pecora; maiale (porco) / scrofa;toro / vacca, bue / mucca; fuco / ape.

Il femminile dei nomi di professioneUn caso particolare è rappresentato dal femminile dei nomi di

 professioni o cariche fino a qualche tempo fa riservate agli uomini.Ecco alcune forme che possono suscitare incertezze:

1. il pilota → la pilota;2. il dottore, il professore, il questore → la dottoressa, la pro-

fessoressa, la questora;3.  il cancelliere, l’ingegnere, il finanziere → la cancelliera,

l’ingegnera, la finanziera;4. il giudice, il presidente, lo studente, il vigile → la giudice, la presidente, la studentessa, la vigile;

5. l’architetto, l’avvocato → l’architetta, l’avvocata;il chirurgo, il deputato → la chirurga, la deputata;il magistrato, il ministro, il notaio → la magistrata, la ministra,

la notaia;il poliziotto, il sindaco, il soldato → la poliziotta, la sindaca,

la soldata.Maschile e femminile dei nomi di animali. Nomi di genere

promiscuo

I nomi di animali non domestici hanno, nella maggior parte deicasi, un’unica forma, maschile o femminile, per indicare sia il maschiosia la femmina:

il serpente / la volpeSono maschili: il corvo, il delfino, il falco, il gorilla, il leopardo,

il serpente, il topo, lo scorpione, l’usignolo;

Page 48: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 48/419

 48

Sono femminili: la balena, la giraffa, la iena, la lepre, la pantera,la tigre, la volpe, la mosca, la rondine, l’anatra, l’aquila, l’oca.

In molti casi, per distinguere il maschile dal femminile, si

aggiunge al nome la parola “maschio” o “femmina”:serpente maschio / serpente femmina;

o si ricorre a espressioni come “il maschio di” / “la femmina di” + ilnome di animale → 

il maschio della volpe / la femmina della volpe.

Nomi di genere comune (o invariabili)

I. Alcuni nomi hanno la stessa forma al maschile e al femminile

e si distinguono solo dall’articolo o dall’aggettivo che li accompagna.Appartengono a questa categoria alcuni nomi in:-e: – il / la cliente, il / la custode, il / la nipote, il / la preside, un /

un’erede;  –  alcune forme sostantivate di participio presente → il / la

cantante, un / un’agente, un / un’amante, un / un’insegnante;-ista: il / la finalista, il / la giornalista, il / la pianista, un /

un’artista;-cida: il / la suicida, un / un’omicida;-a, di derivazione greca: il / la patriota, il / la pilota, un /

un’atleta, un / un’ipocrita; il / la collega, il / la pediatra.I nomi del primo gruppo sono ambigeneri anche al plurale: i / le

clienti, i / le nipoti, i / le cantanti, gli / le insegnanti.

II. Alcuni nomi hanno la stessa forma al singolare e al plurale esi distinguono solo dall’articolo o dall’aggettivo che li accompagna.Appartengono a questa categoria alcuni nomi in:

 – vocale accentata: il / i caffè, il / i falò, l’ / gli oblò; la / le città,la / le qualità, l’ / le entità;

 – i monosillabi: il / i re, il / i tè; la / le gru; – alcuni nomi maschili in -a: il / i boa, il / i boia, il / i cinema, il /

i delta, il / i gorilla, il / i lama, il / i sosia, il / i vaglia; – il nome maschile ‘euro’ → gli euro; – i nomi femminili in -o: la / le biro, la / le dinamo, la / le foto, la /

le moto, la / le radio, l’ / le auto;ecc. la mano / le mani;

il / i frigo, lo / gli zoo;

Page 49: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 49/419

  49

 – quasi tutti i nomi femminili in -ie: la / le barbarie, la / le carie,la / le serie, la / le specie;

ecc. la moglie / le mogli, la superficie / le superfici,

l’effigie / le effigi; – i nomi in -i: il / i bìsturi, il / i brìndisi, l’ / gli alibi; la / le crisi,

la / le diagnosi, la / le metropoli, la / le sintesi, la / le tesi, l’ / le analisi,l’ / le ipotesi, l’ / le oasi;

 – i nomi di origine straniera che terminano in consonante: il / icamion, il / i quiz, il / i tram, lo / gli sport, l’ / gli autobus, l’ / gli hotel;la / le card, la / le hall, la / le holding.

Nomi privi di singolare o di plurale (o difettivi)Si adoperano per lo più al singolare: – quasi tutti i nomi che indicano qualcosa di astratto: la bontà, la

 pietà, la superbia, l’umiltà; il coraggio, l’amore, l’eroismo; – i nomi delle varie discipline: la chimica, la fisica, l’economia;

il diritto; – la maggior parte dei nomi di malattia: il cancro, il colèra, il

diabete, il raffreddore, il tifo; la bronchite, la malaria, la peste, la polmonite, la rosolìa, la varicella, l’ùlcera;

 – i nomi degli elementi chimici e dei metalli: l’idrogeno, l’ossigeno;il ferro, il bronzo, lo zinco, l’oro;

Alcuni nomi di metalli, usati al plurale, cambiano di significato,e indicano oggetti fatti con quel materiale:

 – ferro: i ferri del mestiere = strumenti che servono per undeterminato lavoro: essere sotto i ~i = subire un intervento chirurgico;

 – (gastr.) ai / sui ferri = cotto sulla graticola: bistecca ai ~; – (lett.) spada, sciabola, lancia: (fig.) venire ai ferri corti;

 – (pl.) catene, manette: mettere ai ~i = incatenare; – argento, oro: (pl.) oggetti d’argento, d’oro: una mostra di

argenti = argenteria; ori ellenistici / etruschi; oro: (estens.) denaro,ricchezze;

 – piombo: I Piombi = carcere di Venezia;

 – molti nomi di feste: il Capodanno, il Ferragosto, il Natale; laPasqua, la Pentecoste, l’Ascensione, l’Epifanìa;

 – i nomi dei mesi: gennaio, febbraio, marzo;

Page 50: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 50/419

 50

 – i nomi che indicano cose uniche in natura: il Sole, l’equatore,l’universo, l’ovest; la Luna;

 – molti nomi di prodotti alimentari e non alimentari: il grano, il

miele, il pepe, il riso, il sale, lo zucchero, l’olio; la farina; il petrolio;la crusca, la sabbia;

Usati al plurale, indicano le varietà di questi prodotti: i risi indiani; – alcuni nomi collettivi: il bestiame, il fogliame, il pietrame, il

 popolo, l’esercito; la flotta, la folla, la mobilia, la plebe, la prole, la roba;

 – gente: (pl.) popolazione: il diritto delle genti;(lett.) l’apostolo delle ~i = san Paolo;

 – resto: (pl.) avanzi: i resti del pranzo/della cena;vestigia, rovine, ruderi: i ~i di un teatro greco;

 – i nomi delle sensazioni fisiche: la fame, la sete, l’arsura; – altri nomi: il sangue, il fiele; la bile.

Si adoperano per lo più al plurale: – vari nomi che indicano oggetti formati da due elementi uguali:

le bretelle, le cesoie, le forbici, le manette, le mutande, le redini, le

tenaglie; i calzoni, i pantaloni, gli occhiali; – i nomi che indicano un insieme di oggetti: i bronchi, i dintorni,i maccheroni, i viveri, gli spaghetti, gli spiccioli, gli spinaci; le dimissioni,le spezie, le stoviglie, le vicinanze;

 – alcuni nomi di origine latina, che già in latino non avevano ilsingolare: le calende, le esequie, le ferie, le nozze, le tenebre; ifunerali, i posteri, gli annali;

 – alcuni nomi geografici: i Pirenei, gli Appennini, le Ande; i

Caraibi, le Baleari.Formazione del plurale

singolare plurale

nomi femminili in -a -e

nomi maschili innomi maschili e femminili in

nomi maschili e femminili in

-a

-o

-e-i

Page 51: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 51/419

  51

1. Nomi in -a

maschile femminile

singolare plurale singolare plurale

-a →  il poeta -i → i poeti -a →  la strada -e → le strade 

il problema i problemi la pecora le pecore 

il telegramma i telegrammi

ecc. l’ala / le ali

l’arma / le armi 

-ista →  il pianista -i → i pianisti ista →  la violinista -e → le violiniste 

l’artista  gli artisti l’artista le artiste 

-cida →  il suicida -i → i suicidi -cida →  la parricida -e → le parricide 

-ca →  il duca chi → i duchi -ca →  la banca -che → le banche 

il monarca i monarchi l’amica  le amiche 

-ga →  il collega -ghi → i colleghi -ga →  la bottega -ghe → le botteghe 

lo stratega gli strateghi 

ecc. il / la belga, i belgi / le belghe 

-cìa →  la farmacìa -cìe → le farmacìe 

la scìa le scìe 

-gìa →  la bugìa -gìe → le bugìe 

l’allergìa le allergìe 

-cia →  la camicia -cie → le camicie 

l’audacia  le audacie 

la caccia -ce → le cacce

la provincia le province

-gia →  la valigia -gie → le valigie

la ciliegia le ciliegie

la pioggia -ge → le piogge

la spiaggia le spiagge

Solo in alcuni casi particolari il mantenimento della i è

assolutamente utile per poter evitare possibili equivoci:

 – camicia – camicie a differenza di càmice – càmici; – audacia – audacie audace – audaci; – ferocia – ferocie feroce – feroci; – reggia – reggie regge da ‘reggere’

Page 52: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 52/419

 52

Plurale dei nomi in –a 

singolare  plurale 

maschile  femminile -a -i -e -ca, -ga -chi, -ghi -che, -ghe -cìa, -gìa - -cìe, -gìe 

-cie, -gie (se c e g sono precedute da vocale)-cia, -gia

-

-ce, -ge (se c e g sono precedute da consonante)

2. Nomi in -o

-o → il bambino -i → i bambinilo scolaro gli scolaril’impiegato gli impiegati

ecc. l’uomo / gli uominil’eco (femm.) / gli echila mano / le mani

nomi piani

-co → il fuoco -chi → i fuochil’arco gli archiecc. il greco / i greci

il nemico / i nemiciil porco / i porcil’amico / gli amici

nomi sdruccioli-co → il medico -ci → i medici

il sindaco i sindaciecc. il carico / i carichi

lo scarico / gli scarichil’incarico / gli incarichi

nomi piani-go → il lago -ghi → i laghi

l’albergo gli alberghinomi sdruccioli-go → il teologo -gi → i teologi

lo psicologo gli psicologi

Page 53: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 53/419

  53

  ecc. il catalogo / i cataloghiil chirurgo / i chirurghiil dialogo / i dialoghiil mago / i maghiil monologo / i monologhiil profugo / i profughiil prologo / i prologhil’epilogo / gli epiloghil’obbligo / gli obblighi

il sarcofago / i sarcofagi, sarcofaghi

lo stomaco / gli stomachi, stomaci-ìo → il mormorìo -ìi → i mormorìi

lo zìo gli zìil’addìo gli addìi

ecc. il dìo / gli dèi-io → il viaggio -i → i viaggi

lo studio gli studil’esercizio gli esercizi

ecc. il tempio / i templi; il tempo / i tempiil martirio, il martire / i martiriil principio, il principe / i principiil suicidio, il suicida / i suicidil’arbitrio, l’arbitro / gli arbitril’assassinio, l’assassino / gli assassinil’omicidio, l’omicida / gli omicidil’oratorio, l’oratore / gli oratori

l’osservatorio, l’osservatore / gli osservatori

al singolare, maschili in: al plurale, femminili in:

-o → il paio -a → le paiail riso le risail centinaio le centinaiail migliaio le migliaiail miglio le miglia

l’uovo le uova

Page 54: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 54/419

 54

Plurale dei nomi in -o

singolare  plurale 

maschile  femminile -o -i -i  p. piane -chi, -ghi -

-co, -go  p. sdrucciole -ci, -gi -i tonica -ìi -

-io i atona -i -

3. Nomi in -e

-e → il padre -i → i padri -e → la madre -i → le madrilo stupore gli stupori la legge le leggil’amore gli amori l’azione le azioniil cane i cani

ecc. il bue / i buoimille / -mila (derivata dal latino)

Plurale dei nomi in -e

singolare  plurale maschile  femminile 

-o -i -i 

Nomi con doppia forma di singolare: -iero, -iere – destriero, destriere / destrieri; forestiero, forestiere / forestieri;

nocchiero, nocchiere / nocchieri; scudiero, scudiere / scudieri; sparviero,

sparviere / sparvieri; – arma, arme / armi.

Nomi con doppia forma di plurale (o sovrabbondanti)Parecchi nomi maschili terminanti in -o, oltre al plurale normale

in -i, ne hanno un altro con desinenza in -a, di genere femminile. 

Page 55: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 55/419

  55

 

pluralesingolare

maschile femminile

l’anello: ~ d’oro  gli anelli: gli ~ della tenda

(sport) (gli) ~ 

le anella: le ~ dei capelli 

il braccio: il ~ della gru i bracci: i ~ di un edificio le braccia: le ~ del corpoumano 

il calcagno = tallone i calcagni (della calza) le calcagna: (fig.) mostrare/ voltar le ~ = fuggire 

il cervello = testa, capo;menteavere il ~ nelle nuvole

i cervelli: fuga dei ~ le cervella: bruciare / far saltare le ~ a qualcuno =ucciderlo 

il ciglio: il ~ del burrone

i cigli: i ~ della strada le ciglia: aggrottare le ~ 

il corno: ~dell’abbondanza

i corni: i ~ della luna le corna: le ~ del cervo /della lumaca; (fig.)  prendere il toro per le ~ 

il dito: (fig.) nonmuovere un ~; mettereil ~ sulla piaga 

i diti: i ~ mignoli le dita: le ~ della mano;(fig.) mordersi le ~; due ~di vino 

il filo: il ~ d’Arianna; ~d’erba; (fig.) un ~ disperanza; il ~ del

discorso

i fili: i ~ di una ragnatela le fila: (fig.) le ~ di uncomplotto 

il fondamento i fondamenti = principi: i~ della civiltà

le fondamenta =fondazioni gettare / porrele ~ di un palazzo 

il fuso: dritto come un~; (geogr.) ~ orario 

i fusi le fusa: fare le ~ 

il gesto: un ~ di rabbia i gesti: esprimersi a ~ le gesta = impreseeroiche; canzone di ~; le~ di Garibaldi

il ginocchio i ginocchi le ginocchia: (fig.) 

gettarsi alle ~ di qualcuno 

il grido: (fig.) l’ultimo ~(della moda); = fama:medico di ~ 

i gridi (degli animali) le grida: le ~ dei ragazzi 

il labbro: il ~ superiore/ inferiore 

i labbri = margini: i ~ diun vaso 

le labbra: (fig.) leccarsi le ~

il lenzuolo: ~ di cotone i lenzuoli (considerati auno a uno) 

le lenzuola: cambiare le ~ 

il membro i membri: i ~ del governo

/ del parlamento

le membra (del corpo

umano) 

Page 56: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 56/419

 56

il muro: orologio a ~; ~di Berlino; (fig.) mettere qualcuno con le

spalle al ~; parlare al ~ 

i muri: i ~ di una casa; (prov.) i ~ hanno orecchi

le mura: ~ etrusche /romane; (fig.) chiudersi fraquattro ~ 

l’osso: (fig.) esserecorrotto fino all’~;economia (fino) all’~

gli ossi: dare gli ~ al cane le ossa: (fig.) bagnatofino alle ~ 

l’urlo: l’~ del lupo gli urli (degli animali) le urla (dell’uomo): ~ digioia

il vestigio i vestigi le vestigia: le ~ diun’antica civiltà

Nomi con doppia forma al singolare e al plurale

Questi nomi hanno:

 – significato identico: l’orecchio / gli orecchi; l’orecchia / le orecchie:orecchio interno; parlare all’~; (fig.) entrare daun ~ e uscire dall’altro; tapparsi gli orecchi / leorecchie; fare un’orecchia a una pagina;la strofa / le strofe; la strofe / le strofe, (rar.)  strofi;il / (ant., lett.) la gregge; le greggi / (noncom.) i greggi;il / (ant., lett.) la carcere; i / le carceri.

 – significato diverso: il frutto / i frutti: alberi da ~; frutti di mare;= profitto: un investimento che dà buon ~;= interesse: prestare denaro a ~;la frutta / le frutta (oggi non più in uso) =insieme di frutti commestibili: la ~ è ricca di

vitamine; macedonia / succo di ~; ~ fresca /secca; servire la ~; (fig.) arrivare alla ~ = tardi;

il legno / i legni: ~ di cedro; (fig.) testa di ~;(pl. mus.) strumenti a fiato: flauto, òboe,clarinetto, fagotto; i legni inglesi = imbarcazioni;la legna / le legna, l’ultimo ha valore collettivo:spaccare la ~; forno a ~; andare a far ~; (fig.) mettere / aggiungere ~ al fuoco; portar ~ al

 bosco = fare cosa inutile.

Page 57: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 57/419

  57

Plurale dei nomi composti

Il comportamento dei nomi composti per quanto riguarda il passaggio dal singolare al plurale cambia secondo il tipo di parole dacui sono costituiti.

I. Il secondo termine si mette al plurale

a) nome + nome

• il cavolfiore / i cavolfiori, il manoscritto / i manoscritti, il terremoto /i terremoti, l’arcobaleno / gli arcobaleni;

ecc. il pescespada / i pescispada;• la banconota / le banconote, la ferrovia / le ferrovie, l’autostrada / le

autostrade; b) ‘capo’ + nome

il capogiro / i capogiri, il capolavoro / i capolavori, il capoluogo / icapoluoghi;

c) aggettivo + nome

il bassorilievo / i bassorilievi, il francobollo / i francobolli, l’alto- parlante / gli altoparlanti;

ecc. l’altoforno / gli altiforni, la mezzanotte / le mezzenotti;

d) verbo + nomeil girasole / i girasoli, il grattacielo / i grattacieli, il marciapiede / imarciapiedi, il parafulmine / i parafulmini, il passaporto / i passaporti,lo spazzacamino / gli spazzacamini;

e) preposizione (avverbio) + nome

• il sottaceto / i sottaceti, il sottopassaggio / i sottopassaggi, l’antipasto/ gli antipasti;• la fotomodella / le fotomodelle, la soprattassa / le soprattasse, la

sottoveste / le sottovesti, la telecronaca / le telecronache;

II. Entrambi i termini si mettono al plurale

a) ‘capo’ + nome

il caporedattore / i capiredattori, il caposaldo / i capisaldi; b) nome + aggettivo

• il camposanto / i campisanti, (i camposanti), il pellerossa / i pellirosse;ecc. il palcoscenico / i palcoscenici;

• la cassaforte / le casseforti;

Page 58: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 58/419

 58

III. Il primo termine si mette al plurale

‘capo’ + nomeil capofamiglia / i capifamiglia, il caposcuola / i capiscuola, il

caposquadra / i capisquadra, il capostazione / i capistazione;IV. Nomi composti invariabili al pluralea) ‘capo’ + nome

la / le capoclasse, la / le capostazione;ecc. la capocuoca / le capocuoche, la caporedattrice / le

caporedattrici; b) verbo + nome

1) il nome è al plurale

• il / i cavatappi, il / i portafogli, lo / gli stuzzicadenti;• la / le lavastoviglie;

2) il nome è al femminileil / i bucaneve, il / i portacenere, il / i salvagente, l’ / gli aspirapolvere;

ecc. l’asciugamano / gli asciugamani;c) verbo + verbo (avverbio)

il / i saliscendi, il / i viavai, il / i dormiveglia, l’ / gli andirivieni;d) preposizione (avverbio) + nome

il / i dopoguerra, il / i senzatetto. – hanno due forme di plurale:

il capocomico / i capocomici, i capicomici;il capocuoco / i capocuochi, i capicuochi;il capotreno / i capitreno, i capotreni;

 – esistono nomi composti formati da più di due elementi, duenomi + una preposizione:

● il ficodindia / i fichidindia; il fiordaliso / i fiordalisi; il pomo-doro / i pomodori, i pomidori, i pomidoro; il / i nontiscordardimé;● la messinscena / le messinscene.

Esercizi

1. Precisa il genere dei seguenti nomi:tavola, nulla, eremita, città, brindisi, sintesi, ipocrita, soprano,

sentinella, scisma, auto, frigo, esame, gioventù, caucciù, problema,

omicida, oasi, scarpa, scarpino.

Page 59: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 59/419

  59

2. Scrivi l’articolo determinativo davanti ai seguenti nomi:a) bambino, errore, scolaro, astuccio, fiume, amore, gas, coraggio,

sport, autobus;

 b) sentinella, vite, economia, spia, bici, analisi, staffetta, austerità,stagione, recluta;c)  clima, mezzosoprano, usignolo, ninfea, scrittore, girasole,

domenica, argento, ananas, eroismo, poeta, rondine, ottobre, capello,mostra, razzo, gamba, cappello;

d) strade, risa, programmi, giornalisti, artiste, strateghi, sistemi, banche, greci, province, occhiali, duchi, valigie, obblighi, suicidi, paia,uova, archi, templi, mormorii;

e)  Alpi, Italia, Po, Sardegna, Adriatico, Lazio, Ionio, Como,

Appennini, Mediterraneo.3. Trasforma i nomi generici in concreti:nuvolosità, pericolosità, bestialità, pessimismo, stupidaggine,

cittadinanza, pacifismo, finalità, vecchiaia.

4. Dal nome concreto al nome generico: basso, vigile, fanciullo, invasore, madre, avaro, colpevole, padre,

ricco, amico, serio, geloso, nemico, fondatore, alto.

5. Muta i seguenti verbi nei corrispondenti nomi:lavorare, leggere, lottare, partire, acquistare, uscire, benedire,avvertire, indagare, correre, fingere, rompere, inventare, scoprire,apprendere, insegnare, esaltare, peccare, aprire, sconfiggere.

6. Partendo dai derivati, ricostruisci le rispettive parole primitive:tonalità, sporcizia, corposità, aggiornamento, donazione, gioiosità,

calzatura, occhiata, disgelo, allattamento, banchiere, mensilità, flottiglia,mercantile, tabaccheria.

7. Volgi al maschile o al femminile:maestro, attrice, dio, imperatore, alunno, pecora, cavallo, fuco,

Clemente, gallo, giudice, doge, nuora, monaca, salvatrice, eroe, turista,tintore, Giovanna, scolara.

8. Volgi al plurale:a) amico, monarca, studio, arma, teorema, studente, magia,

uomo, camicia, zio, eco, spiaggia, fuoco, albergo, uovo, psicologo,

azione, dialogo, bue, telegramma;

Page 60: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 60/419

 60

 b)  pomodoro, manoscritto, autostrada, capolavoro, telecronaca,antipasto, caporedattore, palcoscenico, francobollo, soprattassa.

9. Introduci la forma opportuna fra i due sovrabbondanti, facendoattenzione all’articolo determinativo o alla preposizione articolata:(Dito) _________ della mano sono cinque. Grandi furono

(gesto) _________ di Alessandro Magno. Il Danubio ha tre (braccio) _________ . Sono di color nero (labbro) _________ del vaso. Tutti(membro) __________ del parlamento applaudirono il discorso del primo ministro. La superficie terrestre è divisa in 24 (fuso) _______ .La ragazza aveva colorato (labbro) ____________ col rossettocomprato di recente. Moderate (gesto) __________ quando parlate! Ilnonno accusa sempre dolori a (membro) __________ per ilreumatismo. Il carcere era diviso in un’infinità di (braccio) ____________ .

10. Correggi le parole sbagliate:Gli sposi hanno infilato le anella nei diti delle loro spose, poi si

sono baciati sui labbri. I muri delle città medievali erano protette dafossati con acqua. Ti muovi troppo, quindi le tue gesta disturbano chi

è seduto accanto a te. Ecco che le frutta dei nostri sacrifici e la faticadei nostri bracci sono resi vani. Ci furono membra dell’assemblea che per protesta abbandonarono l’aula.

11. Completa ogni nome con la desinenza giusta:«Era un uom_ piccolo, con la facci_ larga e gialla, e gli occh_ 

neri come il carbon_. – Dunque, tu ti chiami Rondinelli Luigi.Protestai con vivacit_: – No, mi chiamo Cesarano Alfredo, ha

telefonato per me Pollastrini, per una raccomandazion_. – E chi è Pollastrini?Mi si annebbiò la vist_ e risposi con un fil_ di voc_: – Pollastrini

Giuseppe, l’autist_ delle signorin_ Condorelli.L’avvocat_ si mise a ridere, con un ris_, per la verit_, gentile, e

disse: – Ma sì, certo, eppure devi aver pazienz_, lui ha telefonato e io

gli ho parlato, tutto vero, ma sai com’è? gli ho parlato e risposto con lament_ ad altro, così che, quando ho buttato giù il telefon_, mi sono

domandato: ma chi era? che ha detto? che gli ho risposto? Ora tu

Page 61: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 61/419

  61

sciogli il mister_. Dunque, se ben ricordo, Cesarano, tu vuoi unaraccomandazion_ per diventare giardinier_ al Comun_?

Protestai di nuovo: – No, avvocat_, sono autist_, cerco un post_ 

di autist_.Lui disse, come se non mi avesse udito: – Sai che dico a chi michiede un post_? Un milion_, un assegn_ di un milion_ posso ancora procurarvelo, ma un post_ no, per lo più giardinier_ al Comun_: è una parol_.

Dissi di nuovo, con forz_: – Avvocat_, sono autist_, cerco un post_ di autist_; e questa volt_ lui intese e confermò, con un po’d’impazienz_: – Autist_, sì, che diamine, ho capito.»

Alberto Moravia, Nuovi racconti romani, Edit. Bompiani

12. Scrivi tutti i nomi del testo di sopra al maschile o alfemminile, al singolare o al plurale.

13. Traduci in romeno:«Un ringraziamento per aver fatto, appositamente per me, il

mondo così grande e vario. Di aver fatto tanti miliardi di altri uominiin apparenza simili a me per tenermi compagnia, e di averli

disseminati dovunque, affinché, in qualsiasi punto vada, non abbia atrovarmi solo. Inoltre: di averne fatti vivere molti molti altri miliardi prima della mia nascita allo scopo che le loro avventure mi possanodistrarre e far pensare. E di aver creato tante terre lontane dove, sefossi diventato esploratore, avrei potuto esplorare. E messo al mondotanti sapienti i quali mi potessero spiegare le infinite stranezze diquesto regno; pur lasciandone la parte maggiore ancora avvolta nelmistero affinché, se attratto, ne possa scoprire qualcuna anch’io o per lo meno fantasticarci sopra nelle sere d’estate. E appese al cielomiriadi di stelle, di cui scorgo solo una minima porzione; riservando lealtre al caso che fossi diventato un astronomo e mi fosse piaciutoinvestigarle.

Pensandoci, qualche volta mi sembra perfino che sia unaesagerazione. Un universo così smisurato con una infinità di vitedifformi, una cosa così bella e grande per me, meschino essere chenon sa neppure guardarsi intorno...»

Dino Buzzati, da In quel preciso momento, Edit. Neri Pozza

Page 62: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 62/419

 62

L’AGGETTIVO

E’ quella parte del discorso, variabile nel genere e nel numero,

che si accompagna a un nome per indicare: – una sua caratteristica: una strada stretta, un vestito nero; – o per precisarlo meglio: questa strada, il mio vestito.

Aggettivi che indicano una caratteristica – gli aggettivi qualificativi: un bambino buono, una casa spaziosa.Gli aggettivi qualificativi formano una classe aperta di elementi,

come il nome e il verbo, classe che può essere sempre accresciuta. – gli aggettivi di colore: una penna rossa, i capelli neri;

Espressioni: dare carta bianca, di punto in bianco, il biancodell’uovo, nero come l’ebano, oro nero, mercato nero, nero su bianco,il giallo dell’uovo = il rosso d’uovo, essere giallo dalla rabbia, passarecol rosso, essere al verde, avere sangue blu.

 – gli aggettivi di relazione (o relazionali) derivano da nomi eindicano l’esistenza di una relazione tra il nome cui l’aggettivo siriferisce e il nome da cui l’aggettivo è derivato:

il sistema solare = relativo al sole, che ha al centro il sole;

il trasporto navale = relativo alle navi, fatto con le navi.La trasformazione che dà luogo a un aggettivo relazionale è la

seguente:

 NOME¹ + PREPOSIZIONE + NOME² →  NOME¹ + AGG. DI RELAZIONE provvedimento del ministro → provvedimento ministeriale

Tra i principali suffissi che servono a formare aggettivi di relazionericordiamo:

-ale: inizio → iniziale;-ano: paese → paesano, isola → isolano;-ico: filosofia → filosofico;-ista, -istico: illuminismo → illuminista; folclore → folcloristico;-iano (per i cognomi di personaggi famosi): Leopardi → leopardiano.

 Numerosi aggettivi relazionali presentano caratteristiche particolari: – non possono essere anteposti al nome: *solare luce; – non possiedono il comparativo e il superlativo: *più solare; – non possono essere usati in funzione predicativa: *la

luce è solare.

Page 63: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 63/419

  63

 – gli aggettivi geografici ed etnici segnalano l’appartenenza a (ola provenienza da) un luogo o un popolo: le ragazze  francesi, unorologio svizzero.

Aggettivi determinativi (o indicativi)Gli aggettivi determinativi specificano il nome esprimendo una

determinazione possessiva, dimostrativa, indefinita, interrogativa,numerale. Al contrario degli aggettivi qualificativi, costituiscono unaclasse chiusa di elementi.

 – gli aggettivi possessivi segnalano un possesso: la tua borsa, ilnostro cane;

 – gli aggettivi dimostrativi precisano la posizione di qualcuno o

di qualcosa nello spazio e/o nel tempo: questa rivista, quel Natale; – gli aggettivi interrogativi si usano per domandare: Che libro

 preferisci?; – gli aggettivi esclamativi si usano per esclamare: Quanta 

gente!; – gli aggettivi indefiniti alludono a una:

 – quantità: Anna ha tanti vestiti. – qualità: E’ tardi per la cena, mangerò una cosa qualunque.

 – identità non precisata: Ho fatto un certo errore.Alcuni aggettivi, quelli dimostrativi (tranne ‘stesso’ e ‘medesimo’,

la cui duplice posizione comporta diversità di significato), inter-rogativi, esclamativi e indefiniti, precedono i nomi, altri invece,qualificativi e possessivi, possono trovarsi prima o dopo il nome.

Quanto al rapporto esistente tra articolo determinativo e aggettivo,gli aggettivi dimostrativi, interrogativi, esclamativi, indefiniti e, inalcuni casi, i possessivi, rifiutano l’articolo.

Gli aggettivi determinativi sono anche detti aggettivi prono-minali perché, oltre che come aggettivi, possono essere adoperati come pronomi, cioè anziché accompagnare un nome, possono sostituirlo:

La mia macchina non parte, puoi prestarmi la tua?

Tipi di collegamento dell’aggettivoA seconda del tipo di collegamento che ha con il nome o con il

verbo, l’aggettivo che indica una caratteristica può essere: – attributivo, se è direttamente collegato a un nome: Ho comprato

una moto veloce.

Page 64: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 64/419

 64

 – predicativo, se è collegato a un nome per mezzo del verbo‘essere’ (la cosiddetta “copula”) ed è parte di un predicato nominale(si parla in questo caso di aggettivo predicativo): Questa moto è veloce.

 – avverbiale, se è collegato direttamente a un verbo e ne modi-fica il significato, proprio come un avverbio: Questa moto va veloce.

Rispetto al nome l’aggettivo si trova in una condizione didipendenza grammaticale. Quindi si può dire:

Alessio possiede una casa spaziosa.Alessio possiede una casa.

ma non:

*Alessio possiede una spaziosa.L’aggettivo ‘spaziosa’ dipende direttamente dal nome ‘casa’ enon si può dire: *una casa spazioso / spaziosi / spaziose.

Tipi di funzione dell’aggettivo qualificativo

L’aggettivo che indica una caratteristica può caratterizzare ilnome in due modi diversi:

 – può descriverlo → aggettivo descrittivo

 – può distinguerlo → aggettivo restrittivoE’ crollata la vecchia chiesa. / E’ crollata la chiesa vecchia. Nella prima frase l’aggettivo arricchisce la parola ‘chiesa’ di una

caratteristica consistente nel fatto che è vecchia; nella seconda, l’aggettivodistingue la ‘chiesa’ di cui si parla da tutte le altre: è crollata la chiesavecchia, non quella ‘nuova’.

Si noti che l’aggettivo descrittivo  precede il nome, mentrel’aggettivo restrittivo lo segue.

Nominalizzazione dell’aggettivo qualificativo

Qualche volta l’aggettivo che indica una caratteristica vieneusato come un nome a tutti gli effetti. L’aggettivo sostantivato è preceduto:

 – dall’articolo determinativo o indeterminativo:  gli invidiosi, un

vecchio; – da un aggettivo dimostrativo o indefinito: quelle antipatiche,

alcuni giovani;

 – da un numerale: due anziane, tre amici.

Page 65: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 65/419

  65

Talvolta l’originario valore di aggettivo non è più sentito dai parlanti: cielo buio / buio fitto, pesto; prendere la circolare = linea diautobus che segue un percorso circolare; la (squadra) mobile; mobili di antiquariato; lucidare i mobili; la statale = strada statale.

L’aggettivo qualificativo può svolgere anche la funzione di unavverbio: dire chiaro e tondo, andare piano.

Alcuni aggettivi sostantivati preceduti da una preposizione formanolocuzioni avverbiali: alla svelta, all’improvviso, con le buone o con le

cattive: lavorare alla svelta.

Posizione dell’aggettivo qualificativoL’aggettivo qualificativo può essere collocato prima o dopo il

nome: – l’aggettivo  precede il nome in strutture ormai fisse: pubblico

ufficiale, pubblico ministero, buoni uffici; – l’aggettivo  segue il nome in numerosissimi casi: opinione /

asta pubblica, popolo italiano, lingua italiana, continente europeo, marinamilitare, l’anno / il mese venturo, anno / mese corrente, Stefano il Grande,

Filippo il Bello.Talvolta la differente posizione dell’aggettivo comporta diversità

di significato: – ‘alto’ → un bambino ~ / (fig.) ~ commissario / funzionario; – ‘povero’ → una nazione ~a / un ~ cieco; – ‘certo’ → un fatto ~ / un ~ Bianchi.

Forme dell’aggettivo qualificativo

Quasi tutti gli aggettivi hanno: – una parte fissa → la radice o morfema lessicale, che dà infor-

mazioni sul significato; – una vocale finale variabile → la desinenza o morfema gram-

maticale, che dà informazioni sul genere, maschile o femminile, e sulnumero, singolare o plurale.

Page 66: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 66/419

 66

Classificazione degli aggettivi

Iª classe  m.s. -o f.s. -a m.pl. -i f.pl. -e 

alto alta alti altesimpatico simpatica simpatici simpatiche bianco bianca bianchi bianchelungo lunga lunghi lungheampio ampia ampi_ ampiesaggio saggia saggi_ saggenatio natia natii natie

 – i participi passati dei verbi (1)

letto letta letti letteuscito uscita usciti usciteIIª classe  m.f.s. -e  m.f.pl. -i 

elegante elegantidifficile difficilidolce dolciverde verdi

 – i participi presenti dei verbi (2)

rappresentante rappresentantiuscente uscentiIIIª classe m.f.s. -a m.pl. -i   f.pl. -e 

entusiasta  entusiasti  entusiaste 

 belga   belgi   belghe 

idiota  idioti  idiote 

egoista  egoisti  egoiste 

suicida  suicidi  suicide 

ipocr ita  ipocriti  ipocrite 

(1) Sono numerosissimi i participi passati con valore aggettivaleche possono diventare nomi, e questo perché hanno quattro desinenze,quindi si comportano come gli aggettivi del I gruppo:tessuto, participio passato di ‘tessere’ → aggettivo: panno tessuto

nome: negozio di tessutiEsempi: il condannato, il fatto, il fidanzato, il ferito, il passato, il

ritratto, l’ammalato, l’infinito, l’invitato; la promessa, la scoperta, la

spesa, l’offerta.

Page 67: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 67/419

  67

(2) Il participio presente può esprimere anche una qualità:stella errante; le avventure dei cavalieri erranti; le tribù erranti del deserto;brillante, participio presente di ‘brillare’ → aggettivo: discorso brillante 

nome: il brillante dell’anelloEsempi: il / la cantante, il comandante, il combattente, il / lacommerciante, il presidente, un / un’agente.

Aggettivi invariabili e compostiCompletano il quadro: – gli aggettivi invariabili, rimangono invariati nel genere e nel

numero: – pari: essere ~ a = corrispondere; il risultato è ~; dispari =

impari: i giorni dispari della settimana; una lotta impari; – dabbene = perbene, educato: un uomo ~; dappoco = ( persona)

incapace; (cosa) marginale, secondario; – arrosto: pollo / patate arrosto; – amaranto, blu, lilla, rosa, viola: cielo / mare blu; romanzo rosa; – azzurro pallido, rosso chiaro, verde cupo / scuro; – rosso ciliegia / fuoco, verde bottiglia / oliva; – avvenire: gli anni avvenire; – fu (burocr.) morto, defunto: il fu Mario Rossi; – ‘anti’ + sostantivo → sistemi antifurto, maschera antigas,

rifugio antiatomico, trattato antinucleare.

 – gli aggettivi composti, dati dalla combinazione di due aggettivi: – alcuni aggettivi indicano i colori delle squadre di calcio:

 bianco-nero, bianconero, rosso-nero, rossonero; – alcuni aggettivi geografici ed etnici: emiliano-romagnolo,

russo-tedesco; possono comparire in forma abbreviata: – africano → afro-: tradizioni afroamericane;

 – inglese → anglo-: gli alleati anglo-americani; – austriaco → austro-: l’impero austro-ungarico; – francese →  franco-: guerra franco-prussiana; – indiano → indo-: lingue indoeuropee; – italiano → italo-: italo-americano; – giapponese → nippo-: un accordo economico nippo-

australiano; – alcuni aggettivi appartengono alla terminologia scientifica:

 – corticale → cortico-: ormone corticosurrenale; – gastrico →  gastro-: affezione gastroduodenale;

Page 68: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 68/419

 68

 – alcuni aggettivi appartengono al linguaggio politico: – socialista →  social-: socialdemocratico; – anarchico → anarco-: anarco-sindacalista;

 – democratico → demo-: democristiano; – cattolico → catto-: cattocomunista;

 – altri aggettivi: aerodinamico, chiaroveggente, fantascientifico,sacrosanto, sordomuto, variopinto, verosimile: corpo aerodinamico,romanzo fantascientifico, racconto verosimile.

Gli aggettivi composti formano il femminile e il plurale cambiandosoltanto la desinenza del secondo elemento: rossoner o, rossoner a,rossoner i, rossoner e; socialdemocratico, -a, -ci, -che: congresso social-

democratico.

Aggettivi alterati

Come i nomi, così anche parecchi aggettivi qualificativi possonoessere alterati, con l’aggiunta alla base di un suffisso che, senza cambiarecompletamente il significato dell’aggettivo di base, lo modificanosoltanto, presentandolo come più grande, più piccolo, più bello o più brutto:

 bello → DIM. belloccio; povero → PEGG. poveraccio; semplice→ ACCR. semplicione.

Accordo dell’aggettivo qualificativo

Di norma, l’aggettivo concorda nel genere e nel numero con ilnome a cui si riferisce:

il telefono azzurr o (nome e aggettivo al maschile singolare);i telefoni azzurr i (nome e aggettivo al maschile plurale);la sedia comoda (nome e aggettivo al femminile singolare);

sei sedie comode (nome e aggettivo al femminile plurale).Quando si riferisce a più nomi dello stesso genere, tutti al

singolare, tutti al plurale o alcuni singolari e altri plurali, l’aggettivo prende il genere dei nomi e si mette al plurale:

La carta e la penna sono bianche.Ci regalarono dei dolci e dei liquori squisiti.Ha la faccia e le mani sporche.

ma si dice:

lingua e letteratura italiana

Page 69: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 69/419

  69

Quando  si riferisce a più nomi di genere e di numero diversi,l’aggettivo viene posto per lo più al maschile plurale:

I miei fratelli e le mie sorelle sono tutti lontani.

Cavallo e carrozza erano fermi all’angolo della via.Debbo prendere delle pillole e uno sciroppo amarissimi.

ma si può dire anche:Debbo prendere uno sciroppo e delle pillole amarissime.

In quest’ultimo esempio l’accordo al femminile è dovuto allavicinanza del nome di genere femminile.

Se l’aggettivo precede il nome, l’accordo si fa con il nome piùvicino:

Serene vacanze e viaggi offrono tutti gli enti turistici.Se l’aggettivo è composto, muta solo la desinenza finale:

angloamericano, -a, -i, -e: letteratur a angloamericana; truppe angloamericane.

Gli aggettivi composti di colore restano di solito invariati o possono mutare nella desinenza finale:

foglie verdechiaro / verdazzurre. Gli aggettivi ‘bello’, ‘buono’, ‘grande’, ‘santo’

Questi aggettivi si troncano o si elidono:

 – bello, bella, belli, belle

m. sing. pl.

 bel libro bei libri bello spettacolo begli spettacoli bell’albero begli alberi

f. sing. pl. bella ragazza belle ragazze bell’amica belle amiche‘belli’ si usa posposto al maschile plurale: uomini belli;

sostantivato: i belli e i brutti, il gusto del bello;in funzione di predicato: Quei fiori sono belli e freschi.

 – buono, buona, buoni, buone

si comporta come l’articolo indeterminativo

Page 70: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 70/419

 70

m. sing. pl. buon libro buoni libri buono spettacolo buoni spettacoli

 buon amico buoni amicif. sing. pl. buona bambina buone bambine buon’amica buone amiche

 – grande, grandi

m. sing. pl.gran libro gran libri 

grande spettacolo grandi spettacoligrand’albero grandi alberi

f. sing. pl.gran (grande) casa gran (grandi) casegrand’anima grandi anime

 – santo, santa, santi, sante

m. sing. pl.san Carlo santi Pietro e Paolo

santo Stefanosant’Ignazio

f. sing. pl.santa Chiara santesant’Anna

Espressioni: belle arti, bel bello, sul più bello, ci vuole del belloe del buono, con le buone o con le cattive, un bel giorno, guardare /vedere di buon occhio, essere in buone mani, nascere sotto una buonastella, buono da buttar via, buono a nulla, buon viaggio / lavoro!, a buon mercato, di buon passo, di buon’ora, settimana santa, il santo padre, il santo sepolcro, la città santa, (fig.) avere un santo dalla propria, avere qualche santo in Paradiso, non sapere a che santovotarsi, non essere uno stinco di santo.

Ci volle del bello e del buono per convincerlo.L’hai fatta bella!Cosa fai di bello?

Lo picchiarono di santa ragione.

Page 71: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 71/419

  71

Gradi dell’aggettivo qualificativo

I concetti espressi da un aggettivo qualificativo possono esseregraduati secondo una scala d’intensità in cui si distinguono tre gradi:

bello → più bello → bellissimo Bello è di grado positivo perché esprime la qualità senza indicarne

la misura; più bello è di grado comparativo perché esprime una qualitàstabilendo un confronto; bellissimo è di grado superlativo perché esprimeuna qualità in misura molto alta.

La possibilità di variare il proprio grado è una delle carat-teristiche che distinguono l’aggettivo dal sostantivo. Infatti, un libro ouna rivista non potranno dirsi *più libro, *più rivista e nemmeno*librissimo, *rivistissima.

Il grado d’intensità di un aggettivo lo possiamo variare in due modi:▪ relativamente ad altri termini, cioè istituendo un paragone con

un’altra unità:→ grado comparativo: La tua casa è più grande della mia.

o con un gruppo di altre unità della stessa specie:→  grado superlativo relativo: Questo appartamento è il più

 grande del palazzo.▪ in assoluto, cioè senza introdurre confronti con altri termini:→ grado superlativo assoluto: Ho una casa grandissima.

Il grado positivo

Al grado positivo, l’aggettivo attribuisce a un nome una qualitàsenza precisarne la misura e senza che ci siano confronti:

Monica è furba.

Il grado comparativoAl grado comparativo, la qualità attribuita a un individuo o a unacosa (detti primo termine di paragone, 1° T) viene confrontata con lastessa qualità posseduta da un altro individuo o cosa (detti  secondo

termine di paragone, 2° T).

1. Se la qualità è presente più nel primo che nel secondo terminedi paragone→ comparativo di maggioranza →  più + aggettivo al grado positivo:

Monica [1° T] è più furba di Claudia [2° T]

Page 72: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 72/419

 72

2. Se la qualità è presente meno nel primo che nel secondotermine di paragone→ comparativo di minoranza → meno + aggettivo al grado positivo:

Monica è meno furba di Claudia.3. Se la qualità è presente in misura uguale nei due termini messi

a confronto→ comparativo di uguaglianza → aggettivo da solo o preceduto da così o da tanto, mentre il secondo termine di paragone è introdotto da come o quanto:

Monica è così / tanto furba come / quanto Claudia.Monica è _furba come / quanto Claudia.

Se il confronto avviene tra due aggettivi o due verbi, è normalel’avverbio correlativo davanti al primo termine:

Lucia è una ragazza tanto brava quanto bella.Mi piace così prendere il sole come fare il bagno.

Il confronto potrebbe avvenire mettendo in relazione due com- parativi (di maggioranza o di minoranza) con un terzo termine di paragone:

Paolo è tanto più veloce di Marco quanto Giovanni.Il secondo termine di paragoneCon un comparativo di maggioranza o di minoranza, il secondo

termine di paragone è introdotto da: – di, se è un nome o un pronome non retti da preposizione:

Giorgio è più serio di Franco.L’estate è più calda della primavera.La tua casa è più grande della mia.

Giorgio è più serio di me.Io sono più allegro di Ugo.Tu lavori più di me.

 – che, se è un nome o un pronome retti da preposizione:Sei più brava in italiano che in matematica.

oppure se si paragonano tra loro: – due nomi: Di solito leggo più romanzi che novelle. – due aggettivi qualificativi: E’ un fatto più unico che raro.

 – due verbi all’infinito: E’ meglio andar via che restare qui.

Page 73: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 73/419

  73

 – due complementi indiretti: Mi piace più mangiare a casa che alristorante.

 – due avverbi: Bruno agisce più istintivamente che razionalmente.

Meglio tardi che mai.Il grado superlativoAl grado superlativo l’aggettivo attribuisce a un nome una qualità

al massimo livello, in due modi: – relativo, facendo riferimento a un gruppo di persone o di cose:

Monica è la più furba delle tue amiche. – assoluto, senza termini di riferimento:

Ho incontrato una signora simpaticissima.

Il superlativo relativo si forma premettendo all’aggettivo digrado positivo o al sostantivo l’articolo determinativo seguito da più oda meno:

Andrea è il più generoso dei / tra i miei amici.Claudio è il meno generoso dei / tra i miei amici.E’ l’attore più / meno adatto per questo ruolo.

Quando è preceduto da un nome che ha l’articolo indetermi-nativo, il superlativo relativo viene sempre introdotto dall’articolo

determinativo:Un uomo, il più anziano di tutti, ci venne incontro.Il gruppo di persone o cose che fa da termine di riferimento è

introdotto dalle forme articolate delle preposizioni di o tra, fra.A volte l’aggettivo precede il sostantivo:

E’ stato il più bel giorno della mia vita.

Il superlativo assoluto si forma in più modi: – con avverbi di quantità: assai, molto, oltremodo, tanto, troppo,

estremamente, incredibilmente:Tuo figlio è molto triste.Arriveremo assai presto.

 – con avverbi intensificativi: davvero, proprio, sul serio, veramente:Sono davvero arrabbiato.Il tuo amico è proprio simpatico.

 – aggiungendo all’aggettivo di grado positivo i prefissi: arci-,extra– (stra-), iper-, sopra– (sovra-), super-, ultra-: arcicontento,extrafino, stracarico, ipersensibile, sopraffino, sovraccarico, supersonico,

ultramoderno:

Page 74: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 74/419

 74

E’ una strada superaffollata.La minestra è stracotta.

 – aggiungendo alla radice dell’aggettivo di grado positivo ilsuffisso -issimo, -a, -i, -e: importantissimo:

Giulio è un amico carissimo. – hanno radici diverse ampio → amplissimo, pio →  piissimo,vario → varissimo.

Talvolta, specie nel linguaggio della pubblicità, della televisione, possiamo incontrare anche nomi con questo suffisso: la canzonissima,

la finalissima, l’affarissimo, l’occasionissima.

 – ripetendo l’aggettivo di grado positivo: un problema  facile facile, un abbraccio forte forte;

 – con espressioni che possono intensificare il significatodell’aggettivo di grado positivo: brutto forte, bagnato / ubriacofradicio, innamorato cotto, stanco morto, buio pesto, ricco sfondato, pieno zeppo, pazzo da legare, duro come l’acciaio, amaro come ilfiele, veloce come il fulmine, diritto come un fuso, dolce come ilmiele, testardo come un mulo, bianco come la neve, buono come il

 pane, sano come un pesce:Ho incontrato un mendicante bagnato fradicio.

Rifiutano ogni gradazione: – gli aggettivi che contengono già in sé l’idea del superlativo:

colossale, divino, eccezionale, enorme, eterno, gigantesco, immenso,immortale, infinito, meraviglioso, onnipotente, perfetto, straordinario:l’universo infinito, numero perfetto;

 – gli aggettivi che hanno un significato preciso, specifico:cubico, sferico; fisico, chimico; industriale, siderurgico; annuale, pe-riodico; bronzeo, ferreo; toscano, asiatico; lacustre, montano; fraterno,orfano; doppio, triplice; notturno, quotidiano: geografia fisica, paesaggiomontano.

Comparativi e superlativi irregolari (organici) – alcuni aggettivi presentano delle forme di comparativo e/o di

superlativo irregolari, sul modello latino:

Page 75: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 75/419

  75

superlativopositivo

comparativo di

maggioranza  relativo assoluto

buono più buono /

migliore

il più buono / il

migliore

 buonissimo /

ottimocattivo  più cattivo /

 peggioreil più cattivo / il

 peggiorecattivissimo /

 pessimogrande più grande /

maggiore 

il più grande / ilmaggiore

grandissimo /massimo

piccolo più piccolo /minore

il più piccolo / ilminore

 piccolissimo /minimo

bene meglio – ottimamente / benissimo

male peggio – pessimamente /malissimomolto  più – il piùpoco meno – pochissimo

 – alcuni aggettivi hanno forme irregolari di superlativo in-èrrimo (1) e in -entissimo (2):

1. acre acerrimoaspro asperrimo, asprissimo

celebre celeberrimointegro integerrimomisero miserrimo, miserissimosalubre saluberrimo, salubrissimo 

2. benefico  beneficentissimobenevolo  benevolentissimomaledico maledicentissimomalefico maleficentissimomalevolo malevolentissimomunifico munificentissimo

L’uso di questi aggettivi è piuttosto raro, riservato a unlinguaggio elevato, perciò si preferisce ricorrere a superlativi analitici:molto celebre, assai benevolo;

 – alcuni aggettivi non hanno il grado positivo, ma solo ilcomparativo e/o il superlativo:

 – il comparativo termina in -ore → anteriore ‘che è più avanti’posteriore ‘che è più dietro’

Page 76: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 76/419

 76

  inferiore ‘che è più in basso’superiore ‘che è più in alto’interiore ‘che è più dentro’

esteriore ‘che è più fuori’ulteriore ‘che è più al di là’

‘Ulteriore’ può indicare anche qualcosa che si aggiunge a quantogià detto o fatto:

Per ulteriori informazioni si rivolga alla segreteria.

 – il superlativo termina in -mo → estremo ‘che è alla fine’infimo ‘che è molto in basso’

intimo ‘che è più dentro possibile’primo ‘che è all’inizio’prossimo ‘molto vicino’, ‘vicino’supremo, sommo ‘che è più in alto possibile’ultimo ‘che è alla fine in assoluto’

‘Intimo’ ammette un comparativo,  più intimo, e un superlativo,il più intimo:

Mario è il mio più intimo amico.I superlativi ‘primo’, ‘ultimo’ hanno anche le forme  primissimo,

ultimissimo, usate in espressioni enfatiche: prodotti di primissimaqualità, l’ultimissima moda a Milano.

Esercizi

1. Dai seguenti sostantivi ricava gli aggettivi corrispondenti:allegria, amore, campagna, compassione, corte, gioco, giorno,

legno, tempesta, vento.

2. Dai seguenti aggettivi qualificativi ricava i nomicorrispondenti:acquoso, argenteo, autunnale, calligrafico, coreografico, fantastico,

forte, fraterno, generoso, invernale, impetuoso, materno, orgiastico,ortografico, paterno, pratico, rovinoso, simpatico, spaventoso, storto.

3. Muta i seguenti sintagmi nel rispettivo singolare o plurale:occhi vivaci, corsa veloce, notizia inutile, fronti sudate, guerra

atroce, pancia gonfia, fili resistenti, organizzazioni criminali, tempo

antico, passata stagione, rapporti leali, folle velocità, misura colma,

Page 77: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 77/419

  77

colossali truffe, dolori acuti, difficile situazione, visioni divine, paeseingovernabile, armonia magica, patti segreti.

4. Volgi al plurale:un bellissimo romanzo giallo; uovo fresco e grande; ampio

movimento studentesco; una camicia verde, non verde bottiglia; ilmedesimo simpatico amico; autobus carico e affollato; una corniceargentata e molto costosa; lo stesso prezzo modico; vacanza piacevolee necessaria; un astuccio rosa, molto piccolo.

5. Scrivi le forme corrette dei seguenti aggettivi:(bello): _____ mattino, _____ anni, _____ arti, _____ spirito,

 _____ fiori, _____ attrice(buono): _____ profumo, _____ amicizie, _____ macchina,

 _____ uomo, _____ amica, _____ scultore(grande): _____ cantanti, _____ sospiri, _____ donna, _____ 

spavento, _____ attore, _____ viaggi(santo): _____ Carlo, _____ Marta, _____ Ambrogio, _____ 

 padre, _____ Iacopo, Terra _____ 

6. Altera, quando è possibile, gli aggettivi: basso, bello, dolce, freddo, grande, grasso, lungo, nero, piccolo,

 povero, rosso, sciocco, sudato, umido, vecchio.

7. Completa le frasi in modo che risulti un comparativo:a) (di maggioranza): Il lago di Como è ... piccolo ... lago

Benaco. Era ... preparato in grammatica italiana ... in grammaticainglese. In inverno la luce diurna è molto breve, ... effimera ... quellaautunnale. La virtù è ... preziosa ...oro. E’ sicuramente ... difficilescrivere ... parlare una lingua straniera. Ho una preferenza ... viva per Verne ... per Salgari, altro famoso scrittore d’avventure. Sono ...interessanti le partite calcistiche seguite nello stadio ... a casa davantial televisore.

 b)  (di uguaglianza): Tuo zio si mostrò ... garbato ... tuo padre.Tua cugina mi sembra ... briosa ... tua nipote. Luca è ... studioso ... me.Francesca è ... gentile ... sua sorella.

c) (di minoranza): Oggi vi sentite ... deboli ... ieri. Alcuni scolari

appaiono ... intelligenti ... diligenti. Il raccolto di riso di quest’anno è

Page 78: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 78/419

 78

... abbondante ... quello dell’anno scorso. Io ho un carattere ... deciso

... tuo. Perugia è ... grande ... Roma. E’ ... difficile ... quanto tu creda.La mia casa è ... comoda ... vostra.

8. Completa con il comparativo opportuno e con il secondo terminedi paragone:

Siete ... testardi __________ . Qui sembrano esserci ... macchine __________ . E’ ... facile obbedire __________ . Viaggio ... volentieriin aereo __________ . Stamane siamo ... disposti all’ascolto __________ . In quel momento di crisi, nessuno si sentiva ... solo edeluso __________ . Il nonno è ... sordo __________ .

9. Scrivi questa serie di aggettivi al superlativo assoluto, in tuttele forme possibili:

 buono, carico, cattivo, contento, difficile, fino, fortunato,generoso, grande, intelligente, moderno, nobile, piccolo, pieno, presto,ricco, simpatico, sporco, utile, veloce.

10. Completa con l’opportuno tipo di superlativo: Napoli è tra le città ... popolose d’Italia. Viviamo un ritmo di

vita ... agitato. Furono ... disponibili a portare aiuti ... consistenti e ...efficaci. Gli ultimi sono stati i giorni ... felici tra quelli trascorsi con te.I grandi uomini sono ... modesti. Era ... simpatica delle amiche di miasorella. L’Asia è un continente che registra ... alta densità di popolazione. ... grande delle virtù è la carità, che ci rende ... generosi.

11. Fa’ la concordanza degli aggettivi, se necessaria, con i nomi cuisi riferiscono:

Venti e nubi (gelido) trascorrevano il cielo minacciandotempesta. Al pranzo di nozze di mia sorella, Franca e Giovanna erano piuttosto (alticcio). La casa e il giardino da me (sognato) costanotroppo e non potrò mai comprarmeli. Soffriva di un terribileraffreddore e aveva sempre gli occhi e il naso (arrossato). L’aurora e iltramonto sono (rosa). Navi e piccole imbarcazioni correvano (liscio) e(leggero) sul mare (tranquillo). Trovarono il naufrago con braccia egambe (rigido). Carrozze e locomotori da riparare o appena (riparato)

erano allineati nel deposito locomotive e sui binari.

Page 79: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 79/419

  79

12. Traduci in romeno:«Avevo dinanzi un vastissimo spazio di pianure verdi e fiorite,

intersecate da grandissimi canali simili a quello che avevo passato io,

ma assai più larghi e profondi; i quali s’andavano perdendo in unastesa d’acqua assai più grande ancora; e in fondo a quella sorgevanoqua e là disseminati bruni monticelli, coronati taluni da svelticampanili. Ma più in là ancora l’occhio mio non poteva indovinareche cosa fosse quello spazio infinito d’azzurro che mi pareva un cielocaduto e schiacciatosi in terra: un azzurro trasparente e svariato distrisce d’argento che si congiungeva lontano lontano con l’azzurromeno colorito dell’aria… D’improvviso i canali e il gran lago dovesboccavano diventarono tutti di fuoco; e quel lontanissimo azzurro

misterioso si mutò in una iride immensa dai colori più diversi e vivaci.Il cielo fiammeggiante ci si specchiava dentro e di momento inmomento lo spettacolo si dilatava, s’abbelliva agli occhi miei, e prendeva tutte le apparenze ideali e quasi impossibili di un sogno.»

I. Nievo

IL NUMERALE

La categoria grammaticale dei numerali è alquanto eterogenea,essa comprende: – aggettivi: Ho comprato due dischi. – pronomi: C’erano entrambi. – nomi: E’ uscito il sette al lotto.

I numerali si distinguono in: – cardinali: uno, due, tre; – ordinali: primo, secondo, terzo; – moltiplicativi: doppio, triplo; – collettivi: paio, decina, dozzina; – distributivi: ad uno ad uno, a due a due; – frazionari: un terzo, due terzi.

Numerali cardinali e numerali ordinaliSi comportano generalmente come aggettivi e qualche volta come

 pronomi.Come aggettivi, accompagnano:

 – un nome: quattro gatti, il terzo posto;

 – un pronome: Noi due stiamo bene insieme.

Page 80: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 80/419

 80

Come pronomi, sostituiscono un nome:“I magnifici sette” è un film celeberrimo.

I cardinali determinano una quantità numerica precisa, sono inumerali più usati, tre, dodici, centoventiquattro, tremiladuecento ecc., e si indicano con le cifre arabe: 3, 12, 124, 3200. L’uso dellecifre è richiesto nei testi tecnici e scientifici e per indicare le date. Negli altri casi, invece, è preferibile usare la scrittura in lettere.

I numerali cardinali sono invariabili:ecc. – ‘uno’ / ‘una;

 – ‘mille’ / -mila, forma derivata dal latino: tremila, centomila.‘Uno’ si tronca e si elide secondo le regole dell’articolo inde-

terminativo:un ragazzo, uno scolaro, un albero; una casa, un’anitra.I composti con ‘uno’ possono subire il troncamento: ventun

giorni, trentun minuti.I composti che finiscono in ‘-tre’ ricevono l’accento: ventitré,

sessantatré.Le decine da ‘venti’ in poi, unite a ‘uno’ o a ‘otto’, troncano la

vocale finale: trentuno, trentotto.Come si è già visto dagli esempi, i numeri costituiti da più

elementi si scrivono uniti.Tuttavia i composti con ‘cento’ e ‘mille’ possono anche scriversi

staccati, inserendo tra i due numeri la congiunzione ‘e’: cento e dieci,mille e nove.

Quando ‘uno’ è unito per mezzo della congiunzione si ha l’accordocon il sostantivo:

“Le mille e una notte” è una raccolta di novelle arabe.‘Milione’, ‘miliardo’ non sono aggettivi, ma sostantivi. I loro

multipli si scrivono staccati: tre milioni, cinque miliardi. Nel plurale possono essere seguiti o no dalla preposizione ‘di’:tre miliardi di lire / due milioni quattrocentomila lire.

I numerali cardinali solitamente precedono il nome a cui si rife-riscono:

Era una donna di cinquant’anni.Ho speso centoventi euro.

Seguono il nome: – negli usi tecnici e scientifici: Ciascun lato dell’edificio misura

m. 32.

Page 81: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 81/419

  81

  commerciali: Il costo dell’autovettura è dieuro 14 000.

Come si vede dagli esempi, il numero è espresso in cifre.

 – nel linguaggio burocratico e giudiziario:Il tribunale condanna l’imputata alla pena di anni tre e

mesi due di reclusione. Nell’indicare le ore e le date il nome viene spesso sottinteso:

Sono le (ore) sette. Nacque nel(l’)(anno) 20 dopo Cristo.

Soltanto nell’indicare il primo giorno / i primi giorni della settimana,del mese, dell’anno, si adopera l’ordinale al posto del cardinale:

Oggi è il primo di settembre.Partirò ai primi di agosto.In molti casi i cardinali vengono sostantivati:E’ un uomo sui sessanta. (=sulla sessantina, sessantenne)E’ una notizia sicura al cento per cento.Durante la spedizione dei Mille fu liberata la Sicilia. – in espressioni idiomatiche:

Si fece in quattro per accontentare sua madre. – in altri casi, per indicare:

 – i voti scolastici: Ho preso un bel dieci. – i giocatori di una squadra: Gli undici sono scesi in campo.

Gli ordinali indicano l’ordine di successione di individui, oggettie concetti, terza, dodicesimo, centoventiquattresimo, tremiladuecentesima ecc. Si indicano con le cifre romane: III, XII, CXXIV, MMMCC,oppure con le cifre arabe seguite da º (per il maschile), ª (per il fem-minile) in esponente: 3º, 12º , 124º, 3200º; 3ª, 12ª ecc.

A differenza dei cardinali, gli ordinali sono variabili nel genere e

nel numero, quindi si accordano al sostantivo. I primi dieci hannoforme particolari derivate dal latino: primo – decimo (da consultare loschema I). Tutti gli altri si formano aggiungendo il suffisso -esimo alcardinale, che perde generalmente la vocale finale: undic(i) + -esimo→ undicesimo. Accanto a queste forme, possiamo trovarne altre diuso limitato, letterario: decimoprimo / undecimo, decimosecondo / duodecimo ecc.

Anche gli ordinali precedono di solito il nome:Abbiamo viaggiato in prima classe.

Abita al terzo piano.

Page 82: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 82/419

 82

Seguono il nome: – quando indicano l’ordine di successione di papi, sovrani e in

questo caso si scrivono solitamente in cifre romane: Luigi XIV,

Giovanni Paolo II ecc. – nelle scritte: Aula sesta, Canto quinto, Atto quarto, Scena prima.Possono essere usati come sostantivi:

E’ stato promosso in quarta (classe).Abbiamo ascoltato la nona (sinfonia) di Beethoven.

I numerali ordinali si adoperano per indicare:1) i numeri d’ordine di papi, re, imperatori: Paolo VI, Vittorio

Emanuele II, Carlo V;

2) i numeri d’ordine dei secoli: il secolo XIX o il diciannovesimosecolo o l’Ottocento;

3) il secondo elemento di una frazione, il primo è indicato da unnumerale cardinale: 2/3 = due terzi; 7/20 = sette ventesimi; 33/100trentatré centesimi;

4) il grado di una potenza segnalato dal numero in esponente:6³ = sei alla terza.

Numerali moltiplicativiSono aggettivi a quattro desinenze che moltiplicano il nome a

cui si riferiscono per un numero o una quantità. Quelli più usati sono singolo, doppio, triplo, quadruplo, quintuplo:

Prendiamo una porzione singola di pasta e una doppia porzione di patate.

Ma i moltiplicativi possono essere usati anche come nomi oavverbi:

Ho speso il doppio del previsto.Vederci doppio significa avere un difetto ottico.

In casi del genere indicano, in senso figurato, un numero, unaquantità o una misura ‘molto grandi’, o ‘molto più grandi di’:

Mangia il triplo di me ed è magra! = Mangia molto più di me.La serie dei moltiplicativi è completata dagli aggettivi a due

desinenze duplice, triplice ecc.:La Triplice Alleanza fu stipulata nel 1882 fra Italia, Austria

e Germania.

Page 83: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 83/419

  83

Numerali collettiviSono nomi che indicano un insieme di più individui, oggetti o

concetti:

1. coppia, paio, duo, doppietta ruotano intorno al numero ‘due’:una coppia di fidanzati, un paio di scarpe:Schumacher e Barrichello formano un duo formidabile.

2. terna, triade, tripletta ruotano intorno al numero ‘tre’: ternaarbitrale, triade dialettica:

Totti ha segnato una tripletta.3.  duetto, terzetto, quartetto, quintetto, sestetto indicano una

composizione musicale eseguita da due, tre, quattro, cinque, sei esecutorie, scherzosamente, un gruppo di due, tre, quattro, cinque, sei persone:

Ma che bel terzetto!4.  decina, dozzina, ventina, trentina, quarantina, cinquantina, sessantina, settantina, ottantina, novantina, centinaio, migliaio indicano,rispettivamente, un gruppo di dieci, dodici, venti, trenta, quaranta, cin-quanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta, cento, mille individui o oggetti:

Ho comprato una dozzina di fazzoletti.Era presente un migliaio di persone.

5. biennio, triennio, quadriennio, quinquennio=lustro, decennio,ventennio indicano un periodo di due, tre, quattro, cinque, dieci, venti

anni: un decennio di studi, il ventennio fascista:Ho seguito il primo biennio d’ingegneria.6. bimestre, trimestre, semestre indicano un periodo di due, tre,

sei mesi: corso di un semestre;7. terzina, quartina, sestina, ottava sono termini della metrica e

indicano strofe di tre, quattro, sei, otto versi: terzina incatenata, un poema in ottave.

Il quadro è completato da: – alcuni nomi che terminano in -enne, i quali indicano l’età di

una persona, a partire da ‘undici’ e fino a ‘novantanove’: undic(i) +-enne → undicenne; – alcuni aggettivi, invariabili, ‘ambo’, ‘ambedue’ ed ‘entrambi /

entrambe’ che significano ‘tutti / tutte e due’ e che precedono l’articolodeterminativo che accompagna il nome a cui si riferiscono: ambedue ifratelli / le sorelle, entrambi gli occhi, entrambe le mani.

Numerali distributiviIndicano il modo di distribuire o di ripartire una quantità, a due

a due, due per ciascuno, tre alla volta, ogni sei:

Mi scrive ogni due settimane.

Page 84: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 84/419

 84

Numerali frazionariSono nomi e indicano una o più parti di un tutto: un terzo, due

terzi, tre quarti ecc.

Mi darai solo il quinto dello stipendio?Per indicare la divisione di un tutto in due parti, si adoperano: – ‘metà’: Quattro è la metà di otto. – ‘mezzo’: Ha quindici anni e mezzo.

Sono le dodici e mezzo.

I. Numerali cardinali, ordinali, moltiplicativi e numerativi

cardinali ordinali

in lettere in cifre in lettere romani

moltipli-

cativinumerativi

uno, una 1 primo I singolodue 2 secondo II doppio coppia,

 paio, duo,doppietta

tre  3 terzo III triplo terzetto,tripletta

quattro 4 quarto IV quadruplocinque 5 quinto V quintuplo

sei 6 sesto VIsette 7 settimo VIIotto 8 ottavo VIIInove 9 nono IXdieci 10 decimo X decinaundici 11 undicesimo XIdodici 12 dodicesimo XII dozzinatredici 13 tredicesimo XIIIquattordici 14 quattordicesimo XIVquindici 15 quindicesimo XV quindicinasedici 16 sedicesimo XVIdiciassette 17 diciassettesimo XVIIdiciotto 18 diciottesimo XVIIIdiciannove 19 diciannovesimo XIXventi 20 ventesimo XX ventinaventuno 21 ventunesimo XXIventidue 22 ventiduesimo XXII

trenta 30 trentesimo XXX trentina

Page 85: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 85/419

  85

quaranta 40 quarantesimo XL quarantinacinquanta 50 cinquantesimo L cinquantinasessanta 60 sessantesimo LX sessantina

settanta 70 settantesimo LXX settantinaottanta 80 ottantesimo LXXX ottantinanovanta 90 novantesimo XC novantinacento 100 centesimo C centinaiocentouno 101 centunesimo CIduecento 200 duecentesimo CCmille 1000 millesimo M migliaioduemila 2000 duemillesimo MMdiecimila 10000 diecimillesimo X

centomila 100000 centomillesimo Cun milione 1000000 milionesimoun miliardo 1000000000 miliardesimo

II. Corrispondenza fra anni e secoli

indicazione dall’anno  all’anno 

in numeri romani  in numeri arabi

1000 901 X, decimo sec.

900 801 IX, nono sec.800 701 VIII, ottavo sec.700 601 VII, settimo sec.600 501 VI, sesto sec.500 401 V, quinto sec.400 301 IV, quarto sec.300 201 III, terzo sec.200 101 II, secondo sec.100 1 I, primo sec.

a.C. = avanti Cristo0 ____________________________________________________________ 

d.C. = dopo Cristo 

1 100 I, primo sec.101 200 II, secondo sec.201 300 III, terzo sec.301 400 IV, quarto sec.

401 500 V, quinto sec.

Page 86: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 86/419

 86

501 600 VI, sesto sec.601 700 VII, settimo sec.701 800 VIII, ottavo sec.

801 900 IX, nono sec.901 1000 X, decimo sec.

1001 1100 XI, undicesimo sec.1101 1200 XII, dodicesimo sec.1201 1300 XIII, tredicesimo sec. ‘200, Duecento1301 1400 XIV, quattordicesimo sec. ‘300, Trecento1401 1500 XV, quindicesimo sec. ‘400, Quattrocento1501 1600 XVI, sedicesimo sec. ‘500, Cinquecento1601 1700 XVII, diciassettesimo sec. ‘600, Seicento

1701 1800 XVIII, diciottesimo sec. ‘700, Settecento1801 1900 XIX, diciannovesimo sec. ‘800, Ottocento1901 2000 XX, ventesimo sec. ‘900, Novecento2001 2100 XXI, ventunesimo sec.

Esercizi

1. Scrivi in lettere i seguenti numerali cardinali:14, 1000, 367, 88, 17, 33, 65, 2000, 1971, 1000000.

2. Scrivi in lettere i seguenti numerali ordinali:IV, XL, LX, X, XC, XXIX, CC, XLVI, XCIX, CM.

3. Scrivi gli ordinali che corrispondono ai seguenti numeralicardinali:

tre, quarantuno, dodici, sette, trentasei, dieci, cento, ventinove,sedici, cinque, ottantacinque, diciannove, quattro, mille, duecento,

otto, sessantatré, quattordici, sei, novantotto.4. Scrivi in lettere i numerali cardinali e ordinali:C’erano presenti quasi 100 invitati, seduti in gruppi di 10 per-

sone fino alla 10 fila. Questa è la 5 frase del 2 esercizio; ma occorreancora 1 frase. Sono le 11 e 30 minuti. Siamo in 7: l’8 invitato non havoluto partecipare a questo nostro ultimo incontro. La 4 parte di 1000è 250. Sono 33 concorrenti che devono sostenere 6 prove. Ha 63 anni,ma ne dimostra 10 di più. I 2/3 dello scantinato erano invasi dalle

acque. Nella gara dei 100 a ostacoli Fabio si classificò 3.

Page 87: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 87/419

  87

 5. Sostituisci le lettere alle cifre e viceversa, quando ti sembra

opportuno:

Il nonno ci portò dalla campagna 2 piccioni, 24 uova fresche e4 bei formaggi. Poi gli chiedemmo se l’annata fosse stata abbondante per l’uva. La gelata – rispose – aveva lasciato sì e no 7 o 8 grappoli per pianta. L’anno prima invece, cioè nel millenovecentonovantadue,il raccolto era stato tale da dover comprare altre botte, perché le15 ch’erano in cantina non bastavano a contenere tutto il vino prodotto.E pochissimo latte, ragazzi: 17 quintali appena, però venduti a buon prezzo. Se il Po è il più lungo fiume italiano con seicentocinquantaduekm., il Garda è sicuramente il lago più profondo con i suoi trecento-quarantasei metri.

6. Traduci in romeno:Un milione di libri«Dopo qualche anno di letture furiose e disordinate mi accorsi

che i pochi libri ch’erano in casa e quegli altri pochi che potevo averericorrendo alle scarse librerie di parenti e conoscenti o comprandonequalcuno usato coi centesimi risparmiati sul companatico o coi soldi

rubati alla mamma, non bastavano. Seppi da un ragazzo, un po’ piùgrande di me, che c’erano in città grandissime e ricchissime librerieaperte a tutti, dove in date ore si poteva andare, chiedere qualunquelibro si volesse e, quel che più conta, leggerli senza spender nulla.Decisi di andarci subito. C’era però una difficoltà: per entrare in que’ paradisi bisognava avere per lo meno sedici anni. Io ne avevo dodici otredici, ma per la mia età ero anche troppo alto. Una mattina di lugliomi provai. Salii uno scalone, che a me parve largo e solenne, tremando.Dopo due o tre minuti d’incertezza e di batticuore entrai nella saletta

delle richieste, scrissi alla peggio la mia scheda e la presentai conl’aria impacciata e sospettosa di chi sa d’essere in fallo. L’impiegato – lo ricordo ancora: sia maledetto! era un omaccione con tanto di pancetta e due occhietti cilestri di pesce morto e una piegaccia malignaa’ due lati della bocca – mi squadrò con aria di compatimento e conesosa voce strascicata mi chiese:

 – Scusi, quanti anni ha lei?Feci il viso rosso più di rabbia che di vergogna e risposi,

facendomi più vecchio di tre anni:

 – Quindici.

Page 88: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 88/419

 88

 – Non bastano. Mi dispiace. Legga il regolamento. Torni fra unanno.»

G. Papini, Un uomo finito 

IL PRONOME

E’ la parte variabile del discorso che sostituisce:

 – un nome: Luca passeggia con Lisa; quella sì che è una bellaragazza! – un elemento usato come nome, cioè un altro pronome: L’ho

incontrato e gli ho proposto di partecipare al torneo di calcio. – un aggettivo: Oggi il tempo è buono, ma ieri non lo era. – un verbo: Aveva studiato moltissimo e lo dimostrò all’esame. – una frase intera: Come ha detto di chiamarsi? Non lo ricordo

 più.Da questa polivalenza del pronome risultano casi a volte ambigui:

La frase:Carla passeggia con Rita; quella sì che è una bella ragazza!

risulta ambigua e si potrebbe capire solo se accompagnata da un“additamento”, l’indice puntato, un cenno del capo ecc.

Per evitare tali ambiguità possono esserci utili alcuni strumentiformali:

 – la contrapposizione ‘questo’ / ‘quello’, usata per distingueredue persone o cose localizzandole con precisione:

Franco lavora con Massimo: questo è architetto mentre quelloè ingegnere. – l’opposizione tra un sostantivo “umano” e un sostantivo “non

umano”:Il domatore e il leone sono uno di fronte all’altro: egli lo teme.

... il leone... esso lo teme.

Uso assoluto del pronome Non tutti i pronomi hanno la funzione di sostituire nomi o altri

elementi. Nell’esempio:

Page 89: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 89/419

  89

 – Che cosa fai? – Io non faccio proprio niente.i pronomi ‘che cosa’, ‘io’, ‘niente’ non sostituiscono alcuna parola masono usati “assolutamente”, cioè senza riferimento alle parole della

frase.

Altre funzioni del pronome1. Evitando le ripetizioni, il pronome contribuisce all’economia

del discorso → funzione stilistica;2. Il pronome serve spesso a indicare, a “mostrare” qualcosa → 

funzione deittica:Dammi questo, non quello!

3. Il pronome può essere un elemento della frase; basti pensareal valore subordinante del pronome relativo → funzione sintattica.

Pronomi e aggettivi pronominaliMolte forme pronominali, oltre che sostituire un nome, possono

accompagnarlo per determinarlo meglio; si parla, in tal caso, di aggettivi pronominali.

Pronomi e aggettivi pronominali

pronomi personali: io, lui, voi, loropronomi e aggettivi possessivi: tuo, suo, nostro, loropronomi e aggettivi dimostrativi: questo, quello, stessopronomi e aggettivi indefiniti: qualche, qualcuno, nessunopronomi relativi: chi, cui, il qualepronomi e aggettivi interrogativi: chi?, che?pronomi e aggettivi esclamativi: che!I pronomi personali e relativi non possono avere funzione di

aggettivo.

Pronomi personaliI pronomi personali dovrebbero essere i sostituti del nome. Nella

frase: Egli è uscito.

il pronome ‘egli’ sta al posto di un qualsiasi nome comune, il dottore,il nonno ecc.

o nome proprio, Massimo, Carlo ecc.Invece nelle frasi:

 Io scrivo una lettera.

Page 90: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 90/419

 90

Tu lavori dalla mattina alla sera.i pronomi ‘io’ e ‘tu’ non sostituiscono nessun nome.

Questi pronomi indicano:

1) chi parla – io, 1ª persona singolare;2) chi ascolta – tu, 2ª persona singolare;3-6) uno o più individui, oggetti o concetti di cui si parla –  lui,

egli, esso, lei, essa, 3ª persona singolare; loro, essi, esse, 3ª persona plurale o 6ª persona.

Inoltre, il pronome personale può indicare:4) chi parla + un’altra persona –  noi, 1ª persona plurale o

4ª persona;5)  chi ascolta + un’altra persona –  voi, 2ª persona plurale o

5ª persona.‘Noi’, ‘voi’ non sono il plurale di ‘io’, ‘tu’, ma sono, piuttosto, il

risultato di una somma: ‘noi’ include la persona che parla, ‘io’, + unao più persone = io + tu, lui/lei, voi, loro; ‘voi’ include la persona cheascolta, ‘tu’ + una o più persone = tu + lui/lei, loro.

A questo punto possiamo precisare che un pronome personale ha: – funzione deittica, quando si riferisce a una persona o una cosa

 presenti all’atto della comunicazione: i pronomi di prima, seconda e

terza persona:Tu verrai con me, voi aspetterete qui.Lui si occuperà dell’organizzazione del convegno.

Sono tutte frasi accompagnate da un gesto del parlante, cheindichi che la persona è presente, quindi si ricorre non più al contestolinguistico, ma a quello extralinguistico.

 – funzione anaforica, quando si riferisce a una persona o unacosa precedentemente menzionate nel discorso: i pronomi di terza persona.Solo questi pronomi, detti anaforici, possono avere un antecedente:

Marco entrò di corsa nella stanza: non appena lo vidi  gli chiesi come mai andasse così di fretta.  Lui rispose di essere in ritardoad un appuntamento con Claudia.

 – funzione cataforica, quando il pronome precede l’antecedente.Tale funzione, nell’ambito dei pronomi personali, è svolta quasi esclu-sivamente dai pronomi atoni:

 La vuoi un’aranciata?Antecedente e forma pronominale sono legati da una relazione

di coreferenza poiché rinviano alla medesima realtà extralinguistica.

Page 91: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 91/419

  91

Sebbene il più delle volte vi sia un’assoluta identità tra antecedente e pronome:

[Fabio] lavora in un ristorante. [Egli] ritorna sempre tardi la sera.

in alcuni casi la relazione semantica tra i due elementi può essere piùcomplessa:▪  il pronome può riferirsi ad un oggetto concreto diverso

dall’antecedente:Maria porta sempre con sé [la card], Elena [la] tiene in un

cassetto.▪ l’antecedente può indicare un oggetto ipotetico:

Se vincerò una medaglia la dedicherò alla mia migliore amica.In questo caso è possibile negare solo la seconda proposizione,

la prima no:Se vincerò una medaglia non la dedicherò... .*Se non vincerò una medaglia la dedicherò... .

Secondo il numero, tutti i pronomi personali hanno il singolare eil plurale.

Secondo il genere, sono invariabili nella prima e seconda persona,variabili invece nella terza. Inoltre i pronomi personali presentanoforme differenziate a seconda della funzione sintattica svolta, più precisamente hanno una forma per il soggetto e due forme per i

complementi, una tonica o forte, l’altra atona o debole.

Pronomi personali soggetto

singolare plurale1ª persona io  noi2ª persona tu voi

maschile egli, lui, esso  essi3ª persona loro

femminile ella, lei, essa  esseSe i pronomi di prima e seconda persona, singolare e plurale,

hanno un’unica forma: io – noi, tu – voi, quello di terza personadispone di una maggiore varietà di forme: tre coppie per il singolare,egli-ella, lui-lei, esso-essa,  e una per il plurale, essi-esse, mentre laforma loro ha valore sia di maschile sia di femminile.

‘Egli’ e ‘lui’ si usano con riferimento alle persone, ‘lui’ sopra-ttutto nella lingua parlata; la forma ‘esso’ è usata per animali e cose:

Ho parlato con il direttore, egli (lui) mi ha assicurato il suo pieno appoggio.

Page 92: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 92/419

 92

Ho un cane; esso abbaia sempre.Un importante compito ti è stato affidato; esso va eseguito

entro domani.

Questa differenza non esiste invece al femminile, tra ‘lei’ ed‘essa’; ‘essa’ ha ormai carattere letterario o regionale. Analogamente a‘lui’, ‘lei’ si usa specialmente nel parlato:

Avverti tua sorella, forse essa (lei) non lo sa ancora.Ho cercato di prendere la gattina, ma essa è scappata.

La forma ‘ella’ è caduta in disuso, è sentita ormai come letterariae solenne.

Le forme del plurale ‘essi’-’esse’ servono per indicare tanto le

 persone quanto gli animali e le cose; ‘loro’  si usa con riferimento a persone:Li ho guardati in viso, ma essi (loro) abbassarono gli occhi.All’ingresso della villa c’erano due cani: essi stavano per mordermi.Il Parlamento ha emanato nuove leggi: esse prevedono lamodifica dell’ordinamento giudiziario.

 Nell’uso familiare, ma sempre più anche nella lingua scritta, sisono affermati come pronomi di terza persona in funzione di soggetto

le tre forme di complemento ‘lui’, ‘lei’, ‘loro’, mentre ‘egli’, ‘ella’,‘essi’, ‘esse’ caratterizzano certi usi letterari e lo stile formale (‘essa’ èanche regionale):

 Lui (egli) non è d’accordo. Lei (essa) è partita. Loro (essi, esse) arrivano domani.

In particolare le forme ‘lui’, ‘lei’, ‘loro’ sono obbligatorie: – quando si vuole mettere in rilievo il soggetto, e in tal caso il

 pronome si pone dopo il verbo: L’ha detto lui. Sono stati loro.

 – quando il pronome è in funzione di predicato: Non sembrava più lui. – dopo ‘come’, ‘quanto’, in complementi di paragone: Sei bravo

come lui. Ho studiato quanto lei. – tra ‘ecco’ e ‘che’ relativo: Ecco lui che non ci crede. – nelle contrapposizioni: Lui dice di sì, lei di no. – quando il verbo è al gerundio o al participio: Essendoci lui,

eravamo più tranquilli. Partiti loro, ce ne andammo pure noi. – nelle esclamazioni ellittiche: Beata lei! Felici loro!

 – in espressioni mancanti del verbo: – Chi è stato? –  Lui.

Page 93: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 93/419

  93

 – dopo ‘anche’, ‘neanche’, ‘pure’, ‘neppure’, ‘nemmeno’: Anchelui era assente. Non lo sa neanche lei quello che vuole. Nemmeno lorol’hanno visto.

Anche le forme soggettive della prima e seconda persona singo-lare vengono talvolta sostituite dalle forme complementari ‘me’, ‘te’:

 – dopo ‘come’, ‘quanto’: Sono contento quanto te. – quando sono in funzione predicativa e il soggetto è diverso: Tu

non puoi essere me.Quando il soggetto è lo stesso si hanno le forme ‘io’, ‘tu’: Da un

 po’ di tempo non sei più tu. – quando sono preceduti dal verbo ‘essere’ e seguiti dall’aggettivo

d’identità ‘stesso’: Voglio essere me stesso. – nelle esclamazioni prive di verbo: Povero me!

In italiano l’uso del pronome personale in funzione di soggetto è piuttosto limitato:

 _Ho letto una notizia interessante. _Sei tornato presto.

Il pronome viene invece espresso:▪ quando si vuole dare particolare rilievo al soggetto, soprattutto

nelle contrapposizioni: Io lavoro dalla mattina alla sera mentre tu ti diverti.

▪ quando ci sono forme verbali, particolarmente del congiuntivo,che potrebbero creare confusione:

Ritengo che tu non sia all’altezza della situazione.Pensava che tu amassi Laura.

sia = io / tu / egli sia; amassi = io / tu amassi; è necessario quindiil pronome per evitare ambiguità.

Il pronome personale soggetto può essere rafforzato da:

 – ‘stesso’: io stesso, lei stessa, noi stessi; – ‘altri’, solo alla prima e seconda persona plurale: noi altri, voialtri, o, in grafia unita, noialtri, voialtri.

Pronomi personali complementoI pronomi personali complemento hanno due tipi di forme.

1. forme tonichesingolare plurale

1ª persona me noi

Page 94: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 94/419

 94

2ª persona te voimaschile lui, esso loro, essi

3ª persona femminile lei, essa loro, esse

riflessivo sé sé

I pronomi personali complemento tonici possono essereadoperati:

 – in funzione di complemento oggetto o diretto, e in questo casoseguono il verbo senza preposizioni:

Carla guarda me. – in funzione dei vari complementi indiretti, e in questo caso

sono preceduti da varie preposizioni, ‘a’, ‘di’, ‘da’, ‘in’, ‘davanti’,‘dietro’, ‘oltre’. Il complemento indiretto può sia seguire sia precedereil verbo:

 Non discuto con lui. / Con lui non discuto.Alla prima e seconda persona singolare si hanno le forme me e

te:E’ venuto da me.C’è una lettera per te.

Alla prima e seconda persona plurale le forme noi e voi sono

comuni al soggetto e ai complementi:Hanno fiducia in voi.Alla terza persona singolare e plurale, quando ha valore

riflessivo, cioè quando si riferisce al soggetto della frase, il pronome èsé:

Ha troppa stima di sé.Pensano solo a sé.

Quando invece indica una persona diversa dal soggetto, le formesono lui  per il singolare maschile, lei per il singolare femminile, loro 

 per il plurale maschile e femminile:Vado con lui. Non mi dimenticherò mai di lei.Fidati di loro!

Infine le forme esso, essa, essi, esse si riferiscono solo aglianimali e alle cose e possono adoperarsi soltanto come complementoindiretto, cioè preceduti da una preposizione:

L’aereo è il mezzo più veloce e con esso è facile raggiungere posti lontani.

In funzione di complemento oggetto si userà la forma atona lo:

Page 95: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 95/419

  95

 – Vedi quel giornale? – Portamelo!I pronomi tonici hanno le seguenti proprietà:▪ il nesso “verbo + pronome tonico” può essere spezzato da altri

elementi:La musica piace molto a me.▪ possono subire l’enfasi: E’ a lui che ho prestato un libro.▪ possono comparire in assenza del verbo: – Chi è arrivato? – Lui.▪ possono essere rafforzati con l’aggettivo d’identità ‘stesso’:

Conosci te stesso!

2. forme atonesingolare plurale

1ª persona mi ci2ª persona ti vimaschile lo li

complementooggetto

femminile la  le3ª persona maschile gli loro (gli)

complementodi termine

femminile le  loro (gli)riflessivo si si

I pronomi atoni si differenziano da quelli tonici:▪ non hanno corrispondenti forme soggettive;▪ precedono o seguono immediatamente la forma verbale:

 – il nesso “verbo + pronome atono” non può essere spezzato: *Lamusica mi molto piace.

 – fra il verbo e il pronome atono può inserirsi solo un altro

 pronome atono: Glielo dirò. Il pacco me lo spedirà domani.▪ non possono subire l’enfasi: E’ a *lo che ho prestato un libro.▪ non possono comparire in assenza del verbo: – Chi è arrivato? – *Lo.

I pronomi personali complemento atoni svolgono: – la funzione di complemento di termine (CT); – la funzione di complemento oggetto diretto (CO).▪ mi = ‘me’, ‘a me’: Mi chiamano subito. Mi raccontò tutto.▪ ti = ‘te’, ‘a te’: Ti accompagno a teatro. Ti manderò un bel regalo.▪ ci = ‘noi’, ‘a noi’: Ci ingannò con le sue bugie. Ci hanno scritto

una lettera.

Page 96: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 96/419

 96

▪ vi = ‘voi’, ‘a voi’: Vi ascolto con attenzione. Vi penso semprecon affetto.

Alla terza persona singolare e plurale, quando ha valore

riflessivo, cioè quando si riferisce al soggetto della frase, il pronome èsi = ‘sé’, ‘a sé’:Si guardarono allo specchio.Il cane si leccava la ferita.

Quando invece indica una persona diversa dal soggetto, le formesono lo per il singolare maschile, la per il singolare femminile, li per il plurale maschile, le per il plurale femminile, per il complementooggetto:

Lo vidi fuggire.

La incontro spesso.Li seguivo da lontano.Le salutai cortesemente.

Le forme sono gli per il singolare maschile, le per il singolarefemminile, loro per il plurale maschile e femminile, per il complementodi termine:

Gli descrissi tutto l’accaduto.Le rivolsi la parola.Comunicai loro la notizia.

Per quanto riguarda la collocazione, soltanto ‘loro’ è posto dopoil verbo. La collocazione proclitica di ‘loro’ può verificarsi solo nellinguaggio burocratico in presenza di un participio:

Le competenze loro spettanti sono piuttosto ristrette. – può essere interposto tra ausiliare e participio: Si recarono al

ristorante ch’era stato loro indicato. – tra verbo reggente e verbo retto: Il rifornimento di carburante

ha fatto loro perdere il vantaggio acquisito.

E’ bene ricordare che le forme ‘lo’, ‘la’, ‘gli’, ‘le’ sono uguali aquelle dell’articolo determinativo e quindi si comportano allo stessomodo in ciò che riguarda l’elisione. Tuttavia si deve evitare di eliderela vocale per non creare ambiguità: lo aiutai / la aiutai invece dil’ aiutai, forma ambigua.

 Nell’italiano di oggi l’uso di ‘gli’ al posto di ‘loro’ è sempre piùfrequente:

Li invitai a casa e gli offrii un aperitivo....e offrii loro...

Page 97: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 97/419

  97

‘Lo’, ‘ci’ – ‘vi’, ‘ne’: altri usi1. Il pronome atono ‘lo’, complemento oggetto, può riferirsi: – a un nome: Incontrerò Fabio tra cinque minuti e lo saluterò

anche da parte tua. – ad un’intera frase: Ho parlato con Franco, tutti lo hanno notato. – a un aggettivo: Si crede bella ma non lo è.In tutti questi casi assume valore neutro ed equivale a ‘ciò’.Talora può anche anticipare, rafforzando quello che sta per 

essere detto:Me lo sentivo che saresti venuto.

2.  Le forme atone ‘ci’ – ‘vi’ (‘ci’ è più comune di ‘vi’) sono

 pronomi di prima e seconda persona plurale con funzione di comple-mento oggetto o complemento di termine. Inoltre possono avere anchealtre funzioni:

 – avverbio di luogo: Ci passa sopra un ponte.-’ci’ + ‘essere’ = ‘esistere’, ‘trovarsi’: C’era una volta... Ci sono

tanti animali strani nel mondo. – pronome dimostrativo, specialmente con valore neutro: Non ci

fare caso. (= a ciò) Non ci capisco nulla. (= di ciò) – Che ci ricavi?(= da ciò) Ci prova gusto! (= in ciò) Ci puoi contare! (= su ciò)

 – si possono riferire anche a persone: Non ci puoi fareaffidamento. (=su di lui/lei/loro)

 – hanno valore rafforzativo: A scuola quando ci vai? – diventano ‘ce’, ‘ve’ davanti a un altro pronome atono: Ce ne

infischiamo.In particolari espressioni il contenuto semantico di ‘ci’ è forte-

mente indebolito: – la particella è usata solo come elemento di rinforzo: farcela,

avercela con qualcuno; – ‘averci’ è limitato al registro colloquiale: Ci ho due figlie. – in alcuni contesti la particella diventa obbligatoria: – Hai la

macchina? – Sì, ce l’ho. – con il verbo ‘entrare’ = ‘avere attinenza’: La tua obiezione non

c’entra con quello di cui stiamo parlando.

3. La particella ‘ne’ ha valore di: – avverbio di luogo ed equivale a ‘di qui/qua’, ‘di lì/là: Giunsi a

Roma il mattino e ne ripartii la sera.

Page 98: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 98/419

 98

 – di solito è preceduta dalle forme pronominali atone che diven-tano ‘me’, ‘te’, ‘se’, ‘ce’, ‘ve’:

 Non era un ambiente sano e per questo me ne andai subito.

 – pronome atono:● svolge la stessa funzione sintattica dei sintagmi: – ‘di’, ‘da’ + pronome personale → di lui/lei/loro; da lui/

lei/loro:Ho un amico a Milano, ma da tempo non ne ho più notizie.(= di lui)Appena la conobbe, ne fu affascinato. (= da lei)

 – ‘di’, ‘da’ + pronome dimostrativo → di questo/questa/questi/queste; da questo/questa /questi/queste:

Mi ha fatto un torto, ma poi se n’è subito pentito. (= di questo) Non vide l’automobile e ne fu investito. (= da questa)

 – ha valore neutro e si riferisce a una frase: – Credi che abbiadetto la verità? – Ne dubito. (= di ciò)

In varie locuzioni l’originario valore semantico di ‘ne’, avverbialeo pronominale, appare fortemente indebolito: aversene a male = offendersi,non poterne più = essere stufo ecc.

 – ha spesso un valore stilistico, rafforzativo:

■ sia in funzione avverbiale, con le particelle ‘me, te, se, ce,ve’: Perché te ne stai lì tutto solo?■ sia in funzione pronominale, posta prima del sostantivo(prolessi): Ne dice di bugie!

Espressioni: aversene a male: Se n’è avuto a male con lui.non poterne più: Non ne posso più di voi.

valerne la pena: Non t’arrabbiare, non ne vale la pena.

Posizione del pronome atonoIl pronome personale atono precede sempre il verbo. Esso segue

il verbo (e si unisce con lui nella grafia) solo in quattro casi, e precisamente se il verbo è:

 – all’imperativo: Mamma, parlami!Anche con la seconda persona dell’imperativo negativo (che si

forma con l’infinito), il pronome segue il verbo: Non muoverti! = Nonti muovere! (in questo caso il pronome precede l’infinito; tale fenomeno prende il nome di risalita del pronome atono).

Se l’imperativo è tronco, come nel caso di alcuni verbi irregolari,

‘dare’ → da’ , ‘dire’ → di’ , ‘fare’ → fa’ , ‘stare’ →  sta’ , ‘andare’ → va’ ,

Page 99: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 99/419

  99

il pronome raddoppia la consonante iniziale: Dimmi la verità! Stammi bene a sentire!

 – all’infinito, che perde la vocale finale: Preferisco parlarti.

Con alcuni verbi servili, ‘dovere’, ‘potere’, ‘sapere’, ‘volere’ecc., il pronome può precedere il verbo servile; anche in questo caso si può verificare il fenomeno della risalita): Non sa regolarsi. = Non si saregolare.

Se un verbo servile regge due infiniti, abbiamo tre possibilità discelta: Devo poter farlo. = Devo poterlo fare. = Lo devo poter fare.

Con i verbi causativi, ‘fare’ e ‘lasciare’, la risalita è obbligatoria:Lo lascio credere che sia così. non *Lascio crederlo che sia così.

Invece con altri verbi, ‘sembrare’ e ‘parere’, la risalita èimpossibile: Sembra capirlo. non *Lo sembra capire.

 – al gerundio: Parlandole, mi sono confuso. – al participio passato: Salutatolo, se ne andò.Il pronome personale atono si unisce anche all’avverbio ‘ecco’:

Eccomi!

Combinazioni di pronomi atoniQuesti pronomi possono essere usati sia da soli sia in combi-

nazione con altri pronomi personali atoni. In questo caso cambiano

lievemente nella forma: ‘mi’ → me; ‘ti’ → te; ‘gli’, ‘loro’ →  glie-; ‘si’→  se; ‘ci’ → ce; ‘vi’ → ve.

La combinazione più usata è ‘complemento di termine’ +‘complemento oggetto’ → 

Carla me lo / me la / me li / me le chiede = lo / la / li / le chiedea meCarla te lo / te la / te li / te le chiede = lo / la / li / le chiede a teCarla glielo / gliela / glieli / gliele chiede = lo / la / li / lechiede a lui / a lei / a loroCarla ce lo / ce la / ce li / ce le chiede = lo / la / li / le chiede a noiCarla ve lo / ve la / ve li / ve le / chiede = lo / la / li / le chiedea voiCarla se lo / se la / se li / se le chiede = lo / la / li / le chiede a séCarla e Anna se lo / se la / se li / se le chiedono = lo / la / li / lechiedono a sé

Le funzioni dei due pronomi sono ben distinte: il pronome che occupail primo posto è un complemento di termine, quello che occupa il

Page 100: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 100/419

 100

secondo posto è un complemento oggetto, o un complemento dispecificazione, o un altro complemento, se si tratta di ‘ne’:

Ve ne parlai.

Gliene disse di tutti i colori.Un’altra possibile combinazione è: – pronome atono + ‘si’ impersonale → mi si dice, le si parla, ci

si vede ecc.: Non mi si dice mai la verità.

 – pronome atono + ‘ci’ avverbio di luogo → mi ci dirigo, ti civedo ecc.:

Mi ci vorrà un bel po’ di tempo per raccontarti tuttol’accaduto.

Posizione della combinazione di pronomi atoniLe forme atone dei pronomi personali generalmente precedono il

verbo, si dice pertanto che sono proclitiche; in alcuni casi diventanoenclitiche, cioè seguono il verbo formando con esso una sola parola.Ciò accade con un:

♦ imperativo: Dammelo! Parlatemene!♦ infinito, che in tal caso perde la vocale finale: Pensavo di

dirtelo.

Anche con la seconda persona dell’imperativo negativo (che siforma con l’infinito), si ha la forma enclitica: Non darglielo! = Nonglielo dare! (anche in questo caso si può verificare il fenomeno dellarisalita).

Se l’imperativo è tronco, il pronome raddoppia la consonanteiniziale: Faccelo sapere al più presto! Vattene!

♦ participio passato usato in forma assoluta, ma il costrutto èabbastanza raro;

♦ gerundio: Promettendoglielo, non potresti più tirarti indietro.

Pronomi allocutiviQuando, nel parlare o nello scrivere, ci si rivolge a un interlo-

cutore di riguardo o a una persona con cui non si è in confidenza, siusano i pronomi allocutivi o di cortesia:

confidenziali reverenziali

lei (raro ‘ella’ +3ª pers. sing.)

singolare tu (+2ª pers. sing.) voi (+2ª pers. pl.)

Page 101: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 101/419

  101

 plurale voi (+2ª pers. pl.) loro (+3ª pers. pl.)

Il più diffuso pronome di cortesia è quello di terza persona.L’accordo del predicato è fatto, di solito, secondo il genere della persona:Anche lei, direttore, è invitato.Lei, signorina, è attesa.Ella, signor presidente, è sempre ben accetta (accetto) tra noi.Voi, Giuseppe, siete veramente fortunato.Come voi sapete, si parte domani mattina.Se loro, signori, fossero così gentili da seguirmi...

A queste forme soggettive corrispondono in funzione di comple-mento:

 – le forme toniche: a/di lei, loro ecc.; – le forme atone: la, le (per ‘lei’), li, le, loro (per ‘loro’):

Stavo cercando proprio lei, ingegnere.A lei, signore, non devo nessuna spiegazione.La prego di scusarmi.Le esprimo tutta la mia gratitudine.

Pronomi relativiE’ un pronome che sostituisce un nome che lo precede e mette inrelazione due frasi: nella prima

Ho travato il libroche è la reggente, c’è il termine che poi il pronome relativo sostituirà,detto antecedente, ‘il libro’; la seconda

che volevo.è una subordinata aperta dal pronome relativo e prende il nome di proposizione relativa.

Il pronome relativo ha quindi un duplice ufficio: – di congiunzione, in quanto unisce la proposizione di cui fa

 parte, detta appunto relativa, con la proposizione anteriore o reggente;  –  di pronome, in quanto sostituisce un nome incluso nella

 proposizione principale, detto antecedente.Oltre che da un nome, l’antecedente può essere costituito da: – un altro pronome: Tu, che sei il più esperto, perché non ce la

metti tutta?

Page 102: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 102/419

 102

 – un infinito sostantivato: (Il) riposare, che è una necessità per ciascun individuo, a te non interessa.

 – un’intera proposizione: Non eravamo affatto preparati alla

missione, il che ci preoccupava.In questo ultimo caso il pronome ha valore neutro, significa ‘la

qual cosa’ e può essere preceduto dall’articolo ‘il’ o dalla preposizionearticolata:

Voglio smettere di bere, il che non è facile. (= e ciò)Ti ho mancato di rispetto, del che ti chiedo scusa. (= e di ciò)

Forme

invariabili variabili

che il / la qualecui i / le quali

Le forme invariabili sono molto più usate di quelle variabili.

1.  ‘Che’ vale sia per il maschile e il femminile, sia per ilsingolare e il plurale; la concordanza in genere e numero si fa con ilsostantivo di cui è il sostituente. Fra tutti i pronomi relativi è d’uso piùfrequente e può adoperarsi per persone, animali e cose; si usa come:

 – soggetto: Cerco un ristorante che non costi troppo. – complemento oggetto: Questo è il ristorante che volevo.Per i complementi indiretti si ricorre di solito a ‘cui’ o ‘il/la

quale’, ‘i/le quali’. Tuttavia nella lingua parlata è abbastanza diffusol’impiego di ‘che’ in funzione di complemento indiretto, il cosiddettoche indeclinato. Occorre però distinguere tra diversi livelli diaccettabilità: ‘che’ con valore temporale, in luogo di ‘in cui’, è ormai prevalente anche nello scritto, quando l’antecedente è costituito da

determinazioni di tempo del tipo ‘il giorno’, ‘il mese’, ‘l’anno’, ‘la volta’:Il giorno che ci siamo incontrati me lo ricorderò sempre.Ogni volta che lo ascolto, lo trovo interessante.

Con gli altri complementi indiretti l’uso di ‘che’ è più marcato insenso popolare, ma da evitare nello scritto: E’ una città *che ci vadovolentieri. ...in cui...

Il “che indeclinato” si ritrova talvolta in proverbi e espressioniidiomatiche:

Paese che vai, usanza che trovi.

e nella narrativa contemporanea che vuole imitare il linguaggio orale:

Page 103: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 103/419

  103

Era un mattino tranquillo, una domenica di sole che la genteva a messa.

(C. Pavese, La luna e i falò)

‘Cui’ vale per entrambi i generi e i numeri e al contrario di ‘che’si usa soltanto come complemento indiretto, preceduto da varie preposizioni, di, a, da, in, con, su, per, tra, fra, sopra, sotto, verso:

Quello è il ragazzo con cui esco / di cui ti ho parlato / da cuimi sono fatta aiutare.

In alcuni casi ‘cui’ senza preposizione equivale a: – ‘a cui’: Ecco l’elenco delle associazioni cui rivolgersi. = a cui

rivolgersi – ‘di cui’: Si tratta di una lettera il cui contenuto non è chiaro. =

una lettera di cui non è chiaro il contenutoIl pronome non è preceduto dalla preposizione semplice né

quando è posto tra l’articolo determinativo e il nome, col valore dicomplemento di specificazione, con il significato di ‘del/della quale’,‘dei/delle quali’:

Un soldato il cui coraggio (= il coraggio del quale) è straor-dinario può ricevere delle medaglie.

E’ un’attrice il cui nome (= il nome della quale) ora mi sfugge.Sono questi avvenimenti le cui conseguenze (= le conseguenzedei quali) non si possono prevedere.Sono tutte opere dalle cui pagine (= dalle pagine delle quali)traspare il pessimismo dell’autore.

Il pronome è usato anche con valore neutro nell’espressione ‘per cui’, che significa ‘per la qual cosa’ e si riferisce a un’intera proposi-zione precedente:

 Non m’intendo di motori, per cui è meglio che taccia.

2. ‘Il / la quale, i / le quali’, formato da due elementi, è il pro-nome più chiaro e completo, perché precisa sempre il genere e ilnumero. Si può usare come:

 – soggetto: Parleremo di alcuni popoli i quali hanno moltedifficoltà di sopravvivenza.

 – complemento oggetto, molto raro e letterario:C’è un’entrata secondaria, varcando la quale si arriva inspiaggia.

Page 104: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 104/419

 104

 – complemento indiretto, se preceduto da una preposizionearticolata:

E’ l’impiegata alla quale / a cui mi sono rivolto.

In quest’ultimo caso è di uso corrente, accanto a ‘cui’.La forma composta è da preferire:● quando l’esatta indicazione del genere e del numero serva a

evitare possibili ambiguità:Ho parlato con il figlio della signora, il quale abita vicino a noi.

... la quale...● quando il relativo sia distante dall’antecedente:

Molte favole mi ha raccontato la nonna quand’ero bambino,le quali erano non solo divertenti ma anche istruttive.

Talvolta, per maggiore chiarezza, specie nel linguaggio burocratico,si ripete l’antecedente, e in questo caso ‘il quale’ è più aggettivo che pronome:

Questa è la regola che dovete trarre dagli esempi citati, laquale regola può essere utile per risolvere problemi analoghi.

● quando si susseguano vari ‘che’:Ho saputo che Marco, il quale non mi ha ancora detto niente,ha deciso di non venire al mio matrimonio che sarà questa

domenica.Gli avverbi ‘dove’ (‘ove’) e ‘donde’ (‘onde’), di uso letterario,acquistano valore relativo quando congiungono e mettono in relazionedue proposizioni:

Il paese dove / in cui / nel quale sono nato è la Romania.Ritornammo subito al punto donde / da cui / dal quale eravamo partiti.

Pronomi relativi “doppi”

‘Chi’, ‘quanti / quante’, ‘quanto’ e ‘chiunque’ sono detti pronomirelativi “doppi” perché nel significato equivalgono a due pronomi, unoche fa da antecedente e uno che fa da relativo.

1. ‘Chi’ si riferisce esclusivamente ad esseri animati, è invariabilee vale soltanto per il singolare, sia maschile sia femminile (il genere si può ricavare dal contesto o dall’accordo grammaticale). Unisce in séla funzione di due pronomi diversi:

 – uno dimostrativo → ‘colui’, ‘quello’, ‘colei’, ‘quella’ o indefinito,

‘qualcuno’, ‘uno’, ‘qualcuna’, ‘una’;

Page 105: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 105/419

  105

 – l’altro relativo → ‘che’, ‘il quale’, ‘la quale’.Per questa sua particolarità è l’unico fra i pronomi relativi che si

 può usare in forma assoluta, cioè senza essere preceduto da un nome:

Chi non lavora non mangia. = colui che non lavora...C’è chi preferisce il pesce alla carne. = c’è qualcuno che preferisce...

Per il plurale si ricorre alle forme composte ‘coloro che’, ‘alcuniche’:

Coloro che studiano sono promossi.Ci sono alcuni che credono ancora alla befana.

Questo pronome può essere: – soggetto sia nella reggente sia nella relativa: Chi dice questo

sbaglia. – oggetto sia nella reggente sia nella relativa: Ho riconosciuto

chi hai salutato. – soggetto nella reggente, oggetto nella relativa: Non ti è nemmeno

riconoscente chi hai aiutato. – oggetto nella reggente, soggetto nella relativa: Non trovavo chi

mi desse una mano. – complemento indiretto nella reggente, soggetto nella relativa:

 Non regalo niente a chi non se lo merita. – complemento indiretto nella reggente e nella relativa, quandoil complemento della reggente e quello della relativa richiedano lastessa preposizione: Sono stato ricevuto da chi (= da colui dal quale)mi hai mandato.

Al di fuori di questi casi si deve ricorrere alle forme composte.Il pronome può avere anche valore ipotetico, e allora significa

‘se qualcuno’, ‘se uno’:Chi me l’avesse detto, gli avrei riso in faccia.

Domani, chi non lo sapesse, è festa.Talora equivale a ‘chiunque’:L’ingresso è gratuito, può entrare chi vuole / voglia.

...chiunque lo vogliaLa coppia correlativa ‘chi...chi’ corrisponde a ‘l’uno...l’altro’,

‘gli uni...gli altri’, ‘alcuni...altri’: Chi dice una cosa, chi un’altra. Chici crede, chi no. Chi preferisce il mare, chi la montagna.

2.  ‘Quanti / quante’ si riferisce sia a persone sia a cose ed

equivale a ‘(tutti) quelli che’ / ‘(tutte) quelle che’:

Page 106: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 106/419

 106

La festa è riservata a quanti hanno ricevuto l’invito. = ...a(tutti) quelli che...Quante lo desiderano possono iscriversi alla gara. = (tutte)

quelle che lo desiderano...3. ‘Quanto’ ha contemporaneamente funzione dimostrativa e

relativa. Al singolare è usato con valore neutro; si riferisce perciòsoltanto a cose e corrisponde a ‘(tutto) quello che’, ‘(tutto) ciò che’:

Farò quanto chiedi. = (tutto) quello che...C’è molto di vero in quanto dici. = ...in (tutto) ciò che...

4.  ‘Chiunque’ = ‘chi’, ‘ognuno che’, ‘tutti quelli che’, ‘tutte le persone che’:

Darò il mio aiuto a chiunque ne abbia bisogno. = a tutti quelliche ne abbiano bisogno

Posizione del pronome relativo Normalmente il pronome relativo si trova subito dopo il suo

antecedente:In quella libreria ho trovato il libro di cui mi avevi parlato.

Accordo del pronome relativo

Il pronome relativo ha lo stesso genere e lo stesso numerodell’antecedente, ma questa concordanza è evidente solo quando siusano le forme variabili:

 Non conosco una donna alla quale non piacciano i fiori.Con le forme invariabili la concordanza non è evidente:

 Non conosco una donna a cui non piacciano i fiori.

Pronomi e aggettivi possessiviE’ un aggettivo se accompagna un nome:

 Non trovo più la mia penna.e un pronome se lo sostituisce:Puoi prestarmi la tua?

In ogni caso hanno forme distinte; soltanto la terza persona plurale ‘loro’ è invariabile. ‘Mio’, tuo’, ‘suo’ hanno al plurale maschilele forme ‘miei’, ‘tuoi’, ‘suoi’.

maschile femminile

singolare plurale singolare plurale

1ª singolare (il) mio (i) miei (la) mia (le) mie

Page 107: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 107/419

  107

2ª singolare (il) tuo (i) tuoi (la) tua (le) tue3ª singolare (il) suo (i) suoi (la) sua (le) sue1ª plurale (il) nostro (i) nostri (la) nostra (le) nostre

2ª plurale (il) vostro (i) vostri (la) vostra (le) vostre3ª plurale (il) loro (i) loro (la) loro (le) loro

Gli aggettivi possessivi indicano la persona cui appartiene unadeterminata cosa, hanno quindi una duplice funzione: da un latospecificano l’oggetto posseduto, dall’altro precisano la persona del possessore.

L’aggettivo possessivo concorda in genere e in numero con ilnome cui si riferisce, non con la persona del possessore:

la nostra casa, il vostro appartamento; le mie matite, i suoigiocattoli.Soltanto nella terza persona plurale si deve tenere conto del

 possessore oltre che della cosa posseduta: bisogna usare: – ‘suoi’ per il maschile, ‘sue’ per il femminile, quando il possessore

è uno solo:Carlo mi ha mostrato i suoi terreni e le sue case.

 – ‘loro’ quando i possessori sono due o più:Carlo e Luca mi hanno mostrato i loro terreni e le loro case.

Il gruppo dei possessivi è completato da: – ‘proprio’, variabile, può sostituire ‘suo’, ‘loro’, solo quando si

riferisce al soggetto della frase:Il ragazzo ha fatto il proprio dovere.I ragazzi hanno fatto il proprio dovere.

◙ è obbligatorio nelle costruzioni impersonali: Conoscere le proprieresponsabilità è un dovere di tutti.

◙ quando il soggetto è indefinito: Ciascuno è artefice del proprio

destino.◙ può rafforzare l’aggettivo possessivo: Si è rovinato con le sue proprie mani.

 – ‘altrui’, invariabile, significa ‘di un altro’, ‘di altri’; solitamenteviene posto dopo il nome:

Bisogna difendere i diritti altrui.

FunzioniIl possessivo ha doppia funzione: attraverso la radice, una parte

fissa, indica il possessore: il tuo diario = il possessore del ‘diario’ sei

Page 108: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 108/419

 108

tu, mentre attraverso la desinenza, che cambia nel genere e nel numero,indica il posseduto, l’oggetto posseduto è il diario, maschile singolarecome tuo.

Ma in molti casi i possessivi esprimono rapporti non di possessoma d’altro genere: – di parentela: mio padre, suo fratello; – di amicizia: i miei amici; – di lavoro, di affari, di clientela: il nostro direttore, il suo avvocato; – di abitudine: il tuo caffè; – di creazione di un oggetto: il mio disegno.Valori dell’aggettivo possessivoEquivale a un complemento di specificazione. Per questo nella

terza persona singolare e plurale può essere sostituito dalla particella pronominale ‘ne’, che significa ‘di lui/lei/loro’:

Appena lo conobbi divenni suo amico. = ... ne divenni amicoDa molto tempo non ho loro notizie. = ... non ne ho notizie

L’aggettivo possessivo può avere valore: – soggettivo: Attendono il mio arrivo. = ... che io arrivi; – oggettivo: Fallo per amor mio! = ... perché ami me.

Posizione dell’aggettivo possessivo rispetto al nome

Generalmente l’aggettivo possessivo precede il nome cui si riferisce:il mio libro, la tua bambola; i suoi libri, le vostre bambole.

Lo può anche seguire, ma il rapporto di possesso o d’altro genereviene espresso con un’enfasi, e si noti la mancanza dell’articolo:

 – nelle frasi vocative ed esclamative: Signore mie, così non va!Figlio mio!

 – quando gli si vuole conferire un particolare rilievo: il fratello mio; – quando si vuole accentuare l’idea di possesso: Questa è casa mia.

 – in varie locuzioni con preposizione: di testa mia, per colpa sua.Uso dell’articolo col possessivoL’aggettivo possessivo è quasi sempre preceduto dall’articolo o

dalla preposizione articolata:Ho parlato con il tuo professore / con un tuo professore.

Il pronome possessivo è sempre preceduto dall’articolo o dalla preposizione articolata:

 – Tu che pensi delle nostre madri? – Secondo me, la tua è più buona della mia.

Page 109: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 109/419

  109

In particolare, l’articolo o la preposizione articolata mancano:1. obbligatoriamente, se l’aggettivo possessivo accompagna i

nomi di parentela ‘padre’, ‘madre’, ‘figlio’, ‘figlia’, ‘fratello’, ‘sorella’,

‘marito’, ‘moglie’ al singolare: mio padre, tua moglie, nostro figlio,vostra figlia;

2. preferibilmente, se l’aggettivo possessivo accompagna glialtri nomi di parentela sempre al singolare: mia zia, tuo zio, vostro nipote.

Questa norma non si applica al possessivo di 3ª persona, loro,che è preceduto dall’articolo qualunque nome di parentela accompagni:il loro padre, la loro madre, i loro figli.

I pronomi possessivi sono formalmente identici agli aggettivi possessivi. Essi possono anche essere usati con valore sostantivale:

 – il mio, il tuo, il suo significano ‘ciò che mi/ti/gli appartiene’ o‘mi/ti/gli spetta’: A ciascuno il suo.

 – i miei, i tuoi, i suoi indicano ‘i genitori, i familiari, i parenti’:Vivo con i miei. Salutami i tuoi!

 –  la mia, la tua, la sua sottintendono ‘lettera’, nello stileepistolare e nel linguaggio commerciale: Rispondo con un po’ diritardo alla tua. Con riferimento alla vostra del 3 agosto...;

 – dalla mia, dalla tua, dalla sua sottintendono ‘parte’ con i verbi

‘essere’, ‘stare’, ‘avere’, ‘tenere’, ‘schierare’: Anche lui è ora dalla mia. –  una delle mie, una delle tue, una delle sue sottintendono‘malefatte’, ‘sciocchezze’ con ‘fare’, ‘combinare’, ‘dire’, ‘essere’: Neho fatta una delle mie.

 –  la mia, la tua, la sua sottintendono ‘opinione’ con ‘dire’:Anch’io ho diritto di dire la mia.

 – alla mia, alla tua, alla sua sottintendono ‘salute’ nei brindisi:Alla tua!

 – stare sulle sue = ‘non dare confidenza’: E’ un tipo che sta sempresulle sue.

I pronomi possessivi possiedono un antecedente, che può essere: – anaforico: L’automobile di Carlo è decapottabile, la mia no. – cataforico, più raramente: Il suo è stato veramente un pensiero

molto gentile.

Pronomi e aggettivi dimostrativi

E’ un aggettivo se accompagna un nome:

Page 110: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 110/419

 110

 Non mi piace questa giacca.e un pronome se lo sostituisce:

Preferisco quella laggiù in fondo.

E’ comunque una parola che indica la posizione di qualcuno o diqualcosa, che può essere vicino o lontano rispetto a chi parla, sia nellospazio, come nei due esempi precedenti, sia nel tempo:

Questo Natale sono solo; molto meglio quel  Natale di tantianni fa quando eravamo tutti insieme.

La principale funzione dell’aggettivo dimostrativo è quella di“mostrare” e questa sua funzione è chiamata funzione deittica.

La funzione dell’aggettivo dimostrativo è molto simile a quella

dell’articolo determinativo e per questo motivo i membri delle due classioccupano la medesima posizione nel sintagma nominale, precedono il nome, e sono in distribuzione complementare, cioè la presenza dell’unoesclude la presenza dell’altro:

il cane / questo, quel cane e non *il questo/*il quel cane.

FormeI principali aggettivi e pronomi dimostrativi sono:

1.  ‘questo, questa, questi, queste’ indica qualcuno o qualcosavicino a chi parla:

Questa bambina cresce a vista d’occhio. (vicinanza nello spazio)Questo pomeriggio vado a teatro. (vicinanza nel tempo)Questa è mia moglie.

 – al singolare si può elidere davanti a vocale: quest’anno,quest’isola;

 – al plurale non si elide mai: questi anni, queste isole; – ‘questa’ diventa ‘sta’ in alcuni composti: stamattina, stamani

(stamane), stasera, stanotte, stavolta. 2. ‘quello, quella, quelli, quelle’ indica qualcuno o qualcosa lontano

da chi parla:Conosci quel signore? (lontananza nello spazio)Quell’anno il raccolto fu abbondantissimo. (lontananza neltempo)Vedi quella? E’ la nuova professoressa d’inglese.

Page 111: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 111/419

  111

 – al maschile presenta forme diverse a seconda di come inizia ilsostantivo, comportandosi analogamente all’articolo determinativo il/lo,i/gli: quel cavallo, quello scolaro; quei cavalli, quegli scolari;

 – al singolare si elide davanti a vocale: quell’individuo, quell’enci-clopedia;

 – al plurale femminile non si elide mai: quelle enciclopedie.

3, 4. ‘stesso, stessa, stessi, stesse’ e ‘medesimo, medesima,medesimi, medesime’ indicano qualcuno o qualcosa già visto o di cuisi è già parlato o comune a più persone o cose:

Abbiamo lo stesso professore di francese.Hanno accusato due persone diverse del medesimo delitto.

A protestare è stato lo stesso dell’anno scorso. – possono avere anche valore rafforzativo, e in tal caso si pongono dopo il termine cui si riferiscono:

Il suo valore è riconosciuto dagli avversari stessi.Il presidente medesimo si congratulò con loro.

Altri dimostrativi, molto meno usati dei precedenti, sono:

5. ‘codesto, codesta, codesti, codeste’, aggettivo e pronome, èadoperato solo in Toscana e nell’italiano burocratico per indicare

qualcuno o qualcosa lontano da chi parla o scrive e vicino a chi ascoltao legge:Ci si rivolge a codesto spettabile Ufficio appunto perché èmolto noto.Codesta è una scusa bella e buona.

‘Questo’ e ‘quello’ possono essere rafforzati dagli avverbi diluogo ‘qui’, ‘qua’ (‘questo’), ‘lì’, ‘là’ (‘quello’), che si mettono dopo ilsostantivo cui l’aggettivo si riferisce:

Prendi questa sedia qua.

Quel palazzo lì va restaurato.Sono due automobili molto belle: non so se comprare questaqui o quella là.

I pronomi ‘questo’, ‘quello’, ‘codesto’ e ‘stesso’ usati al maschilesingolare, possono assumere valore neutro, e allora equivalgono a‘questa/quella/codesta cosa’, ‘la stessa cosa’:

Questo mi dispiace.Ricorda quello (quel) che ti ho detto.Fai come vuoi, per me è lo stesso. = fa lo stesso

Page 112: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 112/419

 112

6, 7, 8.  ‘tale, tali’, ‘simile, simili’ e ‘siffatto, siffatta, siffatti,siffatte’ si usano solo come aggettivi e solo nell’italiano scritto eformale con lo stesso significato di ‘questo’:

Dette tali parole se ne andò.Si discute molto di guerra e di violenza, ma le parole non bastano per risolvere simili problemi.Siffatte questioni richiedono un esame approfondito.

‘Tale’, come pronome dimostrativo, equivale a ‘quella persona’:Lui è il tale che ti cercava.

Preceduto da ‘come’, ‘in quanto’, ‘per’, ha valore di pronomeanaforico:

La bandiera è il simbolo stesso della patria, e come tale varispettata.

Altri pronomi dimostrativi non possono mai avere funzione diaggettivi:

9.  ‘ciò’ è invariabile, ha soltanto valore neutro e equivale a‘questa/quella cosa’, ‘la cosa’. Può essere usato in funzione sia disoggetto sia di complemento:

Ciò è giusto.Ciò che hai detto non mi convince affatto.Di ciò parleremo domani.

Con valore di complemento è spesso intercambiabile con leforme pronominali atone:

 Non sapevo ciò. = Non lo sapevo. Non credo a ciò. = Non ci credo.Cosa guadagni da ciò? = Cosa ci guadagni?Discutemmo a lungo di ciò. = Ne discutemmo a lungo.Deduco da ciò che non siete stati attenti. = Ne deduco che

non siete stati attenti.In tutti questi casi la scelta tra ‘ciò’ e la particella pronominale

dipende solo da ragioni stilistiche; l’uso di ‘ciò’ è meno comune anchese talvolta serve a dare maggiore rilievo, soprattutto nella linguascritta.

10. ‘questi’ si usa solo come pronome soggetto al maschilesingolare e significa ‘questa persona’:

Abbiamo appena incontrato il portavoce del governo. Questi

ha risposto a tutte le domande dei giornalisti.

Page 113: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 113/419

  113

11. ‘costui, costei, costoro’ si adopera sia come pronome soggettosia come pronome complemento e significa ‘questa persona’, ‘queste persone’, generalmente con una sfumatura spregiativa, che indica

distacco nei confronti della persona o delle persone indicate: Non so proprio chi siano costoro.Va detto però che l’impiego è molto limitato.

12. ‘quegli’ si usa solo come pronome soggetto al maschilesingolare e significa ‘quella persona’:

Chiese qualcosa all’amico. Quegli non rispose.Oggi ‘questi’ e ancora più ‘quegli’ sono generalmente sentiti

come letterari; si preferisce sostituirli con ‘questo’, ‘quello’.13. ‘colui, colei, coloro’ si adopera sia come pronome soggetto

sia come pronome complemento e significa ‘quella persona’, ‘quelle persone’:

 Non parlarmi di coloro.L’uso più frequente è in unione con il pronome relativo ‘che’ o

‘il quale’:Ricordati di coloro che ti hanno fatto del bene.

‘Colui che’ e ‘colei che’ sono spesso sostituiti da ‘chi’:

Fidati di chi ha più esperienza di te.Pronomi e aggettivi indefiniti

Sono quelle parole, diverse per usi e significati, che hanno incomune la caratteristica di accompagnare, se sono aggettivi, o di sostituire,se sono pronomi, un nome senza precisarne la quantità o il numero:

Ho bevuto molto vino.Ho vari amici.

oppure la qualità:

Comprerò un vestito qualunque.o ancora l’identità:

Ho conosciuto un tale.

FormeGli indefiniti vengono distinti in quattro gruppi: – singolativi – collettivi – negativi 

Page 114: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 114/419

 114

 – quantitativi

Indefiniti singolativi

Gli indefiniti singolativi considerano il nome che accompagnanoo sostituiscono come un’unità, qualcosa di singolo:Qualcuno mi ha preceduto. = una o più persone singole

aggettivi aggettivi e pronomi pronomiqualche alcuno, -a, -i, -e qualcuno, -a

certo, -a, -i, -e qualcosatale, -i uno, unataluno, -a, -i, -e

altro, -a, -i, -e1. ‘qualche’ è invariabile, si riferisce a nomi singolari, maschilio femminili, e significa ‘uno o più d’uno’, ‘una certa quantità (onumero) di’:

Marco arriverà fra qualche minuto. – può significare ‘un certo’: E’ un’opera di qualche rilievo.

‘qualsiasi’: Un qualche rimedio si dovrà pur trovare.

2, 3. I pronomi corrispondenti a ‘qualche’ sono:

 – ‘qualcuno, qualcuna’ si usa esclusivamente al singolare e puòsignificare ‘qualche persona’ o ‘qualche cosa’:Quante belle camicie! Ne comprerò qualcuna.

♦ può indicare anche una sola persona: Qualcuno ha bussato alla porta.

♦ può essere usato come sostantivo, nel senso di ‘persona impor-tante’: Nel suo campo è qualcuno.

 – ‘qualcosa’ è la forma contratta di ‘qualche cosa’, serve aindicare una o alcune cose e si accorda al maschile:

Vorrei qualcosa da bere.E’ accaduto qualcosa? – usato con valore sostantivale, equivale a ‘un (certo) non so

che’: C’è un qualcosa che non mi convince nel suo comportamento.

4. ‘uno, una’ significa ‘una persona’ e si adopera o per indicareuna persona che non si conosce:

E’ venuto uno a cercarti.Ho incontrato una e le ho chiesto un passaggio.

Page 115: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 115/419

  115

o per indicare un soggetto generico e imprecisato, dunque acquistavalore impersonale, e in questo caso è seguito da un verbo alla 3ª persona singolare:

Certe volte uno non sa (= non si sa) come comportarsi.Uno si accorge (= ci si accorge) troppo tardi dei propri errori.In correlazione con il pronome ‘altro’, può indicare sia persona siacosa e ammette anche il plurale, sempre preceduto dall’articolodeterminativo:

Scegli o l’uno o l’altro.Gli uni dicono di sì, gli altri di no.

La locuzione ‘l’un l’altro’ esprime reciprocità: Si amavano l’unl’altro.

Questo pronome ha valore distributivo → ‘ad uno ad uno/ aduna ad una’: Perse ad una ad una tutte le sue illusioni.

La forma ‘una’ si ritrova in frasi ellittiche:Te ne voglio raccontare una. (= storiella, barzelletta ecc.)

 Non me ne va bene una. (= impresa, iniziativa, azione ecc.)‘Uno’ è aggettivo nell’espressione ‘l’uno e l’altro’ + sostantivo:

Mi interessavano l’uno e l’altro lavoro. (= entrambi i lavori)

5.  ‘alcuno, alcuna’ si adopera al singolare solo nelle frasi

negative, come equivalente più elevato di ‘nessuno, nessuna’:Lei non ha alcuna prova contro di me. (= nessuna) – subisce il troncamento e l’elisione: alcun aiuto, alcun’impor-

tanza o alcuna importanza; – nelle frasi positive è sostituito da ‘qualche’: Mi occorre qualche

foglio.‘alcuni, alcune’, al plurale, può sostituire ‘qualche’ e ‘qualcuno’,

con passaggio dal plurale al singolare:L’ho incontrato alcuni giorni fa. = qualche giorno fa

Ci sono alcuni che la cercano. = C’è qualcuno che la cerca.Il pronome ha entrambi i generi e i numeri, ma al singolare viene

usato solo nelle frasi negative: Non si vede alcuno. = Non si vede nessuno.Alcuni sono d’accordo, altri no.

6. ‘certo, certa, certi, certe’:a) come aggettivo, equivale a ‘qualche’, ma solo se precede il

nome a cui si riferisce; di solito è accompagnato dall’articolo inde-

terminativo ‘un’:

Page 116: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 116/419

 116

Il libro avrà un certo successo. = qualche successose invece segue il nome, è un aggettivo qualificativo e significa ‘sicuro’:

Il libro avrà un successo certo. = un successo sicuro

 – è sinonimo di ‘tale’: un certo impiegato Rossi; – equivale a ‘alcuni, alcune’, ‘qualche’: Esco con certi amici. – corrisponde a ‘simile’, ‘siffatto’: Certi sbagli sono inammissibili. b) come pronome, si usa solo al plurale, quasi sempre al maschile,

ed equivale ad ‘alcuni’:Ci sono certi che se ne approfittano. (= alcuni)

7. ‘tale, tali’ varia solo nel numero, non nel genere, e può alluderea un’indeterminatezza:

 –  parziale, se è preceduto dall’articolo determinativo o dal pronome dimostrativo ‘quel’, ‘quella’, ‘quei’, ‘quelle’:Ti ha cercato quel (il) tale (Di Vito). = conosco la persona

 – totale, se è preceduto dall’articolo indeterminativo ‘un’, ‘una’,o dalle forme plurali ‘dei’, ‘delle’:

Ti ha cercato un tale (Di Vito). = non conosco la persona – ha valore limitativo nella locuzione ‘un tal quale’: Ha mostrato

un tal quale interesse. – equivale a ‘simile’, ‘siffatto’: Una tale insolenza non può essere

tollerata. – esprime identità in correlazione con ‘quale’ o con se stesso: E’tale (e) quale il padre. Tale la moglie, tale il marito.

 – introduce una proposizione consecutiva: Si è preso un talespavento che ancora trema tutto.

 – può avere funzione dimostrativa.Il pronome ‘tale’, preceduto dall’articolo indeterminativo,

equivale a ‘una certa persona’, ‘un tizio’, ‘uno’:C’è un tale che chiede di te.

Preceduto da ‘quello’, indica una persona già nominata o comunquenota: E’ tornato quel tale di ieri a cercarti.

‘Il/la tal dei tali’ indica una persona di cui si conoscono nome ecognome ma che non si vuole menzionare: Mi disse tutto di sé: che erala tal dei tali, che abitava nel tal posto...

8.  ‘altro, altra, altri, altre’ indica una quantità aggiunta maimprecisata:

Occorre altro sale.

 – talora esprime l’idea di ‘nuovo’: Ho comprato un’altra automobile.

Page 117: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 117/419

  117

 – spesso indica la differenza, la diversità: Erano altri tempi. – si unisce spesso, con funzione rafforzativa, ai pronomi

 personali di prima e seconda persona plurale: noi altri, voi altri o

noialtri, voialtri.Il pronome ‘altro’ significa ‘altra persona’:Se non lo farai tu, lo farà un altro.

 – usato al maschile singolare e senza articolo, acquista valoreneutro ed equivale a ‘altra cosa’, ‘altre cose’: Desidera altro?

Il pronome ‘altri’ si adopera soltanto al maschile singolare esignifica ‘un’altra persona’, ‘qualcun altro’, ma il suo uso è moltoridotto, quasi esclusivamente letterario:

 Non io, altri afferma questo.

Page 118: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 118/419

 118

Indefiniti collettiviGli indefiniti collettivi alludono alla totalità di persone o cose

indicate dal nome che accompagnano o sostituiscono:

Ogni camera ha l’aria condizionata.aggettivi aggettivi e pronomi pronomiqualunque ciascuno, -a chiunquequalsiasi tutto, -a, -i, -e ognuno, -aogni

1, 2. ‘qualunque’ e ‘qualsiasi’ sono invariabili: – se precedono il nome a cui si riferiscono, significano ‘tutti i

 possibili’, ‘tutte le possibili’:

Comprerò qualunque / qualsiasi cosa. = tutte le cose possibili – se seguono il nome a cui si riferiscono, significano ‘il primo

che capita’, ‘la prima che capita’:Comprerò una cosa qualunque. = la prima cosa che capita

‘Qualunque’ può essere preceduto dall’articolo indeterminativo:Una qualunque risposta bisognerà pur dargliela.

ma può anche seguire il sostantivo, talvolta con senso spregiativo:Passami un giornale qualunque.E’ un uomo qualunque.

‘Qualsiasi’ si riferisce di solito a un sostantivo singolare:Sono a tua disposizione in qualsiasi momento.

Quando si riferisce a un plurale si mette dopo il nome:Sono piatti di porcellana, non piatti qualsiasi.

Possono anche includere nel significato un pronome relativo eformare in questo modo una frase relativa col verbo all’indicativo o alcongiuntivo:

Comprerò qualunque / qualsiasi cosa tu mi chiederai.

Comprerò qualunque / qualsiasi cosa tu mi chieda. = tutte lecose che...Il pronome corrispondente è ‘chiunque’ e significa ‘qualunque

 persona’, ‘tutte le persone che’, ‘tutti quelli/tutte quelle che’:Chiunque vorrebbe essere al tuo posto. = qualunque persona

Può essere usato, nella forma invariabile del singolare, tanto almaschile quanto al femminile:

Chiunque lo desideri può rivolgersi all’ufficio reclami. = tuttiquelli / tutte quelle che lo desiderano possono...

Chiunque di noi sarebbe contenta di aiutarlo.

Page 119: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 119/419

  119

Talvolta può avere contemporaneamente valore di pronomeindefinito e di pronome relativo; in questo caso equivale a ‘qualunque persona che’: Chiunque afferma questo è un bugiardo.

3. ‘ogni’ è invariabile e può significare:a. ‘tutti’, ‘tutte’ in relazione al numero: Ogni camera ha l’aria

condizionata. b. ‘qualsiasi’: E’ al di sopra di ogni sospetto.c. ‘tutti i / tutte le possibili’: Ti aiuterò in ogni modo. = in tutti i

modi possibili – può avere valore distributivo: Ogni tre mesi devi fare una

visita di controllo.

Il pronome corrispondente è ‘ognuno’, ‘ognuna’ e significa ‘tutti’,‘tutte’ in relazione al numero:Ognuno fa come vuole. = tutti / tutte fanno come vogliono

4. ‘ciascuno, ciascuna’ non ha il plurale; ha lo stesso significatodi ‘ognuno, ognuna’ e può essere sia aggettivo:

Invieremo un omaggio a ciascun cliente.sia pronome:

Invieremo un omaggio a ciascuno. – al maschile subisce il troncamento davanti a consonante o a

vocale: ciascun cittadino, ciascun uomo; – al femminile si può elidere davanti a vocale: ciascun’amica.Il pronome ‘ciascuno’ si usa soltanto al singolare:

Ciascuno può esprimere il proprio pensiero.Ciascuna delle candidate ha superato l’esame.

5. ‘tutto, tutta, tutti, tutte’ allude a una totalità:a. quando è aggettivo singolare, indica una quantità totale e

significa ‘tutto quanto, tutta quanta’:

Ho mangiato tutta la torta. = tutta quanta la torta – si costruisce con l’articolo determinativo o l’aggettivo dimos-trativo inserito fra l’aggettivo e il nome: Ho girato tutto il mondo. Chiti ha dato tutte queste notizie?

 – è spesso rafforzato con ‘quanto’: Si è bevuto da solo tuttaquanta la bottiglia di vino.

 – si lega direttamente♦ al sostantivo in alcune espressioni: di tutto cuore, a tutta velocità;♦ ai nomi propri di luogo o di persona: L’ho cercato per tutta Roma.

Conosce alla perfezione tutto Dante.

Page 120: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 120/419

 120

 – si unisce ai numerali cardinali, da ‘due’ in poi, per mezzo dellacongiunzione ‘e’: tutti e tre, tutte e tre;

 b. quando è aggettivo plurale, indica un numero totale e significa

‘ogni’:Ho mangiato tutte le torte. = il numero totale delle torte

c. quando è pronome singolare, indica una totalità di cose:Ho rotto tutto.

d. quando è pronome plurale, indica una totalità di persone:Alla stazione c’erano tutti.

Indefiniti negativi

Gli indefiniti negativi hanno la funzione di rafforzare unanegazione, negando totalmente un dato senza precisarlo.

1. ‘nessuno, nessuna’ si adopera solo al singolare, significa ‘nonuno/una’, ‘nemmeno uno/ una’ e può essere sia aggettivo:

 Non ho visto nessuna casa.sia pronome:

 Non mi ha visto nessuno. – al maschile subisce il troncamento davanti a consonante o a

vocale: nessun pericolo, nessun uomo; – al femminile si può elidere davanti a vocale: nessun’amica.Si adopera anche in frasi che hanno già un’altra negazione; in

questo caso è sempre posto dopo il verbo: Non c’è più nessun dubbio.

 Nelle proposizioni interrogative dirette e in quelle indiretteintrodotte dalla congiunzione ‘se’, assume valore positivo ed equivalea ‘qualche’:

C’è nessuna notizia per me?

2, 3. ‘niente’ e ‘nulla’ sono solo pronomi, negativi e con valoreneutro, sono invariabili, si accordano al maschile e significano‘nessuna cosa’:

 Non mi diverte niente. (=nulla).Come risulta dagli esempi, se l’indefinito negativo segue il

verbo, quest’ultimo è preceduto dalla negazione ‘non’ / ‘né’; se invecel’indefinito negativo precede il verbo, la negazione manca:

 Nessuno mi ha visto.

 Niente mi diverte.

Page 121: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 121/419

  121

 Nelle proposizioni interrogative dirette e in quelle indiretteintrodotte dalla congiunzione ‘se’, assumono il significato positivo di‘qualcosa’:

Vuoi niente?Domandagli se gli serve niente.

Preceduti dall’articolo si usano come sostantivi: Dio ha creato ilmondo dal niente.

Possono inoltre avere funzione di avverbio: Non me ne importaniente.

‘Niente’ ha valore aggettivale in frasi ellittiche: Niente paura! (=nessuna paura!)

Indefiniti quantitativiGli indefiniti quantitativi indicano una quantità o un numero

senza precisarli e possono essere sia aggettivi sia pronomi.

1. ‘poco, poca, pochi, poche’ indica una quantità scarsa:Mancano pochi minuti alla partenza.

2. ‘alquanto, alquanta, alquanti, alquante’ indica una quantità discreta:C’erano alquante persone. (più comunemente, ‘parecchie’)

3. ‘parecchio, parecchia, parecchi, parecchie’ indica una quantitàrilevante, ma inferiore rispetto a ‘molto’:

Si tratterrà da noi parecchi giorni.

4. ‘molto, molta, molti, molte’ indica una quantità notevole, inopposizione a ‘poco’:

Ci siamo incontrati dopo molti anni.‘Molto’ e ‘poco’ non richiedono l’articolo: molti soldati, pochi soldi.In presenza dell’articolo determinativo assumono rispettivamente

il significato di ‘molto / poco numeroso’: Il poco denaro che guadagnalo spende per comprare libri.

5. ‘tanto, tanta, tanti, tante’ indica una grande quantità:Abbiamo sprecato tanto tempo.

 – in correlazione con ‘che’ o ‘da’ introduce una proposizioneconsecutiva:

Ha tanta volontà che riesce / da riuscire in tutto. – in correlazione con ‘quanto’ o con se stesso stabilisce una

comparazione di uguaglianza:

Page 122: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 122/419

 122

C’erano tanti posti quanti erano gli invitati.Tanto denaro guadagna, tanto ne spende.

6. ‘troppo, troppa, troppi, troppe’ indica eccesso:Fa troppo caldo.

7. ‘altettanto, altettanta, altrettanti, altrettante’ esprime uguaglianzanella quantità:

Domani dovrò fare altrettanti compiti. = tanti compiti quanto oggiQuasi tutte queste parole esprimono una gradazione che aumenta

 progressivamente:

meno del un po’ più più del molto più oltre il limite

normale  del normale normale  del normale accettabile ho poco ho alquanto ho parecchio ho molto / tanto ho troppoappetito appetito appetito appetito appetito

Pronomi e aggettivi interrogativiE’ un aggettivo se accompagna un nome:

Quale dolce preferisci?e un pronome se lo sostituisce:

Quale preferisci?E’ comunque una parola che si usa per fare una domanda o

esprimere un dubbio in relazione a tre categorie fondamentali:1. la qualità o il tipo: Quali intenzioni hai?2. la quantità: Quanti dolci vuoi? Quanti ne vuoi?3. l’identità: – Che cosa sono? – Sono dolci.

In quale città ti hanno trasferito?

Formesingolare plurale

maschile femminile maschile femminilepronome chipronome che cosa / cosaaggettivo epronome cheaggettivo epronome quale quale quali qualiaggettivo e

pronome quanto quanta quanti quante

Page 123: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 123/419

  123

1. ‘chi’ è invariabile ed è un pronome che interroga sull’identitàdi una persona:

 – Con chi parli? – Con Francesco.

Vale per il maschile e il femminile, per il singolare e il plurale: – Chi è stata? – Chi siete?Occupa la posizione preverbale sia quando è soggetto sia quando

è complemento oggetto: – Chi sono quelle signore? – Chi chiami?

Può essere usato tanto nelle proposizioni interrogative direttequanto in quelle indirette:

 – Con chi esci?

 – Dimmi chi preferisci dei due.La mancanza di forme distinte per il pronome soggetto e com- plemento può dar luogo a frasi ambigue:

 – Chi ha salutato Giovanni? può essere interpretata in due modi:

→ Qualcuno ha salutato Giovanni. (‘chi’ = soggetto)Solo in questo caso abbiamo a disposizione una costruzione

sintattica, la dislocazione a destra del complemento oggetto: Chi l’hasalutato, Giovanni?

→ Giovanni ha salutato qualcuno. (‘chi’ = complemento oggetto)2. ‘che cosa’ o ‘cosa’ è invariabile ed è un pronome che interroga

sull’identità di una cosa: – Cosa cerchi? – Cerco le forbici.

3.  – ‘che’, aggettivo, è invariabile, equivale a ‘quale’, rispetto acui è di uso più comune nella lingua parlata:

Che lavoro fai?Che novità ci sono?

 – ‘che’, pronome, invariabile, si riferisce soltanto a cose; ha perciò valore neutro ed equivale a ‘qualche cosa’, ‘(che) cosa’:

Che è successo?◙ può essere tanto soggetto quanto complemento:

Che vuoi?A che pensi?

◙ può essere usato sia nelle proposizioni interrogative dirette siain quelle indirette:

Di che ti preoccupi?

Mi domando che motivo hai per trattarci così.

Page 124: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 124/419

 124

4. –  ‘quale, quali’, aggettivo, è variabile solo nel numero; alsingolare può subire il troncamento:

Qual è la tua opinione?

Qual buon vento ti porta? – ‘quale’, pronome, è invariabile nel genere, possiede sia il

singolare sia il plurale e si riferisce tanto a persone quanto a cose:Quale dei tuoi amici ti è più simpatico?Di questi libri quali preferisci?

● può essere usato sia nelle proposizioni interrogative dirette siain quelle indirette:

Dimmi a quali conclusioni sei giunto.

5.  –   ‘quanto, quanta, quanti, quante’, aggettivo, è variabile nelgenere e nel numero, serve per chiedere la quantità:

Quanta pasta vuoi?Quanti anni hai?

 – ‘quanto’, pronome, variabile nel genere e nel numero, vieneusato con riferimento sia a persone sia a cose:

Quanto mancherà alla partenza?

Quanti hanno aderito alla vostra proposta?◙ può essere usato sia nelle proposizioni interrogative dirette siain quelle indirette:

Gli chiesi quanti figli avesse.Possono essere sia aggettivi sia pronomi: – ‘che’ e ‘quale’ interrogano sulla qualità e sull’identità di una

 persona:Che uomo sei?

Quali cantanti ti piacciono? Quali ti piacciono?o di una cosa:Che / quale libro leggi? Che / quale leggi?

 – ‘quanto’ interroga sulla quantità:Quanto gelato vuoi? Quanto ne vuoi?

o sul numero:Quanti amici hai invitato? Quanti ne hai invitati?

Questi pronomi e aggettivi interrogativi possono avere anche

funzione esclamativa.

Page 125: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 125/419

  125

Pronomi e aggettivi esclamativiE’ un aggettivo se accompagna un nome:

Quanti amici hai!

e un pronome se lo sostituisce:Quanti ne hai!

E’ comunque una parola che si usa per fare un’esclamazione inrelazione a tre categorie fondamentali:

1. la qualità: Che vino!2. la quantità: Quante belle cose ho visto!3. l’identità: Chi si rivede!

Forme

Le forme dei pronomi e degli aggettivi esclamativi coincidonocon quelle dei pronomi e degli aggettivi interrogativi.

singolare plurale esempi

maschile femminile maschile femminile

pronome chi Chi si rivede!pronome che cosa / cosa (Che) cosa mi

tocca vedere!

aggettivo epronome che Che corsa ho fatto!Che ho fatto!

aggettivo e

pronome quanto quanta quanti quante Quante cose hai!Quante ne hai!

aggettivo quale quale quali quali Quali sciocchezzedevo sentire!

Esercizi

1. Volgi al singolare o al plurale le seguenti strutture:la sua voce, i miei desideri, tua sorella, le vostre preghiere, i tuoicolleghi, i suoi compiti, il suo giornale, i nostri amici, i tuoi occhi, ilvostro arrivo.

2. Completa con il possessivo adatto:Abbiamo capito il ... errore e ne siamo pentiti. Ognuno di voi è

responsabile del ... comportamento. Conosco la ... abnegazione e so

Page 126: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 126/419

 126

che farai di tutto per aiutarlo. Li conosco e credo che difficilmente si possa dubitare della ... onestà. Mario disse alla mamma di essere preoccupato per la ... salute. I tuoi genitori ti vogliono bene: segui i ...

consigli. Questo dolce è stato preparato da Monica con le ... mani.Bisogna rispettare le idee ... . Durante le vacanze Alessio andrà atrovare i ... nonni. Paolo e Luca vanno male a scuola e il ... padre hadeciso di non farli partecipare alla gita.

3. Inserisci l’aggettivo dimostrativo opportuno:Vedi _____edicola in fondo alla via principale? Devi ammettere

che _____ tua opinione, espressa due minuti fa, è insostenibile. Dove

andrai in vacanza _____estate? I turisti non pensavano che _____ castello lassù fosse ancora abitato. Vuoi uscire con _____ pioggia?Ieri sera ho visto in televisione _____ film di cui mi avevi parlato. Non ricordo il nome di _____ ragazzo che mi hai presentato alla tuafesta.

4. Nelle seguenti frasi inserisci uno di questi aggettivi indefiniti,qualche, qualsiasi, qualunque, ciascuno, alcuno, nessuno:

Mancano ancora ... giorni alle vacanze. ... sia il tuo parere,dimmelo ugualmente! Verrò a trovarti fra ... settimana. Non mioccorre ... aiuto. Oggi non è un giorno ...: è il nostro anniversario.Puoi telefonarmi a ... ora. Ho portato un regalo per ... bambino.Consegnerò un premio a ... di voi. Vediamoci domani! Non ho ... altroimpegno.

5. Scrivi l’aggettivo interrogativo più adatto: Non riesco a immaginare _____ decisione prenderai. _____ 

colore ti piace di più? _____ denaro vi occorre per terminare i lavori?Fammi sapere _____ motivi hai per non andarci. A _____ agenzia tisei rivolto? Dimmi a _____ domanda non hai saputo rispondere. A _____ ora pensi di arrivare? _____ minuti mancano alla partenza?

6. Introduci un opportuno aggettivo esclamativo: _____ noia questo film! _____ frutta! Dove la metteremo? _____  pazienza ci vuole con te! In _____ situazione ti sei cacciato! Non sarà

facile uscirne. _____ biancheria da stirare! Ne avrò per almeno due ore.

Page 127: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 127/419

  127

7. Inserisci il pronome possessivo conveniente:Hai detto _____, ora ascolta gli altri. Voi prenderete la vostra

strada, noi _____. Potete usare i nostri libri dal momento che avete

dimenticato _____. Scommetto che ne dirà una delle _____. Passerò levacanze con _____. Non devi considerare gli oggetti altrui come sefossero _____. Non mi fido delle vostre promesse e neppure delle _____.

8. Sostituisci il pronome dimostrativo ‘ciò’ con una delle forme pronominali atone lo, ci, vi, ne:

Dicono la verità, sono certo di ciò. Non potevo credere a ciò.Sapevi benissimo ciò, ma hai preferito non parlarmi di ciò. Avrei

 potuto nascondermi, ma a ciò non ho pensato. Ho parlato di ciò conmio padre. Dovrete prendervi la responsabilità di ciò. Questa azione èveramente deplorevole: possibile che tu abbia fatto ciò? Ho pensato aciò, ma sono ben deciso a proseguire per la mia strada.

9. Individua i possibili errori e correggili opportunamente:Ha telefonato questo tuo amico, dicendo che vuole incontrarti

 presto. E costei dove le hai conosciute? La mia moto non è velocequanto questa di Mario. Non dimenticarti di quelli che hanno bisogno

di te. Vorrei che tu frequentassi dei ragazzi in gamba, non quegli concui ti ho visto ieri. Non essere troppo severo con coloro che hannosbagliato. Questa frutta è poca; vai a prendere quella che tieni sulterrazzo. Fabio è molto cambiato e non sembra più questo di prima.Colei che indovineranno la risposta avranno un premio. La nostra casaè queste che vedete in cima alla collina.

10. Individua gli eventuali errori e correggili opportunamente:Ti ho già detto tutto, non so altri. Devi renderti conto che anche

gli altri hanno le loro esigenze. In casa non c’è niente da mangiare?Ogni di voi dovrà trovarsi nel luogo già stabilito. Non ti preoccupare per me, non ho bisogno di niente. Ognuno daranno il propriocontributo. Nessuno non ascolti le sue chiacchiere inutili. Alla miafesta di compleanno ho invitato solo qualcuni dei miei amici. Nonconosco altro che possa sostituirti. Nessuni non getti carte per terra.

11. Completa con i pronomi interrogativi adatti:Di _____ è la moto parcheggiata in cortile? Non so dirti _____ 

farò stasera. Vorrei sapere _____ ho fatto per meritare un simile

Page 128: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 128/419

 128

affronto? Dimmi di _____ si tratta? Non so a _____ tu stiatelefonando. _____ vorresti fare ora? Vorrei regalarti uno di questilibri: _____ preferisci?

12. Inserisci l’opportuno pronome personale soggetto:Quest’anno le vacanze le scegliamo ..., perché l’anno scorso non

ci siamo affatto divertiti. ... è uno che si trova bene ovunque! Sedecidessi ..., farei delle scelte ben diverse dalle tue. Anche ... aveteaderito alla mia proposta? Di solito mio fratello mi aiuta nei compiti:mancando ..., dovrò cavarmela da solo. So che ... e tuo fratello avetevinto il torneo da tennis. ... siamo venuti a chiamarvi, ma ... eravategià usciti. Se solo ... lo volessi, potresti superare molti ostacoli. Non

siamo stati ... a scegliere.

13. Nei seguenti periodi inserisci gli opportuni pronomi personali soggetto o complemento:

Che bel disegno! Lo hai fatto ...? Quel ragazzo ha ritrovato ilnostro cane: ... daremo una ricompensa! La nostra proposta non ... haconvinti; sono ancora molto diffidenti. Dimmi che cosa pensi diquell’articolo: ... ha interessato? E’ bene che ... riprenda il filo deldiscorso da dove l’hai lasciato. L’insegnante di matematica ha parlato

con mia madre e ... ha detto che vado benissimo. Vieni anche ... in palestra? Se ... incontro, ... saluto da parte tua.

14. Trasforma le frasi passando dal ‘tu’ al pronome allocutivo‘lei’:

Chi è venuto con te? Mi fa sempre piacere rivederti. Entra primatu! Se lo desideri, ti darò tutte le informazioni necessarie. Dammiun’altra possibilità! Se me lo permetti, ti darò qualche consiglio. Tu,mio caro, sei sempre molto gentile. Non ti fare troppe illusioni!

15. Inserisci il pronome relativo invariabile:Il treno ... viaggiamo porta tre ore di ritardo. A volte dico delle

cose ... poi mi pento. L’orchestrina, ... era composta da suonatoridilettanti, riscosse molto successo. Questo è l’amico ... ti avevo parlato. Ti aiuterò a rimediare a quello sbaglio ... hai commesso. Ciò... hai fatto per me è davvero apprezzabile. L’autobus ... sono salito eramolto affollato. I ragazzi ... era stato dato il premio festeggiavano lavittoria. Questa è l’ora ... di solito vai a riposare. Elena e Luisa, ...

conosci l’intelligenza, sono molto apprezzate da mia madre.

Page 129: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 129/419

  129

16. Individua i possibili errori e correggili opportunamente:La casa di Paolo che ti ho parlato è molto grande. Ti mostrerò la

collezione di francobolli che mi dedico da alcuni anni. Le persone che

si salvarono dal naufragio furono poche. Alla festa ho conosciutomolte ragazze che ho fatto amicizia. Qual è la persona che sei piùaffezionato? I rumori a cui ho sentito mi hanno spaventato. Il settima-nale su cui sei abbonato ti arriva puntualmente a casa? Quello è ilmedico che mi ci sono rivolto. Ecco l’elenco degli invitati da cui mihai chiesto. In quel cassetto troverai il materiale di cui hai bisogno.

17. Traduci in romeno:«Erano passati molti giorni, le cose erano diventate diverse,

l’uno e l’altro sapevano che ormai non c’entravano più le lumache, nél’obbedienza dei figli o l’autorità dei padri; che in tante cose logiche esensate che si potevano dire, tutte sarebbero state fuori posto; eppurequalcosa dovevano pur dire.

 – Date un bello spettacolo di voi! – cominciò il padre amara-mente.

 – E proprio degno di un gentiluomo! – (Gli aveva dato il voi,come faceva nei rimproveri più gravi, ma ora quell’uso ebbe un senso

di lontananza, di distacco). – Un gentiluomo, signor padre, è tale stando in terra comestando in cima agli alberi, – rispose Cosimo, e subito aggiunse: – Se sicomporta rettamente.-

 – Una buona sentenza, – ammise gravemente il Barone, – quantunque ora è poco, rubavate susine ad un fittavolo.

Era vero. Mio fratello era preso in castagna. Cosa dovevarispondere? Fece un sorriso, ma non altero o cinico: un sorriso ditimidezza, e arrossì.

Anche il padre sorrise, un sorriso mesto, e chissà perché arrossìanche lui: – Ora fate comunella con i peggiori bastardi ed accattoni – disse poi.

 – No, signor padre, io sto per conto mio e ognuno per il proprio, – disse Cosimo, fermo.

 – Vi invito a venire a terra, – disse il Barone con voce pacata,quasi spenta, – e a riprendere i doveri del vostro stato. – Non intendoobbedirvi, signor padre, – fece Cosimo, – me ne duole.»

(I. Calvino, Il barone rampante, Einaudi)

Page 130: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 130/419

 130

IL VERBO

E’ il centro sintattico della frase, attorno al quale si organizzano

i diversi elementi che la compongono. E’ una parola variabile chefornisce informazioni sul soggetto, indicando, a seconda dei casi: – l’azione che il soggetto compie o subisce:

Giorgio lava i piatti. / I piatti sono lavati da Giorgio. – l’esistenza o lo stato del soggetto:

C’è Giorgio in quella foto. – il rapporto tra il soggetto e il nome del predicato:

Giorgio è un cameriere.

D’altro canto, il verbo riceve dal soggetto le desinenze di personae di numero e, in alcuni casi, di genere:Maria legge.Gli operai erano arrivati.

La forma del verboOgni voce verbale si compone di una parte iniziale, la radice o

morfema lessicale (dorm-iamo), che non cambia e informa sulsignificato del verbo e di una parte finale, la desinenza o morfema

grammaticale (dorm-iamo), che fornisce vari tipi di informazioni.Le proprietà del verbo: persona, tempo e modo

1. Il primo tipo di informazioni riguarda la persona: cambiandola desinenza, essa

informa se il soggetto è: – chi parla: Io dormo poco. → prima persona; – chi ascolta: Tu dormi troppo. → seconda persona; – una terza persona (o cosa) singolare o plurale che non è né chi

 parla né chi ascolta → Lei non dorme. / Loro non dormono.

 – una prima o una seconda persona plurale che sono il risultatodi una somma:

noi = io e altri; voi = tu e altri →  Noi dormiamo in questa camera, voi dormite in quell’altra.

2. Il secondo tipo di informazioni riguarda il tempo dell’azioneo situazione descritta dal verbo:

L’aereo parte. → tempo presente;

Page 131: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 131/419

  131

L’aereo partirà presto. → tempo futuro;L’aereo partì in ritardo. → tempo passato.

3.  Il terzo tipo di informazioni riguarda il modo in cui è presentata l’azione o situazione descritta dal verbo. Essa può essere presentata come:

 – un dato certo: Vado al mare. → modo indicativo; – un dato possibile: E se andassimo al mare?→ modo congiuntivo;

Se potessi, andrei volentieri al mare. → modo condizionale – un comando: Va’ a dormire! → modo imperativo; – un desiderio: Quanto mangerei volentieri un piatto di spaghetti!

→ modo condizionale.

Altre caratteristiche del verbo sono: – la transitività o intransitività, secondo la quale il verbo possa

avere o no un complemento oggetto; spesso un medesimo verbo puòessere usato transitivamente →  vivere lo sport  o, con l’”oggettointerno”, vivere la vita, oppure intransitivamente →  vivere con i

 familiari; – la forma attiva o passiva, secondo la quale l’”agente” del

verbo sia o no il soggetto della frase:

Il bambino lancia un sasso.(è  forma attiva, perché l’”agente” del verbo è ‘il bambino’,soggetto della frase)Un sasso è lanciato dal bambino.(è  forma passiva, perché l’”agente” del verbo non è ilsoggetto ‘un sasso’, ma il complemento ‘dal bambino’)

 – l’aspetto, che fornisce indicazioni sulla durata, sul tipo disvolgimento, sul grado di compiutezza del processo espresso dalverbo:

 – l’azione durativa può essere rappresentata, per il passato, conl’imperfetto →  leggevo; si può inoltre esprimere con una perifrasiverbale →  sto / stavo uscendo;

 – l’azione momentanea può essere rappresentata con: – il presente → leggo; – il passato prossimo o remoto → ho letto, lessi; – il futuro → leggerò;

 – l’azione ingressiva si può esprimere con una perifrasi verbale

→ sto per uscire, sono sul punto di uscire;

Page 132: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 132/419

 132

 – l’azione intermittente, cioè l’assenza di continuità, è segnalatacon certi suffissi:

-icchiare → canticchiare, dormicchiare;

-erellare → canterellare.Classificazione dei verbi

Verbi predicativi e copulativiSecondo il loro significato e la loro funzione, i verbi vengono

solitamente divisi in due grandi categorie. I verbi predicativi sono autonomi, hanno un significato compiuto

e svolgono la funzione di predicato verbale →  studiare, dormire ecc.Piove.Laura corre.

Quasi tutti i verbi sono predicativi.I verbi copulativi (ad esempio il verbo ‘essere’, la copula del

 predicato nominale) non sono autonomi, ma collegano il soggetto a unnome o a un aggettivo detto ‘complemento predicativo’. Verbi copulativisono apparire, crescere, divenire, diventare, morire, nascere, rimanere,risultare, riuscire, sembrare, stare, vivere ecc.

Il cielo diventa nuvoloso.Paolo non riesce simpatico.Federico non sta mai fermo.

Verbi transitivi e intransitiviI verbi transitivi ammettono un complemento oggetto → leggere:

Marco legge un libro.In questa frase l’oggetto del ‘leggere’ è esplicitamente indicato,

‘un libro’. Non sempre però i verbi transitivi devono essere seguiti daun complemento oggetto:

Marco legge.

In questa nuova frase il verbo transitivo è usato in formaassoluta, ma l’oggetto esiste anche se non espresso, in quanto l’azionedi leggere non si può concepire se non in rapporto a qualcosa che siaoggetto della lettura.

I verbi intransitivi non ammettono un complemento oggetto → arrivare, camminare, uscire ecc.

La bambina impallidì.Siamo finalmente arrivati.Franca dorme.

Io esco.

Page 133: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 133/419

  133

 Nel primo esempio il verbo ‘impallidire’ indica uno stato, neiseguenti i verbi indicano un’azione. Tutti questi verbi, come si puòfacilmente osservare, non sono seguiti da un complemento, ma anche

se il complemento ci fosse, servirebbe solo a precisare alcune circostanzedello stato o dell’azione ma non potrebbe mai essere un complementooggetto:

La bambina impallidì per lo spavento.Siamo finalmente arrivati a casa.Franca dorme tutto il pomeriggio.Io esco con i miei amici.

Si noti inoltre la differenza tra:Franca dorme tutto il pomeriggio.

e Franca mangia tutto il panino.In quest’ultima frase si ha un verbo transitivo, ‘mangia’, seguito

da un complemento oggetto, ‘tutto il panino’, mentre nella frase precedente si ha un verbo intransitivo, ‘dorme’, seguito da un comple-mento di tempo, ‘tutto il pomeriggio’.

Sono intransitivi anche i verbi aderire, giovare, rinunciare ecc.,che hanno un “oggetto”, espresso però da un complemento indiretto:

Aderisco all’iniziativa.

La ginnastica giova al fisico. Non rinunciare a ciò che ti spetta!

Verbi normalmente intransitivi diventano transitivi quando sonoseguiti dal cosiddetto “complemento oggetto interno”, rappresentatoda un sostantivo che ha la stessa base del verbo: morire una morte

 gloriosa, vivere una vita felice, parlare parole chiare; in altri casi, traverbo e oggetto intercorre un rapporto semantico particolarmente stretto:

 piangere lacrime amare, dormire sonni tranquilli.Alcuni verbi possono essere transitivi oppure intransitivi,

cambiando di significato:aspirare il fumo / aspirare a una carica;attendere un amico / attendere a un lavoro.

Verbi attivi e passiviIl verbo, secondo la relazione che stabilisce con il soggetto, può

essere attivo o passivo. Nei verbi attivi il soggetto è quello che agisce o sperimenta l’azione:

I vigili spengono l’incendio.

I turisti ammiravano il paesaggio.

Page 134: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 134/419

 134

Tutti i verbi, transitivi e intransitivi, hanno la forma attiva. Nei verbi passivi quello che agisce non è il soggetto, ma il

complemento, che si chiama infatti complemento d’agente:

L’incendio è spento dai vigili.La forma passiva è caratterizzata dall’ausiliare ‘essere’, seguito

dal participio passato del verbo. Quest’ultimo dev’essere necessariamentetransitivo: infatti possono trasformarsi in passivi solo i verbi transitivicon il complemento oggetto espresso, perché è proprio questo chenella forma passiva diventa soggetto. Il soggetto della frase attivadiventa invece nella frase passiva un complemento introdotto dalla preposizione ‘da’: il complemento d’agente, quando l’”agente” è

inanimato, prende il nome di complemento di causa efficiente. Si può avere la forma passiva anche senza che il complemento d’agente odi causa efficiente sia specificato:

L’orologio è stato riparato.Il significato di una frase di forma attiva è sostanzialmente

identico a quello della corrispondente frase di forma passiva. Le duefrasi:

La polizia insegue i ladri.e

I ladri sono inseguiti dalla polizia.vogliono dire la stessa cosa: in entrambe c’è un solo inseguitore, ‘la polizia’, e un solo inseguito, ‘i ladri’; non cambiano i ruoli svolti dai protagonisti dell’azione, ma solo i rapporti grammaticali con cui ven-gono espressi. La linguistica moderna ci dice che tale cambiamentoinveste la struttura superficiale e non la struttura profonda della frase.

Verbi pronominali  Nella più ampia categoria dei verbi pronominali, cioè combinati

con un pronome personale atono mi, ti, si, ci, vi, rientrano: – i verbi pronominali diretti, tradizionalmente indicati come

‘riflessivi diretti’, sono quei verbi nei quali il soggetto coincide con ilcomplemento oggetto, che ha la forma di un pronome atono:

Carla si veste. = Carla veste se stessaPossono essere usati come riflessivi diretti soltanto alcuni verbi

transitivi. – i verbi pronominali indiretti, tradizionalmente indicati come

‘riflessivi indiretti’ o ‘riflessivi apparenti’ o ‘transitivi pronominali’,

Page 135: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 135/419

  135

sono quei verbi nei quali il soggetto non coincide con il complementooggetto ma con un complemento di termine:

Lavati i denti! = Lava i denti a te stesso

In questo caso il pronome atono ‘ti’ non esprime un comple-mento oggetto, ma un complemento di termine o indiretto introdottodalla preposizione ‘a’.

 – i verbi pronominali reciproci, tradizionalmente indicati come‘riflessivi reciproci’, esprimono un’azione che due o più soggetti com- piono e subiscono reciprocamente: abbracciarsi, amarsi, odiarsi ecc.

Paolo e Anna si salutano. = Paolo saluta Anna e Anna saluta Paolo.Una frase come

Essi si criticano. può significare sia

Essi criticano se stessi.sia

Essi si criticano a vicenda. L’uno critica l’altro e viceversa.nel primo caso il verbo è riflessivo, nel secondo è riflessivo reciproco.

Perché appaia chiaramente il valore reciproco e non risultiambiguo il senso dell’enunciato, è opportuno in tali casi usare varielocuzioni, ‘l’un l’altro’, ‘gli uni con gli altri’, ‘a vicenda’, ‘vicende-

volmente’, ‘reciprocamente’ ecc. – i verbi pronominali intransitivi non hanno altra forma se nonquella con il pronome atono, il quale, però, è privo di qualunquefunzione e significato, ma semplicemente fa parte in modo indissolubiledel verbo, dunque è necessario per la sua coniugazione → accanirsi,accorgersi, arrabbiarsi:

 Io mi accorgo di aver sbagliato non significa  Io accorgo me stesso o a me stesso...

Rientrano in questa categoria:

 – alcuni verbi che hanno solo la forma pronominale: accorgersi,arrendersi, imbattersi, impadronirsi, lagnarsi, pentirsi, ribellarsi,vergognarsi ecc.:

Mi pento di averti dato retta. – alcuni verbi transitivi che, coniugati con le particelle pronomi-

nali, assumono valore intransitivo: abbattersi, accostarsi, addormentarsi,allontanarsi, alzarsi, annoiarsi, avviarsi, avvicinarsi, destarsi, fermarsi,

 guastarsi, irritarsi, muoversi, offendersi, rattristarsi, scoraggiarsi, spaventarsi, stancarsi, svegliarsi, trattenersi ecc.:

Mi sono fermato a parlare con Massimo.

Page 136: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 136/419

 136

 – alcuni verbi intransitivi che si usano anche con le particelle pronominali: approfittarsi, dispiacersi, sedersi ecc.:

Mi approfitto dell’ingenuità di Laura.

Bisogna fare attenzione però al diverso valore che può assumerela particella pronominale:Io mi guardo nello specchio. verbo pronominale diretto

il soggetto ‘io’ coincide con il complemento oggetto ‘mi’ = me stesso.Io mi guardo i capelli nello specchio. verbo pronominale indiretto

il soggetto ‘io’ è diverso dal complemento oggetto ‘i capelli’; la parti-cella pronominale ‘mi’ ha funzione di complemento di termine ‘a me’.

Io mi guardo un bel film.la particella ‘mi’ ha una funzione rafforzativa, espressiva.

Modo, tempo, persona e numero del verbo

Il verbo possiede un organico e complesso sistema di forme per esprimere le categorie del modo, del tempo, della persona, del numeroe tale sistema prende il nome di coniugazione.

Il modoIl parlante può presentare il fatto espresso dal verbo in diversi

modi, ciascuno dei quali indica un diverso punto di vista, un diverso

atteggiamento psicologico, un diverso rapporto comunicativo con chiascolta: certezza, desiderio, comando ecc.Talvolta l’uso di un determinato modo può dipendere anche da

ragioni stilistiche, da una scelta di “registro” o di livello linguistico:così, per esempio, nelle subordinate rette da verbi di giudizio l’indicativocorrisponde a un livello più popolare:

Mi pare che tu hai ragione.mentre il congiuntivo si preferisce nello scritto:

Mi pare che tu abbia ragione.Esistono sette modi verbali: – quattro modi finiti, presentano desinenze che distinguono tutte

le persone: – l’indicativo – il congiuntivo – il condizionale – l’imperativo, che distingue solo alcune persone

 – tre modi indefiniti, non distinguono le persone: – l’infinito – il participio

 – il gerundio

Page 137: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 137/419

  137

L’infinito, il participio e il gerundio sono anche detti “formenominali del verbo”, perché vengono usati spesso in funzione disostantivo o di aggettivo: si pensi, ad esempio, a infiniti quali

‘l’essere’, ‘gli averi’, a participi del tipo ‘l’amante’, ‘l’amata’, o agerundi diventati nomi, quali ‘laureando’, ‘reverendo’.

Il tempoIl tempo indica qual è il rapporto cronologico che intercorre tra

l’azione o lo stato espressi dal verbo e il momento in cui viene dettol’enunciato. Il tempo linguistico o grammaticale è costituito da unsistema di relazioni temporali che permettono di collocare l’azione prima, durante o dopo il momento in cui viene pronunciata la frase e

di indicare l’ordine di successione dei due avvenimenti. Per esprimereil tempo grammaticale il parlante ha a disposizione, oltre al sistemadei tempi verbali, gli avverbi e le locuzioni avverbiali di tempo: prima,dopo, fra tre mesi, per due anni ecc.

Il rapporto cronologico tra l’azione o lo stato espressi dal verboe il momento in cui viene detto l’enunciato può essere di:

 – contemporaneità, quando il fatto avviene nel momento in cuisi parla: Mario scrive. → il tempo che la esprime è il presente;

 – anteriorità, quando il fatto avviene in un momento anteriore a

quello in cui si parla: Mario scriveva / ha scritto / scrisse. → il tempoè il passato, variamente articolato◙ nell’indicativo: imperfetto, passato prossimo e remoto, trapassato

 prossimo e remoto;◙ nel congiuntivo: imperfetto, passato e trapassato; – posteriorità, quando il fatto avviene in un momento posteriore

a quello in cui si parla: Mario scriverà. → il tempo è il futuro,suddiviso in futuro semplice e futuro anteriore.

Sotto l’aspetto formale i tempi si distinguono in: –  semplici, quando le forme verbali di cui sono costituiticonsistono in una sola parola: canto, leggevo, arrivai, partirò;

 – composti, quando le forme verbali risultano dall’unione del participio passato del verbo con una voce dell’ausiliare ‘essere’ o‘avere’: ho cantato, avevo letto, fui arrivato, sarò partito.

Essere è l’ausiliare caratteristico per i tempi composti dei verbi: – riflessivi: mi sono lavato; – pronominali: si è pentito;

 – servili: sono dovuto partire;

Page 138: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 138/419

 138

 – impersonali: si è lavorato molto; – parecchi intransitivi: sono partiti.Inoltre serve per tutti i verbi della coniugazione passiva: è stato

 bocciato.Avere è l’ausiliare caratteristico per i tempi composti: – di tutti i verbi transitivi attivi: ho mangiato; – alcuni verbi intransitivi: ho parlato.Come si è potuto osservare, alcuni verbi intransitivi vogliono

l’ausiliare ‘essere’, altri l’ausiliare ‘avere’. Non esiste una regola che permetta di stabilire con certezza quale ausiliare debba essere usatocon ciascun verbo; nei casi di dubbio si consulti un dizionario.

In modo del tutto particolare si comportano nell’assunzionedell’ausiliare i verbi ‘dovere’, ‘potere’, ‘volere’, detti verbi servili,  perché di solito reggono un altro verbo di modo infinito. Usati comeverbi a sé stanti, prendono l’ausiliare ‘avere’:

Gli ho voluto molto bene.quando invece hanno funzione di verbi servili, assumono di regolal’ausiliare richiesto dal verbo che accompagnano:

Ho dovuto studiare.Sono voluto partire.

Schema dei modi e dei tempi

modo temposemplice composto

 presente   passato prossimoindicativo imperfetto  trapassato prossimo (8 tempi) passato remoto trapassato remoto 

futuro semplice futuro anteriore congiuntivo  presente passato 

(4 tempi) imperfetto  trapassato condizionale

(2 tempi)  presente   passato 

imperativo presente infinito  presente   passato 

(2 tempi) participio (2 tempi)  presente passato 

gerundio 

(2 tempi)  presente   passato 

Page 139: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 139/419

  139

La persona e il numero

Ciascun tempo di qualsiasi modo finito è costituito da sei formeo voci verbali. Le persone del verbo variano in relazione al soggetto:

 – la prima persona si ha quando il soggetto, espresso o sottinteso,è io per il singolare e noi per il plurale;

 – la seconda persona si ha quando il soggetto è tu per il singolare e voi per il plurale;

 – la terza persona si ha quando il soggetto è egli / essa per il singolare (naturalmente possono alternarsi con lui, Carlo, il padre / 

lei, Carla, la madre ecc.) e essi / esse per il  plurale (naturalmente possono alternarsi con loro, i ragazzi, le automobili ecc.).

Solo l’imperativo non ha la prima persona singolare.E’ importante poi notare che ogni voce verbale può segnalare dasola la persona e il numero del soggetto:

 prima persona singolare (io) guard-oseconda persona singolare (tu) guard-iterza persona singolare (egli/essa) guard-a prima persona plurale (noi) guard-iamo

seconda persona plurale (voi) guard-ate

terza persona plurale (essi/esse) guard-ano

 Nei modi indefiniti non si hanno variazioni secondo la persona eil numero; solo il participio presente e il participio passato, che sicomportano come gli aggettivi, determinano il numero: amante, amanti,mentre il participio passato determina anche il genere: amato, amata,amati, amate.

L’aspetto e l’azione del verbo

L’aspetto

L’aspetto verbale è la maniera in cui il parlante considera losvolgimento dell’azione espressa dal verbo. Rispetto ad altre lingue, initaliano l’aspetto non è grammaticalizzato, cioè non possiede marcheformali ben definite; ciò nonostante, le principali nozioni aspettualisono riconoscibili nel sistema della flessione verbale. L’azione puòessere considerata:

 – conclusa: Marco tornò a casa. →  aspetto perfettivo; il

passato remoto interpreta un’azione momentanea;

 – nel suo svolgersi: Marco tornava a casa.→ aspetto imperfettivo.

Page 140: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 140/419

 140

In quest’ultima frase possiamo inserire una proposizione cheindichi l’improvviso accadere di un evento mentre dura l’azionedell’andare a casa:

Marco tornava a casa, quando incontrò Luca. – in rapporto al suo risultato: Marco è tornato a casa. → aspettocompiuto, si considera il perdurare, nel presente, degli effetti di unevento avvenuto in precedenza; il passato prossimo indica un’azioneconsiderata compiuta.

In conclusione, possiamo dire che in ciascuna delle tre frasi èrappresentato un diverso aspetto dell’azione compiuta da Marco.

 Nella frase:Marco torna a casa.

il verbo indica un’azione nel suo svolgersi, ma rispetto alla seconda,l’azione è ora collocata nel presente. In italiano l’azione consideratanel corso del suo svolgimento può essere espressa più chiaramentemediante l’uso di una costruzione perifrastica:

Marco sta / stava tornando a casa.dove la perifrasi ‘stare’ + gerundio → aspetto progressivo.

L’azione Nelle seguenti frasi:1. Franco arriva alle sette.2. Giulio ripara un rubinetto.3. Andrea fa il gelataio.4. Carla si accorse dell’inganno.5. Maria disegna un paesaggio.

gli eventi descritti dai predicati verbali differiscono per la naturadell’azione espressa: in 1 abbiamo a che fare con un’azione momen-tanea, in 2 con un’azione durativa. Anche in 3 ‘fare il gelataio’ indicaun’azione durativa, ma in più sottolinea che si tratta di una qualità“permanente” del soggetto. Possiamo pertanto individuare due sottoclassi

di verbi durativi: – i verbi continuativi  →  abitare, commerciare, lavorare,

 piangere, ridere, riparare ecc.; – i verbi stativi →  fare il gelataio, essere a conoscenza ecc.I predicati in 4 e 5 hanno in comune una caratteristica semantica:

indicano un’azione che tende ad un risultato; il soggetto, compiutal’azione, si trova in una situazione diversa da quella di partenza, mamentre ‘accorgersi’ indica un’azione momentanea, ‘disegnare’ indicaun’azione durativa. Anche in questo caso possiamo individuare due

sottoclassi di verbi:

Page 141: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 141/419

  141

 – i verbi trasformativi → accorgersi, patire, morire ecc.; – i verbi risultativi → cantare, costruire, disegnare, lavare ecc.In conclusione, se l’aspetto è essenzialmente una categoria di

natura morfologica, legata cioè alla coniugazione del verbo, l’azione èuna categoria semantica, poiché riguarda il significato intrinseco delverbo. In altre parole, mentre il verbo ‘mangiare’ può indicare, oppor-tunamente coniugato, un’azione:

 –  perfettiva → mangiò – azione conclusa nel passato; –  imperfettiva → mangiava – azione in corso di svolgimento

nel passato;→  sta mangiando –  azione in corso di svolgi-

mento nel presente;la “momentaneità” del verbo ‘arrivare’ o la “continuatività” del verbo‘lavorare’ sono caratteristiche costanti dovute alla natura semanticadei verbi e si mantengono tali indipendentemente dal tempo in cuisono coniugati.

Coniugazione del verbo

Coniugazioni regolariTra la radice e la desinenza si interpone la vocale tematica, che,

nell’infinito in particolare, consente di riconoscere la coniugazione. Laradice e la vocale tematica formano insieme il tema di un verbo.I verbi regolari si distribuiscono in tre diverse coniugazioni:1. alla Iª coniugazione appartengono i verbi che all’infinito

terminano in -are e che dunque presentano la vocale tematica -a → amare, cantare;

2. alla IIª coniugazione appartengono i verbi che all’infinitoterminano in -ere e che dunque presentano la vocale tematica -e → scrìvere, temére;

3. alla IIIª coniugazione appartengono i verbi che all’infinitoterminano in -ire e che dunque presentano la vocale tematica -i → dormire, finire.

I verbi della prima coniugazione sono di gran lunga i piùnumerosi: infatti su questo modello si sono formati verbi come bio-

 grafare, insonorizzare, monitorare, ottimizzare ecc. La secondaconiugazione comprende una lista chiusa di verbi derivanti dallaseconda e dalla terza coniugazione latina. Alla terza coniugazione, poco produttiva, possono appartenere nuove formazioni create sul

modello dei verbi parasintetici.

Page 142: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 142/419

 142

CONIUGAZIONE DI ‘ESSERE’

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice io sono ero fui saròtu sei eri fosti saraiegli/essa è era fu sarànoi siamo eravamo fummo saremovoi siete eravate foste sareteessi/esse sono èrano fùrono saranno

passato

prossimo

trapassato

prossimo

trapassato

remoto

futuro

anteriore sono stato, -a ero stato fui stato sarò statosei stato, -a eri stato fosti stato sarai statoè stato, -a era stato fu stato sarà statosiamo stati, -e eravamo stati fummo stati saremo statisiete stati, -e eravate stati foste stati sarete statisono stati, -e èrano stati furono stati saranno stati

Congiuntivo

presente  passato imperfetto  trapassato che io sia sia stato fossi fossi statoche tu sia sia stato fossi fossi statoche egli/essa sia sia stato fosse fosse statoche noi siamo siamo stati fossimo fossimo statiche voi siate siate stati foste foste statiche essi/essesiano

siano stati fossero fossero stati

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente sarei sarei stato -saresti saresti stato siisarebbe sarebbe stato siasaremmo saremmo stati siamosareste sareste stati siate

sarebbero sarebbero stati siano

Page 143: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 143/419

  143

Infinito  Participio Gerundio presente  passato  presente  passato  presente  passato 

essere essere stato (ente) stato essendo essendo

stato

Il participio presente ‘ente’ si usa solo come sostantivo: l’ente – gli enti.

Il participio passato ‘stato’ è preso in prestito dal verbo ‘stare’.Oltre alla funzione ausiliare, il verbo ‘essere’ ha anche quella di

copula per la formazione del predicato nominale:Il tempo è brutto.

e del predicato verbale nel significato di ‘esistere’, ‘trovarsi’:Il giornale è sulla scrivania.

CONIUGAZIONE DI ‘AVERE’

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice ho avevo ebbi avrò

hai avevi avesti avraiha aveva ebbe avràabbiamo avevamo avemmo avremoavete avevate aveste avretehanno avévano èbbero avrannopassato

prossimo

trapassato

prossimo

trapassato

remoto

futuro

anteriore ho avuto avevo avuto ebbi avuto avrò avuto

hai avuto avevi avuto avesti avuto avrai avutoha avuto aveva avuto ebbe avuto avrà avutoabbiamoavuto

avevamoavuto

avemmo avuto avremo avuto

avete avuto avevateavuto

aveste avuto avrete avuto

hanno avuto avevanoavuto

ebbero avuto avranno avuto

Page 144: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 144/419

 144

 

Congiuntivo

presente  passato imperfetto  trapassato 

abbia abbia avuto avessi avessi avutoabbia abbia avuto avessi avessi avutoabbia abbia avuto avesse avesse avutoabbiamo abbiamo

avutoavessimo avessimo avuto

abbiate abbiate avuto aveste aveste avutoabbiano abbiano

avutoavessero avessero avuto

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente avrei avrei avuto -avresti avresti avuto abbiavrebbe avrebbe avuto abbiaavremmo avremmo avuto abbiamoavreste avreste avuto abbiateavrebbero avrebbero avuto abbiano

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato avere avere

avutoavente avuto avendo avendo

avuto

Il participio presente ‘avente’ non è di uso molto comune, trannein alcune espressioni del linguaggio giuridico: gli aventi diritto. Esisteinvece un’altra forma di participio presente, ‘abbiente’, ottenuta dalcongiuntivo, che però ha perso il valore verbale per assumere quello diaggettivo o aggettivo sostantivato nel significato di ‘possidente’: unafamiglia abbiente; gli abbienti.

Oltre alla funzione ausiliare, il verbo ‘avere’ ha anche quella di predicato verbale nel significato di ‘possedere’:

Luca ha una bella casa.

Page 145: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 145/419

  145

Coniugazione dei verbi regolariUn verbo regolare conserva immutata la radice in tutte le sue

forme e vi aggiunge le normali desinenze della sua coniugazione.

 Forma attiva

Prima coniugazione: parl-are

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice  parl-o parl-avo  parl-ai  parl-erò  parl-i parl-avi  parl-asti  parl-erai 

 parl-a  parl-ava  parl-ò  parl-erà  parl-iamo  parl-avamo  parl-ammo  parl-erémo  parl-ate parl-avate  parl-aste  parl-eréte

 pàrl-ano parl-àvano  parl-àrono  parl-eranno 

passato

prossimo

trapassato

prossimo

trapassato

remoto

futuro

anteriore ho parlato avevo parlato ebbi parlato avrò parlatohai parlato avevi parlato avesti parlato avrai parlato

ha parlato aveva parlato ebbe parlato avrà parlatoabbiamo parlato

avevamo parlato

avemmo parlato avremo parlato

avete parlato avevate parlato aveste parlato avrete parlatohanno parlato avevano

 parlatoebbero parlato avranno parlato

Congiuntivo

presente  passato  imperfetto  trapassato  parl-i abbia parlato parl-assi avessi parlato parl-i abbia parlato parl-assi avessi parlato parl-i abbia parlato parl-asse avesse parlato parl-iamo abbiamo

 parlato parl-assimo avessimo parlato

 parl-iate abbiate parlato

 parl-aste aveste parlato

 parl-ino abbiano parlato parl-assero avessero parlato

Page 146: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 146/419

 146

 

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente 

 parl-erei avrei parlato - parl-eresti avresti parlato parl-a  parl-erebbe avrebbe parlato parl-i  parl-eremmo avremmo parlato parl-iamo  parl-ereste avreste parlato parl-ate  parl-erebbero avrebbero parlato parl-ino 

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato  parl-are avere

 parlato parl-ante parl-ato parl-ando avendo

 parlato

I verbi che terminano in -care/-gare introducono una ‘h’ fra laradice e le desinenze che cominciano per ‘e’ o ‘i’: caric-h-erò, caric-h-i / preg-h-erò, preg-h-i.

I verbi uscenti in -gnare conservano la ‘i’ delle desinenze -iamo,

-iate: bagn-iamo, bagn-iate.I verbi che terminano in -ciare/-giare perdono la ‘i’ grafica

quando la desinenza comincia per ‘e’ o ‘i’: cominc-erò, cominc-erei;mang-erò, mang-erei.

I verbi che terminano in -gliare perdono la ‘i’ grafica quando ladesinenza comincia per ‘i’: consigli.

Per evitare possibili ambiguità si deve scrivereodii dal verbo ‘odiare’ /

odi dal verbo ‘udire’.Alcuni verbi tendono a eliminare il dittongo ‘uo’ in tutte le voci:

giocare → gioco, giochi, gioca..., altri invece tendono a conservarlosempre: tuonava, tuonò, tuonerà. Inoltre il dittongo si mantienequando potrebbe sorgere qualche confusione: si dice

◙ nuotavo dal verbo ‘nuotare’, vuotavo dal verbo ‘vuotare’ per distinguerli da

◙ notavo dal verbo ‘notare’, votavo dal verbo ‘votare’.

Page 147: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 147/419

  147

Seconda coniugazione: tem-ere

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice tem-o tem-evo tem-ei (-etti) tem-erò tem-i tem-evi tem-esti tem-erai tem-e tem-eva tem-é (-ette) tem-erà tem-iamo tem-evamo tem-emmo tem-eremo tem-ete tem-evate tem-este tem-erete tem-ono tem-evano tem-erono 

(-ettero)tem-eranno

passato

prossimo

trapassato

prossimo

trapassato

remoto

futuro

anteriore ho temuto avevo temuto ebbi temuto avrò temutohai temuto avevi temuto avesti temuto avrai temutoha temuto aveva temuto ebbe temuto avrà temutoabbiamotemuto

avevamotemuto

avemmo temuto avremo temuto

avete temuto avevatetemuto aveste temuto avrete temuto

hanno temuto avevanotemuto

ebbero temuto avranno temuto

Congiuntivo

presente  passato  imperfetto  trapassato tem-a abbia temuto tem-essi avessi temuto

tem-a abbia temuto tem-essi avessi temutotem-a abbia temuto tem-esse avesse temutotem-iamo abbiamo

temutotem-essimo avessimo temuto

tem-iate abbiatetemuto

tem-este aveste temuto

tem-ano abbianotemuto

tem-essero avessero temuto

Page 148: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 148/419

 148

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente tem-erei avrei temuto -tem-eresti avresti temuto tem-i tem-erebbe avrebbe temuto tem-a tem-eremmo avremmo temuto tem-iamo tem-ereste avreste temuto tem-ete tem-erebbero avrebbero temuto tem-ano 

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato 

tem-ere averetemuto

tem-ente tem-uto tem-endo avendotemuto

Al passato remoto, le desinenze -ei/-é/-erono possono esseresostituite rispettivamente da -etti/-ette/-ettero.

Al participio passato alcuni verbi in -cere aggiungono una ‘i’grafica: crescere → cresc-i-uto, nuocere → noc-i-uto, piacere → piac-i-uto, tacere → tac-i-uto.

Il dittongo ‘uo’ si perde in sillaba chiusa: muòvere → mossi.

Alcuni verbi, come ‘possedere’, ‘tenere’, cambiano la ‘e’ deltema in ‘ie’ nel caso in cui questa venga a trovarsi in posizione tonicae in sillaba aperta:

 possiedo, possiedi, possiede, possiedono / possediamo, possedete;tieni, tiene / tengo, tengono (la ‘e’ è in posizione tonica, ma questa

volta si trova in sillaba chiusa).I verbi uscenti in -gnere conservano la ‘i’ delle desinenze -iamo,

-iate: spegniamo, che voi spegniate.

Terza coniugazione: part-ire

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice  part-o part-ivo part-ii  part-irò  part-i  part-ivi part-isti part-irai  part-e part-iva  part- ì  part-irà  part-iamo part-ivamo  part-immo part-iremo  part-ite  part-ivate  part-iste  part-irete 

 part-ono part-ivano  part-irono  part-iranno

Page 149: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 149/419

  149

passato

prossimo

trapassato

prossimo

trapassato

remoto

futuro

anteriore sono partito, -a ero partito fui partito sarò partito

sei partito, -a eri partito fosti partito sarai partitoè partito, -a era partito fu partito sarà partitosiamo partiti, -e eravamo

 partitifummo partiti saremo partiti

siete partiti, -e eravate partiti

foste partiti sarete partiti

sono partiti, -e erano partiti furono partiti saranno partiti

Congiuntivo

presente  passato imperfetto trapassato  part-a sia partito part-issi fossi partito part-a sia partito part-issi fossi partito part-a sia partito part-isse fosse partito part-iamo siamo partiti part-issimo fossimo partiti part-iate siate partiti part-iste foste partiti part-ano siano partiti part-issero fossero partiti

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente  part-irei sarei partito - part-iresti saresti partito part-i  part-irebbe sarebbe partito part-a  part-iremmo saremmo partiti part-iamo  part-ireste sareste partiti part-ite 

 part-irebbero sarebbero partiti part-ano 

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato  part-ire essere

 partito part-ente part-ito part-endo essendo

 partito

Molti verbi della terza coniugazione inseriscono fra radice e

desinenza l’infisso -isc-; ciò avviene nella prima, seconda, terza

Page 150: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 150/419

 150

 persona singolare e nella terza plurale del presente indicativo econgiuntivo e nella seconda, terza singolare e nella terza pluraledell’imperativo presente:

Indicativo presente  Congiuntivo presente Imperativo fin-isc-o fin-isc-a -fin-isc-i fin-isc-a fin-isc-i fin-isc-e fin-isc-a fin-isc-a fin-iamo fin-iamo fin-iamo fin-ite fin-iate fin-ite fin-isc-ono fin-isc-ano fin-isc-ano 

Questi verbi sono chiamati incoativi  per analogia con i verbilatini. Seguono questo tipo di coniugazione i verbi agire, ammonire,capire, contribuire, costituire, costruire, custodire, finire, impedire,istituire, istruire, obbedire, percepire, pulire, punire, riunire, scolpire,

 sparire, stabilire, unire ecc.Alcuni verbi ammettono ambedue le forme:

applaudire → applaudo, applaudisco;assorbire → assorbo, assorbisco;inghiottire → inghiotto, inghiottisco;

mentire → mento, mentisco;nutrire → nutro, nutrisco.Il verbo ‘cucire’ inserisce una ‘i’ grafica tra la radice e le

desinenze che cominciano per ‘a’ e ‘o’: cuc-i-o, cuc-i-ano. Il verbo‘fuggire’ perde la ‘i’ del tema davanti alle desinenze che cominciano per ‘a’, ‘o’: fugg-o, fugg-ano.

Alcuni verbi hanno due forme di participio presente, unaregolare in -ente, e una in -iente: dormire → dormente, dormiente.Altri presentano solo la seconda forma: obbediente.

Coniugazione passiva Nella coniugazione passiva, le voci verbali sono costituite dalle

forme dell’ausiliare ‘essere’ seguite dal participio passato del verbo daconiugare. Il participio passato si accorda in genere e numero con ilsoggetto:

Luca è stato promosso. Elena è stata promossa.Luca e Ugo sono stati  promossi. Elena e Rita sono state  promosse.

Questo modello di coniugazione passiva è uguale per tutte e tre

le coniugazioni.

Page 151: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 151/419

  151

essere lodato

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice sono lodato, -a ero lodato fui lodato sarò lodatosei lodato, -a eri lodato fosti lodato sarai lodatoè lodato, -a era lodato fu lodato sarà lodatosiamo lodati, -e eravamo lodati fummo lodati saremo lodatisiete lodati, - e eravate lodati foste lodati sarete lodatisono lodati, -e erano lodati furono lodati saranno lodatipassatoprossimo

trapassatoprossimo

trapassatoremoto

futuroanteriore 

sono stato/alodato/a

ero statolodato

fui stato lodato sarò stato lodato

sei stato/alodato/a

eri statolodato

fosti statolodato

sarai stato lodato

è stato/alodato/a

era statolodato

fu stato lodato sarà stato lodato

siamo stati/elodati/e

eravamo statilodati

fummo statilodati

saremo statilodati

siete stati/elodati/e

eravate statilodati

foste stati lodati sarete stati lodati

sono stati/elodati/e

erano statilodati

furono statilodati

saranno statilodati

Congiuntivo

presente  passato  imperfetto trapassato sia lodato sia stato

lodatofossi lodato fossi stato lodato 

sia lodato sia statolodato fossi lodato fossi stato lodato

sia lodato sia statolodato

fosse lodato fosse statolodato

siamo lodati siamo statilodati

fossimo lodati fossimo statilodati

siate lodati siate statilodati

foste lodati foste stati lodati

siano lodati siano stati

lodati

fossero lodati fossero stati

lodati

Page 152: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 152/419

 152

 

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente 

sarei lodato sarei stato lodato -saresti lodato saresti stato lodato sii lodatosarebbe lodato sarebbe stato lodato sia lodatosaremmo lodati saremmo stati lodati siamo lodatisareste lodati sareste stati lodati siate lodatisarebbero lodati sarebbero stati lodati siano lodati

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato esserelodato 

esserestatolodato

(essentelodato)

(stato)lodat o

esserelodato

esserestatolodato

Oltre che con l’ausiliare ‘essere’, il passivo si può formare:● con il verbo ‘venire’, esclusivamente nei tempi semplici:

io vengo lodato = io sono lodato● con il verbo ‘andare’, quando è unito al participio passato di

verbi come ‘perdere’, ‘smarrire’, ‘sprecare’:I documenti andarono smarriti. = furono smarriti

o quando si vuole esprimere un’idea di necessità:Questo lavoro va fatto meglio. = deve essere fatto

●  con la particella pronominale ‘si’, che si premette alle vociattive dei verbi transitivi, ma limitatamente alla terza personasingolare e plurale dei tempi semplici → si passivante:

La carne si vende a caro prezzo. = è venduta

Si accettano assegni. = sono accettatiConiugazione riflessivaLa caratteristica di questa coniugazione è che le voci verbali

sono precedute dalle particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi: mi lavo, tilavavi, si lavò ecc. Tali particelle seguono il verbo e si uniscono adesso:

 – nell’imperativo presente, esclusa la terza persona singolare e plurale → lavati, laviamoci, lavatevi;

 – nei modi indefiniti → lavarsi, lavatosi, lavandosi.

Page 153: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 153/419

  153

 Nella forma negativa della seconda persona singolare e pluraledell’imperativo presente, la particella pronominale può essereindifferentemente proclitica o enclitica: non ti lavare = non lavarti;

non vi lavate = non lavatevi.Si può scegliere tra costruzione proclitica o enclitica anchequando l’infinito è retto da un verbo servile: Ti voglio fare un regalo.= Voglio farti un regalo.

I tempi composti dei verbi riflessivi si formano con l’ausiliare‘essere’; di conseguenza il participio passato concorda in genere enumero con il soggetto:

Carlo si è lavato. Carla si è lavata.Se il riflessivo è accompagnato da un verbo servile si ha l’ausiliare:

 – ‘essere’, quando la particella pronominale è proclitica: Si èvoluto lavare. –  ‘avere’, quando la particella pronominale è enclitica: Ha

voluto lavarsi.La coniugazione dei verbi intransitivi pronominali è identica a

quella dei verbi riflessivi.

lavarsi

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice mi lavo mi lavavo mi lavai mi laveròti lavi ti lavavi ti lavasti ti laveraisi lava si lavava si lavò si laveràci laviamo ci lavavamo ci lavammo ci laveremovi lavate vi lavavate vi lavaste vi laveretesi lavano si lavavano si lavarono si laverannopassato

prossimo

trapassato

prossimo

trapassato

remoto

futuro

anteriore mi sonolavato, -a

mi ero lavato mi fui lavato mi sarò lavato

ti sei lavato, -a ti eri lavato ti fosti lavato ti sarai lavatosi è lavato, -a si era lavato si fu lavato si sarà lavatoci siamolavati, -e

ci eravamolavati

ci fummo lavati ci saremo lavati

vi siete lavati, -e vi eravatelavati

vi foste lavati vi sarete lavati

si sono lavati, -e si erano lavati si furono lavati si saranno lavati

Page 154: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 154/419

 154

Congiuntivo

presente  passato  imperfetto trapassato mi lavi mi sia lavato mi lavassi mi fossi lavato 

ti lavi ti sia lavato ti lavassi ti fossi lavatosi lavi si sia lavato si lavasse si fosse lavatoci laviamo ci siamo lavati ci lavassimo ci fossimo lavativi laviate vi siate lavati vi lavaste vi foste lavatisi lavino si siano

lavatisi lavassero si fossero lavati

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente mi laverei mi sarei lavato -ti laveresti ti saresti lavato lavatisi laverebbe si sarebbe lavato si lavici laveremmo ci saremmo lavati laviamocivi lavereste vi sareste lavati lavatevisi laverebbero si sarebbero lavati si lavino

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato lavarsi essersilavato

lavantesi lavatosi lavandosi essendosilavato

(lavarmi, (essermilavato,

(lavantisi) (lavatomi, (lavandomi, (essendomilavato,

lavarti, essertilavato,

lavatoti, lavandoti, essendotilavato,

lavarci, essercilavati,

lavatici, lavandoci, essendocilavati,

lavarvi) esservi

lavati,

lavativi, lavandovi) essendovi

lavati,essersilavati)

lavatisi) essendosilavati)

Verbi personali e impersonaliI verbi personali richiedono un soggetto, anche sottinteso:

(Claudia) corre in moto.I verbi impersonali non richiedono un soggetto e sono usati

solo nei modi indefiniti e alla terza persona singolare dei tempi di

modo finito.

Page 155: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 155/419

  155

Per lo più si tratta di verbi che indicano fenomeni atmosferici: grandina, lampeggia, nevica, piove, tuona. Adoperati in sensofigurato, questi verbi diventano personali:

Piovevano le critiche da tutte le parti.Anche il verbo ‘fare’ può essere costruito impersonalmente: facaldo / freddo.

Ci sono poi costrutti che si usano spesso, ma non sempre, senzasoggetto, quindi in forma impersonale:

 – verbi: accadere, avvenire, bisognare, capitare, convenire,importare, necessitare, occorrere, parere, sembrare, succedere:

Capita che ci vediamo.Sembra che tutto vada bene.

 – locuzioni verbali: essere certo, chiaro, evidente, necessario,opportuno, ovvio:

E’ necessario avere pazienza.E’ opportuno che tu parta subito.

In realtà in tutti questi casi il soggetto esiste, ma è rappresentatoda una proposizione di modo finito o infinito, detta soggettiva.

Va detto che qualunque verbo può essere usato impersonalmente premettendo la particella pronominale ‘si’ alla terza persona singolare

di ogni tempo: si dice, si pensa, si vedrà, si viveva ecc.:Troppo spesso si parla senza riflettere.Per la forma impersonale dei verbi riflessivi e pronominali, nei

quali è già presente questa particella, si ricorre alla particella ‘ci’: ci silava, ci si sveglia, ci si accorse, ci si pentì ecc.

Le due particelle sostituiscono un pronome indefinito del tipo‘uno’, ‘qualcuno’, ‘un tale’:

Si dice = Uno/qualcuno/un tale dicePer quanto riguarda i tempi composti, una frase come:

Si è sprecato troppo tempo.equivale a:Qualcuno ha sprecato troppo tempo.

Abbiamo quindi la sostituzione dell’ausiliare ‘avere’ con‘essere’, secondo la regola che tutti i verbi preceduti dalla particella pronominale si coniugano con l’ausiliare ‘essere’:

Qualcuno ha visto Ugo in paese. = Si è visto Ugo in paese.Sarò creduto innocente solo quando qualcuno avrà trovato ilvero colpevole. =

Page 156: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 156/419

 156

Sarò creduto innocente solo quando si sarà trovato il verocolpevole.

I tempi composti dei verbi impersonali si formano con l’ausiliare

‘essere’. Tuttavia i verbi che indicano fenomeni atmosferici possonousare anche l’ausiliare ‘avere’:Ieri è piovuto.Ha piovuto tutta la notte.

Verbi che precedono altri verbi: servili, causativi e fraseologici Non solo gli ausiliari ‘essere’ e ‘avere’ servono come

“appoggio” ad altri verbi, ma anche i verbi servili, causativi efraseologici. Questi verbi hanno in comune la seguente caratteristica:

non si usano (o molto raramente) da soli, ma precedono un secondoverbo all’infinito (in qualche caso al gerundio), e formano con questoun unico predicato verbale.

 – i verbi servili→ dovere, potere, volere reggono l’infinito di unaltro verbo, del quale indicano una “modalità”, rispettivamente lanecessità, la possibilità, la volontà:

Potremmo partire.Devo studiare.Vuole dormire.

A sottolineare lo stretto legame tra il verbo servile e il verbo chelo segue, il primo ha per lo più l’ausiliare del secondo:

sono tornato / sono dovuto (potuto, voluto) tornare;ho aiutato / ho dovuto (potuto, voluto) aiutare.

In particolare, quando sono seguiti dal verbo ‘essere’ i verbiservili hanno l’ausiliare ‘avere’:

Ho dovuto essere magnanimo.La presenza di un pronome atono, che si può collocare prima o

dopo il verbo servile, ha effetto sulla scelta dell’ausiliare: Non ho potuto andarci. Non ci sono potuto andare.

Oltre a questi verbi, reggono l’infinito anche verbi comedesiderare, osare, preferire, sapere (nel significato di ‘essere capacedi’), sentire, vedere ecc.:

Desideravamo tornare a casa. Non osa chiedertelo.Preferirei andarci da solo.

So parlare inglese.

Page 157: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 157/419

  157

Mi sono sentito chiamare.L’ho visto partire all’alba.

 – i verbi causativi →  fare, lasciare indicano un’azione causatadal soggetto, ma non compiuta direttamente dal soggetto:

Faccio dormire il bambino.Lasciamo parlare Paola.

 – i verbi fraseologici →  stare per, cominciare a, continuare a, finire di  precisano come un’azione o una situazione si sviluppa neltempo, indicando di volta in volta:

 – la sua imminenza: Sto per mangiare. (azione ingressiva) – il suo inizio: Comincio a mangiare. – il suo svolgimento: Sto mangiando. (azione durativa)

Continuo a mangiare. – la sua fine: Finisco / smetto di mangiare.

Vi sono varie locuzioni con valore fraseologico: essere sul puntodi, andare avanti a ecc.:

Era sul punto di partire quando si sentì chiamato.

Verbi difettiviI verbi riconducibili a una delle tre coniugazioni di cui però non

si adoperano tutte le voci si chiamano difettivi, perché “difettano”,cioè mancano di alcune forme. I più importanti sono: addirsi, solere,urgere, vertere, vigere.

addirsiindicativo pres.: si addice, si addicono;indicativo imperf .: si addiceva, si addicevano;congiuntivo pres.: si addica, si addicano;

congiuntivo imperf .: si addicesse, si addicessero.soléreindicativo pres.: soglio, suoli, suole, sogliamo, solete, sogliono;indicativo imperf .: solevo, solevi ecc.;congiuntivo pres.: soglia, sogliamo, sogliate, sogliano;congiuntivo imperf .: solessi, solesse ecc.;

 participio pass.: solito; gerundio pres.: solendo.

Soleva passeggiare dopo cena.

Page 158: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 158/419

 158

ùrgereindicativo pres.: urge, urgono;indicativo imperf .: urgeva, urgevano;

indicativo futuro: urgerà, urgeranno;congiuntivo pres.: urga, urgano;congiuntivo imperf .: urgesse, urgessero;condizionale pres.: urgerebbe, urgerebbero;

 participio pres.: urgente; gerundio pres.: urgendo.

vèrtereindicativo pres.: verte, vertono;indicativo imperf .: verteva, vertevano;indicativo pass. rem.: verté, verterono;indicativo futuro: verterà, verteranno;congiuntivo pres.: verta, vertano;congiuntivo imperf .: vertesse, vertessero;condizionale pres.: verterebbe, verterebbero;

 participio pres.: vertente; gerundio pres.: vertendo.

vìgereindicativo pres.: vige, vigono;indicativo imperf .: vigeva, vigevano;indicativo futuro: vigerà, vigeranno;congiuntivo pres.: viga, vigano;congiuntivo imperf .: vigesse, vigessero;condizionale pres.: vigerebbe, vigerebbero;

 participio pres.: vigente;

 gerundio pres.: vigendo.Questa legge vige ormai da molti anni.

Dei verbi ardire, atterrire, marcire, che hanno coniugazioneregolare, non si usano alcune forme perché coincidono con quelle deiverbi ardere, atterrare, marciare: ardiamo, ardiate, ardente; atterriate;marciamo, marciate. In questi casi, per evitare possibili equivoci, siricorre a verbi sinonimi quali osare, spaventare, imputridire.

 Nella categoria dei verbi difettivi vanno anche inclusi alcuni

verbi che mancano del participio passato, quindi non possono formare

Page 159: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 159/419

  159

i tempi composti: competere, concernere, convergere, dirimere,discernere, divergere, esimere, incombere, inerire, soccombere,

 splendere, suggere, transigere.

Verbi sovrabbondantiSi chiamano così due verbi formati con la stessa radice, ma che

seguono due coniugazioni differenti: scolorare / scolorire.Col cambiamento di coniugazione, il loro significato: – può rimanere pressoché identico:

adempiere / adempire;ammansare / ammansire;annerare / annerire;

colorare / colorire;compiere / compire;dimagrare / dimagrire;empiere, riempiere / empire, riempire;starnutare / starnutire.

 – può mutare:abbrunare ‘mettere il lutto’ / abbrunire ‘divenire bruno’;arrossare ‘rendere rosso’ / arrossire ‘divenire rosso’;

fallare ‘sbagliare’ / fallire ‘far fallimento’;imboscare ‘nascondere’ / imboschire ‘piantare un bosco’;impazzare ‘manifestarsi in maniera rumorosa’ / impazzire‘diventare pazzo’;sfiorare ‘passare vicino toccando appena’ / sfiorire ‘appassire’.L’aereo sfiorò la superficie del lago.Le rose sfioriscono.

Verbi irregolari

Si chiamano così i verbi che si allontanano in modo più o menospiccato dal modello di coniugazione a cui appartengono.L’irregolarità può consistere:

• nel cambiamento della radice: and-are → vad-o;• nel cambiamento delle normali desinenze: cad-di invece di

cad-ei, cad-etti;• nel cambiamento sia della radice sia delle desinenze: viv-ere 

→ vis-si.

1. Iª coniugazione → andare, dare, fare, stare.

Page 160: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 160/419

 160

Il verbo ‘fare’ deriva dal latino FACĔRE e mostra in parecchieforme le desinenze caratteristiche della seconda coniugazione: facevo,

 facessi, facendo.

2. IIª coniugazione → bere, cadere, chiedere, cogliere, concedere,condurre, conoscere, crescere, cuocere, dirigere, discutere, dovere,

 fondere, fungere, giungere, godere, leggere, mettere, mordere,

muovere, nascere, nuocere, parere, perdere, persuadere, piacere,

 piangere, piovere, porgere, porre, potere, pungere, reggere, rendere,ridere, riflettere, rimanere, rompere, sapere, scegliere, scendere,

 sciogliere, scuotere, sorgere, stringere, succedere, tacere, tendere,

tenere, togliere, trarre, valere, vedere, vivere, volere.

I verbi irregolari della seconda coniugazione sono molto piùnumerosi e di solito si dividono in due gruppi: – verbi in -ére (con e tonica) → valére; – verbi in `-ere (con e atona) → accèndere.I primi hanno un maggior numero di forme anomale e inoltre

alternano generalmente la radice in alcune voci del presente indicativoe congiuntivo: vàlg-o, vàlg-a.

I secondi, invece, limitano la propria irregolarità al passatoremoto (alla prima e terza persona singolare e alla terza plurale) e al participio passato: accés-i, accés-e, accés-ero; accés-o.

3. IIIª coniugazione → apparire, aprire, cucire, dire, morire,

offrire, salire, seppellire, udire, uscire, venire. Non sono molti i verbi irregolari della terza coniugazione, ma

questi presentano per lo più alterazioni della radice in determinateforme del presente indicativo e congiuntivo (al pari dei verbi in -ére):ven-ire, veng-o, veng-a.

Verbi irregolari della prima coniugazione

andare (ausiliare essere)indicativo pres.: vado, vai, va, andiamo, andate, vanno;imperf .: andavo...

 pass. rem.: andai... futuro: andrò...congiuntivo pres.: vada, vada, vada, andiamo, andiate, vadano;imperf .: andassi...

condizionale pres.: andrei...

Page 161: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 161/419

  161

imperativo: va’ (vai), vada, andiamo, andate, vadano; participio pres.: andante; pass.: andato;

 gerundio pres.: andando.

dare (ausiliare avere)indicativo pres.: do, dai, dà, diamo, date, danno;imperf .: davo...

 pass. rem.: diedi (detti), desti, diede (dette), demmo, deste, diedero(dettero);

 futuro: darò...congiuntivo pres.: dia, dia, dia, diamo, diate, diano;imperf .: dessi, dessi, desse, dessimo, deste, dessero;condizionale pres.: darei...imperativo: da’ (dai), dia, diamo, date, diano;

 participio pass.: dato; gerundio pres.: dando.

fare (ausiliare avere)indicativo pres.: faccio, fai, fa, facciamo, fate, fanno;

imperf .: facevo... pass. rem.: feci, facesti, fece, facemmo, faceste, fecero; futuro: farò...congiuntivo pres.: faccia, faccia, faccia, facciamo, facciate, facciano;imperf .: facessi, facessi, facesse, facessimo, faceste, facessero;condizionale pres.: farei...imperativo: fa’ (fai), faccia, facciamo, fate, facciano;

 participio pres.: facente; pass.: fatto;

 gerundio pres.: facendo.Come ‘fare’ si coniugano assuefare, contraffare, rifare,

 sopraffare, stupefare, tumefare. Altri composti possiedono vociautonome:

 – ‘disfare’ nell’indicativo pres. fa disfo, disfa; – ‘soddisfare’ ha forme regolari:

◙ nell’indicativo pres.: soddisfo;◙ nel futuro: soddisferò;

◙ nel congiuntivo pres.: soddisfi.

Page 162: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 162/419

 162

stare (ausiliare essere)indicativo pres.: sto, stai, sta, stiamo, state, stanno;imperf .: stavo...

 pass. rem.: stetti, stesti, stette, stemmo, steste, stettero; futuro: starò...congiuntivo pres.: stia, stia, stia, stiamo, stiate, stiano;imperf .: stessi, stessi, stesse, stessimo, steste, stessero;condizionale pres.: starei...imperativo: sta’ (stai), stia, stiamo, state, stiano;

 participio pres.: stante; pass.: stato; gerundio pres.: stando.

Si comportano come ‘stare’ i verbi ristare, soprastare, sottostare.Seguono la coniugazione regolare i composti constare, contrastare,costare, prestare, restare, sostare, sovrastare.

Verbi irregolari della seconda coniugazione

A) in -ére:

cadere (ausiliare essere)indicativo pass. rem.: caddi, cadesti, cadde, cademmo, cadeste,caddero;

 futuro: cadrò...condizionale pres.: cadrei...

Come ‘cadere’ si coniugano accadere, decadere, scadere.

dovere (ausiliare avere)

indicativo pres.: devo (debbo), devi, deve, dobbiamo, dovete, devono(debbono);imperf .: dovevo...

 pass. rem.: dovei (dovetti), dovesti... futuro: dovrò...congiuntivo pres.: deva, deva, deva (debba), dobbiamo, dobbiate,devano (debbano);imperf .: dovessi...condizionale pres.: dovrei...

imperativo: -

Page 163: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 163/419

  163

 participio pres.: - pass.: dovuto; gerundio pres.: dovendo.

potere (ausiliare avere)indicativo pres.: posso, puoi, può, possiamo, potete, possono;imperf .: potevo...

 pass. rem.: potei... futuro: potrò...congiuntivo pres.: possa, possa, possa, possiamo, possiate, possano;imperf .: potessi...condizionale pres.: potrei...imperativo pres.: -

 participio pres.: potente (con valore di aggettivo o sostantivo); pass.: potuto; gerundio pres.: potendo.

rimanere (ausiliare essere)indicativo pres.: rimango, rimani, rimane, rimaniamo, rimanete,rimangono;

imperf .: rimanevo... pass. rem.: rimasi, rimanesti, rimase, rimanemmo, rimaneste,rimasero;

 futuro: rimarrò...congiuntivo pres.: rimanga, rimanga, rimanga, rimaniamo, rimaniate,rimangano;imperf .: rimanessi...condizionale pres.: rimarrei...imperativo: rimani, rimanga, rimaniamo, rimanete, rimangano;

 participio pres.: rimanente; pass.: rimasto; gerundio pres.: rimanendo.

sapere (ausiliare avere)indicativo pres.: so, sai, sa, sappiamo, sapete, sanno;imperf .: sapevo...

 pass. rem.: seppi, sapesti, seppe, sapemmo, sapeste, seppero;

 futuro: saprò...

Page 164: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 164/419

 164

congiuntivo pres.: sappia, sappia, sappia, sappiamo, sappiate,sappiano;imperf .: sapessi...

condizionale pres.: saprei...imperativo: sappi, sappia, sappiamo, sappiate, sappiano;

 participio pres.: sapiente (con valore di aggettivo o sostantivo); pass.: saputo; gerundio pres.: sapendo.

tenere (ausiliare avere)indicativo pres.: tengo, tieni, tiene, teniamo, tenete, tengono;imperf .: tenevo...

 pass. rem.: tenni, tenesti, tenne, tenemmo, teneste, tennero; futuro: terrò...congiuntivo pres.: tenga, tenga, tenga, teniamo, teniate, tengano;imperf .: tenessi...condizionale pres.: terrei...imperativo: tieni, tenga, teniamo, tenete, tengano; participio pres.: tenente; pass.: tenuto;

 gerundio pres.: tenendo.Si coniugano come ‘tenere’ i composti appartenere, contenere,

ottenere, trattenere.

vedere (ausiliare avere)indicativo pres.: vedo...imperf .: vedevo...

 pass. rem.: vidi, vedesti, vide, vedemmo, vedeste, videro;

 futuro: vedrò...condizionale pres.: vedrei...imperativo: vedi, veda, vediamo, vedete, vedano;

 participio pres.: vedente; pass.: visto (veduto); gerundio pres.: vedendo.

Alcuni composti di ‘vedere’ seguono la sua coniugazione, comeavvedersi, intravedere, ma  prevedere e  provvedere hanno la forma

sincopata al futuro e al condizionale pres.: prevederò, provvederei ecc.

Page 165: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 165/419

  165

volere (ausiliare avere)indicativo pres.: voglio, vuoi, vuole, vogliamo, volete, vogliono;imperf .: volevo...

 pass. rem.: volli, volesti, volle, volemmo, voleste, vollero; futuro: vorrò, vorrai, vorrà, vorremo, vorrete, vorranno;congiuntivo pres.: voglia, voglia, voglia, vogliamo, vogliate, vogliano;imperf .: volessi...condizionale pres.: vorrei, vorresti, vorrebbe, vorremmo, vorreste,vorrebbero;imperativo pres.: vogli, voglia, vogliamo, vogliate, vogliano;

 participio pres.: volente; pass.: voluto; gerundio pres.: volendo.

B) in -ere:

bere (ausiliare avere)indicativo pres.: bevo, bevi, beve, beviamo, bevete, bevono;imperf .: bevevo...

 pass. rem.: bevvi (bevei, bevetti), bevesti, bevve (bevé, bevette), bevemmo, beveste, bevvero (beverono, bevettero); futuro: berrò...congiuntivo pres.: beva...imperf .: bevessi...condizionale pres.: berrei...imperativo: bevi, beva, beviamo, bevete, bevano;

 participio pres.: bevente; pass.: bevuto; gerundio pres.: bevendo.

condurre (ausiliare avere)indicativo pres.: conduco, conduci, conduce, conduciamo, conducete,conducono;imperf .: conducevo...

 pass. rem.: condussi, conducesti, condusse, conducemmo, conduceste,condussero;

 futuro: condurrò, condurrai, condurrà, condurremo, condurrete, con-durranno;

Page 166: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 166/419

 166

congiuntivo pres.: conduca, conduca, conduca, conduciamo, conduciate,conducano;imperf .: conducessi...

condizionale pres.: condurrei, condurresti, condurrebbe, condurremmo,condurreste, condurrebbero;imperativo: conduci, conduca, conduciamo, conducete, conducano;

 participio pres.: conducente; pass.: condotto; gerundio pres.: conducendo.

Seguono la coniugazione di ‘condurre’ i composti addurre,dedurre, introdurre, produrre, ridurre, sedurre, tradurre.

porre (ausiliare avere)indicativo pres.: pongo, poni, pone, poniamo, ponete, pongono;imperf .: ponevo...

 pass. rem.: posi, ponesti, pose, ponemmo, poneste, posero; futuro: porrò...congiuntivo pres.: ponga, ponga, ponga, poniamo, poniate, pongano;imperf .: ponessi...condizionale pres.: porrei...imperativo: poni, ponga, poniamo, ponete, pongano;

 participio pres.: ponente; pass.: posto; gerundio pres.: ponendo.

Si coniugano come ‘porre’ i composti anteporre, deporre, opporre, supporre.

scegliere (ausiliare avere)indicativo pres.: scelgo, scegli, sceglie, scegliamo, scegliete, scelgono;imperf .: sceglievo...

 pass. rem.: scelsi, scegliesti, scelse, scegliemmo, sceglieste, scelsero; futuro: sceglierò...congiuntivo pres.: scelga, scelga, scelga, scegliamo, scegliate,scelgano;imperf .: scegliessi...condizionale pres.: sceglierei...

imperativo: scegli, scelga, scegliamo, scegliete, scelgano;

Page 167: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 167/419

  167

 participio pres.: scegliente; pass.: scelto; gerundio pres.: scegliendo.

vivere (ausiliare essere; quando è usato transitivamente assumel’ausiliare avere)indicativo pass. rem.: vissi, vivesti, visse, vivemmo, viveste, vissero;

 futuro: vivrò...condizionale pres.: vivrei...

 participio pass.: vissuto.

Come ‘vivere’ si coniugano anche convivere, sopravvivere.

Verbi irregolari della terza coniugazione

dire (ausiliare avere)indicativo pres.: dico, dici, dice, diciamo, dite, dicono;imperf .: dicevo...

 pass. rem.: dissi, dicesti, disse, dicemmo, diceste, dissero; futuro: dirò...

congiuntivo pres.: dica, dica, dica, diciamo, diciate, dicano;imperf .: dicessi...condizionale pres.: direi...imperativo: di’, dica, diciamo, dite, dicano;

 participio pres.: dicente; pass.: detto; gerundio pres.: dicendo.

Come ‘dire’ si coniugano benedire, contraddire, disdire, maledire,

 predire, ridire, ma nell’imperativo si ha benedici, contraddici,maledici.

morire (ausiliare essere)indicativo pres.: muoio, muori, muore, moriamo, morite, muoiono;imperf .: morivo...

 pass. rem.: morii... futuro: morrò (morirò)...congiuntivo pres.: muoia, muoia, muoia, moriamo, moriate, muoiano;imperf .: morissi...

Page 168: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 168/419

 168

condizionale pres.: morrei (morirei)...imperativo: muori, muoia, moriamo, morite, muoiano;

 participio pres.: morente;

 pass.: morto; gerundio pres.: morendo.

offrire (ausiliare avere)indicativo pass. rem.: offersi (offrii), offristi, offerse (offrì), offrimmo,offriste, offersero (offrirono);

 participio pres.: offerente; pass.: offerto.

Come ‘offrire’ si coniuga soffrire.

salire (ausiliare essere; quando è usato transitivamente assumel’ausiliare avere)indicativo pres.: salgo, sali, sale, saliamo, salite, salgono;congiuntivo pres.: salga, salga, salga, saliamo, saliate, salgano;imperativo: sali, salga, saliamo, salite, salgano.

udire (ausiliare avere)indicativo pres.: odo, odi, ode, udiamo, udite, odono;imperf .: udivo...

 pass. rem.: udii... futuro: udirò (udrò)...congiuntivo pres.: oda, oda, oda, udiamo, udiate, odano;imperf .: udissi...condizionale pres.: udirei (udrei)...imperativo: odi, oda, udiamo, udite, odano;

 participio pres.: udente, udiente; pass.: udito; gerundio pres.: udendo.

uscire (ausiliare essere)indicativo pres.: esco, esci, esce, usciamo, uscite, escono;congiuntivo pres.: esca, esca, esca, usciamo, usciate, escano;imperativo: esci, esca, usciamo, uscite, escano.

Come ‘uscire’ si coniuga riuscire.

Page 169: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 169/419

  169

venire (ausiliare essere)indicativo pres.: vengo, vieni, viene, veniamo, venite, vengono;imperf .: venivo...

 pass. rem.: venni, venisti, venne, venimmo, veniste, vennero; futuro: verrò...congiuntivo pres.: venga, venga, venga, veniamo, veniate, vengano;imperf .: venissi...condizionale pres.: verrei...imperativo: vieni, venga, veniamo, venite, vengano;

 participio pres.: veniente; pass.: venuto; gerundio pres.: venendo.

Come ‘venire’ si coniugano avvenire, convenire, divenire, provenire.

USO DEI MODI E DEI TEMPI

Modi finiti

L’indicativo è il modo della realtà, della certezza, della consta-tazione e dell’esposizione obiettiva, o presentata come tale:

Luca parla.

Il congiuntivo è il modo della possibilità, del desiderio o deltimore, dell’opinione soggettiva o del dubbio, del verosimile odell’irreale; viene usato generalmente in proposizioni dipendenti daverbi che esprimono incertezza, giudizio personale, partecipazioneaffettiva:

 Non voglio che tu mi mentisca.Il condizionale indica anch’esso fatti, azioni, modi di essere in

cui prevale l’aspetto di eventualità, subordinata a una condizione:Me ne andrei (se potessi).

L’imperativo, infine, è il modo del comando, dell’invito,dell’esortazione, dell’ammonimento, dell’invocazione:

Vattene!

Modi indefiniti

L’infinito indica genericamente l’azione espressa dal verbosenza determinazioni di persona e di numero: studiare, leggere, partire.

Il participio può svolgere sia la funzione di verbo sia quella di

aggettivo o di sostantivo. Il participio presente determina solo il

Page 170: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 170/419

 170

numero: insegnante, insegnanti; vedente, vedenti, mentre il participio passato determina sia il numero sia il genere: candidato, candidata,candidati, candidate; nato, nata, nati, nate.

Il gerundio indica un fatto che si svolge in rapporto a un altro,espresso nella proposizione reggente da un verbo di modo finito:Discutevamo passeggiando.

Funzioni e tempi dell’indicativo

L’indicativo è l’unico modo verbale che abbia specificati neisuoi vari tempi, semplici e composti, i tre fondamentali punti diriferimento cronologici in cui un fatto avviene:

 – l’anteriorità, nelle sue molteplici articolazioni → imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto; – la contemporaneità → presente; – la posteriorità → futuro semplice, futuro anteriore.L’indicativo si adopera sia in frasi indipendenti o principali:

Claudio ha vent’anni.sia in frasi subordinate, cioè dipendenti da altre frasi:

Sono sicuro che Claudio ha vent’anni.L’indicativo ha:

 – quattro tempi semplici, formati da un unico elemento: – il presente: amo, credo, parto, finisco; – l’imperfetto: amavo, credevo, partivo, finivo; – il futuro: amerò, crederò, partirò, finirò; – il passato remoto: amai, credei (credetti), partii, finii;

 – quattro tempi composti, formati da due elementi: – il passato prossimo, formato dall’indicativo presente

dell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:ho amato / creduto / finito; sono partito;

 – il futuro anteriore, formato dall’indicativo futurodell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:avrò amato / creduto / finito; sarò partito;

 – il trapassato prossimo, formato dall’indicativo imperfettodell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:avevo amato / creduto / finito; ero partito;

 – il trapassato remoto, formato dal passato remotodell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:

ebbi amato / creduto / finito; fui partito.

Page 171: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 171/419

  171

Il presente indica il fatto, l’azione, il modo di essere che sisvolgono o sussistono nel momento stesso in cui si parla:

Faccio una passeggiata.

Il presente è dunque il tempo della contemporaneità e corrispondead un’ideale sovrapposizione tra il momento dell’enunciazione e ilmomento dell’avvenimento; ma si tratta di una contemporaneitàrelativa, da mettere in rapporto a un punto di riferimento cronologicoche si può collocare anche nel futuro: Domani faccio una passeggiata.

Spesso il presente esprime la consuetudine, l’iterazione, laregolarità con cui si verificano determinati fatti:

Vedo Alberto tutti i giorni.Il rapido per Napoli parte alle quindici.

o indica un’attitudine del soggetto:Franco parla il tedesco.Inoltre il presente è in grado di significare ciò che si avvera

sempre, le verità atemporali:La luna gira intorno alla terra.

 Nei proverbi e negli aforismi il presente vuole indicare appuntola perenne validità di quanto viene affermato:

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.Il presente storico vuole far rivivere il passato, serve a conferire

maggiore efficacia alla narrazione dei fatti, ad attualizzarli:Leopardi nasce a Recanati nel 1798.

L’imperfetto esprime la durata o la ripetizione nel passato: La pioggia cadeva ininterrottamente da due giorni.Venivano a trovarci quasi tutte le settimane.

Dal punto di vista aspettuale l’imperfetto indica un’azioneincompiuta nel passato:

Ieri tornavo a casa quando ho incontrato Gianni.

 Nelle narrazioni, l’imperfetto costituisce il tempo della descrizione per eccellenza. Esso si presta infatti a rappresentare scene statiche, incui tutti gli elementi sono collocati sul medesimo piano temporale:

La stazione era deserta. Carla indossava un soprabito scuro.L’orologio segnava le venti e trenta.

L’imperfetto può descrivere luoghi e personaggi o può delinearestati di cose. Infine esso può assumere valori aspettuali propri del passato remoto, come avviene con il cosiddetto imperfetto narrativo,caratteristico della lingua letteraria e dei resoconti giornalistici:

Al ventesimo minuto della ripresa il centravanti metteva in rete.

Page 172: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 172/419

 172

Talvolta l’imperfetto può assumere valori modali diversi daquelli propri dell’indicativo. Si possono distinguere:

 – un imperfetto ipotetico: Facevi meglio a stare zitto.

Quest’uso è comune soprattutto nel parlato; in una varietà piùformale di lingua troviamo invece il condizionale passato:  Avresti fatto meglio a stare zitto.

 – un imperfetto irreale: Poi entravo in un’enorme sala a specchi:dopo alcuni secondi le pareti iniziavano a muoversi verso di me...

In questa frase il tempo serve a sottolineare un distacco dallarealtà, la creazione di un universo fittizio, ed è tipico delle narrazionidi sogni.Esiste poi il cosiddetto imperfetto ludico, comune nelle affabulazioni

dei bambini: Allora, facciamo che io ero il papà e tu la mamma. – un imperfetto attenuativo: – Cosa desiderava, signora? – Mah, volevo due etti di prosciutto.

Si ricorre a questo tipo di imperfetto in particolare con il verbo‘volere’ e sinonimi, per conferire un tono di cortesia o di attenuazionedel valore iussivo di una richiesta.

Il passato remoto indica un’azione conclusa nel passato. Nella frase:

Moravia scrisse Gli indifferenti dal 1925 al 1928.il passato remoto mette in rilievo l’inizio e la fine dell’azione.

Il passato prossimo esprime un fatto compiuto nel passato, mache ha una qualche relazione col presente, o perché l’evento descritto perdura nel presente:

Due giorni fa ho preso una brutta influenza (e ancora ne soffro).o perché gli effetti dell’evento descritto perdurano nel presente:

Ho imparato l’inglese durante un soggiorno di studio negli

Stati Uniti.Il passato prossimo può equivalere in qualche caso a un futuroanteriore, presentando il fatto come compiuto nel futuro, anche senzal’accompagnamento di avverbi o di locuzioni avverbiali: Un ultimosforzo e ho finito. (= avrò finito)

Il trapassato prossimo e il trapassato remoto

Il trapassato prossimo indica un fatto del passato, anteriore aun altro fatto pure del passato:

Mi ero appena addormentato, quando bussarono alla porta.

Page 173: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 173/419

  173

Anche il trapassato prossimo può assumere valori modali diversida quelli propri dell’indicativo:

 –  il trapassato prossimo ipotetico è usato nell’apodosi del

 periodo ipotetico, in luogo del condizionale passato: Se non mi fossiammalato, a quest’ora avevo già terminato gli esami.

 – il trapassato prossimo attenuativo: Buongiorno, ero venuto per chiederle una cortesia.

Il trapassato remoto indica un fatto anteriore al passato remoto.Il trapassato remoto ha un uso più limitato del trapassato prossimo eoggi si trova solo nelle proposizioni temporali introdotte da ‘quando’,‘dopo che’, ‘non appena’, ‘appena (che)’:

 Non appena se ne fu andato, vennero a cercarlo.

Il futuro semplice e il futuro anteriore

Il futuro semplice indica un fatto che deve ancora verificarsi ogiungere a compimento:

Terminerò il lavoro entro una settimana.Il futuro semplice può assumere valore di imperativo: Farete

esattamente come vi ho detto.

Il futuro anteriore indica un evento futuro, anteriore a un altro pure del futuro:

Quando lo avrai visto, te ne renderai conto. Sia il futuro semplice sia il futuro anteriore possono assumere

valori modali, possono indicare un dubbio, una supposizione o unadeduzione del parlante:

Hanno bussato alla porta, sarà Marco.A occhio e croce questa pizza peserà due etti.

Quando è iniziato lo spettacolo saranno state le nove.Funzioni e tempi del congiuntivo Il congiuntivo presenta un’azione, una situazione o un fatto

come incerti, sperati, possibili, dubbi e comunque legati a♦ un’opinione: Credo che Claudio abbia circa vent’anni.♦ un desiderio o una volontà personale: Spero / Voglio che mi

diciate la verità.E’ un modo tipico delle frasi subordinate, ma può incontrarsi

anche in alcuni tipi di frasi indipendenti.

Page 174: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 174/419

 174

Il congiuntivo ha: – due tempi semplici, formati da un unico elemento:

 – il presente: ami, creda, parta, finisca;

 – l’imperfetto: amassi, credessi, partissi, finissi; – due tempi composti, formati da due elementi: – il passato, formato dal congiuntivo presente dell’ausiliare

seguito dal participio passato del verbo da formare: abbia amato/ creduto / finito; sia partito;

 – il trapassato, formato dal congiuntivo imperfettodell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:avessi amato / creduto / finito; fossi partito.

Funzioni e tempi del condizionale Nelle frasi principali, il condizionale esprime una conseguenzaall’interno di un’ipotesi:

Se ci fosse un bel film, andrei volentieri al cinema.Più raramente esso si adopera: – per attenuare ● una richiesta: Vorrei del prosciutto.

● un’affermazione: Sarebbe meglio non farlo. – per esprimere ◙ un dubbio: Che dovrei fare?

◙ un desiderio: Quanto mi piacerebbe rivederla!

Il condizionale ha due tempi: – il presente, semplice: amerei, crederei, partirei, finirei; – il passato, composto, formato dal condizionale presente

dell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare: avreiamato / creduto / finito; sarei partito.

In alcune frasi subordinate, il condizionale passato si adopera per esprimere l’idea del ‘futuro nel passato’:

Tanto tempo fa Marco mi aveva promesso che sarebbe venutoa trovarmi.

Funzioni e tempi dell’imperativoL’imperativo si usa per:

 – ordinare: Parla! – rimproverare: Vergognatevi! – invitare: Vieni a cena da noi! – pregare: Abbi pietà!L’imperativo ha solo due persone, la seconda singolare e plurale,

e solo un tempo, il presente. Nella forma negativa, la seconda personasingolare si esprime con l’infinito presente preceduto dalla negazione

‘non’: Non correre!

Page 175: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 175/419

  175

Funzioni e tempi dell’infinito

L’infinito ha caratteri a metà tra il verbo e il nome:a)  è il verbo di quasi tutte le frasi subordinate implicite:

oggettive, soggettive, interrogative indirette, causali, temporali, finali,consecutive,

e di alcune frasi indipendenti che esprimono: – un dubbio: Che fare? – un’esclamazione: Tu, farmi questo! – un ordine o un’istruzione: Tenere la destra! – un desiderio: Ah, saperlo prima! b)  preceduto o no dall’articolo o da una preposizione, può essere

un nome:Mi piace tanto (il) cantare = il cantoHo sempre avuto la passione di cantare = del canto

L’infinito ha due tempi: – il presente

 – il passato, formato dall’infinito presente dell’ausiliare seguitodal participio passato del verbo da formare: avere amato / creduto /finito; esser partito.

Il presente indica un rapporto di contemporaneità o di posterioritàrispetto al tempo del verbo della reggente:

Dicedi conoscerlo.

DicevaIl passato indica un rapporto di anteriorità:

Dicedi averlo conosciuto.

Diceva

Preceduto dalla negazione ‘non’, l’infinito presente può acquistareil valore di imperativo:

 Non dire sciocchezze!Ha lo stesso valore, anche senza la negazione, in avvisi, cartelli,

insegne:Tenere la destra!Gettare i rifiuti nel cestino!

Spesso l’infinito presente svolge la funzione di sostantivo:

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

Page 176: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 176/419

 176

L’infinito presente è la ‘forma di citazione’ del verbo, cioèquella, riportata nel vocabolario, che convenzionalmente rappresentatutte le forme di un determinato verbo.

Funzioni e tempi del participioIl participio ha due tempi:

 – il presente: amante, credente, partente; – il passato: amato, creduto, partito, finito.

Il participio presente, che non si adopera con tutti i verbi, si usaquasi esclusivamente come:

 – aggettivo: E’ stata una partita entusiasmante. – nome: E’ un cantante di musica leggera.

Come gli aggettivi in -e, il participio presente ha una forma per il maschile e il femminile singolare e una per il maschile e ilfemminile plurale: amante, amanti.

Il participio presente è usato sempre più raramente nel suovalore verbale. Con valore verbale esso si ritrova oggi soltanto nellalingua burocratica, che si compiace spesso di un tono ricercato: Impresefruenti del regime di contabilità semplificata. (= che fruiscono)

Il participio passato si comporta, invece, come gli aggettivi in -o: amato, amata, amati, amate, e si adopera quasi sempre come verbo:

1. per formare i tempi composti di tutti i verbi, e in questo casosegue i verbi ausiliari ‘avere’ o ‘essere’: ho amato, sono partito;

2.  per formare i verbi passivi, e in questo caso segue i verbi‘essere’ o ‘venire’:

La carne è / viene evitata da molte persone.3. in vari tipi di frasi subordinate: – causali: Tranquillizzatosi, il bambino smise di piangere. – ipotetiche: Il vino, bevuto con moderazione, non fa male.

 – concessive: Benché ferito, continuò a combattere. – temporali: Appena arrivato, mi sono messo a dormire. – relative: Non ho ancora ricevuto la lettera spedita da Maria.Il participio passato può avere funzione di aggettivo o di

sostantivo: il candidato eletto; uno sconosciuto.

Concordanza del participio passato▪ Quando è accompagnato dall’ausiliare ‘essere’, il participio

 passato concorda in genere e numero con il nome cui si riferisce: Tua

madre è venuta ieri.

Page 177: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 177/419

  177

ma con i verbi transitivi pronominali o riflessivi apparenti il participio può concordare sia con il soggetto sia con il complemento oggetto: Iragazzi si sono lavati (o lavate) le mani.

▪  Quando è accompagnato dall’ausiliare ‘avere’, il participio passato rimane di solito invariato: Monica ha comprato due gonne.

Tuttavia, se è preceduto dal complemento oggetto, il participio passato può concordare con questo in genere e numero: Le due gonneche Monica ha comprate sono rosse. (ma è più comune la formainvariata, ha comprato)

La concordanza con il complemento oggetto è però obbligatorianel caso in cui questo sia rappresentato dai pronomi lo, la, li, le:

Maura ha visto due gonne e le ha comprate.Funzioni e tempi del gerundioIl gerundio si trova solo in frasi subordinate, che possono

essere: – ipotetiche: Andando di questo passo, non arriveremo mai. – causali: Avendo pagato in contanti, ha diritto a un omaggio. – concessive: Pur avendo studiato, non ho superato l’esame. – temporali: Attraversando la strada ho visto un cane.

 – modali: Perché parli muovendo tanto le mani?Il gerundio ha due tempi: – il presente: amando, credendo, partendo, finendo; – il passato, formato dal gerundio presente dell’ausiliare seguito

dal participio passato del verbo da formare: avendo amato / creduto /finito; essendo partito.

Il gerundio presente contribuisce a formare le perifrasi verbali: – ‘andare’ + gerundio → Il tempo va migliorando. – ‘stare’ + gerundio → Sto studiando.

che esprimono un’azione progressiva e durativa, considerata cioè nelsuo progredire e nella sua durata.

Molti gerundi presenti hanno subito un processo di nomina-lizzazione: laureando, reverendo e, nel linguaggio musicale, crescendo,diminuendo.

Il gerundio passato non è molto usato: Avendo studiato è stato promosso.in genere viene sostituito con frasi esplicite: E’ stato promosso perchéha studiato.

Page 178: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 178/419

 178

Esercizi

1. Indica se i verbi in corsivo sono transitivi (T) o intransitivi (I):

L’atleta ha ottenuto una meritata vittoria. (...) Dopo la lezioneandremo al cinema. (...) Ho visitato diverse città, (...) ma amosoprattutto la mia. (...) In quella località di montagna trascorremmogiorni tranquilli. (...) Gli dei greci risiedevano sul monte Olimpo. (...)Sono entrato in quella associazione culturale di recente. (...) Hotelefonato a Sandro ma non può venire. (...) Marco ha comprato unamoto nuova. (...) Quei due ragazzi ridono sempre per niente. (...)

2. Completa le seguenti frasi con un complemento oggetto, se iverbi sono transitivi, o con un complemento indiretto, se sonointransitivi:

Mario scese __________ a precipizio. Luigi è arrivato __________ in ritardo e il maestro lo ha rimproverato. Ho fatto __________ talmente spaventoso che mi sono svegliato di soprassalto.Mangiai __________ e subito scesi in cortile a giocare. Paola hadormito questo pomeriggio soltanto __________ .

3. Volgi al passivo le seguenti frasi:I contadini tagliano il fieno. Il giudice ritenne la testimonianza

 poco convincente. Il nevischio aveva reso le strade viscide e pericolose. L’incendio ridusse in cenere alcuni ettari di bosco. Unrumore improvviso spaventò il bambino. Quell’episodio ci hacommossi. I gas di scarico delle auto rovinano i monumenti.

4. Trasforma in attive le seguenti frasi passive:

Roberto è stato visto da noi in televisione. In quel paesino dimontagna molte case sono state abbattute dal terremoto. Oggi siamotutti assediati dalla pubblicità televisiva. Al traguardo il corridore fuapplaudito da numerosi tifosi. Da uno spettatore fu rivolta unadomanda interessante al conduttore della trasmissione. E’ statoinaugurato dal Rettore il nuovo anno accademico. La notizia era stataconfermata da fonti autorevoli. E’ stato dimenticato da tutti, ma nonda te. Il castello fu circondato dall’esercito nemico. La città di Torino

è attraversata dal Po.

Page 179: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 179/419

  179

5. Distingui nelle seguenti frasi i verbi riflessivi propri (P),apparenti (A), reciproci (R):

Dopo l’incidente i due automobilisti si insultarono

 pesantemente. (...) Maria si guarda spesso allo specchio. (...) Cisalutammo con le lacrime agli occhi. (...) Luigi si veste sempre conmolta eleganza. (...) La lepre si nascose tra i cespugli. (...) Alla finedella vacanza i due amici si scambiarono gli indirizzi. (...) Mettiti pureuno dei miei abiti. (...) Sono contento che tu e Andrea vi siateriappacificati. (...) Ti sei procurato quel libro? (...) I paracadutisti sisono lanciati dall’aereo. (...)

6. Nelle frasi che seguono sottolinea diversamente i verbi di

modo finito e indefinito:E’ assorbito dal lavoro al punto da non avere neppure il tempo ditelefonarle. Non fare storie e finisci quel compito! Da casa a scuolacamminavo con lo sguardo basso osservando le foglie gialle cadute per terra. A sbagliare sono i più piccoli, così il gioco ricominciasempre da capo.

7. Distingui i tempi semplici da quelli composti, poi di ciascunverbo indica la persona e il numero:

Per l’emergenza hanno stanziato centinaia di milioni. Non havoluto neppure ascoltarmi. Crediamo poco alle vostre promesse. Levacanze sono finite da pochi giorni. Per quanto a lungo avessiaspettato, lei non sarebbe tornata. Il giorno seguente ci alzammo alletre del pomeriggio. Immediatamente il suo viso assunseun’espressione di sconfinata tristezza.

8. Scegli la forma esatta di ausiliare tra le due alternative incorsivo:

Ho aiutato quel giovane perché __________ avevo avuto / avevo fiducia in lui. Se __________  avrei / avessi avuto  timore, non __________  avrei / avessi neppure iniziato quell’impresa. Dopo che __________ ebbe / aveva superato la crisi, fu dimesso dall’ospedale.Perché __________  hai / avesti quell’espressione così severa? Stofacendo qualcosa di male? Ho l’impressione che qualcuno __________  ha / abbia bussato alla porta. Abbiamo temuto che tu __________ avevi / avessi smarrito la strada. Se lo __________ avessi / avrei saputo, non __________ avessi / avrei  parlato. Dubito che tu

 __________  sei stato / sia stato riconosciuto.

Page 180: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 180/419

 180

9. Scegli l’ausiliare adatto:Anna e Rita __________  hanno / sono voluto partecipare alla

cerimonia. La sirena della fabbrica __________ aveva / era suonato e

tutti gli operai si diressero nei vari reparti. Ho fatto di tutto per aiutarti,ma non __________  ha / è servito a niente. Il piccolo Franco ___________  aveva / era dormito per diverse ore. Non __________ ho / sono potuto venire perché avevo preso un altro impegno. Da un po’ di tempo i prezzi sono / hanno saliti alle stelle. __________ Sono /  Ho corso all’impazzata, ma non __________  sono / ho riuscito araggiungerti. L’alpinista si __________ era / aveva arrampicato sulla parete rocciosa.

10. Completa le seguenti frasi coniugando il verbo tra parentesi:Scoprì l’assassino quando (leggere) __________ tutto il

romanzo. Ogni anno i miei amici (trascorrere) __________ le vacanzein montagna. All’età di dieci anni Luciano (avere) __________ unincidente con la bicicletta. Stanno (accadere) __________ cose moltostrane. L’autobus arrivò al capolinea e (scendere) __________ anchegli ultimi passeggeri. Prima di trasferirmi a Milano, (abitare) __________ a Torino. Esprimerò la mia opinione dopo che

(esaminare) __________ attentamente tutta la pratica. Federica ha portato alla zia una torta che (preparare) __________ ieri sera.(Chiudere) __________ la porta e vieni a sederti accanto a me! Tisono grato perché mi (aiutare) __________ in quella difficilecircostanza.

11. Sottolinea diversamente i verbi impersonali che indicanofenomeni meteorologici e quelli costruiti personalmente ma usati in

senso figurato:I fiumi sono quasi in secca perché non piove da parecchi mesi.Devi spendere meno: i soldi non piovono dal cielo! Se continua anevicare così, domani le strade saranno impraticabili. Quando Alessiotornò a casa, lo tempestarono di domande. Siamo andati a dormire chegià albeggiava.

12. Trasforma le seguenti frasi in impersonali:La gente è sempre pronta a criticare. Gli attori debutteranno con

una commedia di Pirandello. Noi non vogliamo disturbare. Noi non ci

Page 181: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 181/419

  181

vediamo molto spesso, ma ci sentiamo tutti i giorni per telefono. Iragazzi hanno discusso a lungo di problemi d’attualità. La direzione prega di non fumare. Noi ci siamo accorti troppo tardi del pericolo.

13. Nelle frasi seguenti individua e sottolinea i verbi servili:Vorrei aiutarti, ma ormai è troppo tardi. Stavamo per andar via

quando tu arrivasti. Chi va in moto deve mettere il casco. Ma chi puòaver detto una simile calunnia? Non avete voluto ascoltarmi: adessoarrangiatevi! I ragazzi hanno deciso di incontrarsi al più presto. Nonsono mai riuscito a dirgli quello che provavo. Ti sei dovuto arrendereall’evidenza dei fatti.

14. Volgi al passato remoto i verbi delle seguenti frasi:I miei figli si dolgono per le tue dolorose vicende. Il sacerdote

assolve i fedeli. Gli operai addetti agli altiforni fondono i metalli. Ilcorteo si muove lentamente nelle vie del centro. La corda si rompe per il peso eccessivo. I vostri discorsi persuadono tutti. Proteggo i mieifamiliari e mi stringo a loro nei momenti difficili. Appendiamo gliabiti e riponiamo la roba nei cassetti.

15. Coniuga al modo e al tempo richiesti i verbi tra parentesi:Io credo che una brava persona trovi sempre chi la (apprezzare)

 __________. Il guidatore (scorgere) __________ un’ombra e rallentòla corsa. Credo che tu (sapere) __________ qual è il tuo dovere. Se tu(svolgere) __________ almeno un altro esercizio avresti meritato lasufficienza. Nel 1804 Napoleone (cingere) __________ a Parigi lacorona imperiale. Chiedo a tutti che (uscire) __________ e mi lascino

solo! Appena lo vidi lo (riconoscere) __________ . Se puoi, (venire) __________ con me in bicicletta? Se tu fossi stato meno superbo, ti(aiutare) __________ con tutto il cuore. Mi sembrava che le cose(stare) __________ in questo modo. Gli regalai un libro che gli(piacere) __________ molto. (Uscire) __________ da qui e non farti più vedere! Ieri Andrea (apprendere) __________ alcune novità cheoggi ti possono interessare. Voglio che voi (ascoltare) __________ tutto quello che ho da dire sul vostro comportamento. Sebbene

(essere) __________ timido, riuscì a sostenere la sua tesi.

Page 182: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 182/419

 182

16. Completa i seguenti periodi scegliendo tra le forme verbaliquella che ritieni opportuna in relazione al contesto:

(Vieni / verresti / verrai) con me, se te lo chiedessi per favore?

Lascerò tutti i miei impegni e (vengo / sono venuto / verrò) con voi ateatro. E’ opportuno che (esaminate / esaminiate / esaminereste) benetutta la documentazione. Chiedigli perché da un po’ di tempo (è / è

 stato / era stato) sempre scontento di tutto. Quando uscì di casa,(accorse / si accorse / si accorgeva) di aver dimenticato il portafoglio.Ti prometto che tra qualche giorno ti ( porterò / avrò portato / portavo)con me al mare. Io (dica / dicessi / dico) di accettare la proposta: e voi,che cosa ne pensate? Ti ( scriverò / scrivo / ho scritto) tante volte, manon mi hai mai risposto. Gli anziani spesso dimenticano i fatti piùrecenti, mentre (ricorderanno / avevano ricordato / ricordano) quelliche sono accaduti molti anni fa. Quando caddero le prime gocce di pioggia, i ragazzi (rifugiarono / si rifugiarono / si rifugiano) sotto una pensilina.

17. Completa queste frasi coniugando il verbo ad un modoindefinito:

Dopo (ascoltare) __________ le tue parole, non posso fare a

meno di disapprovarti. Ti rimprovero per (trascurare) __________ gliamici. Sono certo di non (vedere) __________ quel tale prima d’ora.(Stare) __________ così le cose, non mi resta che accettare. Tempo(permettere) __________, questa domenica andremo al mare. (Sapere) __________ l’esito degli esami, mi precipitai subito a casa di Marco per (rallegrarsi) __________ con lui. I parenti si recarono tutti alcapezzale del vecchio nonno (morire) __________.

18. Correggi gli errori relativi alla concordanza del participio

 passato:La mia birra, chi l’ha bevute? Dove avete sistemati queglioggetti antichi? Ho inventata una nuova ricetta gastronomica. Chi ti hadati tutti quei libri? Carolina è stata derubato del portafogliosull’autobus.

19. Analizza i verbi che compaiono nel seguente brano:«Avevamo detto a Cesarino che saremmo andati a trovare la

nonna e il nonno. Cesarino aveva sei anni, allora; era contento di

andare in treno, e non sapeva che si può viaggiare una notte intera per 

Page 183: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 183/419

  183

trovare un paese, una casa, una finestra dove si affaccia gente che sileva quando noi ci leviamo, e qualche volta, nella giornata, capita chenoi e loro facciamo gli stessi atti come se fossimo mossi dagli stessi

fili. Io feci un lungo discorso a Cesarino per dirgli che il nonno eramio padre, che io gli volevo bene come lui Cesarino ne voleva a me.Era contento di partire...»

(Corrado Alvaro, L’amata dalla finestra)

20. Traduci in romeno:«Del presente non sapevano nulla; ma il passato lontano era

tutto un libro aperto. Lo sfogliavano, e godevano. Due ricordi, piùdegli altri, le deliziavano.

Il ricordo del ballo. Settantacinque, ottanta anni prima. Eccoletutt’e due, Eligia e Nicoletta, nel salotto da ricevere della vecchia casadi Eligia. Ci sono le poltrone di peluche rosso; ad angolo il pianoforte;nel mezzo della stanza il tavolino tondo; sul tavolino, in centro, il granlume panciuto di bronzo; tutt’intorno al lume, in bell’ordine, le tazzinedi porcellana, bianca e oro, del servito da caffè per ventiquattro. Lazia Eufrasia è al piano, Eligia e Nicoletta ballano. Il pavimento tremaun poco, e ballano pure le ventiquattro tazzine da caffè. Al ricordarsi

delle ventiquattro tazzine che ballano al suono del pianoforte, ridonoancora, la centenaria e la sua “giovane” amica, quasi con le vocetteacute d’allora.

L’altro ricordo è del colera del ‘37. Migliaia e migliaia di morti,le strade vuote, i balconi chiusi. Di tanto in tanto un orribile carro passa per la strada e si ferma; il carrettiere alza il capo verso i balconi,e grida, facendo della mano tromba alle labbra: – Chi ha morti? – Un balcone si apre, un orribile involto cade sul lastrico.

 – Chi ha morti? – ripetono a gara donna Eligia e Nicoletta,

ricordando. – Quanto tempo abbiamo passato! – dice donna Eligia.E ridono tutte e due.»

(Giuseppe Antonio Borgese)

21. Traduci in italiano: Nu se mai auzea nici un zgomot, nu mai ieşea nici o albină, iar 

Michelino, f ăr ă să poată nici măcar striga, dădu un pas înapoi, dar chiar în acel moment ieşi afar ă un nor negru, cu un zgomot asurzitor:

erau toate albinele care înaintau spre el: ce sperietur ă!

Page 184: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 184/419

 184

Dacă eu aş fi frumoasă ca tine, dar mai ales aşa de tânăr ă ca tine,m-aş duce în toate serile la teatru sau la cinematograf, m-aş aşeza într-o lojă elegantă  şi aş sta acolo ca să fiu admirată de spectatori, cu o

floare albastr ă în părul blond.Zorile şi apusul sunt minunate aici, este un miracol să poţi să leadmiri, cerul colorează totul în roşu, norişorii au mii de nuanţe, întimp ce un vânt cald vine dinspre deşert aducând cu sine nori de nisip:ce frumos ar fi dacă s-ar putea vedea şi puţină ză padă!

Într-o zi se duse să-şi caute rudele şi când în sfâr şit le întâlni, le povesti toate necazurile sale, rugându-le în acelaşi timp să facă cevacare să pună capăt săr ăciei sale.

Mulţi, dacă m-ar fi auzit vreodată, ar fi spus poate că sunt nebunde legat, că nu trebuie să mă preocupe nimic decât viaţa mea, numaică eu mă gândesc deja la asta, de aceea în fiecare zi nu fac altcevadecât să mă plimb, să citesc, să scriu: ţi se pare puţin?

L’AVVERBIO

E’ la parte invariabile del discorso che modifica o precisa il

significato di una frase o di un suo componente. L’etimologia di questa parola sottolinea la sua funzione prevalente, quella di determinare ilsignificato di un verbo:

Sto bene. Parla poco. Torniamo subito.In realtà questa funzione è molto limitativa; l’avverbio serve a

determinare varie altre unità grammaticali: – un nome: Ho paura soprattutto delle malattie. – un pronome: Mi fa piacere specialmente per te. – un aggettivo: Sei troppo severo con te stesso.

 – un altro avverbio: E’ veramente tardi. – o un’intera frase: Purtroppo non ho finito. Negli ultimi anni gli studiosi hanno cercato di ridefinire questa

 parte del discorso in cui sono confluite forme di diversa origine efunzione:

 – forme ereditate dal latino: sotto da SUBTUS; – locuzioni avverbiali: a lungo, di continuo; – sintagmi che un tempo erano composti di più elementi:

dappertutto (da per tutto);

 – parole-frasi: ecco!, finalmente!;

Page 185: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 185/419

  185

 – elementi capaci di indicare il “modo” con cui il parlantegiudica il proprio discorso: forse, indubbiamente, certo; si parla in talcaso di «modalizzatori»;

 – particelle che si pongono prima o dopo il verbo: ci, vi (convalore locativo), ne; – «connettivi», cioè elementi che realizzano la coesione di un

testo: allora, appunto, insomma.Si è proposta una divisione degli avverbi in tre gruppi:1. avverbi che hanno un raggio d’influenza più ampio della frase

singola: Dunque, non posso essere d’accordo. (‘dunque’ rinvia aldiscorso precedente)

2. avverbi che hanno un raggio d’influenza su tutta la frase:Certamente Carlo partirà domani con l’aereo.

3.  avverbi che hanno un raggio d’influenza solo su una partedella frase:

Ugo ha parlato chiaramente. (‘chiaramente’ si riferisce soloal verbo)

FormeA seconda di come si formano, gli avverbi si distinguono in:

1. avverbi semplici, hanno forma propria, autonoma: bene, forse, già, male, poco, sempre, sopra;

2. avverbi derivati, derivano da un’altra parola, trasformata conl’aggiunta di un suffisso:

a) gli avverbi derivati da aggettivi, che sono la maggioranza, siformano aggiungendo il suffisso -mente:

▪ alla forma femminile degli aggettivi in -o: attenta → attentamente;

▪ all’unica forma singolare degli aggettivi in -e: veloce → velocemente;

▪ se l’ultima sillaba di questi aggettivi è -le / -re, si elimina lavocale finale:general(e) →  generalmente, celer(e) → celermente;

Forme particolari sono: benevolmente, leggermente, ridicolmente,violentemente, altrimenti, parimenti.

 b) gli avverbi derivati da nomi o da verbi si formano aggiungendoalla radice del nome o del verbo il suffisso -oni: ginocchio → 

 ginocchioni; tentare → tentoni.

Page 186: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 186/419

 186

Essi indicano di solito una particolare posizione del corpo: bocca→  bocconi; ciondolare →  ciondoloni; dondolare →  dondoloni; penzolare →  penzoloni; ruzzolare → ruzzoloni; tastare → tastoni.

Quel bambino tiene le braccia ciondoloni.Alcuni di questi avverbi si usano anche con la preposizione ‘a’:a tastoni.

Tra i due suffissi, -oni è poco produttivo, ma -mente è ancora produttivo, in quanto può entrare nella formazione di nuovi avverbi.

3. avverbi composti, risultano dalla fusione di due o più parolediverse (si tratta, in origine, di locuzioni avverbiali): talvolta (talvolta), davvero (da vero), dappertutto (da per tutto):

Dovevi almeno dirmelo.

4. locuzioni avverbiali, combinazioni di parole equivalenti a unavverbio: alla svelta = rapidamente, di nascosto = nascostamente.

Si alzò all’improvviso un forte vento.Si noti che una locuzione avverbiale può spesso essere sostituita

con un avverbio.

Le locuzioni avverbiali sono in genere formate:a) con una preposizione: in passato, da lontano; b) con due preposizioni: a mano a mano, a poco a poco;

c) con le preposizioni ‘di ... in’: di bene in meglio, di tanto intanto;

d) con la preposizione articolata ‘alla’ seguita da un aggettivofemminile: all’antica, alla svelta;

e) raddoppiando ▪ un nome: passo passo;▪ un aggettivo: zitto zitto;▪ un avverbio: così così.

Funzione

A seconda del significato e della funzione che hanno, possonoessere:1. avverbi e locuzioni avverbiali di modo (o qualificativi), 

 precisano il modo in cui si svolge un’azione:Ha lavorato scrupulosamente.

oppure esprimono un punto di vista dal quale si esamina un fatto:Sinceramente non so che dire.

Appartengono a questa categoria:a) gli avverbi in -mente: attentamente, calorosamente, lievemente,

 precisamente;

Page 187: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 187/419

  187

 b) gli avverbi in -oni: cavalcioni, penzoloni;c) gli avverbi che derivano direttamente da un aggettivo

qualificativo maschile singolare: parlare chiaro, rispondere giusto;

d) altri avverbi: bene, insieme, invano, male, volentieri;e) le locuzioni avverbiali: alla svelta, a più non posso, di solito,

in fretta, in un batter d’occhio.

2. avverbi e locuzioni avverbiali di tempo,  precisano il tempodi svolgimento di un’azione:

Ho sempre lavorato.e specificano il momento in cui si verifica, si è verificato o si verificheràun fatto:

Carla arriverà domani.Appartengono a questa categoria:a) gli avverbi: adesso, allora, ancora, domani, dopo, dopodomani,

 finora, già, ieri, mai, oggi, ora, poi, presto, prima, sempre, spesso,

talora, talvolta, tardi, tuttora.L’avverbio ‘mai’ è usato talora nel significato di ‘qualche volta’:Se mai capiti a Roma, vieni a trovarmi.Più spesso serve a rafforzare la negazione: Non obbedisce mai.Con valore negativo si usa anche in: – espressioni ellittiche: Questo mai! – frasi enfatiche, prima del verbo: Mai che arrivi puntuale! – risposte, da solo: – Ti arrendi? – Mai! b) le locuzioni avverbiali: un giorno, un tempo, una volta,

all’improvviso, di frequente, di buon ora, d’un tratto, d’ora in avanti,

di quando in quando, fra poco, in futuro, in un batter d’occhio, nel 

 frattempo, per sempre.

Attenzione alle seguenti locuzioni:numerale + nome indicante tempo + fa / or sono → due giorni

 fa; due giorni or sono;tra / fra / di qui a + numerale + nome indicante tempo →  fra

due giorni; di qui a due giorni.Per esprimere l’arco di una giornata, l’italiano ha a disposizione

la serie:l’altro ieri (ieri l’altro) → ieri → oggi → domani → dopodomani

(domani l’altro, posdomani, lett.).

Page 188: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 188/419

 188

3. avverbi e locuzioni avverbiali di luogo, precisano il luogo disvolgimento di un’azione:

 Dentro giocano a carte.

specificano la collocazione di un oggetto nello spazio, la sua posizionerispetto agli interlocutori:Il libro è là.

Appartengono a questa categoria:a) gli avverbi: altrove, contro, dappertutto, davanti, dentro,

dietro, dinanzi, dovunque, fuori, giù, indietro, intorno, là, laggiù,lassù, là sopra, là sotto, lì, lontano, oltre, ovunque, presso, qua,quaggiù, quassù, qua sopra, qua sotto, qui, sopra, sotto, su, vicino;

 – ‘qui’, ‘qua’ e i composti qua sopra, quaggiù indicano un luogovicino a chi parla;

 – ‘lì’, ‘là’ e i composti laggiù, lassù indicano un luogo distantesia da chi parla sia da chi ascolta.

Si tratta di elementi deittici, che servono a collocare l’enunciatoo i suoi componenti entro precise coordinate spaziali:

 – ‘lì’ e ‘qui’ indicano di preferenza un luogo puntuale:Ha compiuto un salto da qui a lì.

 – ‘là’ e ‘qua’ si riferiscono invece ad un’intera area:

L’ho visto di là dal ponte.Anche le particelle ci, vi, ne possono essere usate come avverbidi luogo:

 – ‘ci’ e ‘vi’ valgono ‘in questo/quel luogo’: Ci vado spesso. – ‘ne’ vale ‘da questo/quel luogo’: Me ne vado subito. b) le locuzioni avverbiali: di là, di qua, di sopra, di sotto, in su,

in giù, per di qua, per di là, nei pressi, nei paraggi, da lontano, davicino.

4. avverbi e locuzioni avverbiali di quantità, alludono a unaquantità in modo indefinito, senza misurarla con esattezza:

Hai mangiato troppo.Appartengono a questa categoria:a) gli avverbi: abbastanza, alquanto, altrettanto, appena, assai,

meno, molto, niente, nulla, parecchio, più, poco, quanto, tanto, troppo.Molti aggettivi indefiniti, nella forma maschile singolare,

assumono funzione di avverbi di quantità: Studia molto.Gli avverbi ‘tanto’ e ‘quanto’ sono spesso usati come correlativi:

 Non s’impegna tanto quanto potrebbe.

Page 189: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 189/419

  189

‘Affatto’ significa ‘interamente’, ‘del tutto’: E’ un’opinioneaffatto diversa.ma oggi è più usato come rafforzativo della negazione: Non ho affatto

sonno.Da tale uso, in frasi negative, deriva il suo senso negativo, in

 particolare nelle risposte: – Hai caldo? – Affatto! (= Per niente!)

 b) le locuzioni avverbiali: all’incirca, a bizzeffe, fin troppo, né più né meno, un poco (un po’), press’a poco.

5. avverbi e locuzioni avverbiali di giudizio,  servono per affermare, negare o mettere in dubbio un fatto, un evento o una

dichiarazione. All’interno di questa categoria si distinguono:a) gli avverbi e le locuzioni avverbiali di affermazione:appunto, certo, certamente, davvero, esattamente, indubbiamente, proprio,

 sicuro, sicuramente; di certo, di sicuro, senza dubbio, per l’appunto; b) gli avverbi e le locuzioni avverbiali di negazione: non,

neanche, nemmeno, neppure; neanche per idea, nemmeno per sogno.Si noti che ‘neanche’, ‘nemmeno’, ‘neppure’ si costruiscono con

la negazione ‘non’ quando seguono il verbo: Non ci penso neanche.ma si usano da soli quando lo precedono: Neanche mio fratello

ha fatto il soldato.c) gli avverbi e le locuzioni avverbiali di dubbio: circa,

eventualmente, forse, magari, possibilmente, probabilmente, quasi; quasiquasi.

‘Sì’ e ‘no’, tradizionalmente classificati come avverbi diaffermazione e di negazione, non sono avverbi ma “profrasi”, cioèsingole parole che equivalgono a un’intera frase, infatti non modifi-cano, come qualunque avverbio, l’elemento al quale si riferiscono, ma

sostituiscono la frase di risposta: – Hai studiato? – Sì. (=Ho studiato) / – No. (= Non ho studiato)

6. gli avverbi interrogativi, introducono una domanda, diretta oindiretta, che può riguardare:

 – il modo: Come ti senti? – il luogo: Non so dove andare. – il tempo: Quando torni? – la misura, il valore o la quantità: Quanto costa?

 – la causa: Perché sei venuto?

Page 190: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 190/419

 190

Sono usati nelle interrogazioni dirette e indirette e inquest’ultimo caso funzionano come congiunzioni subordinative:Dimmi quando torni.

Per informarsi sulla causa di qualcosa, oltre a ‘perché’, si puòusare ‘come mai’:

Perché (mai) non sei venuto con noi?Come mai non è più partito?

Come si è visto, ‘mai’ può essere usato per rafforzare ‘perché’ e‘quando’:

Quando mai ho detto questo?Gli avverbi ‘dove’, ‘ove’, ‘donde’, ‘onde’ (gli ultimi tre sono di

uso letterario), oltre ad avere funzione interrogativa, possono avereanche funzione relativa:Dove vai? Dimmi dove abiti.La città dove siamo diretti è ricca di monumenti.

7. gli avverbi esclamativi sono simili a quelli interrogativi:Come stai bene!Dove siamo finiti!Quant’è bello!

8. gli avverbi presentativi hanno poche forme, la più importanteè ‘ecco’, che si usa per richiamare l’attenzione su qualcosa, o per indicare una persona o una cosa che appare improvvisamente:

Ecco il disco che volevi.Ecco Carla!

GRADI E ALTERAZIONI DELL’AVVERBIO

Comparativo e superlativo dell’avverbio

Quasi tutti gli avverbi di modo e alcuni avverbi di luogo,‘lontano’, ‘vicino’, e di tempo, ‘presto’, ‘tardi’, ‘spesso’, possonoavere il grado comparativo e il grado superlativo, come gli aggettiviqualificativi.

In particolare:1. il comparativo di maggioranza e di minoranza si forma

 premettendo all’avverbio le parole ‘più’ e ‘meno’: più forte / meno forte

 più attentamente / meno attentamente

Page 191: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 191/419

  191

2. il superlativo si forma aggiungendo:a) il suffisso -issimamente alla radice dell’avverbio in -mente:

attento → attentamente → attentissimamente;

 b) il suffisso -issimo alla radice dell’avverbio che deriva da unaggettivo qualificativo maschile singolare: lontano → lontanissimo.

Alcuni avverbi hanno forme organiche:

comparativo superlativo

bene meglio benissimo, ottimamentemale  peggio malissimo, pessimamentemolto  più moltissimopoco meno pochissimograndemente maggiormente massimamente

L’avverbio di dubbio ‘probabilmente’ ha il grado comparativo più probabilmente / meno probabilmente, ma manca del superlativo.

Infine, vi sono avverbi che hanno forme alterate:bene → DIM. benino, ACCR. benone;male → DIM. malino, PEGG. malaccio;poco → DIM. pochetto, pochettino, pochino;tardi → DIM. tardino;presto → DIM. prestino.

Posizione dell’avverbioL’avverbio occupa in genere un posto vicino alla parola cui si

riferisce. Di solito, l’avverbio si colloca● prima dell’aggettivo: Sono troppo stanco.● dopo il verbo: Abita lontano.Gli avverbi di modo hanno di solito una posizione libera:

 Improvvisamente scoppiò un temporale.

Scoppiò improvvisamente un temporale.Scoppiò un temporale, improvvisamente.In altri casi, la posizione dell’avverbio modifica le sue relazioni

con il resto della frase. Si noti la differenza fra:Stranamente, Luca dorme. (= E’ strano che Luca dorma.)

in cui l’avverbio si riferisce all’intera frase.Luca dorme stranamente. (= in modo strano)

in cui l’avverbio si riferisce solo al verbo.‘Assai’ può precedere o seguire la parola: Ho mangiato assai. E’

 bello assai.

Page 192: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 192/419

 192

Esercizi

1. Nelle frasi che seguono scrivi tra parentesi se si tratta di

avverbio (avv.) o di aggettivo (agg.):Parlate piano (.....) perché gli ammalati devono riposare. Per compiere un gesto simile occorre parecchio (.....) coraggio. Correva parecchio (.....). Arrivammo tardi (.....) all’appuntamento a causa di unmalinteso. In quella circostanza ha dimostrato tanta (.....) buonavolontà. Mi sono stancata tanto (.....) ecco perché non ho voglia diuscire. Abbiamo ricevuto un duro (.....) colpo, ma sapremo riprenderci.Ho un pomeriggio fitto (.....) di impegni. Nevica fitto (.....) da ieri sera.Desidero solo (.....) aiutarti.

2. Nelle frasi seguenti inserisci l’avverbio derivatodall’aggettivo, dal nome o dal verbo indicato tra parentesi:

La tua lettera mi ha (gradevole) _______________ sorpreso. Il burattino aveva la testa (ciondolare) _______________ sul petto.Debbo constatare (amaro) ________________ che nessuno vuoleaiutarmi. Sono rimasto mezz’ora (ginocchio) _______________ sul pavimento per cercare la lente a contatto. Non distrarti: ascoltami(attento) _______________ . Sono caduto (ruzzolare)

 _______________ dalle scale.

3. Sostituisci gli avverbi in -mente con altri avverbi o locuzioniavverbiali che abbiano lo stesso significato:

Indubbiamente .................... il tuo modo di parlare è statooffensivo. Improvvisamente .................... il cielo si oscurò e scoppiòun violento temporale. E’ stato salvato fortunatamente .................... daun pescatore che era lì per caso. Tu mi sei particolarmente.................... caro e ti ascolto sempre volentieri. Ero stato informato

 precedentemente .................... del suo arrivo.

4. Sostituisci le locuzioni avverbiali contenute nelle frasi conavverbi in -mente:

L’ho incontrato di recente _______________ e mi ha parlato delsuo viaggio in Italia. Di nascosto _______________ i soldati si eranoavvicinati alla postazione nemica. Gli ho parlato a lungo _______________, ma non sono riuscito a convincerlo. Elena salì lescale a fatica _______________ perché la ferita le procurava gran

dolore. L’allenamento verrà intensificato per gradi ______________ .

Page 193: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 193/419

  193

5. Scrivi il contrario delle seguenti espressioni: parlare troppo __________; colpire involontariamente

 __________; comportarsi male __________; incontrarsi

frequentemente __________; leggere attentamente __________.

6. Analizza le seguenti frasi e stabilisci se le particelle ci, vi, ne siano avverbi di luogo (A) o pronomi (P):

Ci (...) hai portato in un posto bellissimo. Davide è venuto atrovarci (...), ma se ne (...) è andato dopo un’oretta. Qui ci (...) vuolequalcuno che se ne (...) intenda. Questo film ci (...) farà discutere. Infrigorifero c’è (...) una torta: ne (...) vuoi una fetta? Vi (...) ho dettotutta la verità. Penso che ci (...) informeranno delle loro intenzioni.

7. Scrivi gli avverbi di tempo che ritieni adatti al contesto: Non ti ho __________ dato la bella notizia? __________ non mi

sono molto impegnato, ma ti prometto di farlo __________. Civogliamo bene, eppure litighiamo __________. Odio il calcio e nonvado __________ allo stadio. __________ lasciami riposare, alla cena penserò __________. Sei arrivato __________ e molti se ne erano giàandati. Tu torna a casa, io rientrerò __________.

8. Traduci in romeno:«Si ritrovò seduto in automobile. La strada era deserta e buia.

Dio, che brutto sogno aveva fatto. Guardò l’ora e stupì: le otto e unquarto

A casa i suoi erano già seduti a tavola. – Carletto – disseMeneghello entrando – sai che è bella!... Ero venuto a scuola a prenderti... Poi mi sono addormentato in macchina... E mi sonosvegliato poco fa...

La moglie lo guardava preoccupata. – Dimmi, Franco, non tisenti bene? Perché adesso non ti siedi? Cosa fai con quella mano nellatasca?

Era pallido. In fondo alla tasca destra della giacca le sue ditaavevano incontrato una piccola cosa liscia, che non doveva esserci.Adagio adagio la trasse fuori e la guardò.

 – Ma Franco, cosa fai con quel gesso? Dove l’hai preso? Perchélo tieni in tasca? Ti sporcherai tutto il vestito!»

Italo Calvino, da Corriere della Sera, Milano

Page 194: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 194/419

 194

LA PREPOSIZIONE

E’ una parola invariabile che viene premessa di solito:

 – a un nome: Vedo Carla con la madre. – a un pronome: Lo dico a te. – a un verbo all’infinito: Tutti noi lavoriamo per vivere. – a un avverbio: Non faccio niente di male.

e mette ciascuna di queste parole in relazione con un’altra parola e, nelcaso dell’infinito, con un’intera frase.

Omissione della preposizione o del nomeretto dalla preposizione

In alcuni casi la preposizione può essere sottintesa:sala professori = sala dei professori

in altri casi può essere sottinteso il nome:due con / due senza; quattro con / quattro senza

indicano le imbarcazioni a due o quattro rematori con o senza timoniere. Nel linguaggio commerciale e pubblicitario, in quello burocratico

e giornalistico la preposizione viene spesso omessa: scalo merci,giornale radio.

FormeA seconda della forma che hanno e dell’uso che se ne fa, bisogna

distinguere fra:1. preposizioni proprie, o semplici, usate solo come preposizioni:

a, con, da, di, fra, in, per, su, tra;2. preposizioni improprie, parole che non appartengono a

questa classe ma sono usate come se fossero preposizioni:a) alcune, quando sono adoperate da sole, sono avverbi: contro,

davanti, dentro, dietro, dopo, fuori, lontano, lungo, mediante, oltre,

 presso, senza, sopra, sotto, verso, vicino;quando invece reggono un nome o un pronome, hanno il valore

di preposizione:Venite fuori! (avverbio) / Vado fuori Milano. (preposizioneimpropria)

 b) altre sono aggettivi: lungo, salvo, secondo;quando invece reggono un nome o un pronome, hanno il valore di

 preposizione:Ho vinto il secondo premio. (aggettivo) / Secondo me, hai

ragione. (preposizione impropria)

Page 195: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 195/419

  195

c) altre ancora sono forme di verbi dell’italiano antico diventate preposizioni nell’italiano attuale: durante, eccetto, mediante, nonostante,rasente, stante, tranne, verso:

Fui assunto mediante la sua raccomandazione.3. locuzioni preposizionali, combinazioni di parole, fra le quali

esiste una preposizione, che equivalgono a una preposizione: accantoa, attorno a, davanti a, fin da, insieme con / a, intorno a, invece di,lontano da, prima di, vicino a:

Sono arrivato prima di te.Ho passato una bella serata insieme a Monica.

Preposizioni articolate

Questo tipo di preposizioni è stato presentato al capitolo riguardantel’articolo.

La preposizione ‘di’Si può elidere davanti a vocale: d’estate, d’Italia.Regge i seguenti complementi: – specificazione: il calore del sole; il profumo delle rose; la

 partenza del padre (specificazione soggettiva); la scalata di unamontagna (specificazione oggettiva); un libro di Calvino; la «Pietà»

di Michelangelo; – partitivo: ciascuno di noi; nessuno di voi; il più bravo degli

alunni; – denominazione: la città di Roma; – limitazione: sano di corpo; buono d’animo; – abbondanza / privazione: abbondare di denaro; mancare di

esperienza; – colpa, pena: accusare di tradimento; multare di cinquanta euro;

 – argomento: discutere di sport; un trattato di chimica; – paragone: Bologna è più a nord di Firenze; – modo: andare di corsa; ridere di cuore; – qualità: un giovane d’ingegno; – materia: una statua di marmo; un muro di mattoni; – quantità: un pacco di cinque chili; – età: un bambino di sei anni; – causa: morire di sete; sporco di sangue; – mezzo, strumento: sporcare d’inchiostro; vivere di poco;

 – fine: segnale d’allarme; freno di sicurezza;

Page 196: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 196/419

 196

 – moto da luogo: uscire di casa; m’è uscito di mente; di...in: spostarsi di città in città;

 – allontanamento, separazione: andar via di casa; uscire di

 prigione; – origine, provenienza: essere di Torino; un avvocato di Napoli; – stato in luogo: resta di qua; – moto a luogo: vai di là in camera; – moto per luogo: è passato per di lì; – tempo determinato: di mattina; di domenica; – tempo continuato: un corso di tre mesi; di...in: di giorno in

 giorno; – distributivo: di tre in tre;

Seguita da un verbo all’infinito, introduce le seguenti proposizioni: – soggettiva: Mi sembrava di averti invitato. – oggettiva: Crede di aver sempre ragione. – dichiarativa: Ti prego di non farmi attendere. – consecutiva: E’ degno di essere lodato.

Forma locuzioni: – prepositive:  prima di, dopo di, in luogo di, a causa di, invece

di, di qua da, di là da; – avverbiali: di nuovo, di nascosto, di quando in quando; – congiuntive: di modo che, dopo di che.

La preposizione ‘a’Ha una variante eufonica ‘ad’ davanti a vocale. Indica la

direzione.Regge i seguenti complementi: – termine: consegnare un pacco al destinatario; si è rivolto a me;

 – luogo: moto a luogo: vado ad Ancona; andare a cena;mandare al diavolo; stato in luogo: essere a scuola; restare a pranzo;abita a Napoli; dolore alla spalla;

 – distanza: il paese è a tre chilometri; la vetta è a due ore dimarcia;

 – tempo: a settembre; a Natale; alle (ore) sette; da un momentoall’altro; dall’oggi al domani;

 – età: si diventa maggiorenni a diciott’anni; – modo:  pagare a rate; camminare a passo lento; sognare a

occhi aperti; fare una cosa a caso;

Page 197: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 197/419

  197

 – qualità: strumento a corde; palazzo a tre piani; – mezzo, strumento: barca a vela; motore a benzina; mulino a

vento; andare a piedi; giocare a tennis;

 – causa: svegliarsi a un rumore; riconoscere alla voce; – limitazione: essere coraggioso a parole; a mio parere ti seicomportato male;

 – fine: andare a caccia; – vantaggio / svantaggio: ha parlato a nostro favore; lo fa a suo

danno; – pena: condannare a sei mesi di carcere; – paragone: il tuo vestito è simile al suo; – distributivo: a due a due; 50 km. all’ora; due volte al giorno; – predicativo: prendere a esempio.

Seguita da un verbo all’infinito, introduce le seguenti proposizioni: – causale: Ho fatto male a mangiare tanto. – condizionale: A dire il vero, non mi pare possibile. – finale: Mi hanno invitato a esser presente. – temporale: A vederlo, mi si riempie il cuore di gioia. – relativa, con sfumatura consecutiva: Siamo stati gli ultimi ad 

apprendere la notizia.

Forma locuzioni: – avverbiali: a poco a poco, goccia a goccia, corpo a corpo, a

digiuno, alla rinfusa; – prepositive: a causa di, a favore di, di fronte a, in mezzo a,

oltre a, sino a, davanti a, intorno a, al di qua, al di là di .

La preposizione ‘da’Indica la provenienza.

Regge i seguenti complementi: – moto da luogo: il treno è partito da Roma; è uscito dal negozio; contare da uno a dieci; dalla ‘a’ alla ‘zeta’ ;

 – allontanamento: staccare il mobile dalla parete; – separazione, distacco: le montagne ci dividono dal mare;

liberarsi da un affanno; – origine, provenienza:  santa Caterina da Siena; discende da

una famiglia illustre; apprendemmo la notizia dai giornali; – distanza: da qui a Milano sono solo 20 km.;

 – quantità approssimativa: peserà dai quaranta ai cinquanta chili;

Page 198: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 198/419

 198

 – agente, causa efficiente: il suo gesto è stato apprezzato datutti; Pompei fu distrutta dal Vesuvio;

 – causa: tremare dal freddo; morire dallo spavento; era pallido

dalla paura; – tempo: l’aspetto da un’ora; sono passati molti mesi da quandoè partito;

 – stato in luogo: incontrarsi dal notaio; restare a cena da uncollega;

 – moto a luogo: vado dal medico; salirò un attimo da lei; – moto per luogo: passare dal cortile; – modo: comportarsi da amico; una faccia da schiaffi; vita da

cani;

 – limitazione: cieco da un occhio; zoppo da un piede; – qualità: una ragazza dai capelli biondi; un palazzo dalla

 facciata neoclassica; – stima, prezzo, misura: un giocattolo da pochi soldi; una

lampada da cento candele; – mezzo: fu riconosciuto dalla voce; – fine: rete da pesca; cavallo da corsa; sala da pranzo; occhiali

da sole; – attributivo: festa da ballo; – predicativo: li trattammo da amici; – appositivo: Manzoni da giovane visse a Parigi.

Seguita da un verbo all’infinito, introduce le seguenti proposizioni: – consecutiva: Era tanto stanco da non capire più nulla. – finale: Dammi un libro da leggere. – valore di ‘dovere’, ‘necessità’: una cosa da fare; un rischio da

correre; – in frasi negative: Non c’è nulla da dire.

Forma locuzioni: – avverbiali: da lontano, da vicino, da presso; – prepositive: fuori da, di qua, di là da.

La preposizione ‘in’Indica collocazione nello spazio e nel tempo.Regge i seguenti complementi: – stato in luogo: abita in città; vivono in Italia; ha una villa in

campagna; lavora in ufficio; dorme in albergo; trovare soddisfazione

nel lavoro;

Page 199: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 199/419

  199

 – moto a luogo: andare in Francia; scendere in cantina; entrarein porto; gettare in mare; far ritorno in città; mettersi in testa;montare in collera;

 – distributivo: di tre in tre; – luogo circoscritto: passeggiare in giardino, correre nel parco;viaggiare in Europa;

 – tempo determinato: in primavera; in piena estate; verrà nel mese di aprile; in tempo di pace; finì il lavoro in tre giorni; lo farà inun attimo;

 – modo: camminare in fretta; ascoltare in silenzio; entrare in punta di piedi; camminavamo in fila indiana; uscire in abito da sera;trasmettere in diretta; una partita in notturna;

 – materia: un bassorilievo in marmo; una poltrona in pelle; – quantità, misura: essere in molti; giocare in quattro; tagliare

in due; divisione in parti uguali; – stima: avere in gran considerazione; – mezzo, strumento: viaggiare in treno; fare una gita in barca;

 pagare in dollari; parlare in inglese; – fine: accorrere in aiuto; dare in prestito; ricevere in premio;

una festa in onore del vincitore;

 – causa: tormentarsi nel dubbio; – limitazione: commerciare in stoffe; specializzarsi in pediatria;essere bravo in matematica; è un campione nel salto; possiede una

 fortuna in beni immobili;

Seguita da un verbo all’infinito, forma una locuzione che havalore di gerundio:

 Nell’ascoltare gli altri c’è sempre da imparare. (=Ascoltando)

Forma locuzioni:

 – prepositive: in quanto a, in virtù di, in rapporto a, in fondo a,in cima a, in conseguenza di, in (nel) nome di;

 – avverbiali: in alto, in basso, in su, in giù, in avanti, indietro,infine;

 – congiuntive: nel momento in cui, nel caso che, in conside-razione del fatto che.

La preposizione ‘con’Indica addizione, partecipazione.

Regge i seguenti complementi:

Page 200: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 200/419

 200

 – compagnia, unione: è partito col padre; passeggiare col cane;viaggiammo con poche valigie;

 – relazione: ha litigato col fratello; si è sfogato con me;

combattere col nemico; – limitazione: con la salute per ora va meglio; – modo: voler bene con tutto il cuore; – qualità: stanza con bagno; – mezzo, strumento: il vino si fa con l’uva; scrivere con la

 penna; partire col treno; – tempo: non uscire con la pioggia; – causa: col caldo non si riesce a dormire; è da due giorni a

letto con la febbre.

Può avere valore concessivo o avversativo, assumendo il significatodi ‘nonostante’, ‘malgrado’:

Con tutti i guai che ha, riesce ancora a sorridere.Seguita da un verbo all’infinito, sostituisce il gerundio con

valore strumentale:Col leggere ci si istruisce. (= Leggendo)

La preposizione ‘su’

Indica vicinanza, approssimazione e posizione superiore.Regge i seguenti complementi: – stato in luogo: la lettera è sul tavolo; stare seduto sul divano;

 passeggiare sulla riva del mare; commettere errori su errori; Romadominò sul Mediterraneo; vegliare sui figli; credere sulla parola;

 – vicinanza: una casa sul mare; una finestra sul cortile; – materia: un disegno su tela; ricamare su seta; – moto a luogo:  salire su una montagna; la neve è caduta sulla

città; mettere l’ipoteca su un immobile;

 – argomento: un trattato sul pensiero medievale; – tempo: ci vedremo sul tardi; ritornarono sulla mezzanotte; – tempo continuato: star fuori di casa sulle due settimane; – tempo determinato: decisero sull’istante; erano sul punto di

 partire; – età: avrà sui sessant’anni; un ragazzo sulla quindicina; – peso, misura: è sui venti chili; – stima, prezzo: vale sui venti euro; – modo: un vestito su misura; spedizione su richiesta; lavorare

 su ordinazione.

Page 201: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 201/419

  201

La preposizione ‘per’Regge i seguenti complementi: – luogo: il treno passerà per Bologna; il ladro è entrato per la

 finestra; una retta passante per un punto; un pensiero le passava per la mente; guardare per il buco della serratura; passeggiare per il 

 giardino; vagabondare per la città; avere dolori per tutto il corpo; partire per Parigi;

 – stato in luogo: incontrare qualcuno per strada; – tempo continuato: lavorare (per) anni; nevicò (per) tutta la

notte; sarà di ritorno per le dieci; – mezzo: inviare per posta; comunicare per telefono; – causa: era stanco per la fatica; non ci si vedeva per la nebbia;

 gridava per il dolore; condannare per omicidio; arrestare per furto; – fine: libro per ragazzi; lotta per la sopravvivenza; prepararsi

 per un viaggio; andare per funghi; – vantaggio / svantaggio:  farebbe qualsiasi cosa per i figli; un

clima nocivo per la salute; morire per la patria; votare per uncandidato;

 – limitazione: per diligenza è il migliore della classe; per questavolta sarai perdonato; per me, state sbagliando;

 – modo: chiamare per nome; tenere per mano; assumere per concorso; – prezzo, stima: ha comprato per pochissimo un bel mobile

antico; non lo farebbe per tutto l’oro del mondo; – pena: fu multato per 50 euro; – distributivo: disporsi per file; dividere per classi; uno per 

volta; giorno per giorno; un interesse del dieci per cento; moltiplicare5 per 2;

 – misura: la strada è in salita per diversi chilometri; il 

 grattacielo si innalza per più di 100 m.; – predicativo: avere per amico; prendere per moglie; dare per  scontato;

 – sostituzione: l’ho preso per suo fratello; te lo dirà lui per me; – origine, provenienza: parente per parte di madre.

Seguita da un verbo all’infinito, introduce le seguenti proposizioni: – finale: Gli hai scritto per ringraziarlo? – causale: Fu punito per aver risposto male.

 – consecutiva: E’ troppo vero per essere bello.

Page 202: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 202/419

 202

Forma locuzioni: –  avverbiali:  per il momento, per l’avvenire, per lungo, per 

largo, per certo, per l’appunto, per caso, per esempio, per poco;

 – congiuntive: per il fatto che, per ciò (perciò), per via che, per  poco (molto, bello, brutto) che sia.

Le preposizioni ‘tra’ e ‘fra’Le due forme si alternano senza alcuna distinzione di significato;

nell’uso scritto si preferisce l’una o l’altra per ragioni di eufonia:  fratutti, tra fratelli.

Indicano una posizione intermedia tra due elementi; per questosono spesso correlate alla congiunzione ‘e’.

Reggono i seguenti complementi: – luogo: la nostra casa è tra il parco e la piazza; essere fral’incudine e il martello;

 – spazio circoscritto: tenere un oggetto fra le mani; gli uccellicantano fra i rami; sparì tra la folla; conserva la fotografia tra i suoiricordi più cari;

 – modo: passa i pomeriggi fra la lettura e il riposo; – causa: fra tanti impegni, non ha più un attimo di tempo; – moto per luogo: passò fra due ali di folla;

 – tempo: ci vedremo fra due ore; tornerà fra una settimana; sarà qui tra le cinque e le sei; parlare tra il sonno;

 – distanza:  saremo a Milano fra 20 km.; tra cento metriincontreremo una piazza;

 – quantità: guadagna fra i mille e i duemila euro al mese; – partitivo: tra noi e voi c’è un abisso; chi tra noi andrà con

lui?; – distributivo: l’eredità sarà spartita fra molti; – compagnia: passa tutti i pomeriggi tra i suoi amici.

Esercizi

1. Nelle seguenti frasi inserisci le preposizioni semplici oarticolate:

 Non ho ricavato molto _____ vendita _____ mia macchina.Dovrai svegliarti presto ________ arrivare __________ tempo _____ appuntamento. Sono stufo _____ essere preso in giro _____ te. Vieni _____ otto _____ spiaggia _____ me? _____ tutta quella gente non

Page 203: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 203/419

  203

sono riuscito _____ vederti. Ho riposto quel prezioso anello _____ uncassetto _____ mio comodino. Uscirò tra poco _____ andare _____ ufficio.

2. Scrivi le preposizioni giuste nelle seguenti coppie di parole:roba ... matti; sedia ... dondolo; cane ... guardia; villa ... piscina;

 ballo ... maschera; racchetta ... tennis; cassa ... risonanza; marcia ...Roma; banco ... prova; pianta ... appartamento; casa ... giardino;vestito ... misura; albergo ... parcheggio; ombrello ... sole; biglietto ...visita.

3. Completa le frasi che seguono con le preposizioni studiate inmodo da collegare le subordinate alle proposizioni reggenti:

Mi dai il permesso ... venirti ... trovare questo pomeriggio?Bisogna installare più depuratori ... ridurre l’inquinamento delleacque. Cominciò ... battermi il cuore e le domandai ... ritornare subito.Ti prometto ... aiutarti ... raggiungere il tuo scopo. So bene ... aver fatto un grave errore ... crederti. Ci veniva ... ridere senza avernevoglia.

4. Sostituisci le locuzioni preposizionali con preposizioni disignificato corrispondente:Abbiamo raccolto delle offerte a favore dei popoli dell’Africa. A

causa del temporale molte macchine sono state danneggiate. Molticubani abbandonano l’isola allo scopo di sfuggire alla miseria delregime castrista. Verrò insieme con voi in montagna. La proposta fuapprovata da parte di tutti i presenti. In quanto a furbizia supera tutti.Grazie al nostro intervento la cosa si è risolta favorevolmente per lui.

5. Traduci in romeno:«Era veramente strano. Nella padella c’era l’olio e c’era la

conserva, ma nessuna fusione era avvenuta. L’olio serbava un belcolore naturale, come se con la conserva non avesse avuto il minimocontatto; e la conserva s’era raccolta disperatamente in se stessa,aveva formato una specie d’isoletta, che s’indovinava dura ecompatta...

 – Tu – dissi allora con amaro sarcasmo ad Adalberto – chiami

questo fenomeno una salsa?

Page 204: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 204/419

 204

 – Sarebbe una salsa – disse con ira – se tu non ci avessi messomano. So io quel che hai fatto?

Saremmo venuti alle mani, se uno sguardo dato alla cucina, in

cui già pareva si fosse svolta una battaglia, non ci avesse trattenuti.Mangiammo un chilo di pane raffermo e ci bevemmo sopra un paio dilitri d’acqua.»

Giuseppe Marotta, Tutte a me, Edit. Ceschina

LA CONGIUNZIONE

E’ una parola invariabile che serve a collegare due o più parole:E’ un amico di Carla e di Luisa.o due o più frasi:

Sono tranquilla perché ho fatto il mio dovere.

Forme Dal punto di vista della forma, possiamo distinguere tra:1. congiunzioni semplici, formate da una sola parola: e, o, ma,

né, se, che, come, anche, quando, quindi;

2. congiunzioni composte, formate da due o più parole unite:affinché, neanche, oppure, poiché, purché, sebbene;3. locuzioni congiuntive, formate da più parole scritte

separatamente: anche se, con tutto ciò, di modo che, dal momento che, per il fatto che, per la qual cosa, visto che.

Dal momento che sei in collera, me ne vado.

FunzioneDal punto di vista della funzione, possiamo distinguere tra:

1. congiunzioni coordinative, o coordinanti, collegano due parole o due frasi mettendole sullo stesso piano:Rita e Franca sono amiche.Mi sono messo a correre ma il treno era già partito.

2. congiunzioni subordinative, o subordinanti, collegano duefrasi non mettendole sullo stesso piano, ma facendo dipendere unadall’altra:

Lo faccio perché ci credo.La frase ‘perché ci credo’, introdotta da ‘perché’, dipende dalla

frase ‘lo faccio’.

Page 205: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 205/419

  205

1. Congiunzioni coordinative

tipo  collegamento  forma  esempi 

copulative aggiungonoqualcosa

e, anche, pure, Non hai un la-voro, per di piùnon

e copulative a ciò che si èdetto;

inoltre, neanche, lo cerchi, e tilamenti?

aggiuntive collegano due parole o due frasi

né, neppure 

disgiuntive collegano due parole o due

frasi: unaesclude l’altra

o, oppure Andiamo al mareo vuoi fare

qualcos’altro?

avversative collegano duefrasi: unacontrasta in tuttoo in parte conl’altra

ma, però,

tuttavia, pure,

eppure, peraltro,

 sennonché,

Prendi quelloche preferisci,ma lasciaqualcosa per glialtri.

conclusive introducono una

conclusionelogica 

dunque, quindi,

 pertanto, perciò,allora, ebbene,

 per la qual cosa 

Pioveva, perciò 

sono rimasto incasa.

esplicative spiegano ciò chesi è detto prima

cioè, vale a dire,

ossia, in altre

 parole, in altri

termini 

Parleremo diecologia, cioè della scienza chestudia gli esseriviventi el’ambiente.

correlative usate in coppia,mettono incorrispondenzadue parole o duefrasi

e ... e, o ... o, né... né, sia ... sia,

non solo ... ma

anche 

Ugo non mangiané carne né

formaggio

Page 206: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 206/419

 206

2. Congiunzioni subordinative 

tipo  collegamento  forma  esempi 

dichiarative introduconofrasioggettive,soggettive,dichiarative

che, come Confessò che aveva persotutto.Confessò come avesse persotutto.

interrogative frasiinterrogativeindirette

 se, come, quando, perché, quanto 

Chiedigli se hafinito.

causali frasi causali  perché, poiché, giacché, siccome,

come che, dato che, per il fatto che,dal momento che,considerato che 

 Non vengo perché ho dafare.

finali frasi finali  perché, affinché, che,in modo che,allo scopo di,al fine di, pur di 

Lo dico perché tu mi capisca.

consecutive frasiconsecutive

così/tanto/talmente/ a tal punto/in modotale...che, sicché,cosicché 

Parla così  piano che nessuno locapisce.

condizionali frasiipotetiche

 se, qualora, quando, purché, ammesso che, nell’ipotesi che, a condizione che, nell’eventualità che

Se me loavessi chiestolo avrei fatto.

concessive frasiconcessive

benché, sebbene,quantunque,malgrado (che),anche se, nonostante, per quanto

Andrò alavorare anche se sto male.

temporali frasitemporali

quando, come,  prima che, dopo che,mentre, finché,ogni volta che, fino a

che 

Quando arrivònon trovònessuno.

Page 207: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 207/419

  207

comparative frasicomparativeo un paragone

(così/tanto)...come, (tanto)...quanto, (più/meno/meglio)...che

Sei tanto bravaquanto distratta.Costava meno

di quanto pensassi.modali frasi modali come, secondo che, nel 

modo che, come se,quasi che,

Prepara illavoro come tiho detto.

esclusive frasiesclusive

 senza che Se ne è andato senza che ce neaccorgessimo.

eccettuative frasieccettuative  

 salvo che, a meno che (non), eccetto che,

tranne che, fuorché,

 Non verrò, ameno che non

mi invitino.limitative frasi

limitative per quanto, quanto a, per quello che, secondo che/quanto

 Per quanto neso, sono amici.

Esercizi

1. Nelle seguenti frasi inserisci le congiunzioni coordinativeopportune:

Andrò a teatro ... resterò in casa a vedere un giallo.Quest’articolo è difficile ... interessante. Ti piacciono più i film distoria ... di fantascienza? Ci incontreremo tra cinque mesi ... alla finedi giugno. Ha sbagliato ... sta pagandone le conseguenze. E’ una persona ... ricca ... generosa. Il tempo minaccia pioggia ... porteròl’ombrello. I miei genitori festeggiano quest’anno le nozze d’argento... venticinque anni di matrimonio. Questa ragazza riesce bene ... nellostudio ... nelle attività pratiche. Mi avevi detto che saresti venuto

 presto ... non oggi.2. Completa le seguenti frasi con una congiunzione subordinativa

del tipo indicato tra parentesi:Avevamo tanta fame __________ (consecutiva) divorammo

ogni cosa. Era più gentile __________ (comparativa) pensassi. Michiedo continuamente __________ (interrogativa indiretta) ho agitocosì. Ha un buon aspetto __________ (concessiva) sia stato malato per lungo tempo. Ritengo __________ (dichiarativa) non hai agito in

modo corretto. Stavamo per uscire __________ (temporale) squillò il

Page 208: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 208/419

 208

telefono. Ti ho esposto i fatti __________ (consecutiva) tu possagiudicare bene.

3. Traduci in romeno:«E allora cominciai a sentir l’orrore di questa città spettrale,

disertata dagli uomini, deserta in mezzo al deserto. Sotto la luna, inquel dedalo di strade e di piazze abitate soltanto dal vento, mi sentiispaventosamente solo, infinitamente straniero, irrevocabilmentelontano dalla mia gente, quasi fuor del tempo e della vita. Fui scossoda brividi, forse di stanchezza e di fame, forse di paura...

 Nessuno, in tutta la Mongolia, ha voluto dirmi il nome della città

disabitata. Ma spesso, a Tokio, a San Francisco, a Berlino, la rivedocome un sogno terrificante dal quale, pure, non ci si vorrebbesvegliare. E sento una gran nostalgia, un gran desiderio di rivederla.»

Giovanni Papini, Gog , Edit. Vallecchi

4. Traduci in italiano: Nu ar fi drept să ceri ca tânărul autor să gândească ca noi, nu i se

 poate cere să devină un ilustru autor de analize economice, dacă el, în

schimb, a vrut să scrie o simplă povestire în care imaginează însă fapteşi personaje cu ochii unui adevărat artist.Este necesar ca, după exemplul lor, să acţioneze şi alte oraşe, ca

alte comitete de părinţi să rezolve problema, să apar ă noi grupuri decetăţeni hotărâţi să lupte, astfel încât şcoala şi universitatea să apar ţină cu adevărat elevilor, studenţilor, profesorilor.

Problema era că celebrul actor niciodată nu avusese prieteni, dar şi-a dat seama atunci, din felul în care ceilalţi bătrâni îl întrebau dacă ise părea drept să alunge câinele, chiar dacă se ştie foarte bine că este

cel mai bun prieten al omului.Când, în sfâr şit, fu pe punctul de a lua o hotărâre importantă 

 pentru cariera sa, intr ă fratele său care îi spuse deschis: – E inutil,dragul meu, să te iluzionezi că vremurile acelea s-ar putea întoarce, cea fost a fost, o ştii mai bine decât mine!

Capcana era gata, era ora nouă seara, toţi vânătorii r ămăseser ă lalocurile lor, de altfel foarte neliniştiţi, trebuia doar să aştepte ca cinevasă cadă înăuntru, un tigru sau un leopard flămând, în timp ce alerga să 

ucidă o zebr ă speriată.

Page 209: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 209/419

  209

 L’INTERIEZIONE

E’ una parola invariabile che ha il valore e il significato diun’intera frase esclamativa.

FunzioniL’interiezione si usa per esprimere: – un sentimento, per esempio la meraviglia: Oh, che splendore! – una sensazione, per esempio il disgusto:  Puah, questo

formaggio puzza! – un rimprovero: Vergogna!

 – un ordine: Via! Andatevene! – un saluto: Ciao, Gianni!

Data la natura di parola che esprime sentimenti e sensazioni,l’interiezione è tipica della lingua parlata o della lingua scritta, solo seriproduce quella parlata; essa è pronunciata con un tono enfatico, chenella scrittura è rappresentato:

 – dal punto esclamativo, per indicare meraviglia, incertezza: oh!,mah!

 – dal punto interrogativo, per indicare sorpresa, incredulità: eh?,davvero?

Il punto esclamativo può anche non seguire immediatamentel’interiezione, ma chiudere l’intero discorso, e in questo caso subitodopo l’interiezione si mette una virgola:

Uffa, quanto sei noiosa!

FormeDal punto di vista della forma, possiamo distinguere tra:1. interiezioni primarie, o proprie, hanno solo valore di

interiezione: ah, ahi, alt, bah, beh, boh, eh, ehi, ehm, ih, mah, marsch,o, oh, ohi, oi, ps, pst, psst, puah, sciò, st, sst, to’, uff, uffa, uh, uhm;

2. interiezioni secondarie, o improprie, nomi, aggettivi, verbio avverbi usati anche come interiezioni; sono una categoria aperta, le parole utilizzabili come interiezioni possono aumentare o diminuire.Molte interiezioni secondarie sono:

 – nomi di animali: cane, porco, maiale, verme, pecora, vipera,

oca, gallina, vacca, asino, somaro, troia, bestia, animale;

Page 210: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 210/419

 210

 – nomi, aggettivi, verbi, avverbi usati:a)  per agire sull’interlocutore:  zitto, voce, fuori, dentro, basta,

coraggio, animo, su, suvvia, andiamo, pietà, perdono, scusa, scusi,

bene, bravo, giusto, esatto, male, vergogna, sciocco, maledetti,accidenti, accipicchia;

 b) per avviare, mantenere o chiudere il contatto con l’interlocutore: pronto, sì, senti, senta, scusa, scusi, per favore, grazie;

c) per dare coerenza al testo:  senti, senta, vedi, guarda, ecco,insomma, già, no?

Le parole riportate ai punti b e c sono dette anche segnalidiscorsivi, cioè parole che hanno perduto il loro valore grammaticale

originario, per esempio  senta!, scusi!, guarda!, e si sono trasformatein elementi che strutturano il discorso, collegano segmenti di testo,sottolineano il carattere interattivo della conversazione.

Rientrano nel gruppo delle interiezioni secondarie: – gli insulti: cretino, idiota, imbecille, scemo, stronzo, stupido; – i saluti:

 – ‘buongiorno’ / ‘buonasera’ si usano sia all’inizio sia allafine di un incontro;

 – ‘ciao’ apre e chiude un incontro con una persona a cui si

dà del ‘tu’; – ‘salve’ può sostituire sia ‘ciao’ sia ‘buongiorno’ / ‘buonasera’

e si adopera quando si è incerti se rivolgersi all’interlocutore conil ‘tu’ o con il ‘lei’;

 – ‘arrivederci’ si usa alla fine di un incontro; – ‘buonanotte’ si usa prima di congedarsi nella tarda serata

o prima di andare a letto.3. locuzioni interiettive: – possono esprimere minaccia: guai a te! – aprono un’esortazione o un ordine:  per amor di Dio!, santo

cielo!, per carità! – si usano per rifiutare o allontanare qualcuno o qualcosa: Dio ce

ne scampi e liberi!, al diavolo!

Page 211: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 211/419

  211

Page 212: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 212/419

 212

 

BIBLIOGRAFIA 

Geta Popescu, Gramatica limbii italiene, Corint, 2005.Maurizio Dardano, Pietro Trifone, Grammatica italiana con nozioni di

linguistica, Zanichelli, Bologna, 1995.Luca Serianni, Grammatica italiana – Italiano comune e lingua letteraria,

UTET, Torino, 2006.Carlo Iandolo,  Italiano giovane – Grammatica italiana, Fratelli Ferraro

Editori, Napoli, 1992.Alfredo Ghiselli, Carlo Casalgrande,  Lingua e parola, Sansoni, Firenze,

1986.Adriana Lăzărescu, George Lăzărescu, Gramatica limbii italiene, Niculescu,

1997.Mihaela Cârstea-Romaşcanu, Gramatica practică a limbii italiene, Editura

Ştiinţifică şi Enciclopedică, 1980.Valentina Negriţescu, Davide Arrigoni,  Exerci ţ ii de gramatică italiană,Gramar, 2004.

Page 213: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 213/419

Page 214: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 214/419

Page 215: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 215/419

 8

Page 216: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 216/419

  9

 

I.  FONETICA 

La fonetica analizza e classifica i suoni del linguaggio o foni nelloro aspetto fisico. La fonologia o fonematica studia invece l’organiz-zazione e la funzione dei foni nella struttura di una determinata lingua.Essa studia i suoni distintivi di una lingua, detti fonemi, quei suoni al

cui cambiamento corrisponde un cambiamento di significato:  cero, mero,  nero,  pero, vero ecc. I fonemi, le più piccole unità distintivedella lingua, vengono rappresentati nella scrittura per mezzo di segnigrafici o grafemi, che sono le più piccole unità distintive della scrittura.In teoria ci dovrebbe essere una corrispondenza perfetta tra i segni delsistema ortografico e i suoni del sistema fonologico, tra grafemi e fonemi,in realtà non esiste un’assoluta corrispondenza tra suoni e segni.

L’alfabeto – l’insieme dei segni grafici, disposti in un ordine

 preciso, con i quali si indicano i fonemi di una determinata lingua.L’alfabeto italiano – ventuno grafemi, ciascuno con il proprionome, che possono scriversi con maiuscole o minuscole:

A, a H, h (acca) Q, q (cu, qu)B, b (bi) I, i R, r (erre)C, c (ci) L, l (elle) S, s (esse)D, d (di) M, m (emme) T, t (ti)E, e N, n (enne) U, u

F, f (effe) O, o V, v (vu, vi)G, g (gi) P, p (pi) Z, z (zeta)

+ cinque lettere straniere → ventisei lettere

J, j (i lungo)K, k (cappa)W, w (vu, vi doppio)X, x (ics)

Y, y (ipsilon, i greco)

Page 217: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 217/419

 10

Quanto al genere dei nomi delle lettere, l’uso è tuttora oscillante; possiamo tuttavia considerarle di genere femminile, soprattutto quandosi sottintende la parola ‘lettera’, ‘vocale’ o ‘consonante’, tutte e tre

femminili: si dice, per esempio, dalla a alla zeta = dal principio allafine; ( fig.) mettere i puntini sulle i = precisare, chiarire qualcosa.

Sistema fonematico italiano

Vocale – il suono prodotto con un’emissione d’aria che nonincontra occlusioni o restringimenti nel canale e nella cavità orale;essa può far sillaba da sola.

Consonante –  il suono articolato viene pronunciato col canale

orale chiuso o semichiuso; essa non può formare sillaba da sola.I. Vocali – i fonemi vocalici dell’italiano sono sette:

a – apertae – aperta: èrba

 – chiusa: mései – chiusao – aperta: pòco

 – chiusa: sólo

u – chiusaPossiamo raggruppare le vocali nel cosiddetto triangolo vocalico,

nel quale si distinguono: – tre vocali anteriori o palatali – una vocale centrale – tre vocali posteriori

e inoltre: – tre vocali aperte – quattro vocali chiuse 

i chiusa u chiusa anteriori e chiusa o chiusa posteriorio palatali e aperta o aperta o velari

a apertacentrale

Quando non sono accentate, le vocali ‘e’, ‘o’ hanno costantementeil suono chiuso; quando invece vi cade sopra l’accento, hanno ora ilsuono chiuso ora il suono aperto. La pronuncia aperta o chiusa di

queste vocali assume particolare importanza nei casi in cui costituisce

Page 218: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 218/419

  11

l’unico elemento distintivo tra parole di significato diverso, ma ugualinella scrittura, i cosiddetti omògrafi: 

è (aperta) é (chiusa)èsse = lettera dell’alfabeto ésse = pronome personalelègge = da ‘leggere’ légge = norma pèsca = frutto del pesco pésca = da ‘pescare’rè = nota musicale ré = monarca, sovranovènti = plurale di ‘vento’ vénti = numerale

ò (aperta) ó (chiusa)còlto = da ‘cogliere’ cólto = istruito, dottofòro = piazza fóro = buco

vòlto = da ‘volgere’ vólto = viso, faccia

 Non esistono regole per stabilire quando la ‘e’ e la ‘o’ tonichehanno suono aperto e quando, invece, hanno suono chiuso. Nei casidubbi è necessario ricorrere al dizionario.

Il dittongo – gruppo fonetico costituito da una vocale precedutada semiconsonante o seguita da semivocale nella medesima sillaba. Ildittongo può essere:

 – ascendente→  semiconsonante + vocale:ia: f iamma, piatto, piazza ua: guaio, lingua, quasiie: f ieno, ieri, piede ue: guerra, questo, sangueio: corridoio, gioco, pioggia ui: anguilla, guida, quindiciiu: aiuto, f iume, schiuma uo: cuore, f uori, liquore

 – discendente → vocale + semivocale:

ai: far ai  au: causa, laureato

ei: lei eu: neurologiaoi: poiui: altr ui, suicidio

I dittonghi mòbili – i dittonghi ‘uò’ e ‘iè’ perdono le semicon-sonanti ‘u’, ‘i’ quando l’accento si sposta su un’altra sillaba:

uò → o iè → e buòno → bontà cièlo → celèstemuòvere → moviménto piède → pedèstre

scuòla → scolàro Sièna → senése

Page 219: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 219/419

 12

Si conserva il dittongo mobile: – nelle parole composte: buongiorno, fuoribordo; – negli avverbi in -mente: ciecamente, nuovamente;

 – nei verbi ‘nuotare’, ‘vuotare’ per evitare ogni possibile ambiguitàcon i verbi ‘notare’, ‘votare’; – nei derivati: fieno→  fienile, fiero →  fierezza, piede →  piedistallo; – nei superlativi: buonissimo, nuovissimo.

Il trittongo – complesso di tre suoni vocalici in una sola sillaba: buoi, guai, miei, studiai.

Lo iàto – incontro di due vocali che fanno parte di sillabe distinte:

du-ello r i-unireide-a te-atro po-eta zo-ologi-a

II. Consonanti – in italiano sono quindici consonanti: – semplici – doppie – gruppi consonantici: – digrammi

 – trigrammi

grafema definizione fonetica esempio

 p  occlusiva bilabiale sorda palla 

 b  occlusiva bilabiale sonora orale bello 

m  occlusiva bilabiale sonora nasale mare 

t  occlusiva dentale sorda tela 

d  occlusiva dentale sonora orale donna 

n  occlusiva dentale sonora nasale nero 

gn  occlusiva palatale sonora nasale gnocchi c + a, o, uch + e, iq + ua, ue, ui, uo

occlusiva velare sordacasachiloquadro 

g + a, o, ugh + e, i occlusiva velare sonora

gattoghiro 

z  affricata alveolare sorda zio 

Page 220: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 220/419

Page 221: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 221/419

 14

 – distingue le voci del verbo ‘avere’, per influenza del verbolatino HABERE, dagli omòfoni (parole con suono uguale ma origine,significato, a volte anche grafia diverse):

1ª persona singolare ho  o  → io ho / bianco o nero

2ª persona singolare hai  ai  → tu hai / vado ai laghi

3ª persona singolare ha  a → egli ha / vado a Sinaia

3ª persona plurale hanno anno → essi hanno / anno accademico 

 – si trova: – nei digrammi ‘ch’, ‘gh’ → che, chino, ghetto, ghianda

 – nelle interiezioni ah!, ahi!, eh!

q

q + u + vocale → quadro, questo, qui, quotidianocq → acqua, tacqueqq → soqquadro: mettere a soqquadro = in gran disordine

s

‘s’ sorda: s + vocale →  sale,  seme,  sigaro; nei derivati e neicomposti: capo saldo, gira sole

s + c, f, p, q, t →  scala, tra sporto, squadra, pa st oconsonante + s → corsa, pensoss → ge sso, ro sso

‘s’ sonora: s + b, d, g, l, m, n, v, z →  sbarcatoio,  sd raiarsi, sg uardo, sl ancio, smarrito, snello, sr adicato, svenuto

‘s’ tra due vocali → me se, vi so

‘s’ impura = ‘s’ + consonante →  scolaro, st offa, str ada

z

‘z’ sorda: z + ia, ie, io → gra zie, spa zio

l + z → alz are, calz azz → pa zz o

‘z’ sonora: ‘z’ tra due vocali → a z oto, o z ono

zz → anali zz are

Page 222: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 222/419

  15

Le consonanti doppie – segnano differenza di senso: 

consonante semplice consonante doppia

ca pellicar oca saeconona penaro saser aset e

sono 

ca ppellicarr oca ssaeccononna pennaro ssaserr asett e

sonno 

Esempi:capelli neri, biondi / cappelli di stoffaun caro amico / un carro di legnacasa paterna / Cassa di risparmiofarsi l’eco di qualcuno / ecco il treno che arrivala nona sinfonia di Beethoven / nonna materna pena capitale / penna a sfera

offrire una rosa / bandiera rossalavorare da mattino a sera / fiore di serraavere sete / le sette meraviglie del mondoio sono (‘essere’) / parlare nel sonno

Il digramma – successione di due diversi grafemi per rappresentareun solo fonema:

ci + a, o, u → ciao, panciutogi + a, o, u → man gio, giùch + e, i → bar che, pochigh + e, i →  ghe pardo, ghiacciogl + i → in parole di origine greca o latina, si pronuncia come in

romeno: glicine, glicerina; anglicano, ganglio, geroglifico, negligenzagl + a, o, u → si pronuncia come in romeno:  glaciale, gloria,

deglutiregn + vocale → re gnare, de gne, ma gnifico, ba gno, o gnuno

si pronuncia come in romeno: Wagner, wagneriano

sc + a, o, u →  scafandro, scolaro, scudiero

Page 223: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 223/419

 16

sc + i →  sciroppo, sciaresc + e → scena, pesceIl trigramma – successione di tre grafemi indicanti un solo

fonema:sci → la sciare, sciogliere (la ‘i’ non si pronuncia)sce →  scena, pe scegli → fi glio, sce gliere

Le lettere straniere j (i lungo) – appare in:

 – nomi propri: – topònimi →  J esolo, J onio – antropònimi →  J acopo, O jetti

 – nomi stranieri →   jambon (fr.) jeans (ingl.) J unker (ted.)

k (cappa) appare in: – parole straniere → k aràte, k arting, k ayak , k oàla – sigle di origine greca →  kg, km, kl, kw; in forma

 piena è preferibile ricorrere alla grafia italianizzata: chilogrammo,chilòmetro, chilòlitro, chilowatt .

w (vu, vi doppio) – pronunciata come: – ‘u’ semiconsonantica → weekend, western, whisky – ‘v’ → W alter, W assermann, watt, wolframio

x (ics) appare in: – parole formate con i prefissi di origine greca  xeno-,

 xero-, xilo– →  xenofobia, xenòfobo, xerocopia, xilòfono; – toponimi →  X anto – antroponimi → Mar  x; nei suoi derivati: mar  xismo

 – forestierismi → te xano, mi xer y (ipsilon, i greco) →  yacht, yemenita, yoga, brand y, derb y.

La sillaba – un fonema o un gruppo di fonemi che si articolanoin modo distinto e autonomo, con una sola emissione di voce; puòessere formata da una vocale o da un dittongo, soli o accompagnati dauna o più consonanti. In italiano il centro di una sillaba è semprecostituito da una vocale.

Page 224: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 224/419

  17

Si può distinguere tra: – sillaba tonica – su cui cade l’accento

atona – senza accento tonico

 – sillaba aperta o libera – finisce in vocale: ca-sa;chiusa o implicata – finisce in consonante: car -ne.

Dal punto di vista del numero delle sillabe, in italiano le parolesi dividono in:

 – monosillabi: e, ma, giù, tuoi; – polisillabi: – bisillabi: bràc-cio, fór-ma, vì-a;

 – trisillabi: àn-ge-lo, con-tè-sto, far-fàl-la; – quadrisillabi: far-ma-cì-a, pa-pà-ve-ro,

re-pli-ca-re; – cinque, sei, sette o più sillabe: a-rit-me-ti-ca, pa-ra-go-na-bi-le.

Regole per la divisione dei vocaboli in sillabe

Si dividono: – una vocale iniziale di parola, seguita da una consonante

semplice: i-so-la, u-t i-le; – le vocali in iato: pa-u-ra, sci-a-re; – una consonante semplice seguita da vocale: ma-re, vo-la-re; – le consonanti doppie e il gruppo ‘cq’ si dividono a metà: con-

ne s-sió-ne; stel-l a; ac-qua, nac-que; – nel caso di due o tre consonanti diverse tra loro: 

1. se si tratta di un gruppo di consonanti in principio di parola,il gruppo non si divide e fa sillaba con la vocale che segue:

 stra-da;  spro-fon-da-re; bra-vo; dram-ma;  gran-de; tre-no; inquesto gruppo va considerata anche la ‘s impura’, che si

unisce sempre alla consonante o alle consonanti che seguono:o- spi-te; a- stro;

2. se invece il gruppo di consonanti non si trova in principio di parola, allora questo si divide: la prima consonante del gruppova con la vocale precedente, l’altra o le altre con la vocaledella sillaba che segue: ar-ma; par-co; tec-ni-ca; en-tr a-re;

 – le parole composte si dividono tra prefisso e base: sub-nor -ma-le.

 Non si dividono:

 – i dittonghi e i trittonghi: pio-ve; guai;

Page 225: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 225/419

 18

 – i digrammi e i trigrammi: bar-che; ghiac-cio; re- gna-re;  scim-mia; sce-na; mo- glie; sba- glia-re;

 – i gruppi consonantici costituiti da ‘b’, ‘c’, ‘d’, ‘f’, ‘g’, ‘p’, ‘t’,

‘v’ + ‘l’, ‘r’ → ca-bl o- gr am-ma. – nel caso in cui si giunga in fin di riga con un apostrofo, è

consigliabile mantenere l’integrità della sillaba che comprendel’apostrofo: del- / l’a-mi-ca; quel- / l’uo-mo; nel- / l’i-so-la;

 – nel caso in cui si debba dividere in fin di riga una parolacomposta contenente un trattino, è opportuno segnare il trattino duevolte, uno in fin di riga, l’altro all’inizio della riga seguente: guerrarusso- / -giapponese.

L’accento  – rafforzamento della voce nella pronuncia di unasillaba, in particolare di una vocale in essa contenuta. La sillaba e lavocale accentate si chiamano toniche; le altre sillabe e le altre vocalisi chiamano atone.

Si distinguono: – accento intensivo o dinamico, proprio dell’italiano, del francese,

del tedesco, che consiste in un aumento dell’intensità della voce; – accento musicale o cromatico, nel cinese, che consiste in un

aumento dell’altezza della voce; – accento fisso, quando in una lingua cade in tutte le parole su

una data sillaba (in francese, sempre sull’ultima); – accento libero, quando in una lingua può cadere su tutte le

sillabe, come in italiano. – accento tonico, proprio di ogni parola; – accento grafico, usato solo in certi casi nella scrittura in

corrispondenza dell’accento tonico.

Quindi tutte le parole hanno un accento tonico, ma solo alcunehanno anche l’accento grafico.

In italiano l’accento cade normalmente: – sull’ultima sillaba → parola tronca o ossitona: città; per ché; – sulla penultima sillaba → parola piana o parossitona: cànto;

 pas sàre; – sulla terzultima sillaba → parola sdrucciola o proparossitona:

tàvolo; ùmile; rìdere;

Page 226: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 226/419

  19

 – e raramente sulla quartultima sillaba → parola bisdrucciola:à bitano; de sìderano.

o sulla quintultima, in alcune forme verbali composte

con pronomi enclitici → parola trisdrucciola: rècitamelo.Come segno grafico, l’accento si usa in italiano per indicare lavocale tonica:

 – accento grave [`], si segna su: – ‘e’, ‘o’ aperte; – ‘a’, ‘i’, ‘u’;

 – accento acuto [´], si segna su ‘e’, ‘o’ chiuse.

 Nell’ortografia italiana l’accento è obbligatorio: – sui polisillabi tronchi: carità, università, desiderò, partirà;

 – sui monosillabi: già, più, può; – su alcuni monosillabi, per distinguerli da parole uguali nella pronuncia (gli omofoni) o nella scrittura (gli omografi), di significatodiverso:

dà daUgo mi dà un libro. santa Caterina da Siena; contare da

uno a dieci; comportarsi da amico;Ti aspetto da un’ora.

è e

Ugo è studente. buono e bello; io e voi;Salutò e uscì.là la

quel ragazzo là; la casa; La prego, Signore;Vai là! La vidi ieri a teatro.

lì lilì dentro; quel volume lì; Li ho incontrati ieri in montagna.Mettilo lì!

né ne

 Non ti aiutiamo né io né lui. Appena lo conobbe ne divenne amico.Dammi una caramella, io non ne ho più.

sé seessere pieno di sé;La cosa in sé ha poco valore.

Tu, se ben ricordo, sostenevi ilcontrario.Se vincessi alla lotteria!

sì sidire di sì si dice;

Carla si veste con gusto.

Page 227: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 227/419

 20

tè teuna bustina di tè; tè collimone; servizio da tè

Tuo fratello verrà con te.Te lo dico io.

Quando il pronome ‘sé’ è seguito da ‘stesso’ o ‘medesimo’,l’accento grafico è facoltativo. Quando l’accento cade all’interno di parola, l’accento grafico non si mette. Tuttavia ci sono dei casi in cuiuna parola può avere due significati diversi a seconda di dove cadel’accento; si tratta di alcuni omografi, termini che non si distinguono per come vengono scritti ma per come vengono pronunciati:

àncora di salvezza ancóra: non è ~ arrivatobàlia: far da ~ a qualcuno balìa = potere: in ~ della sortecómpito in classe compìto = cortese: una persona ~anòcciolo dell’oliva nocciòlo (albero)

 pèsca (fruto del pesco)  pésca: andare a ~; ~ del tonno prìncipi: i ~ di casa Savoia  princìpi: i ~ della logica sùbito: vieni qui ~  subìto: un danno ~ = r ìcevuto

L’apòstrofo – segno [‘] che indica:

 – l’elisione di una vocale: l’anima, quest’uomo, sant’Agostino; – il troncamento di una sillaba: po’ = poco → Ugo vuole un po’d’acqua.

 – la soppressione del millesimo e del centesimo nelle date: il ‘500.

L’elisione – soppressione della vocale finale atona di una paroladinanzi alla vocale iniziale della parola seguente. Nella grafia, adifferenza del troncamento, si segna con l’apostrofo: l’arte, anch’io,

 senz’altro.Si elidono: – articoli → l’uomo, l’amica, un’amica;

 – preposizioni articolate: nell’età; – aggettivi: ‘bello’, ‘buono’, ‘grande’, ‘questo’, ‘quello’,

‘santo’ → bell’orologio, bell’architettura; buon’amica;  grand’opera;quest’anno, quest’aria; quell’uomo, quell’aula; sant’Andrea, sant’Agnese;

 – ‘come’, ‘ci’ davanti al verbo ‘essere’: com’è andata?,

c’è, c’erano; – alcune espressioni idiomatiche: a quattr’occhi,

tutt’altro, senz’altro, nient’altro, mezz’ora;

Page 228: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 228/419

  21

– alcune preposizioni: ‘di’ → d’accordo, d’oro, una

domenica d’autunno;‘da’ → d’altra parte,

d’altronde, d’ora in poi.Il troncamento o l’apòcope – caduta di uno o più suoni in fine

di parola.Può essere: – vocalico: mal (e) di mare, a fior d’acqua, essere in fin di vita; – sillabico: fra(te) Cristoforo, quel (lo) signore.Talvolta si segna con l’apostrofo: – po’ = poco → Sono un po’ stanco stasera.

 – ca’ = casa → Ca’ Foscari (palazzo veneziano); – mo’ = modo → a mo’ di = in funzione di; – da’, di’, fa’, sta’, va’, forme dell’imperativo dei verbi ‘dare’,

‘dire’, ‘fare’, ‘stare’, ‘andare’:

Di’ a Maria di tornare subito!

Si troncano:

 – articoli: ‘uno’ → un albero; e i composti: ‘alcuno’, ‘nessuno’,‘ciascuno’ → nessun operaio, ciascun abito;

 – aggettivi: ‘buono’ → buon affare, buon prodotto;‘bello’, ‘frate’, ‘grande’, ‘quello’, ‘santo’ →  bel  giovane;  fra 

Cristoforo;  gran giocatore,  gran bellezza; quel  libro;  san Giovanni, san Iacopo;

‘suora’ →  suor Ana; suor Maria;‘tale’, ‘quale’ → un tal individuo; qual è.

Esercizi

1. Con l’aiuto del dizionario, completa le parole con:vocali: c_sa, d_re, fars_, lett_ra, m_gma, p_ne, r_sa, s_le, tass_, z_na;dittonghi: bugg__rdo, camp__ne, glor__so, graz__, ins__me,

trinom__, ug__le, ultras__no, umil__re, valig__;consonanti doppie: a__u__o, bo__e__ino, gia__a, i__ediato, le__enda,

ma__o, profe__ore, tu__el, ve__hio, vi__ima;

digrammi: bolo__ese, campa__a, __iamare, co__ome, __iacciaio,

Page 229: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 229/419

 22

lava__a, ma__etico, ri__iedere, spu__a, un__ia;trigrammi: cana___a, conchi___a, consi___o, fami___a, ___icco,

sce___ere, ___are, ___entifico, sba___o, ugua___anza.

2. Completa le seguenti parole con la lettera adeguata. Attenzione,c’è più di una possibilità!

mese me...elame la...eneve ne...erane ...anevede ...ederive ...ivemeno ...enovena ve...a

 sere ...eretara ...ara

3. Ora inserisci le parole in corsivo dell’esercizio precedenteinvertendo l’ordine delle sillabe:

I ________ amici si riconoscono al momento del bisogno. Hai pagatola ________ del mutuo? E’ una persona che non ha sangue nelle ________. Mia nonna, quando legge i giornali, s’interessa solo dellacronaca ________. Marco ha una faccia tonda come una ________.Prima di prendere una decisione si ________ tener conto di tutte ledifficoltà da affrontare. Ti prego di chiamare le cose col loro ________. Si ________ conto di avere torto, quindi preferì tacere. Sevuoi andare in Sardegna, devi prendere la ________.

4. Inserisci le seguenti parole a, ha, ah, ai, hai, anno, hanno, o,

ho al posto dei puntini: – Mamma, mi sono ferito _____ una mano! – Fammi vedere, ma come _____ fatto? – _____, mi fai male! – Da domani non andrai più _____ giocare in cortile, ne _____ fin

sopra i capelli.

Page 230: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 230/419

  23

 – Sono stati i miei amici, mi ________ spinto e sono caduto. – Non c’è un giorno che vada bene, _____ torni ferito _____ con ivestiti rotti, per fortuna che il prossimo _____ andrai _____ scuola! – _____, sai che bello! – Bello _____ brutto, ci andrai! – Ma io non voglio, il nonno non _____ mai studiato. – Non dire sciocchezze, ci tieni così tanto _____ tuoi giornalini! Vuoicontinuare _____ guardare le figure e _____ immaginare quello chec’è scritto sopra? – Uffa!

5. Dividi in sillabe:attaccapanni, attraversare, bellissimo, compagno, demoralizzazione,equilibrista, famiglia, ghigliottina, inutilità, liquidità, medicazione,mediocrità, neurologico, ostacolare, professoressa, ruscello, sfruttatore,tranquillamente, videosegnale, zairiano.

6. Metti l’accento, se è necessario:

Perche non ti piace il te al limone? La nostra aula e la? Si, ti ho dettodi si. Di solito Carla va in campagna la domenica: la trova la pace cheinvano cerca qui in citta. Questa rivista non mi piace piu perche etroppo femminista. Il fatto e che l’Umanesimo, pur non rinnegando lagrande opzione cristiana della civilta, non e piu disposto a puntaresulla caducita dell’uomo.

7. Metti l’apostrofo, se è necessario:

Bevo un po di latte perché ho mal di gola. Andrea, lo amico di Eva, èvenuto a cercarla ieri sera. Santo Antonio è il protettore di Padova. Sei proprio un bello furbo e un bello imbroglione. Abbiamo una vita e unaanima sola. Di autunno cadono le foglie. Nessuna altra donna loavrebbe fatto.

Page 231: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 231/419

 24

 

II.  MORFOLOGIA 

La morfologia classifica tutte le parole di una lingua, ne studiala forma e i cambiamenti che queste possono subire.

Le parti del discorso – le categorie nelle quali si dividono, ingrammatica, le parole di una lingua secondo la loro forma e funzione.Le parti del discorso sono:

 – variabili: – articolo – nome – aggettivo – pronome – verbo

 – invariabili: – avverbio – preposizione – congiunzione – interiezione

 Nelle parole si riconosce: – la radice o morfema lessicale, una parte immutabile: → ragazz-

 grand- studi-

 – la desinenza o morfema grammaticale, una parte terminale,soggetta a variazioni: → -o, -a, -i, -e-e, -i-are, -erò

L’ARTICOLO

E’ una parte variabile del discorso che precede il nome a cui siriferisce e concorda con esso in genere e numero:

Un caffè con lo zucchero in una tazzina.

Page 232: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 232/419

Page 233: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 233/419

 26

In alcuni casi lo stretto legame tra articolo e sostantivo vienespezzato mediante l’inserimento di:

 – un aggettivo: il nuovo edificio;

 – un participio passato: il suddetto autore; – un avverbio: l’allora capo del governo.

L’opposizione tra «determinato» e «indeterminato» avviene inmodo diverso al singolare e al plurale:

 – al  singolare l’articolo ha forme specifiche per indicare sia ladeterminatezza sia l’indeterminatezza: il ragazzo / un ragazzo; la finestra /una finestra;

 – al  plurale l’articolo ha forme specifiche solo per indicare ladeterminatezza, mentre l’indeterminatezza è indicata dall’assenzadell’articolo o dall’articolo partitivo ‘dei’, ‘degli’, ‘delle’: i ragazzi / _ ragazzi (dei ragazzi); le finestre / _ finestre (delle finestre).

Davanti a nomi che hanno una stessa forma per il maschile e ilfemminile o per il singolare e il plurale, l’articolo ne specifica ilgenere e il numero: il / la nipote; la / le specie.

L’articolo determinativo

Indica una cosa ben definita, che si presuppone già nota.L’articolo determinativo è impiegato per indicare:

 – una classe, un tipo, una specie: L’uomo è dotato di ragione.(= ogni uomo)

 – l’astratto: La pazienza è una gran virtù. – parti del corpo: Mi fa male la testa. – oggetti: Non trovo più le scarpe. – cose uniche in natura: il sole, la luna, la terra;

 – nomi di materia: il grano, l’argento. 

L’articolo indeterminativo

Indica una cosa generica, indefinita, non ancora nota; la suafunzione è quella di introdurre nel discorso un nome di cui non si era parlato in precedenza. Nel linguaggio parlato si usa per esprimere:

 – ammirazione: Ho conosciuto una ragazza! – senso superlativo: Ho avuto una paura!

 – approssimazione: Dista un tre chilometri. 

Page 234: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 234/419

  27

Scelta delle forme dell’articolo

Per quel che riguarda l’articolo maschile:

 – le forme ‘il’, ‘i’ / ‘un’ si usano davanti a una parola iniziante per consonante semplice o per gruppi di due o più consonanti → il  f iore, il r agazzo, il cane, il wafer; il pr estito, il tr eno, il gr ande

specchio;i fiori, i ragazzi, i cani, i wafer; i prestiti, i treni, i grandi specchi;un fiore, un ragazzo, un cane, un wafer; un prestito, un treno, un

grande specchio.Casi speciali: l’ / gli / un whisky; l’uso tende a preferire oggi le

forme il / i / uno whisky.

 – le forme ‘lo’, ‘gli’ / ‘uno’ si adoperano davanti a una parola iniziante per:

 – ‘s’ + consonante → lo  scandalo, lo spettacolo, lo st esso giorno;gli scandali, gli spettacoli, gli stessi giorni;uno scandalo, uno slavo, uno svizzero;

 – ‘sci’, ‘sce’ → lo sciame, gli sciami, gli scialli; uno scemo; – ‘gn’ → lo gnocco, gli gnocchi, uno gnomo; – ‘z’, ‘x’ → lo zero, lo zolfo, lo zucchero, gli zii, uno zaino; lo

xilofono; – ‘pn’, ‘ps’ → lo pneumatico, gli pneumatici; lo psicologo, uno 

 pseudonimo; – ‘y’, ‘i’ + vocale → lo yogurt; lo iodio, gli iugoslavi, uno iato.

 – si ha ‘lo’ in alcune locuzioni avverbiali: per lo più, per lo meno. – le forme ′l’′, ‘gli’ / ‘un’ si usano davanti a una parola iniziante per vocale → 

l’albero, l’errore, l’incendio, l’ospite, l’utile libro, l’hambùrger,

l’handicap;gli alberi, gli errori, gli ospiti, gli utili libri, gli handicap;un albero, un errore, un ospite, un utile libro, un habitat, un hobby.

 – ‘gli’ si adopera con la parola ‘dei’, plurale di ‘dio’ → il dio, gli dei.

Per quel che riguarda l’articolo femminile: – le forme  ‘la’ / ‘una’ si usano davanti a una parola iniziante per consonante e per i + vocale → 

la classe, la donna, la studentessa, la zia, la bella amica, la hall,

la holding; la iena;

Page 235: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 235/419

 28

una classe, una donna, una studentessa, una zia, una bella amica,una hall; una iena.

 – le forme ′l’′ / ′un’′ si usano davanti a una parola iniziante per vocale→ l’amica, l’isola, l’oca, l’università, l’energica mano;un’amica, un’isola, un’oca, un’università, un’energica mano. – la forma ‘le’ si usa al plurale → le classi, le studentesse, le zie, le belle amiche, le hall, le iene;le isole, le oche, le università, le energiche mani.

L’articolo indeterminativo è privo di plurale. Al suo posto, per accompagnare un nome plurale, è possibile adoperare:

 – le forme dell’articolo partitivo ‘dei’, ‘degli’, ‘delle’:Ho sentito una strana voce. → Ho sentito delle strane voci.

 – gli aggettivi indefiniti ‘alcuni’, ‘alcune’ o ‘qualche’ (seguitodal singolare):

Ho sentito alcune strane voci.Ho ancora qualche dubbio.

 – oppure non adoperare niente:Ho sentito _ strane voci.Ho ancora _ dubbi.

L’articolo partitivo è rappresentato dalle preposizioni articolate‘del’, ‘dello’, ‘della’, ‘dei’, ‘degli’, ‘delle’, usate con il significato di‘una parte di’, ‘un po’ di’:

Compra del pane!Avete mangiato dello strudel.

L’articolo partitivo si usa soltanto con i «nomi massa», cioè conquei sostantivi che indicano una certa quantità di qualcosa:

E’ caduta della pioggia.

Prestami del denaro!Articolo partitivo + nomi astratti = espressioni del tipo ‘averedell’ingegno / del buon senso / del fegato’ ecc.

Al plurale l’articolo partitivo sostituisce l’inesistente pluraledell’articolo indeterminativo:

Ho visitato dei musei molto interessanti.Quando l’articolo partitivo è preceduto da una preposizione,

quindi inserito in un complemento indiretto, si preferisce dire:E’ venuto con amici. / invece di ...con *degli...

Ho scritto ad (alcuni) amici. / invece di ...a *degli...

Page 236: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 236/419

  29

 L’articolo determinativo con i nomi propri

Nomi propri di persona – con i nomi di battesimo l’articolo non va usato:

E’ arrivato Carlo.Ho sentito Lucia.

 – se i nomi hanno un determinante, l’articolo è obbligatorio:l’imperatore Traiano, Stefano il Grande, l’astuto Ulisse;

 – con i soprannomi di personaggi antichi e meno antichil’articolo è quasi sempre obbligatorio: (il) Poliziano, il Valentino, il Che, l’Alighieri, l’Ariosto, la Passionaria.

 – con i cognomi di uomini contemporanei l’articolo non si usa:

Ciampi, Prodi, Chirac; – si usa invece se i cognomi sono al plurale, cioè indicano tutti i

membri di una famiglia: i Medici, i Visconti, gli Sforza; – con i cognomi di donne contemporanee l’articolo è facoltativo:

(la) Clinton, (la) Bellucci; – con i cognomi di uomini e di donne illustri del passato

l’articolo è facoltativo: (il) Manzoni, (la) Serao; ma l’articolo non siadopera con i cognomi di personaggi che sentiamo vicini a noi perchéappartenenti alla nostra memoria storica: Colombo, Garibaldi,

Mazzini, Cavour, Verdi, Pirandello, Mussolini, Marconi, Gramsci; – l’articolo non si usa neanche con i cognomi di stranieri illustri:

Mozart, Beethoven, Voltaire, Shakespeare.

Nomi propri di luogo –  non richiedono l’articolo i nomi dei paesi, delle città, delle

isole considerate piccole: Orbetello; Roma, Parigi; Capri, Corfù, Ischia,Malta, Rodi;

ecc. città: L’Aquila, La Spezia, L’Aia, L’Avana, La Mecca, Il Cairo;

isole: L’Elba, il Giglio. – se i nomi di città hanno un determinante, l’articolo è obbligatorio:l’industriosa Milano, la Venezia dei dogi;

 – non richiedono l’articolo i nomi dei pianeti e delle stelle: Marte,Andromeda.

 – richiedono l’articolo i nomi delle regioni, degli stati, deicontinenti, delle isole considerate grandi: il Piemonte, la Lombardia;il Marocco, lo Yemen, la Spagna, l’Italia; l’Europa, l’Asia; il 

 Madagascar, la Groenlandia, i Caraibi, le Azzorre;

Page 237: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 237/419

 30

ecc. isole: Cipro, Creta, Sumatra; – i nomi dei mari, degli oceani, dei laghi, dei fiumi: il Mediterraneo,

lo Ionio, l’Adriatico; il Pacifico, l’Atlantico; il Trasimeno; il Po,

l’Arno, la Senna; – i nomi dei monti: il Vesuvio, lo Stromboli, l’Etna, i Balcani,

 gli Appennini, le Alpi.Questi nomi possono fare a meno dell’articolo quando sono usati

come: – complemento di specificazione: il re di Svezia, l’ambasciatore

di Gran Bretagna;ecc. il presidente degli Stati Uniti, il rappresentante della Romania.

 – complemento di luogo introdotto dalla preposizione ‘in’: andarein Australia, vivere in Toscana;

ecc. abitare nel Lazio, recarsi nel Veneto.Con tutte le altre preposizioni l’articolo si usa sempre: viaggiare

 per l’America, dirigersi verso la Cina, tornare dal Brasile.

Omissione dell’articolo determinativo

L’articolo non si usa in:

 – espressioni: abito da sera/ballo, scarpe da tennis, servizio da tè,vino da tavola;

 – espressioni predicative formate da verbo + nome: avere fame/sete, aver paura, cambiare casa/argomento, dare aiuto/ragione/importanza, prendere posto, sentire caldo/freddo;

 – espressioni formate da verbo + preposizione + nome: parlaredi sport, giocare a carte;

 – locuzioni avverbiali: in fondo;

 – complementi di luogo: andare a letto, tornare a casa, abitare inmontagna, recarsi in chiesa; – modi di dire e proverbi: chiudere bottega;

Can che abbaia non morde. – titoli di libri, capitoli, di opere d’arte e di articoli di giornale:

Fisica applicata, Canto V, “Natura morta”, “Moto contro treno: nessunferito”;

 – insegne: Entrata, Partenze, Ristorante;

 – con la preposizione ‘senza’: senza dubbio.

Page 238: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 238/419

  31

Infine, l’articolo non è compatibile con: – gli aggettivi dimostrativi: questo quaderno, quella città; – alcuni aggettivi indefiniti: nessun aiuto;

 – gli aggettivi interrogativi ed esclamativi: Che libro leggi?; – gli aggettivi  possessivi seguiti dai seguenti nomi di parentela

singolari: ‘padre’, ‘madre’, ‘figlio’, ‘figlia’, ‘fratello’, ‘sorella’, ‘marito’,‘moglie’, ‘zio’, ‘zia’, ‘nipote’ ecc.

→ mio/tuo/suo/nostro/vostro padre;mia/tua/sua/nostra/vostra madre; tuo marito, sua moglie;

ecc. ‘loro’ è sempre preceduto dall’articolo: il loro padre, la loromadre.

 – alcuni appellativi onorifici quando sono preceduti da ‘Sua’,‘Vostro/Vostra’: Sua Eccellenza, Sua Maestà, Sua Santità, Vostro Onore,Vostra Altezza.

Gli aggettivi possessivi sono preceduti dall’articolo determinativose i nomi di parentela:

 – sono ‘nonno’, ‘nonna’: (la) mia nonna; – sono al plurale: le mie sorelle, i suoi nipoti; – hanno un determinante, aggettivo o complemento: la mia cara

 figlia, il tuo zio di Roma;

 – sono seguiti dal possessivo: il figlio suo; – sono alterati: il mio papà, la tua mamma, il suo fratellino, la

 sua sorellina. – sono nomi composti: il mio bisnonno.

 Preposizioni articolate

Tutte le preposizioni proprie possono unirsi ai vari articolideterminativi e formare delle preposizioni articolate:

‘di’ + ‘la’ → della ‘in’ + ‘lo’ → nello ‘fra’ + ‘il’ →  fra il 

con gli stessi valori e le stesse funzioni delle preposizioni semplici dacui derivano. Delle preposizioni articolate, alcune hanno forma:

 – analitica, cioè la preposizione e l’articolo si scrivono separati:con il, fra la;

 –  sintetica, cioè la preposizione e l’articolo si scrivono uniti:

 sul, dalla.

Page 239: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 239/419

 32

 

il  lo  l’  la  l’  i  gli  le a al allo all’ alla all’ ai agli allecon con il

colcon lo con l’

coll’con la con l’

coll’con i con gli con le

da dal dallo dall’ dalla dall’ dai dagli dalledi del dello dell’ della dell’ dei degli dellefra fra il fra lo fra l’ fra la fra l’ fra i fra gli fra lein nel nello nell’ nella nell’ nei negli nelleper per il per lo per l’ per la per l’ per i per gli per lesu sul sullo sull’ sulla sull’ sui sugli sulletra tra la tra lo tra l’ tra la tra l’ tra i tra gli tra le

Esercizi

1. Metti l’articolo determinativo davanti ai nomi:

maschili: autunno, giornale, ospite, sbaglio, commento, tavolo,intervallo, sparo, addio, architetto, studio, ufficio, mestiere, programma,appuntamento, sciopero, soprano, inverno, negozio, manoscritto;

 femminili: cena, informatica, spesa, opera, indagine, birra, intervista,

scatola, zebra, iena, estate, macchina, recluta, autostrada, telecronaca.2. Metti l’articolo determinativo davanti ai nomi:a) spazzole, esercizi, domande, stranieri, biglietti, medicine,

occhi, scrupoli, dischi, canzoni, esami, barzellette, critiche, intrighi,telegrammi, alberghi, feste, progetti, elettrodomestici, automobili;

 b) tragedie, colazione, cioccolatini, valigia, soldi, cartoline,figlio, chiavi, orologio, sigarette, problemi, specchio, anelli, ristorante, biciclette, ditta, chiacchierate, cavallo, sorpresa, righe.

3. Metti l’articolo indeterminativo davanti ai nomi:museo, cattedrale, scrivania, stupro, appartamento, cioccolato,

aula, lettera, ingegnere, attrice, soggiorno, scolaro, visita, mese, fabbrica,albergo, camera, cappuccino, insegnante, funzione.

4. Metti l’articolo determinativo davanti ai nomi propri, se ènecessario:

a) Roma, Rodi, Creta, Roma dei papi, Garda, Tevere, industriosaTorino, Sicilia, Danubio, Veneto, Abruzzo, Toscana, Argentina,

Portogallo, Egitto, Africa, Olimpo, Pirenei, Ande, Marna;

Page 240: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 240/419

  33

 b) Marco, Visconti, Chiara, Loren, Estensi, Alighieri, Boccaccio,Mussolini.

5. Crea tutte le frasi possibili:città medievale.Ho visitato la città del famoso Palio.

una città ricca di monumenti.dove sono nati i miei nonni.

6. Cambia l’ordine delle parole facendo attenzione all’articolo:la scorsa settimana, il coraggio eccezionale, l’atroce guerra, il

 panorama stupendo, il consiglio adatto, l’infinita dolcezza, la passatastagione, l’acuto dolore, la notizia inutile, lo spettacolo interessante.

7. Cancella la forma scorretta:La Sardegna / Sardegna offre ai turisti spiagge bellissime.

Spezia / La Spezia è nota soprattutto per il suo porto. La nostrasorellina / Nostra sorellina ha appena compiuto due anni. Come sta iltuo / tuo padre? La sua moglie / Sua moglie è casalinga. Venezia / LaVenezia è la città del Carnevale. La Milano / Milano del Medio Evo

lottò contro il Barbarossa. Il Luigi Pirandello / Luigi Pirandello è natoad Agrigento. Po / Il Po passa per Torino / la Torino.

8. Completa con l’articolo partitivo appropriato:Compro … fiori. Vedo … libri. Sento … rumori. Sui nostri

 banchi ci sono … matite. Mangio … burro, … latte e … pane. Hovisitato … città straniere. Devi comprare soltanto … patate. E’ caduta… pioggia.

9. Completa il testo con le preposizioni articolate adatte:Faccio una visita … amico di Carlo. Chiedo un libro … professore d’italiano. Telefoniamo … amici e ... amiche di Monica.Offro ... fiori … attrice. Scendo … treno ... otto in punto. Scriviamol’esercizio … lavagna. Ogni domenica vado … nonni e ogni sabatovado ... stadio. I giornali e le riviste sono … tavolo, i libri sono ...scaffali. Gli studenti parlano … esami. Il quaderno è … zaino, lematite sono ... astuccio. Ci sono … errori … vostro esercizio. Hochiesto … invitati di fare meno rumore. Il padre … mia amica mi ha

telefonato per chiedermi l’indirizzo.

Page 241: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 241/419

 34

10. Completa gli spazi liberi con articolo determinativo,indeterminativo o preposizioni articolate:

«... freddo ha mille forme e mille modi di muoversi ... mondo: ...

mare corre come ... mandra di cavalli, ... campagne si getta come ...sciame di locuste, ... città come lama di coltello taglia ... vie e infila ...fessure ... case non riscaldate. A casa di Marcovaldo quella sera eranofiniti ... ultimi stecchi, e ... famiglia, tutta incappottata, guardava ...stufa impallidire ... braci, e ... loro bocche ... nuvolette salire a ognirespiro.

... fine Marcovaldo si decise: – Vado per legna. – Si cacciòquattro o cinque giornali ... ... giacca e ... camicia, si nascose sotto ...cappotto ... lunga sega dentata, e così uscì ... notte, seguito ... lunghi

sguardi speranzosi ... familiari, ... ... sega che ogni tanto gli spuntava... bavero.»

Italo Calvino, I racconti, Edit. Einaudi

11. Analizza gli articoli e le preposizioni articolate del testo disopra.

IL NOME (O SOSTANTIVO)

E’ una parola variabile che serve a nominare: – esseri animati: persone e animali → Carlo, Monica, sorella,

fratelli; cani, gallina; – cose → libro, piatti, cattedra, matite; – idee → libertà, giustizia; – sentimenti → simpatia, amore; – fenomeni → tempesta, terremoti;

 – sensazioni → freddo, piacere; – azioni → furto, dormita; – fatti reali o irreali → guerra, stregoneria.

Parole usate in funzione di nomePossono svolgere la stessa funzione del nome: – il pronome, che molto spesso sostituisce un nome:

Ugo è studente. →  Egli è studente. – altre parti del discorso, in particolare:

 – l’aggettivo: Spero che domani tornerà il bello.

Page 242: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 242/419

  35

 – il verbo all’infinito: Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.In tal caso si dice che le parole sono sostantivate.

Sul piano morfologico, le due classi più importanti, il nome e ilverbo, sono contraddistinte dalla diversa flessione:

 – il nome varia in: – genere, maschile e femminile → ragazzo / ragazza; – numero, singolare e plurale  → ragazzo / ragazzi;

ragazza / ragazze. – il verbo varia in:

 – modo  → indicativo (sono), congiuntivo (sia), participio

(stato); – tempo  → presente (sono), passato prossimo (fui),

futuro (sarò); – persona  → sei (tu), siamo (noi).

Esistono però verbi che non indicano azioni o processi ma“stati” (essere, possedere, comportare, v. VERBI STATIVI) e analoga-mente, nomi che indicano azioni: aggressione, preparazione ecc.

Anche rispetto all’aggettivo, il nome presenta alcune caratteristichespecifiche: – l’opposizione “determinato” / “indeterminato”:

il cavallo un cavallo _spazioso _ spazioso

 – il nome “regge” l’aggettivo e ne determina il genere e il numero:un libro nuovo / *nuova, nuovi, nuovecinque matite nere / *nero, nera, neri

 – il nome non ha gradi di paragone:l’aggettivo ‘bello’ → bellissimoil nome ‘bellezza’ → -

La forma del nome

La parte finale del nome, detta desinenza o morfema gram-

maticale, cambia a seconda del: – genere, maschile e femminile → il gatto / la gatta;

 – numero, singolare e plurale → il gatto / i gatti.

Page 243: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 243/419

 36

 Distinzione dei nomi in base al significato

In base al loro significato, i nomi vengono suddivisi in varie

classi:1. comuni – indicano persone, animali, cose e concetti in modogenerico: donne; cane; libri; bontà;

propri – indicano persone: – nomi → Marco, Paola; – cognomi → Rossi;

animali → Fido;topònimi → Roma, Lazio, Po, Alpi; pianeti e stelle → Terra; Andromeda.

Molti nomi comuni derivano da nomi propri. Il fenomeno è

frequente nel linguaggio scientifico, in cui vari nomi hanno alla base ilcognome di uno scienziato:

 – volt → dal nome di Alessandro Volta.Ma il fenomeno interessa anche parole della lingua comune: – ‘ghigliottina’ < fr.  guillotine risale al nome del suo ideatore, il

medico francese J.-L. Guillotin; – ‘Borsa’ deve il suo nome alla piazza antistante il palazzo della

nobile famiglia Van der Burse, a Bruges, dove fin dal XIV secolo si

radunavano i mercanti per svolgere i loro affari.2. concreti – indicano individui e oggetti materiali: ragazzo,

lupi; rivista;astratti – indicano concetti non materiali, percepibili solo

attraverso la mente: amore, coraggio, adolescenza;La distinzione tra nomi concreti e astratti non è sempre chiara;

molti nomi possono essere ora concreti ora astratti:è un nome astratto se adoperato nel senso di ‘fama’ → 

raggiungere la celebrità‘celebrità’

è un nome concreto quando significa ‘persona celebre’ → E’ una celebrità nel campo della medicina.

3. individuali – indicano un solo individuo o oggetto: calciatore,ape, giornale, rivista;

collettivi – indicano un insieme di individui o di oggetti dellostesso tipo: flotta, squadra, sciame, biancheria.

4. numerabili – indicano entità delimitabili: libro, sedia;

Page 244: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 244/419

  37

non numerabili o ‘nomi massa’ – indicano – sostanze amorfe: acqua, sale, colla; – materiali: ferro, legno, gomma.

I ‘nomi massa’ hanno alcune proprietà: – non hanno plurale; se volti al plurale, subiscono uno slittamento

di significato: i vini, gli zuccheri, i sali si adoperano soprattutto incontesti tecnico-scientifici:

Il fruttosio e il glucosio sono zuccheri semplici. I sali sono composti chimici derivanti dall’unione di un acido

con una base. – al singolare possono essere preceduti dall’avverbio ‘abbastanza’:

 Nel latte non c’è abbastanza zucchero.o dagli aggettivi indefiniti ‘molto’, ‘poco’: C’è poco latte. – prendono l’articolo partitivo singolare ‘del’: Vorrei del prosciutto.

 Distinzione dei nomi in base alla forma

1. semplici o primitivi – non derivano da altre parole e sonoformati soltanto da radice + desinenza → corp-o, mont-e, vent-o;

2. derivati – si formano aggiungendo a una parola di base un

elemento, detto: – prefisso, se si mette all’inizio della parola di base: corpo → ac /

corp / are = unire, annettere: ~ due terreni; – suffisso, se si mette alla fine della parola di base: corpo → 

corp / ettoIl derivato ha un significato diverso e autonomo rispetto a quello

della parola di base: – acqua, elemento naturale;

 – acquaio = lavello; – acquata, (fam.) pioggia improvvisa, breve.

3. alterati – si formano aggiungendo alla parola di base unsuffisso ma, senza cambiare completamente il significato del terminedi base, lo modificano soltanto, presentandolo come più grande, più piccolo, più bello o più brutto:

corpo → DIM. corp / icino; PEGG. corp / accio / iciattolo

4. composti – si formano unendo due o più parole: anticorpo,

capolavoro, manoscritto.

Page 245: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 245/419

Page 246: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 246/419

  39

 – dei punti cardinali: il Nord, il Sud, il Settentrione, il Mezzogiorno,il Meridione, l’Est, l’Oriente, l’Ovest, l’Occidente;

 – dei mesi: il febbraio, il luglio, l’aprile, l’agosto;

 – dei giorni: il martedì, il venerdì, il sabato;è femminile la domenica.

 – i nomi propri dei monti: il Monte Bianco, lo Stromboli,l’Himalaya, i Pirenei, gli Appennini;

sono femminili: la Maiella, le Alpi, le Ande, le Dolomiti; – degli oceani, dei mari, dei fiumi, dei laghi: il Pacifico,

l’Atlantico, il Tirreno, lo Ionio, l’Egeo, il Tevere, l’Arno, il Trasimeno;sono femminili: la Loira, la Marna, la Senna, la Garonna.

Sono femminili: – i nomi dei frutti: la ciliegia, la mela, l’albicocca, l’arancia;sono maschili indicando albero e frutto:

il dattero, il fico, il lampone, il limone,il pistacchio, il ribes, l’ananas;

 – delle scienze e delle discipline: la chimica, la filosofia, l’economia;è maschile il diritto;

 – delle nozioni astratte: la cultura, la fede, la virtù;sono maschili: il coraggio, l’amore, l’eroismo.

 – i nomi propri di città, isole, regioni, stati, continenti: Bucarest,Firenze; la Sardegna, le Antille; la Campania, la Lombardia; la Francia,l’Argentina; l’Asia, l’Europa;

sono maschili: Il Cairo; il Madagascar, i Caraibi; il Lazio,il Veneto; il Belgio, il Perù, lo Yemen, l’Iraq.

Il genere in base alla desinenza Nella maggior parte dei casi il genere di un nome si individua

dalla vocale finale.

In particolare, sono maschili quasi tutti i nomi che terminano in:-o: il collo, lo sviluppo, l’albero;ecc. – la mano, la radio, la dinamo, la virago, la biro;

 – ‘ l’eco’ è femminile al singolare: destare una vasta eco;maschile al plurale: gli echi;

 – nomi abbreviati → la bici (bicicletta), la foto (fotografia),la metro (metropolitana), la moto(motocicletta), l’auto (automobile);

→ il cinema (cinematografo), il frigo

(frigorifero);

Page 247: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 247/419

 40

-e: il dente, il ponte, l’amore; – consonante, di origine straniera: il bar, il camion, il deficit, il

film, il filobus, il tram, lo sport, l’album (termine latino), l’autobus;

ecc. la card, la gang, la hall, la holding.Sono femminili molti nomi in:-a: la casa, la finestra, l’aula, l’isola;ecc. sono maschili vari nomi derivanti dal greco che terminano in:

-ma → il clima, il diploma, il problema, il sistema, il tema,il teorema, il dramma, il programma, il telegramma;

-ta  → il despota, il gesuita, il pilota, il poeta, il profeta,l’atleta, l’eremita;

ecc. la ferita, la matita;-ca → il duca, il monarca;

 – altri nomi: il papa, il nulla, il pigiama, il vaglia; – alcuni nomi propri: Andrea, Mattia, Nicola;

-e: la gente, la mente, l’arte, l’emozione;-i: la crisi, la diagnosi, la sintesi, la tesi, l’analisi, l’eclissi, l’oasi;

ecc. il brindisi; – vocale accentata: -tà: la carità, la libertà, la verità, l’università;

-tù: la gioventù, la tribù, la virtù;ecc. il caffè, il caucciù, il martedì, il falò, il tabù.

 Formazione del femminile

I nomi di cosa non possono subire trasformazioni nel genere erimangono o maschili o femminili. Alcuni di essi presentano unadifferenza nella terminazione, come se avessero una forma per ilmaschile e una per il femminile; in questi casi, però, non si tratta divariazioni del genere ma di nomi diversi con senso diverso.

I.  Nomi abbastanza simili come forma, ma con senso diverso a

seconda del genere:

il baleno = lampo, fulmine; in un ~ =in un attimo

la balena: grasso / olio di ~

il banco: ~ di scuola / degli imputati;vendere al ~; ~ di prova; ~ di pesci;= banca: ~ di Sicilia

la banca: ~ centrale; andare in ~;(inform.) ~ (di) dati

il bilancio: (econ., fin.) il ~ di unasocietà; ~ trimestrale / annuale

la bilancia: ~ elettronica; (astr.) B~; (econ.) ~ commerciale,

~ dei pagamenti

Page 248: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 248/419

  41

 

il bollo = timbro: ~ a secco la bolla: ~ di sapone; = documento:~ papale /imperiale; = ricevuta

il buco: il ~ della chiave; (astr.) ~nero; = intervallo: un ~ di un’ora;(fig.) debito: un ~ di cinquantamilaeuro

la buca = fossa: scavare una ~;= contenitore: la ~ delle lettere

il busto: fotografia a mezzo ~ la busta: ~ per lettere;= contenitore: la ~ degli occhiali

il cappello: ~ di stoffa / di paglia la cappella: ~ mortuaria; (mus.) a ~ = composizione priva di accom-

 pagnamento strumentale

il cartello: ~ pubblicitario; artista di ~= di gran fama; (econ.) trust

la cartella: ~ della tombola; ~clinica; = custodia, busta; = borsa

il collo: ~ grosso; (fig.) ~ di cigno;= colletto; il ~ di una bottiglia;

(anat.) ~ dell’utero

la colla: ~ per carta / da cuoio;tubetto di ~

il colpo: ~ di martello; un ~ in testa;~ di pistola; ~ di grazia; (fig.) ~ difulmine = innamoramento a primavista; ~ di telefono = telefonatarapida; (pol.) ~ di stato

la colpa: ~ grave; sentirsi in ~;(teol.) peccato

il corso: ~ d’acqua; nel ~ di =durante; volume in ~ di stampa;l’anno in ~; ~ di francese; =circolazione: moneta fuori ~

la corsa: (fig.) di ~ = in fretta,rapidamente; (sport) ~ a ostacoli;~ su pista; cavallo da ~; (pol.) ~agli armamenti

il costo = prezzo: il ~ del pane;vendere sotto ~; (fig.) a ogni ~ / atutti i ~i; a ~ della vita

la costa: ~ alta / sabbiosa; C ~Azzurra

il filo: ~ di seta / di cotone; il ~ deltelefono; (estens.) ~ d’erba; ~ di perle;(fig.) il ~ delle idee; trovarsi sul ~ delrasoio = in una situazione delicata

la fila: una ~ di case; fare la ~;~ indiana; = serie: una ~ di bugie;tre giorni di ~ = di seguito 

il foglio: ~ a quadretti / da disegno  la foglia: tremare come una ~; non

si muove ~

Page 249: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 249/419

 42

il gambo: il ~ di una margherita;(fig.) ~ del bicchiere 

la gamba: ~e lunghe; (fig.) essere in~ = una persona piena di qualità;darsela a ~e = fuggire; (scherz.) ha

vent’anni per ~!; (estens.) la ~ deltavolo 

il lancio: il ~ di una bomba; (sport) ~del disco / del peso

la lancia = asta, giavellotto; =imbarcazione: ~ di salvataggio 

il lotto: giocare due numeri al ~;= partita di merce: acquistare un ~ ditessuti

la lotta: ~ dura / disperata; (sport)

~ greco-romana; (pol.) ~esindacali; ~ di classe 

il manico: ~ della borsa / della pentola

la manica: ~che lunghe; (fig.) essere in ~che di camicia=senzagiacca; è un altro paio di ~che = ètutt’altra cosa 

il mento: doppio ~ la menta 

il modo: ~ di vivere / di pensare; ~ didire = espressione caratteristica; di ~che =cosicché; a ~ mio; in / a ogni ~= in ogni caso; (gramm.) complemento / avverbio di ~

la moda: la ~ delle gonne lunghe;andare / uscire di ~; (estens.) alta~ = di lusso

il mostro: (fig.) ~ sacro la mostra: far ~ di = fingere; =esposizione: ~ di pittura / canina 

il panno = tessuto; ~ da stiro / daspolvero; essere bianco come un ~lavato = pallidissimo 

la panna = crema; ~ (montata):fragole con ~ 

il partito: ~ repubblicano / di destra /di governo / di opposizione; interessidi ~

la partita: (cont.) ~ semplice,doppia; (sport) una ~ di calcio; ~amichevole; ~ di caccia 

il pianto: scoppiare in ~ la pianta: ~ acquatica / annua;scarpe a ~ larga; la ~ di unappartamento / di una città 

il pizzo = cima; = merletto: una

vestaglia con i ~i

la pizza: ~ margherita / quattro

stagioni 

Page 250: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 250/419

Page 251: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 251/419

Page 252: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 252/419

  45

il fine = scopo: secondo ~ = scoponascosto; (prov.) il ~ giustifica imezzi

la fine = conclusione: la ~ delromanzo / del mondo; dal prin-cipio alla ~; a ~ mese / anno;

condurre a ~ qualcosa; in fin divita; senza ~; alla ~ = finalmente;in fin dei conti, alla fin fine = tuttosommato 

il fronte: (mil.) andare al ~; far ~ alnemico / a una difficoltà; (pol.) ~

 popolare / di liberazione nazionale;(meteor.)

la fronte: ~ alta / bassa; (fig.) guadagnarsi il pane col sudoredella ~; a ~ alta; = parte anteriore:la ~ di un edificio; di ~ = davanti 

il lama: (zool.); monaco buddistatibetano

la lama: la ~ dentata della sega

il moto = movimento: ~ accelerato /rettilineo; il ~ dei pianeti; mettere in~; (gramm.) verbi di ~; fare un po’ di~; = impulso: un ~ di simpatia;= sommossa: i ~ i del 1821 

la moto, abbr. di ‘motocicletta’ 

il pianeta: (astr.) la Terra è un ~ la pianeta = paramento di unsacerdote 

il radio: (anat.); (chim.) la radio: i programmi della ~;lavorare alla ~; accendere /spegnere la ~ 

Desinenze del maschile e del femminile

I nomi che indicano oggetti o concetti non subiscono trasfor-

mazioni nel genere, rimangono sempre o maschili: il motore, il coraggio;o femminili: la ruota, la virtù.

I nomi che indicano persone e animali hanno solitamente tutti edue i generi:

 – maschile: il ragazzo; il lupo; – femminile: la ragazza; la lupa. Nei nomi di persona è la desinenza diversa che distingue il

maschile dal femminile. Il cambiamento delle terminazioni dei nomi

di genere mobile può avvenire in diversi modi.

Page 253: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 253/419

 46

 

maschile femminile -a → duca, poeta -essa → duchessa, poetessa

ecc. Andrea / Andreina

 Nicola / Nicoletta-o → figlio, scolaro, zio, amico

cavallo, gatto, lupoCarlo, Francescodeputato, avvocato

-a → figlia, scolara, zia, amicacavalla, gatta, lupaCarla, Francescadeputata, avvocata

ecc. Antonio / Antonella-e → signore, marchese,

infermiereGiuseppecancelliere, ingegnere

-a → signora, marchesa,infermieraGiuseppacancelliera, ingegnera

ecc. Cesare / Cesarina

 principe, studente,osteleone, elefante

-essa →  principessa, studentessa,ostessaleonessa, elefantessa

-tore → traditore, imperatoredirettore, scrittore, attore

-trice → traditrice, imperatricedirettrice, scrittrice, attrice

ecc. dottore / dottoressa

 pastore, tintore,impostore

-tora →  pastora, tintora,impostora

ecc. fattore / fattora, fattoressa (rari)

-sore → difensore, possessore,uccisore

-ditrice → difenditrice, posseditrice,ucciditrice

ecc. professore / professoressaassessore / assessora

invariabili

 – il / la giudice, il / la manager, il / la vigile;

particolarità

 – alcuni nomi di persone e di animali formano il femminileaggiungendo alla parola base il suffisso diminutivo:

-ina → eroe / eroina; gallo / gallina; re / regina; zar / zarina;-ella → Antonio / Antonella;

-etta → Antonio / Antonietta;

Page 254: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 254/419

  47

oppure formano il maschile aggiungendo alla parola base, femminile,il suffisso accrescitivo -one → strega / stregone; capra / caprone;

 – alcuni nomi formano il femminile in modo del tutto particolare:

abate / badessa; dio / dea; doge / dogaressa; fante / fantesca; cane / cagna.

Nomi indipendentiAlcuni nomi formano il maschile e il femminile da due radici

diverse: padre / madre, papà (babbo) / mamma; fratello / sorella;marito / moglie; genero / nuora; uomo / donna; frate / suora; celibe /nubile; maschio / femmina; montone / pecora; maiale (porco) / scrofa;toro / vacca, bue / mucca; fuco / ape.

Il femminile dei nomi di professioneUn caso particolare è rappresentato dal femminile dei nomi di

 professioni o cariche fino a qualche tempo fa riservate agli uomini.Ecco alcune forme che possono suscitare incertezze:

1. il pilota → la pilota;2. il dottore, il professore, il questore → la dottoressa, la pro-

fessoressa, la questora;3.  il cancelliere, l’ingegnere, il finanziere → la cancelliera,

l’ingegnera, la finanziera;4. il giudice, il presidente, lo studente, il vigile → la giudice, la presidente, la studentessa, la vigile;

5. l’architetto, l’avvocato → l’architetta, l’avvocata;il chirurgo, il deputato → la chirurga, la deputata;il magistrato, il ministro, il notaio → la magistrata, la ministra,

la notaia;il poliziotto, il sindaco, il soldato → la poliziotta, la sindaca,

la soldata.Maschile e femminile dei nomi di animali. Nomi di genere

promiscuo

I nomi di animali non domestici hanno, nella maggior parte deicasi, un’unica forma, maschile o femminile, per indicare sia il maschiosia la femmina:

il serpente / la volpeSono maschili: il corvo, il delfino, il falco, il gorilla, il leopardo,

il serpente, il topo, lo scorpione, l’usignolo;

Page 255: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 255/419

Page 256: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 256/419

  49

 – quasi tutti i nomi femminili in -ie: la / le barbarie, la / le carie,la / le serie, la / le specie;

ecc. la moglie / le mogli, la superficie / le superfici,

l’effigie / le effigi; – i nomi in -i: il / i bìsturi, il / i brìndisi, l’ / gli alibi; la / le crisi,

la / le diagnosi, la / le metropoli, la / le sintesi, la / le tesi, l’ / le analisi,l’ / le ipotesi, l’ / le oasi;

 – i nomi di origine straniera che terminano in consonante: il / icamion, il / i quiz, il / i tram, lo / gli sport, l’ / gli autobus, l’ / gli hotel;la / le card, la / le hall, la / le holding.

Nomi privi di singolare o di plurale (o difettivi)Si adoperano per lo più al singolare: – quasi tutti i nomi che indicano qualcosa di astratto: la bontà, la

 pietà, la superbia, l’umiltà; il coraggio, l’amore, l’eroismo; – i nomi delle varie discipline: la chimica, la fisica, l’economia;

il diritto; – la maggior parte dei nomi di malattia: il cancro, il colèra, il

diabete, il raffreddore, il tifo; la bronchite, la malaria, la peste, la polmonite, la rosolìa, la varicella, l’ùlcera;

 – i nomi degli elementi chimici e dei metalli: l’idrogeno, l’ossigeno;il ferro, il bronzo, lo zinco, l’oro;

Alcuni nomi di metalli, usati al plurale, cambiano di significato,e indicano oggetti fatti con quel materiale:

 – ferro: i ferri del mestiere = strumenti che servono per undeterminato lavoro: essere sotto i ~i = subire un intervento chirurgico;

 – (gastr.) ai / sui ferri = cotto sulla graticola: bistecca ai ~; – (lett.) spada, sciabola, lancia: (fig.) venire ai ferri corti;

 – (pl.) catene, manette: mettere ai ~i = incatenare; – argento, oro: (pl.) oggetti d’argento, d’oro: una mostra di

argenti = argenteria; ori ellenistici / etruschi; oro: (estens.) denaro,ricchezze;

 – piombo: I Piombi = carcere di Venezia;

 – molti nomi di feste: il Capodanno, il Ferragosto, il Natale; laPasqua, la Pentecoste, l’Ascensione, l’Epifanìa;

 – i nomi dei mesi: gennaio, febbraio, marzo;

Page 257: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 257/419

Page 258: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 258/419

  51

1. Nomi in -a

maschile femminile

singolare plurale singolare plurale

-a →  il poeta -i → i poeti -a →  la strada -e → le strade 

il problema i problemi la pecora le pecore 

il telegramma i telegrammi

ecc. l’ala / le ali

l’arma / le armi 

-ista →  il pianista -i → i pianisti ista →  la violinista -e → le violiniste 

l’artista  gli artisti l’artista le artiste 

-cida →  il suicida -i → i suicidi -cida →  la parricida -e → le parricide 

-ca →  il duca chi → i duchi -ca →  la banca -che → le banche 

il monarca i monarchi l’amica  le amiche 

-ga →  il collega -ghi → i colleghi -ga →  la bottega -ghe → le botteghe 

lo stratega gli strateghi 

ecc. il / la belga, i belgi / le belghe 

-cìa →  la farmacìa -cìe → le farmacìe 

la scìa le scìe 

-gìa →  la bugìa -gìe → le bugìe 

l’allergìa le allergìe 

-cia →  la camicia -cie → le camicie 

l’audacia  le audacie 

la caccia -ce → le cacce

la provincia le province

-gia →  la valigia -gie → le valigie

la ciliegia le ciliegie

la pioggia -ge → le piogge

la spiaggia le spiagge

Solo in alcuni casi particolari il mantenimento della i è

assolutamente utile per poter evitare possibili equivoci:

 – camicia – camicie a differenza di càmice – càmici; – audacia – audacie audace – audaci; – ferocia – ferocie feroce – feroci; – reggia – reggie regge da ‘reggere’

Page 259: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 259/419

 52

Plurale dei nomi in –a 

singolare  plurale 

maschile  femminile -a -i -e -ca, -ga -chi, -ghi -che, -ghe -cìa, -gìa - -cìe, -gìe 

-cie, -gie (se c e g sono precedute da vocale)-cia, -gia

-

-ce, -ge (se c e g sono precedute da consonante)

2. Nomi in -o

-o → il bambino -i → i bambinilo scolaro gli scolaril’impiegato gli impiegati

ecc. l’uomo / gli uominil’eco (femm.) / gli echila mano / le mani

nomi piani

-co → il fuoco -chi → i fuochil’arco gli archiecc. il greco / i greci

il nemico / i nemiciil porco / i porcil’amico / gli amici

nomi sdruccioli-co → il medico -ci → i medici

il sindaco i sindaciecc. il carico / i carichi

lo scarico / gli scarichil’incarico / gli incarichi

nomi piani-go → il lago -ghi → i laghi

l’albergo gli alberghinomi sdruccioli-go → il teologo -gi → i teologi

lo psicologo gli psicologi

Page 260: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 260/419

  53

  ecc. il catalogo / i cataloghiil chirurgo / i chirurghiil dialogo / i dialoghiil mago / i maghiil monologo / i monologhiil profugo / i profughiil prologo / i prologhil’epilogo / gli epiloghil’obbligo / gli obblighi

il sarcofago / i sarcofagi, sarcofaghi

lo stomaco / gli stomachi, stomaci-ìo → il mormorìo -ìi → i mormorìi

lo zìo gli zìil’addìo gli addìi

ecc. il dìo / gli dèi-io → il viaggio -i → i viaggi

lo studio gli studil’esercizio gli esercizi

ecc. il tempio / i templi; il tempo / i tempiil martirio, il martire / i martiriil principio, il principe / i principiil suicidio, il suicida / i suicidil’arbitrio, l’arbitro / gli arbitril’assassinio, l’assassino / gli assassinil’omicidio, l’omicida / gli omicidil’oratorio, l’oratore / gli oratori

l’osservatorio, l’osservatore / gli osservatori

al singolare, maschili in: al plurale, femminili in:

-o → il paio -a → le paiail riso le risail centinaio le centinaiail migliaio le migliaiail miglio le miglia

l’uovo le uova

Page 261: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 261/419

 54

Plurale dei nomi in -o

singolare  plurale 

maschile  femminile -o -i -i  p. piane -chi, -ghi -

-co, -go  p. sdrucciole -ci, -gi -i tonica -ìi -

-io i atona -i -

3. Nomi in -e

-e → il padre -i → i padri -e → la madre -i → le madrilo stupore gli stupori la legge le leggil’amore gli amori l’azione le azioniil cane i cani

ecc. il bue / i buoimille / -mila (derivata dal latino)

Plurale dei nomi in -e

singolare  plurale maschile  femminile 

-o -i -i 

Nomi con doppia forma di singolare: -iero, -iere – destriero, destriere / destrieri; forestiero, forestiere / forestieri;

nocchiero, nocchiere / nocchieri; scudiero, scudiere / scudieri; sparviero,

sparviere / sparvieri; – arma, arme / armi.

Nomi con doppia forma di plurale (o sovrabbondanti)Parecchi nomi maschili terminanti in -o, oltre al plurale normale

in -i, ne hanno un altro con desinenza in -a, di genere femminile. 

Page 262: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 262/419

  55

 

pluralesingolare

maschile femminile

l’anello: ~ d’oro  gli anelli: gli ~ della tenda

(sport) (gli) ~ 

le anella: le ~ dei capelli 

il braccio: il ~ della gru i bracci: i ~ di un edificio le braccia: le ~ del corpoumano 

il calcagno = tallone i calcagni (della calza) le calcagna: (fig.) mostrare/ voltar le ~ = fuggire 

il cervello = testa, capo;menteavere il ~ nelle nuvole

i cervelli: fuga dei ~ le cervella: bruciare / far saltare le ~ a qualcuno =ucciderlo 

il ciglio: il ~ del burrone

i cigli: i ~ della strada le ciglia: aggrottare le ~ 

il corno: ~dell’abbondanza

i corni: i ~ della luna le corna: le ~ del cervo /della lumaca; (fig.)  prendere il toro per le ~ 

il dito: (fig.) nonmuovere un ~; mettereil ~ sulla piaga 

i diti: i ~ mignoli le dita: le ~ della mano;(fig.) mordersi le ~; due ~di vino 

il filo: il ~ d’Arianna; ~d’erba; (fig.) un ~ disperanza; il ~ del

discorso

i fili: i ~ di una ragnatela le fila: (fig.) le ~ di uncomplotto 

il fondamento i fondamenti = principi: i~ della civiltà

le fondamenta =fondazioni gettare / porrele ~ di un palazzo 

il fuso: dritto come un~; (geogr.) ~ orario 

i fusi le fusa: fare le ~ 

il gesto: un ~ di rabbia i gesti: esprimersi a ~ le gesta = impreseeroiche; canzone di ~; le~ di Garibaldi

il ginocchio i ginocchi le ginocchia: (fig.) 

gettarsi alle ~ di qualcuno 

il grido: (fig.) l’ultimo ~(della moda); = fama:medico di ~ 

i gridi (degli animali) le grida: le ~ dei ragazzi 

il labbro: il ~ superiore/ inferiore 

i labbri = margini: i ~ diun vaso 

le labbra: (fig.) leccarsi le ~

il lenzuolo: ~ di cotone i lenzuoli (considerati auno a uno) 

le lenzuola: cambiare le ~ 

il membro i membri: i ~ del governo

/ del parlamento

le membra (del corpo

umano) 

Page 263: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 263/419

 56

il muro: orologio a ~; ~di Berlino; (fig.) mettere qualcuno con le

spalle al ~; parlare al ~ 

i muri: i ~ di una casa; (prov.) i ~ hanno orecchi

le mura: ~ etrusche /romane; (fig.) chiudersi fraquattro ~ 

l’osso: (fig.) esserecorrotto fino all’~;economia (fino) all’~

gli ossi: dare gli ~ al cane le ossa: (fig.) bagnatofino alle ~ 

l’urlo: l’~ del lupo gli urli (degli animali) le urla (dell’uomo): ~ digioia

il vestigio i vestigi le vestigia: le ~ diun’antica civiltà

Nomi con doppia forma al singolare e al plurale

Questi nomi hanno:

 – significato identico: l’orecchio / gli orecchi; l’orecchia / le orecchie:orecchio interno; parlare all’~; (fig.) entrare daun ~ e uscire dall’altro; tapparsi gli orecchi / leorecchie; fare un’orecchia a una pagina;la strofa / le strofe; la strofe / le strofe, (rar.)  strofi;il / (ant., lett.) la gregge; le greggi / (noncom.) i greggi;il / (ant., lett.) la carcere; i / le carceri.

 – significato diverso: il frutto / i frutti: alberi da ~; frutti di mare;= profitto: un investimento che dà buon ~;= interesse: prestare denaro a ~;la frutta / le frutta (oggi non più in uso) =insieme di frutti commestibili: la ~ è ricca di

vitamine; macedonia / succo di ~; ~ fresca /secca; servire la ~; (fig.) arrivare alla ~ = tardi;

il legno / i legni: ~ di cedro; (fig.) testa di ~;(pl. mus.) strumenti a fiato: flauto, òboe,clarinetto, fagotto; i legni inglesi = imbarcazioni;la legna / le legna, l’ultimo ha valore collettivo:spaccare la ~; forno a ~; andare a far ~; (fig.) mettere / aggiungere ~ al fuoco; portar ~ al

 bosco = fare cosa inutile.

Page 264: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 264/419

  57

Plurale dei nomi composti

Il comportamento dei nomi composti per quanto riguarda il passaggio dal singolare al plurale cambia secondo il tipo di parole dacui sono costituiti.

I. Il secondo termine si mette al plurale

a) nome + nome

• il cavolfiore / i cavolfiori, il manoscritto / i manoscritti, il terremoto /i terremoti, l’arcobaleno / gli arcobaleni;

ecc. il pescespada / i pescispada;• la banconota / le banconote, la ferrovia / le ferrovie, l’autostrada / le

autostrade; b) ‘capo’ + nome

il capogiro / i capogiri, il capolavoro / i capolavori, il capoluogo / icapoluoghi;

c) aggettivo + nome

il bassorilievo / i bassorilievi, il francobollo / i francobolli, l’alto- parlante / gli altoparlanti;

ecc. l’altoforno / gli altiforni, la mezzanotte / le mezzenotti;

d) verbo + nomeil girasole / i girasoli, il grattacielo / i grattacieli, il marciapiede / imarciapiedi, il parafulmine / i parafulmini, il passaporto / i passaporti,lo spazzacamino / gli spazzacamini;

e) preposizione (avverbio) + nome

• il sottaceto / i sottaceti, il sottopassaggio / i sottopassaggi, l’antipasto/ gli antipasti;• la fotomodella / le fotomodelle, la soprattassa / le soprattasse, la

sottoveste / le sottovesti, la telecronaca / le telecronache;

II. Entrambi i termini si mettono al plurale

a) ‘capo’ + nome

il caporedattore / i capiredattori, il caposaldo / i capisaldi; b) nome + aggettivo

• il camposanto / i campisanti, (i camposanti), il pellerossa / i pellirosse;ecc. il palcoscenico / i palcoscenici;

• la cassaforte / le casseforti;

Page 265: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 265/419

 58

III. Il primo termine si mette al plurale

‘capo’ + nomeil capofamiglia / i capifamiglia, il caposcuola / i capiscuola, il

caposquadra / i capisquadra, il capostazione / i capistazione;IV. Nomi composti invariabili al pluralea) ‘capo’ + nome

la / le capoclasse, la / le capostazione;ecc. la capocuoca / le capocuoche, la caporedattrice / le

caporedattrici; b) verbo + nome

1) il nome è al plurale

• il / i cavatappi, il / i portafogli, lo / gli stuzzicadenti;• la / le lavastoviglie;

2) il nome è al femminileil / i bucaneve, il / i portacenere, il / i salvagente, l’ / gli aspirapolvere;

ecc. l’asciugamano / gli asciugamani;c) verbo + verbo (avverbio)

il / i saliscendi, il / i viavai, il / i dormiveglia, l’ / gli andirivieni;d) preposizione (avverbio) + nome

il / i dopoguerra, il / i senzatetto. – hanno due forme di plurale:

il capocomico / i capocomici, i capicomici;il capocuoco / i capocuochi, i capicuochi;il capotreno / i capitreno, i capotreni;

 – esistono nomi composti formati da più di due elementi, duenomi + una preposizione:

● il ficodindia / i fichidindia; il fiordaliso / i fiordalisi; il pomo-doro / i pomodori, i pomidori, i pomidoro; il / i nontiscordardimé;● la messinscena / le messinscene.

Esercizi

1. Precisa il genere dei seguenti nomi:tavola, nulla, eremita, città, brindisi, sintesi, ipocrita, soprano,

sentinella, scisma, auto, frigo, esame, gioventù, caucciù, problema,

omicida, oasi, scarpa, scarpino.

Page 266: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 266/419

  59

2. Scrivi l’articolo determinativo davanti ai seguenti nomi:a) bambino, errore, scolaro, astuccio, fiume, amore, gas, coraggio,

sport, autobus;

 b) sentinella, vite, economia, spia, bici, analisi, staffetta, austerità,stagione, recluta;c)  clima, mezzosoprano, usignolo, ninfea, scrittore, girasole,

domenica, argento, ananas, eroismo, poeta, rondine, ottobre, capello,mostra, razzo, gamba, cappello;

d) strade, risa, programmi, giornalisti, artiste, strateghi, sistemi, banche, greci, province, occhiali, duchi, valigie, obblighi, suicidi, paia,uova, archi, templi, mormorii;

e)  Alpi, Italia, Po, Sardegna, Adriatico, Lazio, Ionio, Como,

Appennini, Mediterraneo.3. Trasforma i nomi generici in concreti:nuvolosità, pericolosità, bestialità, pessimismo, stupidaggine,

cittadinanza, pacifismo, finalità, vecchiaia.

4. Dal nome concreto al nome generico: basso, vigile, fanciullo, invasore, madre, avaro, colpevole, padre,

ricco, amico, serio, geloso, nemico, fondatore, alto.

5. Muta i seguenti verbi nei corrispondenti nomi:lavorare, leggere, lottare, partire, acquistare, uscire, benedire,avvertire, indagare, correre, fingere, rompere, inventare, scoprire,apprendere, insegnare, esaltare, peccare, aprire, sconfiggere.

6. Partendo dai derivati, ricostruisci le rispettive parole primitive:tonalità, sporcizia, corposità, aggiornamento, donazione, gioiosità,

calzatura, occhiata, disgelo, allattamento, banchiere, mensilità, flottiglia,mercantile, tabaccheria.

7. Volgi al maschile o al femminile:maestro, attrice, dio, imperatore, alunno, pecora, cavallo, fuco,

Clemente, gallo, giudice, doge, nuora, monaca, salvatrice, eroe, turista,tintore, Giovanna, scolara.

8. Volgi al plurale:a) amico, monarca, studio, arma, teorema, studente, magia,

uomo, camicia, zio, eco, spiaggia, fuoco, albergo, uovo, psicologo,

azione, dialogo, bue, telegramma;

Page 267: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 267/419

 60

 b)  pomodoro, manoscritto, autostrada, capolavoro, telecronaca,antipasto, caporedattore, palcoscenico, francobollo, soprattassa.

9. Introduci la forma opportuna fra i due sovrabbondanti, facendoattenzione all’articolo determinativo o alla preposizione articolata:(Dito) _________ della mano sono cinque. Grandi furono

(gesto) _________ di Alessandro Magno. Il Danubio ha tre (braccio) _________ . Sono di color nero (labbro) _________ del vaso. Tutti(membro) __________ del parlamento applaudirono il discorso del primo ministro. La superficie terrestre è divisa in 24 (fuso) _______ .La ragazza aveva colorato (labbro) ____________ col rossettocomprato di recente. Moderate (gesto) __________ quando parlate! Ilnonno accusa sempre dolori a (membro) __________ per ilreumatismo. Il carcere era diviso in un’infinità di (braccio) ____________ .

10. Correggi le parole sbagliate:Gli sposi hanno infilato le anella nei diti delle loro spose, poi si

sono baciati sui labbri. I muri delle città medievali erano protette dafossati con acqua. Ti muovi troppo, quindi le tue gesta disturbano chi

è seduto accanto a te. Ecco che le frutta dei nostri sacrifici e la faticadei nostri bracci sono resi vani. Ci furono membra dell’assemblea che per protesta abbandonarono l’aula.

11. Completa ogni nome con la desinenza giusta:«Era un uom_ piccolo, con la facci_ larga e gialla, e gli occh_ 

neri come il carbon_. – Dunque, tu ti chiami Rondinelli Luigi.Protestai con vivacit_: – No, mi chiamo Cesarano Alfredo, ha

telefonato per me Pollastrini, per una raccomandazion_. – E chi è Pollastrini?Mi si annebbiò la vist_ e risposi con un fil_ di voc_: – Pollastrini

Giuseppe, l’autist_ delle signorin_ Condorelli.L’avvocat_ si mise a ridere, con un ris_, per la verit_, gentile, e

disse: – Ma sì, certo, eppure devi aver pazienz_, lui ha telefonato e io

gli ho parlato, tutto vero, ma sai com’è? gli ho parlato e risposto con lament_ ad altro, così che, quando ho buttato giù il telefon_, mi sono

domandato: ma chi era? che ha detto? che gli ho risposto? Ora tu

Page 268: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 268/419

  61

sciogli il mister_. Dunque, se ben ricordo, Cesarano, tu vuoi unaraccomandazion_ per diventare giardinier_ al Comun_?

Protestai di nuovo: – No, avvocat_, sono autist_, cerco un post_ 

di autist_.Lui disse, come se non mi avesse udito: – Sai che dico a chi michiede un post_? Un milion_, un assegn_ di un milion_ posso ancora procurarvelo, ma un post_ no, per lo più giardinier_ al Comun_: è una parol_.

Dissi di nuovo, con forz_: – Avvocat_, sono autist_, cerco un post_ di autist_; e questa volt_ lui intese e confermò, con un po’d’impazienz_: – Autist_, sì, che diamine, ho capito.»

Alberto Moravia, Nuovi racconti romani, Edit. Bompiani

12. Scrivi tutti i nomi del testo di sopra al maschile o alfemminile, al singolare o al plurale.

13. Traduci in romeno:«Un ringraziamento per aver fatto, appositamente per me, il

mondo così grande e vario. Di aver fatto tanti miliardi di altri uominiin apparenza simili a me per tenermi compagnia, e di averli

disseminati dovunque, affinché, in qualsiasi punto vada, non abbia atrovarmi solo. Inoltre: di averne fatti vivere molti molti altri miliardi prima della mia nascita allo scopo che le loro avventure mi possanodistrarre e far pensare. E di aver creato tante terre lontane dove, sefossi diventato esploratore, avrei potuto esplorare. E messo al mondotanti sapienti i quali mi potessero spiegare le infinite stranezze diquesto regno; pur lasciandone la parte maggiore ancora avvolta nelmistero affinché, se attratto, ne possa scoprire qualcuna anch’io o per lo meno fantasticarci sopra nelle sere d’estate. E appese al cielomiriadi di stelle, di cui scorgo solo una minima porzione; riservando lealtre al caso che fossi diventato un astronomo e mi fosse piaciutoinvestigarle.

Pensandoci, qualche volta mi sembra perfino che sia unaesagerazione. Un universo così smisurato con una infinità di vitedifformi, una cosa così bella e grande per me, meschino essere chenon sa neppure guardarsi intorno...»

Dino Buzzati, da In quel preciso momento, Edit. Neri Pozza

Page 269: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 269/419

 62

L’AGGETTIVO

E’ quella parte del discorso, variabile nel genere e nel numero,

che si accompagna a un nome per indicare: – una sua caratteristica: una strada stretta, un vestito nero; – o per precisarlo meglio: questa strada, il mio vestito.

Aggettivi che indicano una caratteristica – gli aggettivi qualificativi: un bambino buono, una casa spaziosa.Gli aggettivi qualificativi formano una classe aperta di elementi,

come il nome e il verbo, classe che può essere sempre accresciuta. – gli aggettivi di colore: una penna rossa, i capelli neri;

Espressioni: dare carta bianca, di punto in bianco, il biancodell’uovo, nero come l’ebano, oro nero, mercato nero, nero su bianco,il giallo dell’uovo = il rosso d’uovo, essere giallo dalla rabbia, passarecol rosso, essere al verde, avere sangue blu.

 – gli aggettivi di relazione (o relazionali) derivano da nomi eindicano l’esistenza di una relazione tra il nome cui l’aggettivo siriferisce e il nome da cui l’aggettivo è derivato:

il sistema solare = relativo al sole, che ha al centro il sole;

il trasporto navale = relativo alle navi, fatto con le navi.La trasformazione che dà luogo a un aggettivo relazionale è la

seguente:

 NOME¹ + PREPOSIZIONE + NOME² →  NOME¹ + AGG. DI RELAZIONE provvedimento del ministro → provvedimento ministeriale

Tra i principali suffissi che servono a formare aggettivi di relazionericordiamo:

-ale: inizio → iniziale;-ano: paese → paesano, isola → isolano;-ico: filosofia → filosofico;-ista, -istico: illuminismo → illuminista; folclore → folcloristico;-iano (per i cognomi di personaggi famosi): Leopardi → leopardiano.

 Numerosi aggettivi relazionali presentano caratteristiche particolari: – non possono essere anteposti al nome: *solare luce; – non possiedono il comparativo e il superlativo: *più solare; – non possono essere usati in funzione predicativa: *la

luce è solare.

Page 270: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 270/419

  63

 – gli aggettivi geografici ed etnici segnalano l’appartenenza a (ola provenienza da) un luogo o un popolo: le ragazze  francesi, unorologio svizzero.

Aggettivi determinativi (o indicativi)Gli aggettivi determinativi specificano il nome esprimendo una

determinazione possessiva, dimostrativa, indefinita, interrogativa,numerale. Al contrario degli aggettivi qualificativi, costituiscono unaclasse chiusa di elementi.

 – gli aggettivi possessivi segnalano un possesso: la tua borsa, ilnostro cane;

 – gli aggettivi dimostrativi precisano la posizione di qualcuno o

di qualcosa nello spazio e/o nel tempo: questa rivista, quel Natale; – gli aggettivi interrogativi si usano per domandare: Che libro

 preferisci?; – gli aggettivi esclamativi si usano per esclamare: Quanta 

gente!; – gli aggettivi indefiniti alludono a una:

 – quantità: Anna ha tanti vestiti. – qualità: E’ tardi per la cena, mangerò una cosa qualunque.

 – identità non precisata: Ho fatto un certo errore.Alcuni aggettivi, quelli dimostrativi (tranne ‘stesso’ e ‘medesimo’,

la cui duplice posizione comporta diversità di significato), inter-rogativi, esclamativi e indefiniti, precedono i nomi, altri invece,qualificativi e possessivi, possono trovarsi prima o dopo il nome.

Quanto al rapporto esistente tra articolo determinativo e aggettivo,gli aggettivi dimostrativi, interrogativi, esclamativi, indefiniti e, inalcuni casi, i possessivi, rifiutano l’articolo.

Gli aggettivi determinativi sono anche detti aggettivi prono-minali perché, oltre che come aggettivi, possono essere adoperati come pronomi, cioè anziché accompagnare un nome, possono sostituirlo:

La mia macchina non parte, puoi prestarmi la tua?

Tipi di collegamento dell’aggettivoA seconda del tipo di collegamento che ha con il nome o con il

verbo, l’aggettivo che indica una caratteristica può essere: – attributivo, se è direttamente collegato a un nome: Ho comprato

una moto veloce.

Page 271: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 271/419

 64

 – predicativo, se è collegato a un nome per mezzo del verbo‘essere’ (la cosiddetta “copula”) ed è parte di un predicato nominale(si parla in questo caso di aggettivo predicativo): Questa moto è veloce.

 – avverbiale, se è collegato direttamente a un verbo e ne modi-fica il significato, proprio come un avverbio: Questa moto va veloce.

Rispetto al nome l’aggettivo si trova in una condizione didipendenza grammaticale. Quindi si può dire:

Alessio possiede una casa spaziosa.Alessio possiede una casa.

ma non:

*Alessio possiede una spaziosa.L’aggettivo ‘spaziosa’ dipende direttamente dal nome ‘casa’ enon si può dire: *una casa spazioso / spaziosi / spaziose.

Tipi di funzione dell’aggettivo qualificativo

L’aggettivo che indica una caratteristica può caratterizzare ilnome in due modi diversi:

 – può descriverlo → aggettivo descrittivo

 – può distinguerlo → aggettivo restrittivoE’ crollata la vecchia chiesa. / E’ crollata la chiesa vecchia. Nella prima frase l’aggettivo arricchisce la parola ‘chiesa’ di una

caratteristica consistente nel fatto che è vecchia; nella seconda, l’aggettivodistingue la ‘chiesa’ di cui si parla da tutte le altre: è crollata la chiesavecchia, non quella ‘nuova’.

Si noti che l’aggettivo descrittivo  precede il nome, mentrel’aggettivo restrittivo lo segue.

Nominalizzazione dell’aggettivo qualificativo

Qualche volta l’aggettivo che indica una caratteristica vieneusato come un nome a tutti gli effetti. L’aggettivo sostantivato è preceduto:

 – dall’articolo determinativo o indeterminativo:  gli invidiosi, un

vecchio; – da un aggettivo dimostrativo o indefinito: quelle antipatiche,

alcuni giovani;

 – da un numerale: due anziane, tre amici.

Page 272: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 272/419

  65

Talvolta l’originario valore di aggettivo non è più sentito dai parlanti: cielo buio / buio fitto, pesto; prendere la circolare = linea diautobus che segue un percorso circolare; la (squadra) mobile; mobili di antiquariato; lucidare i mobili; la statale = strada statale.

L’aggettivo qualificativo può svolgere anche la funzione di unavverbio: dire chiaro e tondo, andare piano.

Alcuni aggettivi sostantivati preceduti da una preposizione formanolocuzioni avverbiali: alla svelta, all’improvviso, con le buone o con le

cattive: lavorare alla svelta.

Posizione dell’aggettivo qualificativoL’aggettivo qualificativo può essere collocato prima o dopo il

nome: – l’aggettivo  precede il nome in strutture ormai fisse: pubblico

ufficiale, pubblico ministero, buoni uffici; – l’aggettivo  segue il nome in numerosissimi casi: opinione /

asta pubblica, popolo italiano, lingua italiana, continente europeo, marinamilitare, l’anno / il mese venturo, anno / mese corrente, Stefano il Grande,

Filippo il Bello.Talvolta la differente posizione dell’aggettivo comporta diversità

di significato: – ‘alto’ → un bambino ~ / (fig.) ~ commissario / funzionario; – ‘povero’ → una nazione ~a / un ~ cieco; – ‘certo’ → un fatto ~ / un ~ Bianchi.

Forme dell’aggettivo qualificativo

Quasi tutti gli aggettivi hanno: – una parte fissa → la radice o morfema lessicale, che dà infor-

mazioni sul significato; – una vocale finale variabile → la desinenza o morfema gram-

maticale, che dà informazioni sul genere, maschile o femminile, e sulnumero, singolare o plurale.

Page 273: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 273/419

 66

Classificazione degli aggettivi

Iª classe  m.s. -o f.s. -a m.pl. -i f.pl. -e 

alto alta alti altesimpatico simpatica simpatici simpatiche bianco bianca bianchi bianchelungo lunga lunghi lungheampio ampia ampi_ ampiesaggio saggia saggi_ saggenatio natia natii natie

 – i participi passati dei verbi (1)

letto letta letti letteuscito uscita usciti usciteIIª classe  m.f.s. -e  m.f.pl. -i 

elegante elegantidifficile difficilidolce dolciverde verdi

 – i participi presenti dei verbi (2)

rappresentante rappresentantiuscente uscenti

IIIª classe m.f.s. -a m.pl. -i   f.pl. -e entusiasta  entusiasti  entusiaste 

 belga   belgi   belghe 

idiota  idioti  idiote 

egoista  egoisti  egoiste 

suicida  suicidi  suicide 

ipocr ita  ipocriti  ipocrite 

(1) Sono numerosissimi i participi passati con valore aggettivaleche possono diventare nomi, e questo perché hanno quattro desinenze,quindi si comportano come gli aggettivi del I gruppo:tessuto, participio passato di ‘tessere’ → aggettivo: panno tessuto

nome: negozio di tessutiEsempi: il condannato, il fatto, il fidanzato, il ferito, il passato, il

ritratto, l’ammalato, l’infinito, l’invitato; la promessa, la scoperta, la

spesa, l’offerta.

Page 274: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 274/419

  67

(2) Il participio presente può esprimere anche una qualità:stella errante; le avventure dei cavalieri erranti; le tribù erranti del deserto;brillante, participio presente di ‘brillare’ → aggettivo: discorso brillante 

nome: il brillante dell’anelloEsempi: il / la cantante, il comandante, il combattente, il / lacommerciante, il presidente, un / un’agente.

Aggettivi invariabili e compostiCompletano il quadro: – gli aggettivi invariabili, rimangono invariati nel genere e nel

numero: – pari: essere ~ a = corrispondere; il risultato è ~; dispari =

impari: i giorni dispari della settimana; una lotta impari; – dabbene = perbene, educato: un uomo ~; dappoco = ( persona)

incapace; (cosa) marginale, secondario; – arrosto: pollo / patate arrosto; – amaranto, blu, lilla, rosa, viola: cielo / mare blu; romanzo rosa; – azzurro pallido, rosso chiaro, verde cupo / scuro; – rosso ciliegia / fuoco, verde bottiglia / oliva; – avvenire: gli anni avvenire; – fu (burocr.) morto, defunto: il fu Mario Rossi; – ‘anti’ + sostantivo → sistemi antifurto, maschera antigas,

rifugio antiatomico, trattato antinucleare.

 – gli aggettivi composti, dati dalla combinazione di due aggettivi: – alcuni aggettivi indicano i colori delle squadre di calcio:

 bianco-nero, bianconero, rosso-nero, rossonero; – alcuni aggettivi geografici ed etnici: emiliano-romagnolo,

russo-tedesco; possono comparire in forma abbreviata: – africano → afro-: tradizioni afroamericane;

 – inglese → anglo-: gli alleati anglo-americani; – austriaco → austro-: l’impero austro-ungarico; – francese →  franco-: guerra franco-prussiana; – indiano → indo-: lingue indoeuropee; – italiano → italo-: italo-americano; – giapponese → nippo-: un accordo economico nippo-

australiano; – alcuni aggettivi appartengono alla terminologia scientifica:

 – corticale → cortico-: ormone corticosurrenale; – gastrico →  gastro-: affezione gastroduodenale;

Page 275: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 275/419

 68

 – alcuni aggettivi appartengono al linguaggio politico: – socialista →  social-: socialdemocratico; – anarchico → anarco-: anarco-sindacalista;

 – democratico → demo-: democristiano; – cattolico → catto-: cattocomunista;

 – altri aggettivi: aerodinamico, chiaroveggente, fantascientifico,sacrosanto, sordomuto, variopinto, verosimile: corpo aerodinamico,romanzo fantascientifico, racconto verosimile.

Gli aggettivi composti formano il femminile e il plurale cambiandosoltanto la desinenza del secondo elemento: rossoner o, rossoner a,rossoner i, rossoner e; socialdemocratico, -a, -ci, -che: congresso social-

democratico.Aggettivi alterati

Come i nomi, così anche parecchi aggettivi qualificativi possonoessere alterati, con l’aggiunta alla base di un suffisso che, senza cambiarecompletamente il significato dell’aggettivo di base, lo modificanosoltanto, presentandolo come più grande, più piccolo, più bello o più brutto:

 bello → DIM. belloccio; povero → PEGG. poveraccio; semplice

→ ACCR. semplicione.

 Accordo dell’aggettivo qualificativo

Di norma, l’aggettivo concorda nel genere e nel numero con ilnome a cui si riferisce:

il telefono azzurr o (nome e aggettivo al maschile singolare);i telefoni azzurr i (nome e aggettivo al maschile plurale);la sedia comoda (nome e aggettivo al femminile singolare);

sei sedie comode (nome e aggettivo al femminile plurale).Quando si riferisce a più nomi dello stesso genere, tutti al

singolare, tutti al plurale o alcuni singolari e altri plurali, l’aggettivo prende il genere dei nomi e si mette al plurale:

La carta e la penna sono bianche.Ci regalarono dei dolci e dei liquori squisiti.Ha la faccia e le mani sporche.

ma si dice:

lingua e letteratura italiana

Page 276: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 276/419

  69

Quando  si riferisce a più nomi di genere e di numero diversi,l’aggettivo viene posto per lo più al maschile plurale:

I miei fratelli e le mie sorelle sono tutti lontani.

Cavallo e carrozza erano fermi all’angolo della via.Debbo prendere delle pillole e uno sciroppo amarissimi.

ma si può dire anche:Debbo prendere uno sciroppo e delle pillole amarissime.

In quest’ultimo esempio l’accordo al femminile è dovuto allavicinanza del nome di genere femminile.

Se l’aggettivo precede il nome, l’accordo si fa con il nome piùvicino:

Serene vacanze e viaggi offrono tutti gli enti turistici.Se l’aggettivo è composto, muta solo la desinenza finale:

angloamericano, -a, -i, -e: letteratur a angloamericana; truppe angloamericane.

Gli aggettivi composti di colore restano di solito invariati o possono mutare nella desinenza finale:

foglie verdechiaro / verdazzurre. Gli aggettivi ‘bello’, ‘buono’, ‘grande’, ‘santo’

Questi aggettivi si troncano o si elidono:

 – bello, bella, belli, belle

m. sing. pl.

 bel libro bei libri bello spettacolo begli spettacoli bell’albero begli alberi

f. sing. pl. bella ragazza belle ragazze bell’amica belle amiche‘belli’ si usa posposto al maschile plurale: uomini belli;

sostantivato: i belli e i brutti, il gusto del bello;in funzione di predicato: Quei fiori sono belli e freschi.

 – buono, buona, buoni, buone

si comporta come l’articolo indeterminativo

Page 277: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 277/419

 70

m. sing. pl. buon libro buoni libri buono spettacolo buoni spettacoli

 buon amico buoni amicif. sing. pl. buona bambina buone bambine buon’amica buone amiche

 – grande, grandi

m. sing. pl.gran libro gran libri 

grande spettacolo grandi spettacoligrand’albero grandi alberi

f. sing. pl.gran (grande) casa gran (grandi) casegrand’anima grandi anime

 – santo, santa, santi, sante

m. sing. pl.san Carlo santi Pietro e Paolo

santo Stefanosant’Ignazio

f. sing. pl.santa Chiara santesant’Anna

Espressioni: belle arti, bel bello, sul più bello, ci vuole del belloe del buono, con le buone o con le cattive, un bel giorno, guardare /vedere di buon occhio, essere in buone mani, nascere sotto una buonastella, buono da buttar via, buono a nulla, buon viaggio / lavoro!, a buon mercato, di buon passo, di buon’ora, settimana santa, il santo padre, il santo sepolcro, la città santa, (fig.) avere un santo dalla propria, avere qualche santo in Paradiso, non sapere a che santovotarsi, non essere uno stinco di santo.

Ci volle del bello e del buono per convincerlo.L’hai fatta bella!Cosa fai di bello?

Lo picchiarono di santa ragione.

Page 278: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 278/419

  71

Gradi dell’aggettivo qualificativo

I concetti espressi da un aggettivo qualificativo possono essere

graduati secondo una scala d’intensità in cui si distinguono tre gradi:bello → più bello → bellissimo Bello è di grado positivo perché esprime la qualità senza indicarne

la misura; più bello è di grado comparativo perché esprime una qualitàstabilendo un confronto; bellissimo è di grado superlativo perché esprimeuna qualità in misura molto alta.

La possibilità di variare il proprio grado è una delle carat-teristiche che distinguono l’aggettivo dal sostantivo. Infatti, un libro o

una rivista non potranno dirsi *più libro, *più rivista e nemmeno*librissimo, *rivistissima.

Il grado d’intensità di un aggettivo lo possiamo variare in due modi:▪ relativamente ad altri termini, cioè istituendo un paragone con

un’altra unità:→ grado comparativo: La tua casa è più grande della mia.

o con un gruppo di altre unità della stessa specie:→  grado superlativo relativo: Questo appartamento è il più

 grande del palazzo.▪ in assoluto, cioè senza introdurre confronti con altri termini:→ grado superlativo assoluto: Ho una casa grandissima.

Il grado positivo

Al grado positivo, l’aggettivo attribuisce a un nome una qualitàsenza precisarne la misura e senza che ci siano confronti:

Monica è furba.

Il grado comparativoAl grado comparativo, la qualità attribuita a un individuo o a una

cosa (detti primo termine di paragone, 1° T) viene confrontata con lastessa qualità posseduta da un altro individuo o cosa (detti  secondo

termine di paragone, 2° T).

1. Se la qualità è presente più nel primo che nel secondo terminedi paragone→ comparativo di maggioranza →  più + aggettivo al grado positivo:

Monica [1° T] è più furba di Claudia [2° T]

Page 279: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 279/419

 72

2. Se la qualità è presente meno nel primo che nel secondotermine di paragone→ comparativo di minoranza → meno + aggettivo al grado positivo:

Monica è meno furba di Claudia.3. Se la qualità è presente in misura uguale nei due termini messi

a confronto→ comparativo di uguaglianza → aggettivo da solo o preceduto da così o da tanto, mentre il secondo termine di paragone è introdotto da come o quanto:

Monica è così / tanto furba come / quanto Claudia.Monica è _furba come / quanto Claudia.

Se il confronto avviene tra due aggettivi o due verbi, è normalel’avverbio correlativo davanti al primo termine:

Lucia è una ragazza tanto brava quanto bella.Mi piace così prendere il sole come fare il bagno.

Il confronto potrebbe avvenire mettendo in relazione due com- parativi (di maggioranza o di minoranza) con un terzo termine di paragone:

Paolo è tanto più veloce di Marco quanto Giovanni.Il secondo termine di paragoneCon un comparativo di maggioranza o di minoranza, il secondo

termine di paragone è introdotto da: – di, se è un nome o un pronome non retti da preposizione:

Giorgio è più serio di Franco.L’estate è più calda della primavera.La tua casa è più grande della mia.

Giorgio è più serio di me.Io sono più allegro di Ugo.Tu lavori più di me.

 – che, se è un nome o un pronome retti da preposizione:Sei più brava in italiano che in matematica.

oppure se si paragonano tra loro: – due nomi: Di solito leggo più romanzi che novelle. – due aggettivi qualificativi: E’ un fatto più unico che raro.

 – due verbi all’infinito: E’ meglio andar via che restare qui.

Page 280: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 280/419

  73

 – due complementi indiretti: Mi piace più mangiare a casa che alristorante.

 – due avverbi: Bruno agisce più istintivamente che razionalmente.

Meglio tardi che mai.Il grado superlativoAl grado superlativo l’aggettivo attribuisce a un nome una qualità

al massimo livello, in due modi: – relativo, facendo riferimento a un gruppo di persone o di cose:

Monica è la più furba delle tue amiche. – assoluto, senza termini di riferimento:

Ho incontrato una signora simpaticissima.

Il superlativo relativo si forma premettendo all’aggettivo digrado positivo o al sostantivo l’articolo determinativo seguito da più oda meno:

Andrea è il più generoso dei / tra i miei amici.Claudio è il meno generoso dei / tra i miei amici.E’ l’attore più / meno adatto per questo ruolo.

Quando è preceduto da un nome che ha l’articolo indetermi-nativo, il superlativo relativo viene sempre introdotto dall’articolo

determinativo:Un uomo, il più anziano di tutti, ci venne incontro.Il gruppo di persone o cose che fa da termine di riferimento è

introdotto dalle forme articolate delle preposizioni di o tra, fra.A volte l’aggettivo precede il sostantivo:

E’ stato il più bel giorno della mia vita.

Il superlativo assoluto si forma in più modi: – con avverbi di quantità: assai, molto, oltremodo, tanto, troppo,

estremamente, incredibilmente:Tuo figlio è molto triste.Arriveremo assai presto.

 – con avverbi intensificativi: davvero, proprio, sul serio, veramente:Sono davvero arrabbiato.Il tuo amico è proprio simpatico.

 – aggiungendo all’aggettivo di grado positivo i prefissi: arci-,extra– (stra-), iper-, sopra– (sovra-), super-, ultra-: arcicontento,extrafino, stracarico, ipersensibile, sopraffino, sovraccarico, supersonico,

ultramoderno:

Page 281: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 281/419

 74

E’ una strada superaffollata.La minestra è stracotta.

 – aggiungendo alla radice dell’aggettivo di grado positivo ilsuffisso -issimo, -a, -i, -e: importantissimo:

Giulio è un amico carissimo. – hanno radici diverse ampio → amplissimo, pio →  piissimo,vario → varissimo.

Talvolta, specie nel linguaggio della pubblicità, della televisione, possiamo incontrare anche nomi con questo suffisso: la canzonissima,

la finalissima, l’affarissimo, l’occasionissima.

 – ripetendo l’aggettivo di grado positivo: un problema  facile facile, un abbraccio forte forte;

 – con espressioni che possono intensificare il significatodell’aggettivo di grado positivo: brutto forte, bagnato / ubriacofradicio, innamorato cotto, stanco morto, buio pesto, ricco sfondato, pieno zeppo, pazzo da legare, duro come l’acciaio, amaro come ilfiele, veloce come il fulmine, diritto come un fuso, dolce come ilmiele, testardo come un mulo, bianco come la neve, buono come il

 pane, sano come un pesce:Ho incontrato un mendicante bagnato fradicio.

Rifiutano ogni gradazione: – gli aggettivi che contengono già in sé l’idea del superlativo:

colossale, divino, eccezionale, enorme, eterno, gigantesco, immenso,immortale, infinito, meraviglioso, onnipotente, perfetto, straordinario:l’universo infinito, numero perfetto;

 – gli aggettivi che hanno un significato preciso, specifico:cubico, sferico; fisico, chimico; industriale, siderurgico; annuale, pe-riodico; bronzeo, ferreo; toscano, asiatico; lacustre, montano; fraterno,orfano; doppio, triplice; notturno, quotidiano: geografia fisica, paesaggiomontano.

Comparativi e superlativi irregolari (organici) – alcuni aggettivi presentano delle forme di comparativo e/o di

superlativo irregolari, sul modello latino:

Page 282: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 282/419

  75

superlativopositivo

comparativo di

maggioranza  relativo assoluto

buono più buono /

migliore

il più buono / il

migliore

 buonissimo /

ottimocattivo  più cattivo /

 peggioreil più cattivo / il

 peggiorecattivissimo /

 pessimogrande più grande /

maggiore 

il più grande / ilmaggiore

grandissimo /massimo

piccolo più piccolo /minore

il più piccolo / ilminore

 piccolissimo /minimo

bene meglio – ottimamente / benissimo

male peggio – pessimamente /malissimomolto  più – il piùpoco meno – pochissimo

 – alcuni aggettivi hanno forme irregolari di superlativo in-èrrimo (1) e in -entissimo (2):

1. acre acerrimoaspro asperrimo, asprissimo

celebre celeberrimointegro integerrimomisero miserrimo, miserissimosalubre saluberrimo, salubrissimo 

2. benefico  beneficentissimobenevolo  benevolentissimomaledico maledicentissimomalefico maleficentissimomalevolo malevolentissimomunifico munificentissimo

L’uso di questi aggettivi è piuttosto raro, riservato a unlinguaggio elevato, perciò si preferisce ricorrere a superlativi analitici:molto celebre, assai benevolo;

 – alcuni aggettivi non hanno il grado positivo, ma solo ilcomparativo e/o il superlativo:

 – il comparativo termina in -ore → anteriore ‘che è più avanti’posteriore ‘che è più dietro’

Page 283: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 283/419

 76

  inferiore ‘che è più in basso’superiore ‘che è più in alto’interiore ‘che è più dentro’

esteriore ‘che è più fuori’ulteriore ‘che è più al di là’

‘Ulteriore’ può indicare anche qualcosa che si aggiunge a quantogià detto o fatto:

Per ulteriori informazioni si rivolga alla segreteria.

 – il superlativo termina in -mo → estremo ‘che è alla fine’infimo ‘che è molto in basso’

intimo ‘che è più dentro possibile’primo ‘che è all’inizio’prossimo ‘molto vicino’, ‘vicino’supremo, sommo ‘che è più in alto possibile’ultimo ‘che è alla fine in assoluto’

‘Intimo’ ammette un comparativo,  più intimo, e un superlativo,il più intimo:

Mario è il mio più intimo amico.I superlativi ‘primo’, ‘ultimo’ hanno anche le forme  primissimo,

ultimissimo, usate in espressioni enfatiche: prodotti di primissimaqualità, l’ultimissima moda a Milano.

Esercizi

1. Dai seguenti sostantivi ricava gli aggettivi corrispondenti:allegria, amore, campagna, compassione, corte, gioco, giorno,

legno, tempesta, vento.

2. Dai seguenti aggettivi qualificativi ricava i nomicorrispondenti:acquoso, argenteo, autunnale, calligrafico, coreografico, fantastico,

forte, fraterno, generoso, invernale, impetuoso, materno, orgiastico,ortografico, paterno, pratico, rovinoso, simpatico, spaventoso, storto.

3. Muta i seguenti sintagmi nel rispettivo singolare o plurale:occhi vivaci, corsa veloce, notizia inutile, fronti sudate, guerra

atroce, pancia gonfia, fili resistenti, organizzazioni criminali, tempo

antico, passata stagione, rapporti leali, folle velocità, misura colma,

Page 284: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 284/419

  77

colossali truffe, dolori acuti, difficile situazione, visioni divine, paeseingovernabile, armonia magica, patti segreti.

4. Volgi al plurale:un bellissimo romanzo giallo; uovo fresco e grande; ampio

movimento studentesco; una camicia verde, non verde bottiglia; ilmedesimo simpatico amico; autobus carico e affollato; una corniceargentata e molto costosa; lo stesso prezzo modico; vacanza piacevolee necessaria; un astuccio rosa, molto piccolo.

5. Scrivi le forme corrette dei seguenti aggettivi:(bello): _____ mattino, _____ anni, _____ arti, _____ spirito,

 _____ fiori, _____ attrice(buono): _____ profumo, _____ amicizie, _____ macchina,

 _____ uomo, _____ amica, _____ scultore(grande): _____ cantanti, _____ sospiri, _____ donna, _____ 

spavento, _____ attore, _____ viaggi(santo): _____ Carlo, _____ Marta, _____ Ambrogio, _____ 

 padre, _____ Iacopo, Terra _____ 

6. Altera, quando è possibile, gli aggettivi: basso, bello, dolce, freddo, grande, grasso, lungo, nero, piccolo,

 povero, rosso, sciocco, sudato, umido, vecchio.

7. Completa le frasi in modo che risulti un comparativo:a) (di maggioranza): Il lago di Como è ... piccolo ... lago

Benaco. Era ... preparato in grammatica italiana ... in grammaticainglese. In inverno la luce diurna è molto breve, ... effimera ... quellaautunnale. La virtù è ... preziosa ...oro. E’ sicuramente ... difficilescrivere ... parlare una lingua straniera. Ho una preferenza ... viva per Verne ... per Salgari, altro famoso scrittore d’avventure. Sono ...interessanti le partite calcistiche seguite nello stadio ... a casa davantial televisore.

 b)  (di uguaglianza): Tuo zio si mostrò ... garbato ... tuo padre.Tua cugina mi sembra ... briosa ... tua nipote. Luca è ... studioso ... me.Francesca è ... gentile ... sua sorella.

c) (di minoranza): Oggi vi sentite ... deboli ... ieri. Alcuni scolari

appaiono ... intelligenti ... diligenti. Il raccolto di riso di quest’anno è

Page 285: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 285/419

 78

... abbondante ... quello dell’anno scorso. Io ho un carattere ... deciso

... tuo. Perugia è ... grande ... Roma. E’ ... difficile ... quanto tu creda.La mia casa è ... comoda ... vostra.

8. Completa con il comparativo opportuno e con il secondo terminedi paragone:

Siete ... testardi __________ . Qui sembrano esserci ... macchine __________ . E’ ... facile obbedire __________ . Viaggio ... volentieriin aereo __________ . Stamane siamo ... disposti all’ascolto __________ . In quel momento di crisi, nessuno si sentiva ... solo edeluso __________ . Il nonno è ... sordo __________ .

9. Scrivi questa serie di aggettivi al superlativo assoluto, in tuttele forme possibili:

 buono, carico, cattivo, contento, difficile, fino, fortunato,generoso, grande, intelligente, moderno, nobile, piccolo, pieno, presto,ricco, simpatico, sporco, utile, veloce.

10. Completa con l’opportuno tipo di superlativo: Napoli è tra le città ... popolose d’Italia. Viviamo un ritmo di

vita ... agitato. Furono ... disponibili a portare aiuti ... consistenti e ...efficaci. Gli ultimi sono stati i giorni ... felici tra quelli trascorsi con te.I grandi uomini sono ... modesti. Era ... simpatica delle amiche di miasorella. L’Asia è un continente che registra ... alta densità di popolazione. ... grande delle virtù è la carità, che ci rende ... generosi.

11. Fa’ la concordanza degli aggettivi, se necessaria, con i nomi cuisi riferiscono:

Venti e nubi (gelido) trascorrevano il cielo minacciandotempesta. Al pranzo di nozze di mia sorella, Franca e Giovanna erano piuttosto (alticcio). La casa e il giardino da me (sognato) costanotroppo e non potrò mai comprarmeli. Soffriva di un terribileraffreddore e aveva sempre gli occhi e il naso (arrossato). L’aurora e iltramonto sono (rosa). Navi e piccole imbarcazioni correvano (liscio) e(leggero) sul mare (tranquillo). Trovarono il naufrago con braccia egambe (rigido). Carrozze e locomotori da riparare o appena (riparato)

erano allineati nel deposito locomotive e sui binari.

Page 286: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 286/419

Page 287: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 287/419

 80

Come pronomi, sostituiscono un nome:“I magnifici sette” è un film celeberrimo.

I cardinali determinano una quantità numerica precisa, sono inumerali più usati, tre, dodici, centoventiquattro, tremiladuecento ecc., e si indicano con le cifre arabe: 3, 12, 124, 3200. L’uso dellecifre è richiesto nei testi tecnici e scientifici e per indicare le date. Negli altri casi, invece, è preferibile usare la scrittura in lettere.

I numerali cardinali sono invariabili:ecc. – ‘uno’ / ‘una;

 – ‘mille’ / -mila, forma derivata dal latino: tremila, centomila.‘Uno’ si tronca e si elide secondo le regole dell’articolo inde-

terminativo:un ragazzo, uno scolaro, un albero; una casa, un’anitra.I composti con ‘uno’ possono subire il troncamento: ventun

giorni, trentun minuti.I composti che finiscono in ‘-tre’ ricevono l’accento: ventitré,

sessantatré.Le decine da ‘venti’ in poi, unite a ‘uno’ o a ‘otto’, troncano la

vocale finale: trentuno, trentotto.Come si è già visto dagli esempi, i numeri costituiti da più

elementi si scrivono uniti.Tuttavia i composti con ‘cento’ e ‘mille’ possono anche scriversi

staccati, inserendo tra i due numeri la congiunzione ‘e’: cento e dieci,mille e nove.

Quando ‘uno’ è unito per mezzo della congiunzione si ha l’accordocon il sostantivo:

“Le mille e una notte” è una raccolta di novelle arabe.‘Milione’, ‘miliardo’ non sono aggettivi, ma sostantivi. I loro

multipli si scrivono staccati: tre milioni, cinque miliardi. Nel plurale possono essere seguiti o no dalla preposizione ‘di’:tre miliardi di lire / due milioni quattrocentomila lire.

I numerali cardinali solitamente precedono il nome a cui si rife-riscono:

Era una donna di cinquant’anni.Ho speso centoventi euro.

Seguono il nome: – negli usi tecnici e scientifici: Ciascun lato dell’edificio misura

m. 32.

Page 288: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 288/419

  81

  commerciali: Il costo dell’autovettura è dieuro 14 000.

Come si vede dagli esempi, il numero è espresso in cifre.

 – nel linguaggio burocratico e giudiziario:Il tribunale condanna l’imputata alla pena di anni tre e

mesi due di reclusione. Nell’indicare le ore e le date il nome viene spesso sottinteso:

Sono le (ore) sette. Nacque nel(l’)(anno) 20 dopo Cristo.

Soltanto nell’indicare il primo giorno / i primi giorni della settimana,del mese, dell’anno, si adopera l’ordinale al posto del cardinale:

Oggi è il primo di settembre.Partirò ai primi di agosto.In molti casi i cardinali vengono sostantivati:E’ un uomo sui sessanta. (=sulla sessantina, sessantenne)E’ una notizia sicura al cento per cento.Durante la spedizione dei Mille fu liberata la Sicilia. – in espressioni idiomatiche:

Si fece in quattro per accontentare sua madre. – in altri casi, per indicare:

 – i voti scolastici: Ho preso un bel dieci. – i giocatori di una squadra: Gli undici sono scesi in campo.

Gli ordinali indicano l’ordine di successione di individui, oggettie concetti, terza, dodicesimo, centoventiquattresimo, tremiladuecentesima ecc. Si indicano con le cifre romane: III, XII, CXXIV, MMMCC,oppure con le cifre arabe seguite da º (per il maschile), ª (per il fem-minile) in esponente: 3º, 12º , 124º, 3200º; 3ª, 12ª ecc.

A differenza dei cardinali, gli ordinali sono variabili nel genere e

nel numero, quindi si accordano al sostantivo. I primi dieci hannoforme particolari derivate dal latino: primo – decimo (da consultare loschema I). Tutti gli altri si formano aggiungendo il suffisso -esimo alcardinale, che perde generalmente la vocale finale: undic(i) + -esimo→ undicesimo. Accanto a queste forme, possiamo trovarne altre diuso limitato, letterario: decimoprimo / undecimo, decimosecondo / duodecimo ecc.

Anche gli ordinali precedono di solito il nome:Abbiamo viaggiato in prima classe.

Abita al terzo piano.

Page 289: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 289/419

 82

Seguono il nome: – quando indicano l’ordine di successione di papi, sovrani e in

questo caso si scrivono solitamente in cifre romane: Luigi XIV,

Giovanni Paolo II ecc. – nelle scritte: Aula sesta, Canto quinto, Atto quarto, Scena prima.Possono essere usati come sostantivi:

E’ stato promosso in quarta (classe).Abbiamo ascoltato la nona (sinfonia) di Beethoven.

I numerali ordinali si adoperano per indicare:1) i numeri d’ordine di papi, re, imperatori: Paolo VI, Vittorio

Emanuele II, Carlo V;

2) i numeri d’ordine dei secoli: il secolo XIX o il diciannovesimosecolo o l’Ottocento;

3) il secondo elemento di una frazione, il primo è indicato da unnumerale cardinale: 2/3 = due terzi; 7/20 = sette ventesimi; 33/100trentatré centesimi;

4) il grado di una potenza segnalato dal numero in esponente:6³ = sei alla terza.

Numerali moltiplicativiSono aggettivi a quattro desinenze che moltiplicano il nome a

cui si riferiscono per un numero o una quantità. Quelli più usati sono singolo, doppio, triplo, quadruplo, quintuplo:

Prendiamo una porzione singola di pasta e una doppia porzione di patate.

Ma i moltiplicativi possono essere usati anche come nomi oavverbi:

Ho speso il doppio del previsto.Vederci doppio significa avere un difetto ottico.

In casi del genere indicano, in senso figurato, un numero, unaquantità o una misura ‘molto grandi’, o ‘molto più grandi di’:

Mangia il triplo di me ed è magra! = Mangia molto più di me.La serie dei moltiplicativi è completata dagli aggettivi a due

desinenze duplice, triplice ecc.:La Triplice Alleanza fu stipulata nel 1882 fra Italia, Austria

e Germania.

Page 290: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 290/419

  83

Numerali collettiviSono nomi che indicano un insieme di più individui, oggetti o

concetti:

1. coppia, paio, duo, doppietta ruotano intorno al numero ‘due’:una coppia di fidanzati, un paio di scarpe:Schumacher e Barrichello formano un duo formidabile.

2. terna, triade, tripletta ruotano intorno al numero ‘tre’: ternaarbitrale, triade dialettica:

Totti ha segnato una tripletta.3.  duetto, terzetto, quartetto, quintetto, sestetto indicano una

composizione musicale eseguita da due, tre, quattro, cinque, sei esecutorie, scherzosamente, un gruppo di due, tre, quattro, cinque, sei persone:

Ma che bel terzetto!4.  decina, dozzina, ventina, trentina, quarantina, cinquantina, sessantina, settantina, ottantina, novantina, centinaio, migliaio indicano,rispettivamente, un gruppo di dieci, dodici, venti, trenta, quaranta, cin-quanta, sessanta, settanta, ottanta, novanta, cento, mille individui o oggetti:

Ho comprato una dozzina di fazzoletti.Era presente un migliaio di persone.

5. biennio, triennio, quadriennio, quinquennio=lustro, decennio,ventennio indicano un periodo di due, tre, quattro, cinque, dieci, venti

anni: un decennio di studi, il ventennio fascista:Ho seguito il primo biennio d’ingegneria.6. bimestre, trimestre, semestre indicano un periodo di due, tre,

sei mesi: corso di un semestre;7. terzina, quartina, sestina, ottava sono termini della metrica e

indicano strofe di tre, quattro, sei, otto versi: terzina incatenata, un poema in ottave.

Il quadro è completato da: – alcuni nomi che terminano in -enne, i quali indicano l’età di

una persona, a partire da ‘undici’ e fino a ‘novantanove’: undic(i) +-enne → undicenne; – alcuni aggettivi, invariabili, ‘ambo’, ‘ambedue’ ed ‘entrambi /

entrambe’ che significano ‘tutti / tutte e due’ e che precedono l’articolodeterminativo che accompagna il nome a cui si riferiscono: ambedue ifratelli / le sorelle, entrambi gli occhi, entrambe le mani.

Numerali distributiviIndicano il modo di distribuire o di ripartire una quantità, a due

a due, due per ciascuno, tre alla volta, ogni sei:

Mi scrive ogni due settimane.

Page 291: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 291/419

Page 292: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 292/419

Page 293: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 293/419

 86

401 500 V, quinto sec.501 600 VI, sesto sec.601 700 VII, settimo sec.

701 800 VIII, ottavo sec.801 900 IX, nono sec.901 1000 X, decimo sec.

1001 1100 XI, undicesimo sec.1101 1200 XII, dodicesimo sec.1201 1300 XIII, tredicesimo sec. ‘200, Duecento1301 1400 XIV, quattordicesimo sec. ‘300, Trecento1401 1500 XV, quindicesimo sec. ‘400, Quattrocento1501 1600 XVI, sedicesimo sec. ‘500, Cinquecento

1601 1700 XVII, diciassettesimo sec. ‘600, Seicento1701 1800 XVIII, diciottesimo sec. ‘700, Settecento1801 1900 XIX, diciannovesimo sec. ‘800, Ottocento1901 2000 XX, ventesimo sec. ‘900, Novecento2001 2100 XXI, ventunesimo sec.

Esercizi

1. Scrivi in lettere i seguenti numerali cardinali:

14, 1000, 367, 88, 17, 33, 65, 2000, 1971, 1000000.

2. Scrivi in lettere i seguenti numerali ordinali:IV, XL, LX, X, XC, XXIX, CC, XLVI, XCIX, CM.

3. Scrivi gli ordinali che corrispondono ai seguenti numeralicardinali:

tre, quarantuno, dodici, sette, trentasei, dieci, cento, ventinove,sedici, cinque, ottantacinque, diciannove, quattro, mille, duecento,otto, sessantatré, quattordici, sei, novantotto.

4. Scrivi in lettere i numerali cardinali e ordinali:C’erano presenti quasi 100 invitati, seduti in gruppi di 10 per-

sone fino alla 10 fila. Questa è la 5 frase del 2 esercizio; ma occorreancora 1 frase. Sono le 11 e 30 minuti. Siamo in 7: l’8 invitato non havoluto partecipare a questo nostro ultimo incontro. La 4 parte di 1000è 250. Sono 33 concorrenti che devono sostenere 6 prove. Ha 63 anni,

Page 294: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 294/419

  87

ma ne dimostra 10 di più. I 2/3 dello scantinato erano invasi dalleacque. Nella gara dei 100 a ostacoli Fabio si classificò 3.

5. Sostituisci le lettere alle cifre e viceversa, quando ti sembra

opportuno:Il nonno ci portò dalla campagna 2 piccioni, 24 uova fresche e4 bei formaggi. Poi gli chiedemmo se l’annata fosse stata abbondante per l’uva. La gelata – rispose – aveva lasciato sì e no 7 o 8 grappoli per pianta. L’anno prima invece, cioè nel millenovecentonovantadue,il raccolto era stato tale da dover comprare altre botte, perché le15 ch’erano in cantina non bastavano a contenere tutto il vino prodotto.Ma pochissimo latte, ragazzi: 17 quintali appena, però venduti a buon prezzo. Se il Po è il più lungo fiume italiano con seicentocinquantadue

km., il Garda è sicuramente il lago più profondo con i suoi trecento-quarantasei metri.

6. Traduci in romeno:Un milione di libri«Dopo qualche anno di letture furiose e disordinate mi accorsi

che i pochi libri ch’erano in casa e quegli altri pochi che potevo averericorrendo alle scarse librerie di parenti e conoscenti o comprandonequalcuno usato coi centesimi risparmiati sul companatico o coi soldi

rubati alla mamma, non bastavano. Seppi da un ragazzo, un po’ piùgrande di me, che c’erano in città grandissime e ricchissime librerieaperte a tutti, dove in date ore si poteva andare, chiedere qualunquelibro si volesse e, quel che più conta, leggerli senza spender nulla.Decisi di andarci subito. C’era però una difficoltà: per entrare in que’ paradisi bisognava avere per lo meno sedici anni. Io ne avevo dodici otredici, ma per la mia età ero anche troppo alto. Una mattina di lugliomi provai. Salii uno scalone, che a me parve largo e solenne, tremando.Dopo due o tre minuti d’incertezza e di batticuore entrai nella salettadelle richieste, scrissi alla peggio la mia scheda e la presentai conl’aria impacciata e sospettosa di chi sa d’essere in fallo. L’impiegato – lo ricordo ancora: sia maledetto! era un omaccione con tanto di pancetta e due occhietti cilestri di pesce morto e una piegaccia malignaa’ due lati della bocca – mi squadrò con aria di compatimento e conesosa voce strascicata mi chiese:

 – Scusi, quanti anni ha lei?Feci il viso rosso più di rabbia che di vergogna e risposi,

facendomi più vecchio di tre anni: – Quindici.

Page 295: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 295/419

 88

 – Non bastano. Mi dispiace. Legga il regolamento. Torni fra unanno.»

G. Papini, Un uomo finito 

IL PRONOME

E’ la parte variabile del discorso che sostituisce: – un nome: Luca passeggia con Lisa; lei sì che è una bella

ragazza! – un altro pronome: L’ho incontrato e  gli ho proposto di parte-

cipare al torneo di tennis. – un aggettivo: Oggi il tempo è buono, ma ieri non lo era. – un verbo: Aveva studiato moltissimo e lo dimostrò all’esame. – una frase intera: Come ha detto di chiamarsi? Non lo ricordo

 più.Da questa polivalenza del pronome risultano casi a volte ambigui:La frase:

Carla passeggia con Rita; quella sì che è una bella ragazza!risulta ambigua e si potrebbe capire solo se accompagnata da un“additamento”, l’indice puntato, un cenno del capo ecc.

Per evitare tali ambiguità possono esserci utili alcuni strumenti

formali: – la contrapposizione ‘questo’ / ‘quello’, usata per distingueredue persone o cose localizzandole con precisione:

Franco lavora con Massimo: questo è architetto mentre quelloè ingegnere.

 – l’opposizione tra un sostantivo “umano” e un sostantivo “nonumano”:

Il domatore e il leone sono uno di fronte all’altro: egli lo teme.... il leone... esso lo teme.

Uso assoluto del pronome Non tutti i pronomi hanno la funzione di sostituire nomi o altri

elementi. Nell’esempio: – Che cosa fai? – Io non faccio proprio niente.

i pronomi ‘che cosa’, ‘io’, ‘niente’ non sostituiscono alcuna parola masono usati “assolutamente”, cioè senza riferimento alle parole dellafrase.

Page 296: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 296/419

  89

Altre funzioni del pronome1. Evitando le ripetizioni, il pronome contribuisce all’economia

del discorso → funzione stilistica;

2. Il pronome serve spesso a indicare, a “mostrare” qualcosa → funzione deittica:

Dammi questo, non quello!3. Il pronome può essere un elemento della frase; basti pensare

al valore subordinante del pronome relativo → funzione sintattica.

Pronomi e aggettivi pronominaliMolte forme pronominali, oltre che sostituire un nome, possono

accompagnarlo per determinarlo meglio; si parla, in tal caso, di aggettivi

 pronominali.

Pronomi e aggettivi pronominali

pronomi personali: io, lui, voi, loropronomi e aggettivi possessivi: tuo, suo, nostro, loropronomi e aggettivi dimostrativi: questo, quello, stessopronomi e aggettivi indefiniti: qualche, qualcuno, nessunopronomi relativi: chi, cui, il quale

pronomi e aggettivi interrogativi: chi?, che?pronomi e aggettivi esclamativi: che!I pronomi personali e relativi non possono avere funzione di

aggettivo.

 Pronomi personaliI pronomi personali dovrebbero essere i sostituti del nome. Nella

frase: Egli è uscito.

il pronome ‘egli’ sta al posto di un qualsiasinome comune, il dottore, il nonno ecc.o nome proprio, Massimo, Carlo ecc.

Invece nelle frasi: Io scrivo una lettera.Tu lavori dalla mattina alla sera.

i pronomi ‘io’ e ‘tu’ non sostituiscono nessun nome.Questi pronomi indicano:1) chi parla – io, 1ª persona singolare;

2) chi ascolta – tu, 2ª persona singolare;

Page 297: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 297/419

Page 298: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 298/419

  91

▪  il pronome può riferirsi ad un oggetto concreto diversodall’antecedente:

Maria porta sempre con sé [la card], Elena [la] tiene in un

cassetto.▪ l’antecedente può indicare un oggetto ipotetico:

Se vincerò una medaglia la dedicherò alla mia migliore amica.In questo caso è possibile negare solo la seconda proposizione,

la prima no:Se vincerò una medaglia non la dedicherò... .*Se non vincerò una medaglia la dedicherò... .

Secondo il numero, tutti i pronomi personali hanno il singolare eil plurale.

Secondo il genere, sono invariabili nella prima e seconda persona,variabili invece nella terza. Inoltre i pronomi personali presentanoforme differenziate a seconda della funzione sintattica svolta, più precisamente hanno una forma per il soggetto e due forme per icomplementi, una tonica o forte, l’altra atona o debole.

Pronomi personali soggetto 

persona singolare  plurale 

1ª persona  io noi2ª persona  tu voimaschile  egli, lui, esso essi, lorofemminile  ella, lei, essa esse, loro

Se i pronomi di prima e seconda persona, singolare e plurale,hanno un’unica forma: io – noi, tu – voi, quello di terza personadispone di una maggiore varietà di forme: tre coppie per il singolare,egli-ella, lui-lei, esso-essa,  e una per il plurale, essi-esse, mentre la

forma loro ha valore sia di maschile sia di femminile.‘Egli’ e ‘lui’ si usano con riferimento alle persone, ‘lui’ soprat-

tutto nella lingua parlata; la forma ‘esso’ è usata per animali e cose:Ho parlato con il direttore, egli (lui) mi ha assicurato il suo

 pieno appoggio.Ho un cane; esso abbaia sempre.Un importante compito ti è stato affidato; esso va eseguito

entro domani.

3ª persona 

Page 299: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 299/419

 92

Questa differenza non esiste invece al femminile, tra ‘lei’ ed‘essa’; ‘essa’ ha ormai carattere letterario o regionale. Analogamente a‘lui’, ‘lei’ si usa specialmente nel parlato:

Avverti tua sorella, forse essa (lei) non lo sa ancora.Ho cercato di prendere la gattina, ma essa è scappata.La forma ‘ella’ è caduta in disuso, è sentita ormai come letteraria

e solenne.Le forme del plurale ‘essi’-’esse’ servono per indicare tanto le

 persone quanto gli animali e le cose; ‘loro’  si usa con riferimento a persone:

Li ho guardati in viso, ma essi (loro) abbassarono gli occhi.All’ingresso della villa c’erano due cani: essi stavano per 

mordermi.Il Parlamento ha emanato nuove leggi: esse prevedono lamodifica dell’ordinamento giudiziario.

 Nell’uso familiare, ma sempre più anche nella lingua scritta, sisono affermati come pronomi di terza persona in funzione di soggettole tre forme di complemento ‘lui’, ‘lei’, ‘loro’, mentre ‘egli’, ‘ella’,‘essi’, ‘esse’ caratterizzano certi usi letterari e lo stile formale (‘essa’ èanche regionale):

 Lui (egli) non è d’accordo.

 Lei (essa) è partita. Loro (essi, esse) arrivano domani.

In particolare le forme ‘lui’, ‘lei’, ‘loro’ sono obbligatorie: – quando si vuole mettere in rilievo il soggetto, e in tal caso il

 pronome si pone dopo il verbo: L’ha detto lui. Sono stati loro. – quando il pronome è in funzione di predicato: Non sembrava

 più lui. – dopo ‘come’, ‘quanto’, in complementi di paragone: Sei bravo

come lui. Ho studiato quanto lei. – tra ‘ecco’ e ‘che’ relativo: Ecco lui che non ci crede. – nelle contrapposizioni: Lui dice di sì, lei di no. – quando il verbo è al gerundio o al participio: Essendoci lui,

eravamo più tranquilli. Partiti loro, ce ne andammo pure noi. – nelle esclamazioni ellittiche: Beata lei! Felici loro! – in espressioni mancanti del verbo: – Chi è stato? –  Lui. – dopo ‘anche’, ‘neanche’, ‘pure’, ‘neppure’, ‘nemmeno’: Anche

lui era assente. Non lo sa neanche lei quello che vuole. Nemmeno loro

l’hanno visto.

Page 300: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 300/419

  93

Anche le forme soggettive della prima e seconda persona singo-lare vengono talvolta sostituite dalle forme complementari ‘me’, ‘te’:

 – dopo ‘come’, ‘quanto’: Sono contento quanto te.

 – quando sono in funzione predicativa e il soggetto è diverso: Tunon puoi essere me.Quando il soggetto è lo stesso si hanno le forme ‘io’, ‘tu’: Da un

 po’ di tempo non sei più tu. – quando sono preceduti dal verbo ‘essere’ e seguiti dall’aggettivo

d’identità ‘stesso’: Voglio essere me stesso. – nelle esclamazioni prive di verbo: Povero me!

In italiano l’uso del pronome personale in funzione di soggetto è piuttosto limitato:

 _Ho letto una notizia interessante. _Sei tornato presto.

Il pronome viene invece espresso:▪ quando si vuole dare particolare rilievo al soggetto, soprattutto

nelle contrapposizioni: Io lavoro dalla mattina alla sera mentre tu ti diverti.

▪ quando ci sono forme verbali, particolarmente del congiuntivo,che potrebbero creare confusione:

Ritengo che tu non sia all’altezza della situazione.

Pensava che tu amassi Laura.sia = io / tu / egli sia; amassi = io / tu amassi; è necessario quindi

il pronome per evitare ambiguità.Il pronome personale soggetto può essere rafforzato da: – ‘stesso’: io stesso, lei stessa, noi stessi; – ‘altri’, solo alla prima e seconda persona plurale: noi altri, voi

altri, o, in grafia unita, noialtri, voialtri.

Pronomi personali complemento

I pronomi personali complemento hanno due tipi di forme.

1. forme toniche 

persona singolare  plurale 1ª persona  me noi2ª persona  te voi

maschile  lui, esso loro, essifemminile  lei, essa loro, esse

riflessivo   sé sé

3ª persona 

Page 301: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 301/419

Page 302: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 302/419

  95

La musica piace molto a me.▪ possono subire l’enfasi: E’ a lui che ho prestato un libro.▪ possono comparire in assenza del verbo: – Chi è arrivato? – Lui.

▪ possono essere rafforzati con l’aggettivo d’identità ‘stesso’:Conosci te stesso!

2. forme atone 

persona singolare plurale 1ª persona mi ci2ª persona ti vi

lo limaschile complemento 

oggetto femminile la lemaschile gli loro (gli)

 complemento di termine 

femminile le loro (gli)

 

riflessivo si si

I pronomi atoni si differenziano da quelli tonici:▪ non hanno corrispondenti forme soggettive;▪ precedono o seguono immediatamente la forma verbale:

 – il nesso “verbo + pronome atono” non può essere spezzato: *Lamusica mi molto piace.

 – fra il verbo e il pronome atono può inserirsi solo un altro pronome atono: Glielo dirò. Il pacco me lo spedirà domani.▪ non possono subire l’enfasi: E’ a *lo che ho prestato un libro.▪ non possono comparire in assenza del verbo: – Chi è arrivato? – *Lo.

I pronomi personali complemento atoni svolgono: – la funzione di complemento di termine (CT); – la funzione di complemento oggetto diretto (CO).▪ mi = ‘me’, ‘a me’: Mi chiamano subito. Mi raccontò tutto.▪ ti = ‘te’, ‘a te’: Ti accompagno a teatro. Ti manderò un bel regalo.▪ ci = ‘noi’, ‘a noi’: Ci ingannò con le sue bugie. Ci hanno scritto

una lettera.▪ vi = ‘voi’, ‘a voi’: Vi ascolto con attenzione. Vi penso sempre

con affetto.

3ª persona

Page 303: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 303/419

 96

Alla terza persona singolare e plurale, quando ha valoreriflessivo, cioè quando si riferisce al soggetto della frase, il pronome èsi = ‘sé’, ‘a sé’:

Si guardarono allo specchio.Il cane si leccava la ferita.

Quando invece indica una persona diversa dal soggetto, le formesono lo per il singolare maschile, la per il singolare femminile, li per il plurale maschile, le per il plurale femminile, per il complemento oggetto:

Lo vidi fuggire.La incontro spesso.Li seguivo da lontano.Le salutai cortesemente.

Le forme sono gli per il singolare maschile, le per il singolarefemminile, loro per il plurale maschile e femminile, per il complementodi termine:

Gli descrissi tutto l’accaduto.Le rivolsi la parola.Comunicai loro la notizia.

Per quanto riguarda la collocazione, soltanto ‘loro’ è posto dopoil verbo. La collocazione proclitica di ‘loro’ può verificarsi solo nel

linguaggio burocratico in presenza di un participio:Le competenze loro spettanti sono piuttosto ristrette. – può essere interposto tra ausiliare e participio: Si recarono al

ristorante ch’era stato loro indicato. – e, più in generale, tra verbo reggente e verbo retto: Il riforni-

mento di carburante ha fatto loro perdere il vantaggio acquisito.

E’ bene ricordare che le forme ‘lo’, ‘la’, ‘gli’, ‘le’ sono uguali aquelle dell’articolo determinativo e quindi si comportano allo stessomodo in ciò che riguarda l’elisione. Tuttavia si deve evitare di eliderela vocale per non creare ambiguità: lo aiutai / la aiutai invece dil’ aiutai, forma ambigua.

 Nell’italiano di oggi l’uso di ‘gli’ al posto di ‘loro’ è sempre piùfrequente:

Li invitai a casa e gli offrii un aperitivo....e offrii loro...

‘Lo’, ‘ci’ – ‘vi’, ‘ne’: altri usi

1. Il pronome atono ‘lo’, complemento oggetto, può riferirsi:

Page 304: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 304/419

  97

 – a un nome: Incontrerò Fabio tra cinque minuti e lo saluteròanche da parte tua.

 – ad un’intera frase: Ho parlato con Franco, tutti lo hanno notato.

 – a un aggettivo: Si crede bella ma non lo è.In tutti questi casi assume valore neutro ed equivale a ‘ciò’.Talora può anche anticipare, rafforzando quello che sta per 

essere detto:Me lo sentivo che saresti venuto.

2.  Le forme atone ‘ci’ – ‘vi’ (‘ci’ è più comune di ‘vi’) sono pronomi di prima e seconda persona plurale con funzione di comple-mento oggetto o complemento di termine. Inoltre possono avere anche

altre funzioni: – avverbio di luogo: Ci passa sopra un ponte.-’ci’ + ‘essere’ = ‘esistere’, ‘trovarsi’: C’era una volta... Ci sono

tanti animali strani nel mondo. – pronome dimostrativo, specialmente con valore neutro: Non ci

fare caso. (= a ciò) Non ci capisco nulla. (= di ciò) – Che ci ricavi?(= da ciò) Ci prova gusto! (= in ciò) Ci puoi contare! (= su ciò)

 – si possono riferire anche a persone: Non ci puoi fareaffidamento. (=su di lui/lei/loro)

 – hanno valore rafforzativo: A scuola quando ci vai? – diventano ‘ce’, ‘ve’ davanti a un altro pronome atono: Ce ne

infischiamo.In particolari espressioni il contenuto semantico di ‘ci’ è forte-

mente indebolito: – la particella è usata solo come elemento di rinforzo: farcela,

avercela con qualcuno; – ‘averci’ è limitato al registro colloquiale: Ci ho due figlie.

 – in alcuni contesti la particella diventa obbligatoria: – Hai lamacchina? – Sì, ce l’ho. – con il verbo ‘entrare’ = ‘avere attinenza’: La tua obiezione non

c’entra con quello di cui stiamo parlando.

3. La particella ‘ne’ ha valore di: – avverbio di luogo ed equivale a ‘di qui/qua’, ‘di lì/là: Giunsi a

Roma il mattino e ne ripartii la sera. – di solito è preceduta dalle forme pronominali atone che diven-

tano ‘me’, ‘te’, ‘se’, ‘ce’, ‘ve’:

Page 305: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 305/419

 98

Non era un ambiente sano e per questo me ne andai subito. – pronome atono:

● svolge la stessa funzione sintattica dei sintagmi:

 – ‘di’, ‘da’ + pronome personale → di lui/lei/loro; da lui/lei/loro:

Ho un amico a Milano, ma da tempo non ne ho più notizie.(= di lui)Appena la conobbe, ne fu affascinato. (= da lei)

 – ‘di’, ‘da’ + pronome dimostrativo → di questo/questa/questi/queste; da questo/questa /questi/queste:

Mi ha fatto un torto, ma poi se n’è subito pentito. (= di questo) Non vide l’automobile e ne fu investito. (= da questa)

 – ha valore neutro e si riferisce a un’intera frase: – Credi cheabbia detto la verità? – Ne dubito. (= di ciò)

In varie locuzioni l’originario valore semantico di ‘ne’, avverbialeo pronominale, appare fortemente indebolito: aversene a male = offendersi,non poterne più = essere stufo ecc.

 – ha spesso un valore stilistico, rafforzativo:■ sia in funzione avverbiale, con le particelle ‘me’, ‘te’, ‘se’,‘ce’, ‘ve’: Perché te ne stai lì tutto solo?

■ sia in funzione pronominale, posta prima del sostantivo(prolessi): Ne dice di bugie!Espressioni: aversene a male: Se n’è avuto a male con lui.

non poterne più: Non ne posso più di voi.valerne la pena: Non t’arrabbiare, non ne vale la pena.

Posizione del pronome atonoIl pronome personale atono precede sempre il verbo. Esso segue

il verbo (e si unisce con lui nella grafia) solo in quattro casi, e

 precisamente se il verbo è: – all’imperativo: Mamma, parlami!Anche con la seconda persona dell’imperativo negativo (che si

forma con l’infinito), il pronome segue il verbo: Non muoverti! = Nonti muovere! (in questo caso il pronome precede l’infinito; tale fenomeno prende il nome di risalita del pronome atono).

Se l’imperativo è tronco, come nel caso di alcuni verbi irregolari,‘dare’ → da’ , ‘dire’ → di’ , ‘fare’ → fa’ , ‘stare’ →  sta’ , ‘andare’ → va’ ,il pronome raddoppia la consonante iniziale: Dimmi la verità! Stammi

 bene a sentire!

Page 306: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 306/419

  99

 – all’infinito, che perde la vocale finale: Preferisco parlarti.Con alcuni verbi servili, ‘dovere’, ‘potere’, ‘sapere’, ‘volere’

ecc., il pronome può precedere il verbo servile; anche in questo caso si

 può verificare il fenomeno della risalita: Non sa regolarsi. = Non si saregolare.Se un verbo servile regge due infiniti, abbiamo tre possibilità di

scelta: Devo poter farlo. = Devo poterlo fare. = Lo devo poter fare.Con i verbi causativi, ‘fare’ e ‘lasciare’, la risalita è obbligatoria:

Lo lascio credere che sia così. non *Lascio crederlo che sia così.Invece con altri verbi, ‘sembrare’ e ‘parere’, la risalita è

impossibile: Sembra capirlo. non *Lo sembra capire. – al gerundio: Parlandole, mi sono confuso. – al participio passato: Salutatolo, se ne andò.Il pronome personale atono si unisce anche all’avverbio ‘ecco’:

Eccomi!

Combinazioni di pronomi atoniQuesti pronomi possono essere usati sia da soli sia in combi-

nazione con altri pronomi personali atoni. In questo caso cambianolievemente nella forma: ‘mi’ → me; ‘ti’ → te; ‘gli’, ‘loro’ →  glie-; ‘si’→  se; ‘ci’ → ce; ‘vi’ → ve.

La combinazione più usata è ‘complemento di termine’ +‘complemento oggetto’ → 

Carla me lo / me la / me li / me le chiede = lo / la / li / le chiedea meCarla te lo / te la / te li / te le chiede = lo / la / li / le chiede a teCarla glielo / gliela / glieli / gliele chiede = lo / la / li / lechiede a lui / a lei / a loroCarla ce lo / ce la / ce li / ce le chiede = lo / la / li / le chiede a noiCarla ve lo / ve la / ve li / ve le / chiede = lo / la / li / le chiedea voiCarla se lo / se la / se li / se le chiede = lo / la / li / le chiede a séCarla e Anna se lo / se la / se li / se le chiedono = lo / la / li / lechiedono a sé

Le funzioni dei due pronomi sono ben distinte: il pronome che occupail primo posto è un complemento di termine, quello che occupa ilsecondo posto è un complemento oggetto, o un complemento dispecificazione, o un altro complemento, se si tratta di ‘ne’:

Ve ne parlai.

Page 307: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 307/419

 100

Gliene disse di tutti i colori.Un’altra possibile combinazione è: – pronome atono + ‘si’ impersonale → mi si dice, le si parla, ci

si vede ecc.: Non mi si dice mai la verità. – pronome atono + ‘ci’ avverbio di luogo → mi ci dirigo, ti ci

vedo ecc.:Mi ci vorrà un bel po’ di tempo per raccontarti tuttol’accaduto.

Posizione della combinazione di pronomi atoniLe forme atone dei pronomi personali generalmente precedono il

verbo, si dice pertanto che sono proclitiche; in alcuni casi diventanoenclitiche, cioè seguono il verbo formando con esso una sola parola.Ciò accade con un:

♦ imperativo: Dammelo! Parlatemene!♦ infinito, che in tal caso perde la vocale finale: Pensavo di

dirtelo.Anche con la seconda persona dell’imperativo negativo (che si

forma con l’infinito), si ha la forma enclitica: Non darglielo! = Nonglielo dare! (anche in questo caso si può verificare il fenomeno della

risalita).Se l’imperativo è tronco, il pronome raddoppia la consonanteiniziale: Faccelo sapere al più presto! Vattene!

♦ participio passato usato in forma assoluta, ma il costrutto èabbastanza raro;

♦ gerundio: Promettendoglielo, non potresti più tirarti indietro.

Pronomi allocutivi

Quando, nel parlare o nello scrivere, ci si rivolge a un interlo-cutore di riguardo o a una persona con cui non si è in confidenza, siusano i pronomi allocutivi o di cortesia:

confidenziali  reverenziali lei (raro ‘ella’ +3ª pers. sing.)

singolare  tu (+2ª pers. sing.)voi (+2ª pers. pl.)

plurale  voi (+2ª pers. pl.) loro (+3ª pers. pl.)

Page 308: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 308/419

  101

  Il più diffuso pronome di cortesia è quello di terza persona.L’accordo del predicato è fatto, di solito, secondo il genere della persona:

Anche lei, direttore, è invitato.

Lei, signorina, è attesa.Ella, signor presidente, è sempre ben accetta (accetto) tra noi.Voi, Giuseppe, siete veramente fortunato.Come voi sapete, si parte domani mattina.Se loro, signori, fossero così gentili da seguirmi...

A queste forme soggettive corrispondono in funzione di comple-mento:

 – le forme toniche: a/di lei, loro ecc.;

 – le forme atone: la, le (per ‘lei’), li, le, loro (per ‘loro’):Stavo cercando proprio lei, ingegnere.A lei, signore, non devo nessuna spiegazione.La prego di scusarmi.Le esprimo tutta la mia gratitudine.

Pronomi relativi

E’ un pronome che sostituisce un nome che lo precede e mette inrelazione due frasi: nella prima

Ho travato il libroche è la reggente, c’è il termine che poi il pronome relativo sostituirà,detto antecedente, ‘il libro’; la seconda

che volevo.è una subordinata aperta dal pronome relativo e prende il nome di proposizione relativa.

Il pronome relativo ha quindi un duplice ufficio: – di congiunzione, in quanto unisce la proposizione di cui fa

 parte, detta appunto relativa, con la proposizione anteriore o reggente;   –  di pronome, in quanto sostituisce un nome incluso nella

 proposizione principale, detto antecedente.Oltre che da un nome, l’antecedente può essere costituito da: – un altro pronome: Tu, che sei il più esperto, perché non ce la

metti tutta? – un infinito sostantivato: (Il) riposare, che è una necessità per 

ciascun individuo, a te non interessa.

Page 309: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 309/419

 102

 – un’intera proposizione: Non eravamo affatto preparati allamissione, il che ci preoccupava.

In questo ultimo caso il pronome ha valore neutro, significa ‘la

qual cosa’ e può essere preceduto dall’articolo ‘il’ o dalla preposizionearticolata:

Voglio smettere di bere, il che non è facile. (= e ciò)Ti ho mancato di rispetto, del che ti chiedo scusa. (= e di ciò)

Forme 

invariabili  variabili checui

il / la qualei / le quali

Le forme invariabili sono molto più usate di quelle variabili.

1.  ‘Che’ vale sia per il maschile e il femminile, sia per ilsingolare e il plurale; la concordanza in genere e numero si fa con ilsostantivo di cui è il sostituente. Fra tutti i pronomi relativi è d’uso piùfrequente e può adoperarsi per persone, animali e cose; si usa come:

 – soggetto: Cerco un ristorante che non costi troppo.

 – complemento oggetto: Questo è il ristorante che volevo.Per i complementi indiretti si ricorre di solito a ‘cui’ o ‘il/la quale’,‘i/le quali’. Tuttavia nella lingua parlata è abbastanza diffuso l’impiegodi ‘che’ in funzione di complemento indiretto, il cosiddetto cheindeclinato. Occorre però distinguere tra diversi livelli di accettabilità:‘che’ con valore temporale, in luogo di ‘in cui’, è ormai prevalenteanche nello scritto, quando l’antecedente è costituito da determinazionidi tempo del tipo ‘il giorno’, ‘il mese’, ‘l’anno’, ‘la volta’:

Il giorno che ci siamo incontrati me lo ricorderò sempre.

Ogni volta che lo ascolto, lo trovo interessante.Con gli altri complementi indiretti l’uso di ‘che’ è più marcato insenso popolare, ma da evitare nello scritto: E’ una città *che ci vadovolentieri. ...in cui...

Il “che indeclinato” si ritrova talvolta in proverbi e espressioniidiomatiche:

Paese che vai, usanza che trovi.e nella narrativa contemporanea che vuole imitare il linguaggio orale:

Era un mattino tranquillo, una domenica di sole che la genteva a messa.

Page 310: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 310/419

  103

(C. Pavese, La luna e i falò)

‘Cui’ vale per entrambi i generi e i numeri e al contrario di ‘che’

si usa soltanto come complemento indiretto, preceduto da varie preposizioni, di, a, da, in, con, su, per, tra, fra, sopra, sotto, verso:Quello è il ragazzo con cui esco / di cui ti ho parlato / da cuimi sono fatta aiutare.

In alcuni casi ‘cui’ senza preposizione equivale a: – ‘a cui’: Ecco l’elenco delle associazioni cui rivolgersi. (= a cui

rivolgersi) – ‘di cui’: Si tratta di una lettera il cui contenuto non è chiaro. (=

una lettera di cui non è chiaro il contenuto)Il pronome non è preceduto dalla preposizione semplice né

quando è posto tra l’articolo determinativo e il nome, col valore dicomplemento di specificazione, con il significato di ‘del/della quale’,‘dei/delle quali’:

Un soldato il cui coraggio (= il coraggio del quale) è straor-dinario può ricevere delle medaglie.E’ un’attrice il cui nome (= il nome della quale) ora mi sfugge.Sono questi avvenimenti le cui conseguenze (= le conseguenze

dei quali) non si possono prevedere.Sono tutte opere dalle cui pagine (= dalle pagine delle quali)traspare il pessimismo dell’autore.

Il pronome è usato anche con valore neutro nell’espressione ‘per cui’, che significa ‘per la qual cosa’ e si riferisce a un’intera proposi-zione precedente:

 Non m’intendo di motori, per cui è meglio che taccia.

2. ‘Il / la quale, i / le quali’, formato da due elementi, è il pro-nome più chiaro e completo, perché precisa sempre il genere e ilnumero. Si può usare come:

 – soggetto: Parleremo di alcuni popoli i quali hanno moltedifficoltà di sopravvivenza.

 – complemento oggetto, molto raro e letterario:C’è un’entrata secondaria, varcando la quale si arriva inspiaggia.

 – complemento indiretto, se preceduto da una preposizionearticolata:

E’ l’impiegata alla quale / a cui mi sono rivolto.

Page 311: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 311/419

 104

In quest’ultimo caso è di uso corrente, accanto al pronome relativoinvariabile ‘cui’.

La forma composta è da preferire:

● quando l’esatta indicazione del genere e del numero puòscrivere a evitare possibili ambiguità:Ho parlato con il figlio della signora, il quale abita vicino a noi.

... la quale...● quando il relativo è distante dall’antecedente:

Molte favole mi ha raccontato la nonna quand’ero bambino,le quali erano non solo divertenti ma anche istruttive.

Talvolta, per maggiore chiarezza, specie nel linguaggio burocratico,si ripete l’antecedente, e in questo caso ‘il quale’ è più aggettivo che pronome:

Questa è la regola che dovete trarre dagli esempi citati, laquale regola può essere utile per risolvere problemi analoghi.

● quando si susseguono vari ‘che’:Ho saputo che Marco, il quale non mi ha ancora detto niente,ha deciso di non venire al mio matrimonio che sarà questadomenica.

Gli avverbi ‘dove’ (‘ove’) e ‘donde’ (‘onde’), di uso letterario,

acquistano valore relativo quando congiungono e mettono in relazionedue proposizioni:Il paese dove / in cui / nel quale sono nato è la Romania.Ritornammo subito al punto donde / da cui / dal quale eravamo partiti.

Pronomi relativi “doppi”‘Chi’, ‘quanti / quante’, ‘quanto’ e ‘chiunque’ sono detti pronomi

relativi “doppi” perché nel significato equivalgono a due pronomi, uno

che fa da antecedente e uno che fa da relativo.1. ‘Chi’ si riferisce esclusivamente ad esseri animati, è invariabilee vale soltanto per il singolare, sia maschile sia femminile (il genere si può ricavare dal contesto o dall’accordo grammaticale). Unisce in séla funzione di due pronomi diversi:

 – uno dimostrativo → ‘colui’, ‘quello’, ‘colei’, ‘quella’ o indefinito,‘qualcuno’, ‘uno’, ‘qualcuna’, ‘una’;

 – l’altro relativo → ‘che’, ‘il quale’, ‘la quale’.Per questa sua particolarità è l’unico fra i pronomi relativi che si

 può usare in forma assoluta, cioè senza essere preceduto da un nome:

Page 312: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 312/419

  105

Chi non lavora non mangia. (= colui che non lavora...)C’è chi preferisce il pesce alla carne. (= c’è qualcuno che preferisce...)

Per il plurale si ricorre alle forme composte ‘coloro che’, ‘alcuniche’:Coloro che studiano sono promossi.Ci sono alcuni che credono ancora alla befana.

Questo pronome può essere: – soggetto sia nella reggente sia nella relativa: Chi dice questo

sbaglia. – oggetto sia nella reggente sia nella relativa: Ho riconosciuto

chi hai salutato. – soggetto nella reggente, oggetto nella relativa: Non ti è nemmeno

riconoscente chi hai aiutato. – oggetto nella reggente, soggetto nella relativa: Non trovavo chi

mi desse una mano. – complemento indiretto nella reggente, soggetto nella relativa:

 Non regalo niente a chi non se lo merita. – complemento indiretto nella reggente e nella relativa, quando

il complemento della reggente e quello della relativa richiedono la

stessa preposizione:Sono stato ricevuto da chi (= da colui dal quale) mi hai mandato.Al di fuori di questi casi si deve ricorrere alle forme composte.Il pronome può avere anche valore ipotetico, e allora significa

‘se qualcuno’, ‘se uno’:Chi me l’avesse detto, gli avrei riso in faccia.Domani, chi non lo sapesse, è festa.Talora ‘chi’equivale a ‘chiunque’:

L’ingresso è gratuito, può entrare chi vuole / voglia....chiunque lo vogliaLa coppia correlativa ‘chi...chi’ corrisponde a ‘l’uno...l’altro’,

‘gli uni...gli altri’, ‘alcuni...altri’:Chi dice una cosa, chi un’altra.(= L’uno dice una cosa, l’altro un’altra.)Chi ci crede, chi no.(= Gli uni credono, gli altri no.)Chi preferisce il mare, chi la montagna.

(= Alcuni preferiscono il mare, altri la montagna.)

Page 313: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 313/419

 106

2.  ‘Quanti / quante’ si riferisce sia a persone sia a cose edequivale a ‘(tutti) quelli che’ / ‘(tutte) quelle che’:

La festa è riservata a quanti hanno ricevuto l’invito. = ...a

(tutti) quelli che...Quante lo desiderano possono iscriversi alla gara. = (tutte)quelle che lo desiderano...

3. ‘Quanto’ ha contemporaneamente funzione dimostrativa erelativa. Al singolare è usato con valore neutro; si riferisce perciòsoltanto a cose e corrisponde a ‘(tutto) quello che’, ‘(tutto) ciò che’:

Farò quanto chiedi. = (tutto) quello che...C’è molto di vero in quanto dici. = ...in (tutto) ciò che...

4.  ‘Chiunque’ = ‘chi’, ‘ognuno che’, ‘tutti quelli che’, ‘tutte le persone che’:Darò il mio aiuto a chiunque ne abbia bisogno. (= ...a tuttiquelli che ne abbiano bisogno)

Posizione del pronome relativo Normalmente il pronome relativo si trova subito dopo il suo

antecedente:In quella libreria ho trovato il libro di cui mi avevi parlato.

Accordo del pronome relativoIl pronome relativo ha lo stesso genere e lo stesso numero

dell’antecedente, ma questa concordanza è evidente solo quando siusano le forme variabili:

 Non conosco una donna alla quale non piacciano i fiori.Con le forme invariabili la concordanza non è evidente:

 Non conosco una donna a cui non piacciano i fiori.

Pronomi e aggettivi possessivi

E’ un aggettivo se accompagna un nome: Non trovo più la mia penna.

e un pronome se lo sostituisce:Puoi prestarmi la tua?

Hanno quattro forme distinte; soltanto la terza persona plurale‘loro’ è invariabile. ‘Mio’, tuo’, ‘suo’ hanno al plurale maschile le forme‘miei’, ‘tuoi’, ‘suoi’.

maschile femminile persona

singolare  plurale  singolare  plurale 

Page 314: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 314/419

  107

1ª singolare (il) mio (i) miei (la) mia (le) mie2ª singolare (il) tuo (i) tuoi (la) tua (le) tue3ª singolare (il) suo (i) suoi (la) sua (le) sue1ª plurale (il) nostro (i) nostri (la) nostra (le) nostre2ª plurale (il) vostro (i) vostri (la) vostra (le) vostre3ª plurale (il) loro (i) loro (la) loro (le) loro

Gli aggettivi possessivi indicano la persona cui appartiene unadeterminata cosa, hanno quindi una duplice funzione: da un lato speci-ficano l’oggetto posseduto, dall’altro precisano la persona del possessore.

L’aggettivo possessivo concorda in genere e in numero con ilnome cui si riferisce, non con la persona del possessore:

la nostra casa, il vostro appartamento;le mie matite, i suoi giocattoli.Soltanto nella terza persona plurale si deve tenere conto del

 possessore oltre che della cosa posseduta: bisogna usare: – ‘suoi’ per il maschile, ‘sue’ per il femminile, quando il possessore

è uno solo:Carlo mi ha mostrato i suoi terreni e le sue case.

 – ‘loro’ quando i possessori sono due o più:

Carlo e Luca mi hanno mostrato i loro terreni e le loro case.Il gruppo dei possessivi è completato da: – ‘proprio’, variabile, può sostituire ‘suo’, ‘loro’, solo quando si

riferisce al soggetto della frase:Il ragazzo ha fatto il proprio dovere.I ragazzi hanno fatto il proprio dovere.

◙ è obbligatorio nelle costruzioni impersonali: Conoscere le proprieresponsabilità è un dovere di tutti.

◙ quando il soggetto è indefinito: Ciascuno è artefice del propriodestino.◙ può rafforzare l’aggettivo possessivo: Si è rovinato con le sue

 proprie mani.◙ può avere anche valore di pronome possesivo: Vedendo che

non trovava la penna gli offrì la propria. – ‘altrui’, invariabile, indica un possesore indefinito, significa

‘degli altri’, ‘di altri’; solitamente viene posto dopo il nome:Bisogna difendere i diritti altrui.

Page 315: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 315/419

 108

Funzioni

Il possessivo ha doppia funzione: attraverso la radice, una partefissa, indica il possessore: il tuo diario = il possessore del ‘diario’ seitu, mentre attraverso la desinenza, che cambia nel genere e nel numero,indica il posseduto, l’oggetto posseduto è il diario, maschile singolarecome tuo.

Ma in molti casi i possessivi esprimono rapporti non di possessoma d’altro genere:

 – di parentela: mio padre, suo fratello; – di amicizia: i miei amici; – di lavoro, di affari, di clientela: il nostro direttore, il suo avvocato; – di abitudine: il tuo caffè; – di creazione di un oggetto: il mio disegno.

Valori dell’aggettivo possessivoEquivale a un complemento di specificazione. Per questo nella

terza persona singolare e plurale può essere sostituito dalla particella pronominale ‘ne’, che significa ‘di lui/lei/loro’:

Appena lo conobbi divenni suo amico. (= ... ne divenni amico)Da molto tempo non ho loro notizie. (= ... non ne ho notizie)

L’aggettivo possessivo può avere valore: – soggettivo: Attendono il mio arrivo. (= ... che io arrivi) – oggettivo: Fallo per amor mio! (= ... perché ami me)

Posizione dell’aggettivo possessivo rispetto al nomeGeneralmente l’aggettivo possessivo precede il nome cui si riferisce:

il mio libro, la tua bambola; i suoi libri, le vostre bambole.Lo può anche seguire, ma il rapporto di possesso o d’altro genere

viene espresso con un’enfasi, e si noti la mancanza dell’articolo:

 – nelle frasi vocative ed esclamative: Signore mie, così non va!Figlio mio!; – quando gli si vuole conferire un rilievo particolare: il fratello mio; – quando si vuole accentuare l’idea di possesso: Questa è casa mia; – in varie locuzioni con preposizione: di testa mia, per colpa sua.

Uso dell’articolo col possessivoL’aggettivo possessivo è quasi sempre preceduto dall’articolo o

dalla preposizione articolata:Ho parlato con il tuo professore / con un tuo professore.

Page 316: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 316/419

  109

Il pronome possessivo è sempre preceduto dall’articolo o dalla preposizione articolata:

 – Tu che pensi delle nostre madri? – Secondo me, la tua è più

 buona della mia.In particolare, l’articolo o la preposizione articolata mancano:1. obbligatoriamente, se l’aggettivo possessivo accompagna i

nomi di parentela ‘padre’, ‘madre’, ‘figlio’, ‘figlia’, ‘fratello’, ‘sorella’,‘marito’, ‘moglie’ al singolare: mio padre, tua moglie, nostro figlio,vostra figlia;

2. preferibilmente, se l’aggettivo possessivo accompagna glialtri nomi di parentela sempre al singolare: mia zia, tuo zio, vostro nipote.

Questa norma non si applica al possessivo di 3ª persona, loro,

che è preceduto dall’articolo qualunque nome di parentela accompagni:il loro padre, la loro madre, i loro figli.

I pronomi possessivi sono formalmente identici agli aggettivi possessivi. Essi possono anche essere usati con valore sostantivale:

 – il mio, il tuo, il suo significano ‘ciò che mi/ti/gli appartiene’ o‘mi/ti/gli spetta’: A ciascuno il suo.

 – i miei, i tuoi, i suoi indicano ‘i genitori, i familiari, i parenti’:Vivo con i miei. Salutami i tuoi!

 –  la mia, la tua, la sua sottintendono ‘lettera’, nello stileepistolare e nel linguaggio commerciale: Rispondo con un po’ diritardo alla tua. Con riferimento alla vostra del 3 agosto...;

 – dalla mia, dalla tua, dalla sua sottintendono ‘parte’ con i verbi‘essere’, ‘stare’, ‘avere’, ‘tenere’, ‘schierare’: Anche lui è ora dalla mia.

 –  una delle mie, una delle tue, una delle sue sottintendono‘malefatte’, ‘sciocchezze’ con ‘fare’, ‘combinare’, ‘dire’, ‘essere’: Neho fatta una delle mie.

 –  la mia, la tua, la sua sottintendono ‘opinione’ con ‘dire’:

Anch’io ho diritto di dire la mia. – alla mia, alla tua, alla sua sottintendono ‘salute’ nei brindisi:

Alla tua! – stare sulle sue = ‘non dare confidenza’: E’ un tipo che sta sempre

sulle sue.

I pronomi possessivi possiedono un antecedente, che può essere: – anaforico: L’automobile di Carlo è decapottabile, la mia no. – cataforico, più raramente: Il suo è stato veramente un pensiero

molto gentile.

Page 317: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 317/419

 110

Pronomi e aggettivi dimostrativi

E’ un aggettivo se accompagna un nome:

 Non mi piace questa giacca.e un pronome se lo sostituisce:Preferisco quella laggiù in fondo.

E’ comunque una parola che indica la posizione di qualcuno o diqualcosa, che può essere vicino o lontano rispetto a chi parla, sia nellospazio, come nei due esempi precedenti, sia nel tempo:

Questo Natale sono solo; molto meglio quel  Natale di tantianni fa quando eravamo tutti insieme.

La principale funzione dell’aggettivo dimostrativo è quella di

“mostrare” e questa sua funzione è chiamata funzione deittica.La funzione dell’aggettivo dimostrativo è molto simile a quella

dell’articolo determinativo e per questo motivo i membri delle due classioccupano la medesima posizione nel sintagma nominale, precedono il nome, e sono in distribuzione complementare, cioè la presenza dell’unoesclude la presenza dell’altro:

il cane / questo, quel cane e non *il questo/*il quel cane.

Forme

I principali aggettivi e pronomi dimostrativi sono:1.  ‘questo, questa, questi, queste’ indica qualcuno o qualcosa

vicino a chi parla:Questa bambina cresce a vista d’occhio. (vicinanza nello spazio)Questo pomeriggio vado a teatro. (vicinanza nel tempo)Questa è mia moglie.

 – al singolare si può elidere davanti a vocale: quest’anno,quest’isola;

 – al plurale non si elide mai: questi anni, queste isole; – ‘questa’ diventa ‘sta’ in alcuni composti: stamattina, stamani(stamane), stasera, stanotte, stavolta. 

2. ‘quello, quella, quelli, quelle’ indica qualcuno o qualcosa lontanoda chi parla:

Conosci quel signore? (lontananza nello spazio)Quell’anno il raccolto fu abbondantissimo. (lontananza neltempo)

Vedi quella? E’ la nuova professoressa d’inglese.

Page 318: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 318/419

  111

 – al maschile presenta forme diverse a seconda di come inizia ilsostantivo, comportandosi analogamente all’articolo determinativo‘il’/‘lo’, ‘i’/‘gli’: quel cavallo, quello scolaro; quei cavalli, quegli scolari;

 – al singolare si elide davanti a vocale: quell’individuo, quell’enci-clopedia; – al plurale femminile non si elide mai: quelle enciclopedie.3, 4. ‘stesso, stessa, stessi, stesse’ e ‘medesimo, medesima,

medesimi, medesime’ indicano qualcuno o qualcosa già visto o di cuisi è già parlato o comune a più persone o cose:

Abbiamo lo stesso professore di francese.Hanno accusato due persone diverse del medesimo delitto.A protestare è stato lo stesso dell’anno scorso.

 – possono avere anche valore rafforzativo, e in tal caso si pongono dopo il termine cui si riferiscono:

Il suo valore è riconosciuto dagli avversari stessi.Il presidente medesimo si congratulò con loro.

Altri dimostrativi, molto meno usati dei precedenti, sono:

5. ‘codesto, codesta, codesti, codeste’, aggettivo e pronome, èadoperato solo in Toscana e nell’italiano burocratico per indicare qual-cuno o qualcosa lontano da chi parla o scrive e vicino a chi ascolta o

legge: Ci si rivolge a codesto spettabile Ufficio appunto perché èmolto noto.Codesta è una scusa bella e buona.

‘Questo’ e ‘quello’ possono essere rafforzati dagli avverbi diluogo ‘qui’, ‘qua’ (‘questo’), ‘lì’, ‘là’ (‘quello’), che si mettono dopo ilsostantivo cui l’aggettivo si riferisce:

Prendi questa sedia qua.Quel palazzo lì va restaurato.Sono due automobili molto belle: non so se comprare questaqui o quella là.

I pronomi ‘questo’, ‘quello’, ‘codesto’ e ‘stesso’ usati al maschilesingolare, possono assumere valore neutro, e allora equivalgono a‘questa/quella/codesta cosa’, ‘la stessa cosa’:

Questo mi dispiace.Ricorda quello (quel) che ti ho detto.Fai come vuoi, per me è lo stesso. (= ...fa lo stesso)

Page 319: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 319/419

 112

6, 7, 8.  ‘tale, tali’, ‘simile, simili’ e ‘siffatto, siffatta, siffatti,siffatte’ si usano solo come aggettivi e sol tanto nell’italiano scritto eformale con lo stesso significato di ‘questo’, ‘quello’:

Dette tali parole se ne andò.Si discute molto di guerra e di violenza, ma le parole non bastano per risolvere simili problemi.Siffatte questioni richiedono un esame approfondito.

‘Tale’, come pronome dimostrativo, equivale a ‘questa, quella persona’:

Lui è il tale che ti cercava.Preceduto da ‘come’, ‘in quanto’, ‘per’, ha valore di pronome

anaforico:

La bandiera è il simbolo stesso della patria, e come tale varispettata.

‘Tale’ è anche aggetivo indefinito. Altri pronomi dimostrativi non possono mai avere funzione di

aggettivi:

9.  ‘ciò’ è invariabile, ha soltanto valore neutro e equivale a‘questa/quella cosa’, ‘la cosa’. Può essere usato in funzione sia disoggetto sia di complemento:

Ciò è giusto.Ciò che hai detto non mi convince affatto.Di ciò parleremo domani.

Con valore di complemento è spesso intercambiabile con leforme pronominali atone:

 Non sapevo ciò. = Non lo sapevo. Non credo a ciò. = Non ci credo.Cosa guadagni da ciò? = Cosa ci guadagni?Discutemmo a lungo di ciò. = Ne discutemmo a lungo.Deduco da ciò che non siete stati attenti. = Ne deduco chenon siete stati attenti.

In tutti questi casi la scelta tra ‘ciò’ e la particella pronominaledipende solo da ragioni stilistiche; l’uso di ‘ciò’ è meno comune maserve talvolta a dare maggiore rilievo, soprattutto nella lingua scritta.

10. ‘questi’ si usa solo come pronome soggetto al maschilesingolare e significa ‘questa persona’:

Abbiamo appena incontrato il portavoce del governo. Questi

ha risposto a tutte le domande dei giornalisti.

Page 320: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 320/419

  113

11. ‘costui, costei, costoro’ si adopera sia come pronome soggettosia come pronome complemento e significa ‘questa persona’, ‘queste persone’, generalmente con una sfumatura spregiativa, che indica

distacco nei confronti della persona o delle persone indicate: Non so proprio chi siano costoro.

Va detto però che l’impiego è molto limitato.12. ‘quegli’ si usa solo come pronome soggetto al maschile

singolare e significa ‘quella persona’:Chiese qualcosa all’amico. Quegli non rispose.

Oggi ‘questi’ e ancora più ‘quegli’ sono generalmente sentiticome letterari; si preferisce sostituirli con ‘questo’, ‘quello’.

13. ‘colui, colei, coloro’ si adopera sia come pronome soggettosia come pronome complemento e significa ‘quella persona’, ‘quelle persone’:

 Non parlarmi di coloro.L’uso più frequente è in unione con il pronome relativo ‘che’ o

‘il quale’:Ricordati di coloro che ti hanno fatto del bene.

‘Colui che’ e ‘colei che’ sono spesso sostituiti da ‘chi’:

Fidati di chi ha più esperienza di te. (= …colui che / colei che…)Pronomi e aggettivi indefiniti

Sono quelle parole, diverse per usi e significati, che hanno incomune la caratteristica di accompagnare, se sono aggettivi, o di sostituire,se sono pronomi, un nome senza precisarne la quantità o il numero:

Ho bevuto molto vino.Ho vari amici.

oppure la qualità:Comprerò un vestito qualunque.o ancora l’identità:

Ho conosciuto un tale.

Forme

Gli indefiniti vengono distinti in quattro gruppi: – singolativi

 – collettivi

 – negativi 

Page 321: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 321/419

 114

 – quantitativi

Indefiniti singolativi

Gli indefiniti singolativi considerano il nome che accompagnanoo sostituiscono come un’unità, qualcosa di singolo:Qualcuno mi ha preceduto. = una o più persone singole

aggettivi  aggettivi e pronomi pronomi 

qualche alcuno, -a, -i, -ecerto, -a, -i, -etale, -italuno, -a, -i, -e

altro, -a, -i, -e

qualcuno, -aqualcosauno, una

1. ‘qualche’ è aggetivo invariabile, si riferisce a nomi singolari,maschili o femminili, e significa ‘alcuni’ o più d’uno’, ‘una certaquantità (o numero) di’:

Marco arriverà fra qualche minuto. (= alcuni minuti) – può significare

‘un certo’: E’ un’opera di qualche rilievo.‘qualsiasi’, preceduto dall’articolo indeterminativo: Un qualcherimedio si dovrà pur trovare.

2, 3. I pronomi corrispondenti a ‘qualche’ sono: – ‘qualcuno, qualcuna’ si usa esclusivamente al singolare e può

significare ‘qualche persona’ o ‘qualche cosa’:Quante belle camicie! Ne comprerò qualcuna.

♦ può indicare anche una sola persona: Qualcuno ha bussato alla porta.

♦ può essere usato come sostantivo, nel senso di ‘persona impor-

tante’: Nel suo campo è qualcuno. – ‘qualcosa’ è la forma contratta di ‘qualche cosa’, serve a

indicare una o alcune cose e si accorda al maschile:Vorrei qualcosa da bere.E’ accaduto qualcosa?

 – usato con valore sostantivale, sempre preceduto dall’articoloindeterminativo, equivale a ‘un (certo) non so che’: C’è un qualcosache non mi convince nel suo comportamento.

Page 322: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 322/419

  115

4. ‘uno, una’ significa ‘una persona’ e si adopera o per indicareuna persona che non si conosce:

E’ venuto uno a cercarti.

Ho incontrato una e le ho chiesto un passaggio.o per indicare un soggetto generico e imprecisato, dunque acquistaspesson valore impersonale, e in questo caso è seguito da un verbo alla3ª persona singolare:

Certe volte uno non sa (= non si sa) come comportarsi.Uno si accorge (= ci si accorge) troppo tardi dei propri errori.

Sequito da un complemento partitivo può referirsi sia a persona sia acosa:

Uno di questi giorni verrò a trovarti.

In correlazione con il pronome ‘altro’, può indicare sia persona siacosa e ammette anche il plurale, sempre preceduto dall’articolodeterminativo:

Scegli o l’uno o l’altro.Gli uni dicono di sì, gli altri di no.

La locuzione ‘l’un l’altro’ esprime reciprocità: Si amavano l’unl’altro.

Questo pronome ha valore distributivo → ‘ad uno ad uno/ aduna ad una’: Perse ad una ad una tutte le sue illusioni.

La forma ‘una’ si ritrova in frasi ellittiche:Te ne voglio raccontare una. (= storiella, barzelletta ecc.)

 Non me ne va bene una. (= impresa, iniziativa, azione ecc.)‘Uno’ è aggettivo nell’espressione ‘l’uno e l’altro’ + sostantivo:

Mi interessavano l’uno e l’altro lavoro. (= entrambi i lavori)

5. ‘alcuno, alcuna’ si adopera al singolare solo nelle frasi negative,come equivalente più elevato di ‘nessuno, nessuna’:

Lei non ha alcuna prova contro di me. (= nessuna)

 – subisce il troncamento e l’elisione: alcun aiuto, alcun’impor-tanza o alcuna importanza; – nelle frasi positive è sostituito da ‘qualche’: Mi occorre qualche

foglio.‘alcuni, alcune’, al plurale, può sostituire ‘qualche’ e ‘qualcuno’,

con passaggio dal plurale al singolare:L’ho incontrato alcuni giorni fa. (= qualche giorno fa)Ci sono alcuni che la cercano. = C’è qualcuno che la cerca.

Il pronome ha entrambi i generi e i numeri, ma al singolare viene

usato solo nelle frasi negative:

Page 323: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 323/419

 116

 Non si vede alcuno. = Non si vede nessuno.Alcuni sono d’accordo, altri no.

6. ‘certo, certa, certi, certe’:a) come aggettivo, equivale a ‘alcuno, ‘qualche’, ma solo se pre-

cede il nome a cui si riferisce; di solito è accompagnato dall’articoloindeterminativo ‘un’:

Il libro avrà un certo successo. = qualche successose invece segue il nome, è un aggettivo qualificativo e significa ‘sicuro’:

Il libro avrà un successo certo. = un successo sicuro – è sinonimo di ‘tale’: Ha telefonato un certo impiegato Rossi. – equivale a ‘alcuni, alcune’, ‘qualche’: Esco con certi amici. – corrisponde a ‘simile’, ‘siffatto’: Certi sbagli sono inammissibili. b) come pronome, si usa solo al plurale, quasi sempre al maschile,

ed equivale ad ‘alcuni’, ‘taluni:Ci sono certi che se ne approfittano. (= alcuni)

7. ‘tale, tali’ varia solo nel numero, non nel genere, e può alluderea un’indeterminatezza:

 –  parziale, se è preceduto dall’articolo determinativo o dal pronome dimostrativo ‘quel’, ‘quella’, ‘quei’, ‘quelle’:

Ti ha cercato quel (il) tale (Di Vito). = conosco la persona

 – totale, se è preceduto dall’articolo indeterminativo ‘un’, ‘una’,o dalle forme plurali ‘dei’, ‘delle’:

Ti ha cercato un tale (Di Vito). = non conosco la persona – ha valore limitativo nella locuzione ‘un tal quale’: Ha mostrato

un tal quale interesse. – equivale a ‘simile’, ‘siffatto’: Una tale insolenza non può essere

tollerata. – esprime identità, in correlazione con ‘quale’ o con se stesso: E’

tale (e) quale il padre. Tale la moglie, tale il marito. – introduce una proposizione consecutiva: Si è preso un tale

spavento che ancora trema tutto. – può avere funzione dimostrativa.Il pronome ‘tale’, preceduto dall’articolo indeterminativo, equivale

a ‘una certa persona’, ‘un tizio’, ‘uno’:C’è un tale che chiede di te.

Preceduto da ‘quello’, indica una persona già nominata o comunquenota: E’ tornato quel tale di ieri a cercarti.

Page 324: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 324/419

  117

‘Il/la tal dei tali’ indica una persona di cui si conoscono nome ecognome ma che non si vuole menzionare: Mi disse tutto di sé: che erala tal dei tali, che abitava nel tal posto...

8.  ‘altro, altra, altri, altre’ indica una quantità aggiunta maimprecisata:

Occorre altro sale. – talora esprime l’idea di ‘nuovo’: Ho comprato un’altra automobile. – spesso indica la differenza, la diversità: Erano altri tempi. – si unisce spesso, con funzione rafforzativa, ai pronomi personali

di 1a e 2a persona plurale: noi altri, voi altri (o noialtri, voialtri).Il pronome ‘altro’ significa ‘altra persona’:

Se non lo farai tu, lo farà un altro. – usato al maschile singolare e senza articolo, acquista valoreneutro ed equivale a ‘altra cosa’, ‘altre cose’: Desidera altro?

Il pronome ‘altri’ si adopera soltanto al maschile singolare esignifica ‘un’altra persona’, ‘qualcun altro’, ma il suo uso è moltoridotto, quasi esclusivamente letterario:

 Non io, altri afferma questo.

Indefiniti collettivi

Gli indefiniti collettivi alludono alla totalità di persone o coseindicate dal nome che accompagnano o sostituiscono:Ogni camera ha l’aria condizionata.

aggettivi  aggettivi e pronomi pronomi qualunquequalsiasiogni

ciascuno, -atutto, -a, -i, -e

chiunqueognuno, -a

1, 2. ‘qualunque’ e ‘qualsiasi’ sono invariabili: – se precedono il nome a cui si riferiscono, significano ‘ogni’,‘quale che sia’: Farei qualunque / qualsiasi cosa per lui.

 – se seguono il nome a cui si riferiscono, significano ‘come tantialtri’:

E’un libro qualsiasi.‘Qualunque’ può essere preceduto dall’articolo indeterminativo:

Una qualunque risposta bisognerà pur dargliela.ma può anche seguire il sostantivo, talvolta con senso spregiativo:

Passami un giornale qualunque.

Page 325: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 325/419

 118

E’ un uomo qualunque.‘Qualsiasi’ accompagna di solito a un sostantivo singolare:

Sono a tua disposizione in qualsiasi momento.

Quando si riferisce a un plurale, si mette dopo il nome:Sono piatti di porcellana, non piatti qualsiasi.Possono inoltre collegare due proposizioni, assumendo il volore

di un relativo, in tal caso si costriuscono normalmente con il con-giuntivo:

Farò qualsiasi cosa tu voglia.Il pronome corrispondente è ‘chiunque’ e significa ‘qualunque

 persona’:Chiunque vorrebbe essere al tuo posto. (= qualunque persona…)

Può essere usato, nella forma invariabile del singolare, tanto almaschile quanto al femminile:

Chiunque di noi sarebbe contenta di aiutarlo.Talvolta può avere contemporaneamente valore di pronome

indefinito e di pronome relativo; in questo caso equivale a ‘qualunque persona (che)’: Chiunque afferma questo è un bugiardo.

3.  ‘ogni’ è invariabile, indica una totalità di persone o coseconsiderate singolarmente e può significare ‘ciascuno:

a. Ogni camera ha l’aria condizionata. b. ‘qualsiasi’: E’ al di sopra di ogni sospetto. – può avere valore distributivo: Ogni tre mesi devi fare una

visita di controllo.Il pronome corrispondente è ‘ognuno’, ‘ognuna’ e significa ‘tutti’,

‘tutte’ in relazione al numero:Ognuno fa come vuole. = tutti / tutte fanno come vogliono

4. ‘ciascuno, ciascuna’ non ha il plurale; può essere sia aggettivo,

col senso di ‘ogni:Invieremo un omaggio a ciascun cliente.sia pronome, col senso di ‘ognuno:

Invieremo un omaggio a ciascuno. – al maschile subisce il troncamento davanti a consonante o a

vocale: ciascun cittadino, ciascun uomo; – al femminile si può elidere davanti a vocale: ciascun’amica.

5. ‘tutto, tutta, tutti, tutte’ allude a una totalità:

Page 326: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 326/419

  119

a. quando è aggettivo singolare, indica un’intera quantità esignifica ‘tutto quanto, tutta quanta’:

Ho mangiato tutta la torta. (= tutta quanta la torta)

 – si costruisce con l’articolo determinativo o l’aggettivo dimo-strativo inserito fra l’aggettivo e il nome: Ho girato tutto il mondo.Chi ti ha dato tutte queste notizie?

 – è spesso rafforzato con ‘quanto’: Si è bevuto da solo tuttaquanta la bottiglia di vino.

 – si lega direttamente♦ al sostantivo, in alcune espressioni: di tutto cuore, a tutta velocità;♦ ai nomi propri di luogo o di persona: L’ho cercato per tutta Roma.

Conosce alla perfezione tutto Dante.

 – si unisce ai numerali cardinali, da ‘due’ in poi, per mezzo dellacongiunzione ‘e’: tutti e tre, tutte e tre;

b. quando è aggettivo plurale, indica una totalità e significa ‘ogni’,‘qualsiasi’:

Riceve visite a tutte le ore.c. quando è pronome singolare, ha valore indeterminato:

Ho rotto tutto.d. quando è pronome plurale, indica una totalità di persone:

Alla stazione c’erano tutti.

Indefiniti negativiGli indefiniti negativi hanno la funzione di rafforzare una nega-

zione, negando totalmente un dato senza precisarlo.

1. ‘nessuno, nessuna’ si adopera solo al singolare, significa ‘nonuno/una’, ‘nemmeno uno/ una’ e può essere sia aggettivo:

 Non ho visto nessuna casa.sia pronome:

 Non mi ha visto nessuno. – al maschile subisce il troncamento davanti a consonante o avocale: nessun pericolo, nessun uomo;

 – al femminile si può elidere davanti a vocale: nessun’amica.Si adopera anche in frasi che hanno già un’altra negazione; in

questo caso è sempre posto dopo il verbo: Non c’è più nessun dubbio.

 Nelle proposizioni interrogative dirette e in quelle indiretteintrodotte dalla congiunzione ‘se’, assume valore positivo ed equivale

a ‘qualche’:

Page 327: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 327/419

 120

C’è nessuna notizia per me?

2, 3. ‘niente’ e ‘nulla’ sono solo pronomi, negativi e con valoreneutro, sono invariabili, si accordano al maschile e significano ‘nessunacosa’:

 Non mi diverte niente. (= nulla).Come risulta dagli esempi, se l’indefinito negativo segue il

verbo, quest’ultimo è preceduto dalla negazione ‘non’ / ‘né’; se invecel’indefinito negativo precede il verbo, la negazione manca:

 Nessuno mi ha visto. Niente mi diverte.

 Nelle proposizioni interrogative dirette e in quelle indirette

introdotte dalla congiunzione ‘se’, assumono il significato positivo di‘qualcosa’:Vuoi niente?Domandagli se gli serve niente.

Preceduti dall’articolo si usano come sostantivi: Dio ha creato ilmondo dal nulla.

Possono inoltre avere funzione di avverbio: Non me ne importaniente.

‘Niente’ ha valore aggettivale in frasi ellittiche: Niente paura! (=

nessuna paura!)Indefiniti quantitativiGli indefiniti quantitativi indicano una quantità o un numero

senza precisarli e possono essere sia aggettivi sia pronomi.

1. ‘poco, poca, pochi, poche’ indica una quantità scarsa:Mancano pochi minuti alla partenza. – Hai del pane? – Si, ma ne lo ho pico.

2. ‘alquanto, alquanta, alquanti, alquante’ indica una quantità discreta:

C’erano alquante persone. (più comunemente, ‘parecchie’)3. ‘parecchio, parecchia, parecchi, parecchie’ indica una quantità

rilevante, ma inferiore rispetto a ‘molto’:Si tratterrà da noi parecchi giorni.

4. ‘molto, molta, molti, molte’ indica una quantità notevole, inopposizione a ‘poco’:

Ci siamo incontrati dopo molti anni.‘Molto’ e ‘poco’ non richiedono l’articolo: molti soldati, pochi soldi.

Page 328: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 328/419

  121

In presenza dell’articolo determinativo assumono rispettivamenteil significato di ‘molto / poco numeroso’: Il poco denaro che guadagnalo spende per comprare libri.

5. ‘tanto, tanta, tanti, tante’ indica una grande quantità ed equivale aAbbiamo sprecato tanto tempo.E’un uomo come ce ne sono tanti.

 – in correlazione con ‘che’ o ‘da’ introduce una proposizioneconsecutiva:

Ha tanta volontà che riesce / da riuscire in tutto. – in correlazione con ‘quanto’ o con se stesso, stabilisce una

comparazione di uguaglianza:C’erano tanti posti quanti erano gli invitati.Tanto denaro guadagna, tanto ne spende.

6. ‘troppo, troppa, troppi, troppe’ indica eccesso:Fa troppo caldo.Io ho bevuto poco vino e tu troppo.

7. ‘altettanto, altettanta, altrettanti, altrettante’ esprime uguaglianzanella quantità:

Domani dovrò fare altrettanti compiti. (= tanti compiti quanto

oggi)Quasi tutte queste parole esprimono una gradazione che aumenta progressivamente:

meno del un po’ più più del molto più oltre il limite

normale  del normale normale  del normale accettabile 

ho poco ho alquanto ho parecchio ho molto / tanto ho troppoappetito appetito appetito appetito appetito

Pronomi e aggettivi interrogativiE’ un aggettivo se accompagna un nome:

Quale dolce preferisci?e un pronome se lo sostituisce:

Quale preferisci?E’ comunque una parola che si usa per fare una domanda o

esprimere un dubbio in relazione a tre categorie fondamentali:1. la qualità o il tipo: Quali intenzioni hai?2. la quantità: Quanti dolci vuoi? Quanti ne vuoi?

Page 329: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 329/419

 122

3. l’identità: – Che cosa sono? – Sono dolci.In quale città ti hanno trasferito?

Forme singolare plurale

maschile  femminile  maschile  femminile pronome chipronome che cosa / cosaaggettivo e pronome cheaggettivo e p ronome quale quale quali qualiaggettivo e pronome quanto quanta quanti quante

1. ‘chi’ è invariabile ed è un pronome che interroga sull’identitàdi una persona: – Con chi parli? – Con Francesco.

Vale per il maschile e il femminile, per il singolare e il plurale: – Chi è stata? – Chi siete?

 Nelle interrogative dirette occupa la posizione preverbale siaquando è soggetto sia quando è complemento oggetto:

 – Chi sono quelle signore? – Chi chiami?

Può essere usato tanto nelle proposizioni interrogative direttequanto in quelle indirette: – Con chi esci? – Dimmi chi preferisci dei due.

La mancanza di forme distinte per il pronome soggetto e per ilcomplemento può dar luogo a frasi ambigue:

 – Chi ha salutato Giovanni? può essere interpretata in due modi:

→ Qualcuno ha salutato Giovanni. (‘chi’ = soggetto)

Solo in questo caso abbiamo a disposizione una costruzionesintattica, la dislocazione a destra del complemento oggetto: Chi l’hasalutato, Giovanni?

→ Giovanni ha salutato qualcuno. (‘chi’ = complemento oggetto)

2. ‘che cosa’ o ‘cosa’ è invariabile ed è un pronome che interrogasull’identità di una cosa:

 – Cosa cerchi? – Cerco le forbici.

3.  – ‘che’, aggettivo, è invariabile, equivale a ‘quale’, rispetto a

cui è di uso più comune nella lingua parlata:

Page 330: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 330/419

Page 331: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 331/419

Page 332: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 332/419

Page 333: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 333/419

Page 334: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 334/419

  127

Colei che indovineranno la risposta avranno un premio. La nostra casaè queste che vedete in cima alla collina.

10. Individua gli eventuali errori e correggili opportunamente:Ti ho già detto tutto, non so altri. Devi renderti conto che anchegli altri hanno le loro esigenze. In casa non c’è niente da mangiare?Ogni di voi dovrà trovarsi nel luogo già stabilito. Non ti preoccupare per me, non ho bisogno di niente. Ognuno daranno il propriocontributo. Nessuno non ascolti le sue chiacchiere inutili. Alla miafesta di compleanno ho invitato solo qualcuni dei miei amici. Nonconosco altro che possa sostituirti. Nessuni non getti carte per terra.

11. Completa con i pronomi interrogativi adatti:Di _____ è la moto parcheggiata in cortile? Non so dirti _____ farò stasera. Vorrei sapere _____ ho fatto per meritare un simileaffronto? Dimmi di _____ si tratta? Non so a _____ tu stiatelefonando. _____ vorresti fare ora? Vorrei regalarti uno di questilibri: _____ preferisci?

12. Inserisci l’opportuno pronome personale soggetto:Quest’anno le vacanze le scegliamo ..., perché l’anno scorso non

ci siamo affatto divertiti. ... è uno che si trova bene ovunque! Sedecidessi ..., farei delle scelte ben diverse dalle tue. Anche ... aveteaderito alla mia proposta? Di solito mio fratello mi aiuta nei compiti:mancando ..., dovrò cavarmela da solo. So che ... e tuo fratello avetevinto il torneo da tennis. ... siamo venuti a chiamarvi, ma ... eravategià usciti. Se solo ... lo volessi, potresti superare molti ostacoli. Nonsiamo stati ... a scegliere.

13. Nei seguenti periodi inserisci gli opportuni pronomi

 personali soggetto o complemento:Che bel disegno! Lo hai fatto ...? Quel ragazzo ha ritrovato il

nostro cane: ... daremo una ricompensa! La nostra proposta non ... haconvinti; sono ancora molto diffidenti. Dimmi che cosa pensi diquell’articolo: ... ha interessato? E’ bene che ... riprenda il filo deldiscorso da dove l’hai lasciato. L’insegnante di matematica ha parlatocon mia madre e ... ha detto che vado benissimo. Vieni anche ... in palestra? Se ... incontro, ... saluto da parte tua.

Page 335: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 335/419

 128

14. Trasforma le frasi passando dal ‘tu’ al pronome allocutivo‘lei’:

Chi è venuto con te? Mi fa sempre piacere rivederti. Entra prima

tu! Se lo desideri, ti darò tutte le informazioni necessarie. Dammiun’altra possibilità! Se me lo permetti, ti darò qualche consiglio. Tu,mio caro, sei sempre molto gentile. Non ti fare troppe illusioni!

15. Inserisci il pronome relativo invariabile:Il treno ... viaggiamo porta tre ore di ritardo. A volte dico delle

cose ... poi mi pento. L’orchestrina, ... era composta da suonatoridilettanti, riscosse molto successo. Questo è l’amico ... ti avevo parlato. Ti aiuterò a rimediare a quello sbaglio ... hai commesso. Ciò

... hai fatto per me è davvero apprezzabile. L’autobus ... sono salito eramolto affollato. I ragazzi ... era stato dato il premio festeggiavano lavittoria. Questa è l’ora ... di solito vai a riposare. Elena e Luisa, ...conosci l’intelligenza, sono molto apprezzate da mia madre.

16. Individua i possibili errori e correggili opportunamente:La casa di Paolo che ti ho parlato è molto grande. Ti mostrerò la

collezione di francobolli che mi dedico da alcuni anni. Le persone chesi salvarono dal naufragio furono poche. Alla festa ho conosciutomolte ragazze che ho fatto amicizia. Qual è la persona che sei più

affezionato? I rumori a cui ho sentito mi hanno spaventato. Il settima-nale su cui sei abbonato ti arriva puntualmente a casa? Quello è ilmedico che mi ci sono rivolto. Ecco l’elenco degli invitati da cui mihai chiesto. In quel cassetto troverai il materiale di cui hai bisogno.

17. Traduci in romeno:«Erano passati molti giorni, le cose erano diventate diverse,

l’uno e l’altro sapevano che ormai non c’entravano più le lumache, nél’obbedienza dei figli o l’autorità dei padri; che di tante cose logiche esensate che si potevano dire, tutte sarebbero state fuori posto; eppurequalcosa dovevano pur dire.

 – Date un bello spettacolo di voi! – cominciò il padre amara-mente.

 – E proprio degno di un gentiluomo! – (Gli aveva dato il voi,come faceva nei rimproveri più gravi, ma ora quell’uso ebbe un sensodi lontananza, di distacco).

Page 336: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 336/419

  129

 – Un gentiluomo, signor padre, è tale stando in terra comestando in cima agli alberi, – rispose Cosimo, e subito aggiunse: – Se sicomporta rettamente.-

 – Una buona sentenza, – ammise gravemente il Barone, – quantunque ora è poco, rubavate susine ad un fittavolo.Era vero. Mio fratello era preso in castagna. Cosa doveva

rispondere? Fece un sorriso, ma non altero o cinico: un sorriso ditimidezza, e arrossì.

Anche il padre sorrise, un sorriso mesto, e chissà perché arrossìanche lui: – Ora fate comunella con i peggiori bastardi ed accattoni – disse poi.

 – No, signor padre, io sto per conto mio e ognuno per il proprio, – disse Cosimo, fermo.

 – Vi invito a venire a terra, – disse il Barone con voce pacata,quasi spenta, – e a riprendere i doveri del vostro stato. – Non intendoobbedirvi, signor padre, – fece Cosimo, – me ne duole.»

(I. Calvino, Il barone rampante, Einaudi)IL VERBO

E’ il centro sintattico della frase, attorno al quale si organizzano

i diversi elementi che la compongono. E’ una parola variabile chefornisce informazioni sul soggetto, indicando, a seconda dei casi:

 – l’azione che il soggetto compie o subisce:Giorgio lava i piatti. / I piatti sono lavati da Giorgio.

 – l’esistenza o lo stato del soggetto:C’è Giorgio in quella foto.

 – il rapporto tra il soggetto e il nome del predicato:Giorgio è un cameriere.

D’altro canto, il verbo riceve dal soggetto le desinenze di personae di numero e, in alcuni casi, di genere:Maria legge.Gli operai erano arrivati.

La forma del verboOgni voce verbale si compone di una parte iniziale, la radice o

morfema lessicale (dorm-iamo), che non cambia e informa sulsignificato del verbo e di una parte finale, la desinenza o morfema

grammaticale (dorm-iamo), che fornisce vari tipi di informazioni.

Page 337: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 337/419

 130

Le proprietà del verbo: persona, tempo e modo

1. Il primo tipo di informazioni riguarda la persona: cambiandola desinenza, essa informa se il soggetto è:

 – chi parla: Io dormo poco. → prima persona; – chi ascolta: Tu dormi troppo. → seconda persona; – una terza persona (o cosa) singolare o plurale che non è né chi

 parla né chi ascolta → Lei non dorme. / Loro non dormono.

 – una prima o una seconda persona plurale che sono il risultatodi una somma: noi = io e altri; voi = tu e altri → 

 Noi dormiamo in questa camera, voi dormite in quell’altra.

2. Il secondo tipo di informazioni riguarda il tempo dell’azioneo situazione descritta dal verbo:

L’aereo parte. → tempo presente;L’aereo partirà presto. → tempo futuro;L’aereo partì in ritardo. → tempo passato.

3.  Il terzo tipo di informazioni riguarda il modo in cui è presentata l’azione o situazione descritta dal verbo. Essa può essere presentata come:

 – un dato certo: Vado al mare. → modo indicativo; – un dato possibile: E se andassimo al mare?→ modo congiuntivo;

Se potessi, andrei volentieri al mare. → modo condizionale – un comando: Va’ a dormire! → modo imperativo; – un desiderio: Quanto mangerei volentieri un piatto di spaghetti!

→ modo condizionale.

Altre caratteristiche del verbo sono: – la transitività o intransitività, secondo la quale il verbo possa

avere o no un complemento oggetto; spesso un medesimo verbo puòessere usato transitivamente →  vivere lo sport  o, con l’”oggettointerno”, vivere la vita, oppure intransitivamente → vivere con i familiari;

 – la forma attiva o passiva, secondo la quale l’”agente” delverbo sia o no il soggetto della frase:

Il bambino lancia un sasso.(è  forma attiva, perché l’”agente” del verbo è ‘il bambino’,soggetto della frase)Un sasso è lanciato dal bambino.

Page 338: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 338/419

Page 339: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 339/419

 132

Marco legge un libro.In questa frase l’oggetto del ‘leggere’ è esplicitamente indicato,

‘un libro’. Non sempre però i verbi transitivi devono essere seguiti da

un complemento oggetto:Marco legge.

In questa nuova frase il verbo transitivo è usato in formaassoluta, ma l’oggetto esiste anche se non espresso, in quanto l’azionedi leggere non si può concepire se non in rapporto a qualcosa che siaoggetto della lettura.

I verbi intransitivi non ammettono un complemento oggetto → arrivare, camminare, uscire ecc.

La bambina impallidì.Siamo finalmente arrivati.Franca dorme.Io esco.

 Nel primo esempio il verbo ‘impallidire’ indica uno stato, neiseguenti i verbi indicano un’azione. Tutti questi verbi, come si puòfacilmente osservare, non sono seguiti da un complemento, ma anchese il complemento ci fosse, servirebbe solo a precisare alcune circostanzedello stato o dell’azione ma non potrebbe mai essere un complemento

oggetto: La bambina impallidì per lo spavento.Siamo finalmente arrivati a casa.Franca dorme tutto il pomeriggio.Io esco con i miei amici.

Si noti inoltre la differenza tra:Franca dorme tutto il pomeriggio.

eFranca mangia tutto il panino.

In quest’ultima frase si ha un verbo transitivo, ‘mangia’, seguitoda un complemento oggetto, ‘tutto il panino’, mentre nella frase precedente si ha un verbo intransitivo, ‘dorme’, seguito da un comple-mento di tempo, ‘tutto il pomeriggio’.

Sono intransitivi anche i verbi aderire, giovare, rinunciare ecc.,che hanno un “oggetto”, espresso però da un complemento indiretto:

Aderisco all’iniziativa.La ginnastica giova al fisico.

 Non rinunciare a ciò che ti spetta!

Page 340: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 340/419

Page 341: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 341/419

 134

vogliono dire la stessa cosa: in entrambe c’è un solo inseguitore, ‘la polizia’, e un solo inseguito, ‘i ladri’; non cambiano i ruoli svolti dai protagonisti dell’azione, ma solo i rapporti grammaticali con cui ven-

gono espressi. La linguistica moderna ci dice che tale cambiamentoinveste la struttura superficiale e non la struttura profonda della frase.

Verbi pronominali  Nella più ampia categoria dei verbi pronominali, cioè combinati

con un pronome personale atono mi, ti, si, ci, vi, rientrano: – i verbi pronominali diretti, tradizionalmente indicati come

‘riflessivi diretti’, sono quei verbi nei quali il soggetto coincide con ilcomplemento oggetto, che ha la forma di un pronome atono:

Carla si veste. = Carla veste se stessaPossono essere usati come riflessivi diretti soltanto alcuni verbitransitivi.

 – i verbi pronominali indiretti, tradizionalmente indicati come‘riflessivi indiretti’ o ‘riflessivi apparenti’ o ‘transitivi pronominali’,sono quei verbi nei quali il soggetto non coincide con il complementooggetto ma con un complemento di termine:

Lavati i denti! = Lava i denti a te stessoIn questo caso il pronome atono ‘ti’ non esprime un comple-

mento oggetto, ma un complemento di termine o indiretto introdottodalla preposizione ‘a’.

 – i verbi pronominali reciproci, tradizionalmente indicati come‘riflessivi reciproci’, esprimono un’azione che due o più soggetti com- piono e subiscono reciprocamente: abbracciarsi, amarsi, odiarsi ecc.

Paolo e Anna si salutano. = Paolo saluta Anna e Anna saluta Paolo.Una frase come

Essi si criticano. può significare sia

Essi criticano se stessi.sia

Essi si criticano a vicenda. L’uno critica l’altro e viceversa.nel primo caso il verbo è riflessivo, nel secondo è riflessivo reciproco.

Perché appaia chiaramente il valore reciproco e non risultiambiguo il senso dell’enunciato, è opportuno in tali casi usare varielocuzioni, ‘l’un l’altro’, ‘gli uni con gli altri’, ‘a vicenda’, ‘vicende-volmente’, ‘reciprocamente’ ecc.

Page 342: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 342/419

Page 343: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 343/419

 136

Il modoIl parlante può presentare il fatto espresso dal verbo in diversi

modi, ciascuno dei quali indica un diverso punto di vista, un diverso

atteggiamento psicologico, un diverso rapporto comunicativo con chiascolta: certezza, desiderio, comando ecc.Talvolta l’uso di un determinato modo può dipendere anche da

ragioni stilistiche, da una scelta di “registro” o di livello linguistico:così, per esempio, nelle subordinate rette da verbi di giudizio l’indicativocorrisponde a un livello più popolare:

Mi pare che tu hai ragione.mentre il congiuntivo si preferisce nello scritto:

Mi pare che tu abbia ragione.Esistono sette modi verbali: – quattro modi finiti, presentano desinenze che distinguono tutte

le persone: – l’indicativo – il congiuntivo – il condizionale – l’imperativo, che distingue solo alcune persone

 – tre modi indefiniti, non distinguono le persone:

 – l’infinito – il participio – il gerundio

L’infinito, il participio e il gerundio sono anche detti “formenominali del verbo”, perché vengono usati spesso in funzione disostantivo o di aggettivo: si pensi, ad esempio, a infiniti quali‘l’essere’, ‘gli averi’, a participi del tipo ‘l’amante’, ‘l’amata’, o agerundi diventati nomi, quali ‘laureando’, ‘reverendo’.

Il tempoIl tempo indica qual è il rapporto cronologico che intercorre tra

l’azione o lo stato espressi dal verbo e il momento in cui viene dettol’enunciato. Il tempo linguistico o grammaticale è costituito da unsistema di relazioni temporali che permettono di collocare l’azione prima, durante o dopo il momento in cui viene pronunciata la frase edi indicare l’ordine di successione dei due avvenimenti. Per esprimereil tempo grammaticale il parlante ha a disposizione, oltre al sistemadei tempi verbali, gli avverbi e le locuzioni avverbiali di tempo:

 prima, dopo, fra tre mesi, per due anni ecc.

Page 344: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 344/419

Page 345: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 345/419

 138

 perché di solito reggono un altro verbo di modo infinito. Usati comeverbi a sé stanti, prendono l’ausiliare ‘avere’:

Gli ho voluto molto bene.

quando invece hanno funzione di verbi servili, assumono di regolal’ausiliare richiesto dal verbo che accompagnano:Ho dovuto studiare.Sono voluto partire.

Schema dei modi e dei tempi

tempomodo

semplice composto

 presente   passato prossimoimperfetto  trapassato prossimo 

 passato remoto trapassato remoto 

indicativo(8 tempi)

futuro semplice futuro anteriore 

 presente passato congiuntivo(4 tempi) imperfetto  trapassato 

condizionale(2 tempi)   presente   passato 

imperativo presente – 

infinito (2 tempi)   presente   passato participio (2 tempi)  presente passato 

gerundio (2 tempi) presente   passato 

La persona e il numero

Ciascun tempo di qualsiasi modo finito è costituito da sei formeo voci verbali. Le persone del verbo variano in relazione al soggetto:

 – la prima persona si ha quando il soggetto, espresso o sottinteso,è io per il singolare e noi per il plurale;

 – la seconda persona si ha quando il soggetto è tu per il singolare e voi per il plurale;

 – la terza persona si ha quando il soggetto è egli / essa per il singolare (naturalmente possono alternarsi con lui, Carlo, il padre / lei,Carla, la madre ecc.) e essi / esse per il plurale (naturalmente possonoalternarsi con loro, i ragazzi, le automobili ecc.).

Solo l’imperativo non ha la prima persona singolare.E’ importante poi notare che ogni voce verbale può segnalare da

sola la persona e il numero del soggetto:

Page 346: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 346/419

  139

 prima persona singolare (io) guard-oseconda persona singolare (tu) guard-iterza persona singolare (egli/essa) guard-a

 prima persona plurale (noi) guard-iamoseconda persona plurale (voi) guard-ate

terza persona plurale (essi/esse) guard-ano Nei modi indefiniti non si hanno variazioni secondo la persona e

il numero; solo il participio presente e il participio passato, che sicomportano come gli aggettivi, determinano il numero: amante, amanti,mentre il participio passato determina anche il genere: amato, amata,

amati, amate.

L’aspetto e l’azione del verbo

L’aspetto

L’aspetto verbale è la maniera in cui il parlante considera losvolgimento dell’azione espressa dal verbo. Rispetto ad altre lingue, initaliano l’aspetto non è grammaticalizzato, cioè non possiede marcheformali ben definite; ciò nonostante, le principali nozioni aspettualisono riconoscibili nel sistema della flessione verbale. L’azione può

essere considerata: – conclusa: Marco tornò a casa. →  aspetto perfettivo; il

passato remoto interpreta un’azione momentanea; – nel suo svolgersi: Marco tornava a casa. → aspetto imperfettivo.In quest’ultima frase possiamo inserire una proposizione che

indichi l’improvviso accadere di un evento mentre dura l’azionedell’andare a casa:

Marco tornava a casa, quando incontrò Luca. – in rapporto al suo risultato: Marco è tornato a casa. → aspetto

compiuto, si considera il perdurare, nel presente, degli effetti di unevento avvenuto in precedenza; il passato prossimo indica un’azioneconsiderata compiuta.

In conclusione, possiamo dire che in ciascuna delle tre frasi èrappresentato un diverso aspetto dell’azione compiuta da Marco.

 Nella frase:Marco torna a casa.

il verbo indica un’azione nel suo svolgersi, ma rispetto alla seconda,l’azione è ora collocata nel presente. In italiano l’azione considerata

Page 347: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 347/419

 140

nel corso del suo svolgimento può essere espressa più chiaramentemediante l’uso di una costruzione perifrastica:

Marco sta / stava tornando a casa.

dove la perifrasi ‘stare’ + gerundio → aspetto progressivo.L’azione Nelle seguenti frasi:1. Franco arriva alle sette.2. Giulio ripara un rubinetto.3. Andrea fa il gelataio.4. Carla si accorse dell’inganno.5. Maria disegna un paesaggio.

gli eventi descritti dai predicati verbali differiscono per la naturadell’azione espressa: in 1 abbiamo a che fare con un’azione momen-tanea, in 2 con un’azione durativa. Anche in 3 ‘fare il gelataio’ indicaun’azione durativa, ma in più sottolinea che si tratta di una qualità“permanente” del soggetto. Possiamo pertanto individuare due sottoclassidi verbi durativi:

 – i verbi continuativi  →  abitare, commerciare, lavorare, piangere, ridere, riparare ecc.;

 – i verbi stativi →  fare il gelataio, essere a conoscenza ecc.I predicati in 4 e 5 hanno in comune una caratteristica semantica:

indicano un’azione che tende ad un risultato; il soggetto, compiutal’azione, si trova in una situazione diversa da quella di partenza, mamentre ‘accorgersi’ indica un’azione momentanea, ‘disegnare’ indicaun’azione durativa. Anche in questo caso possiamo individuare duesottoclassi di verbi:

 – i verbi trasformativi → accorgersi, partire, morire ecc.; – i verbi risultativi → cantare, costruire, disegnare, lavare ecc.In conclusione, se l’aspetto è essenzialmente una categoria di

natura morfologica, legata cioè alla coniugazione del verbo, l’azione èuna categoria semantica, poiché riguarda il significato intrinseco delverbo. In altre parole, mentre il verbo ‘mangiare’ può indicare, oppor-tunamente coniugato, un’azione:

 –  perfettiva → mangiò – azione conclusa nel passato; –  imperfettiva → mangiava – azione in corso di svolgimento

nel passato;→  sta mangiando –  azione in corso di svolgi-

mento nel presente;

Page 348: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 348/419

  141

la “momentaneità” del verbo ‘arrivare’ o la “continuatività” del verbo‘lavorare’ sono caratteristiche costanti dovute alla natura semanticadei verbi e si mantengono tali indipendentemente dal tempo in cui

sono coniugati.Coniugazione del verbo

Coniugazioni regolariTra la radice e la desinenza si interpone la vocale tematica, che,

nell’infinito in particolare, consente di riconoscere la coniugazione. Laradice e la vocale tematica formano insieme il tema di un verbo.

I verbi regolari si distribuiscono in tre diverse coniugazioni:1. alla Iª coniugazione appartengono i verbi che all’infinito

terminano in -are e che dunque presentano la vocale tematica -a → amare, cantare;

2. alla IIª coniugazione appartengono i verbi che all’infinitoterminano in -ere e che dunque presentano la vocale tematica -e → 

 scrìvere, temére;3. alla IIIª coniugazione appartengono i verbi che all’infinito

terminano in -ire e che dunque presentano la vocale tematica -i → dormire, finire.

I verbi della prima coniugazione sono di gran lunga i piùnumerosi: infatti su questo modello si sono formati verbi come bio- grafare, insonorizzare, monitorare, ottimizzare ecc. La secondaconiugazione comprende una lista chiusa di verbi derivanti dallaseconda e dalla terza coniugazione latina. Alla terza coniugazione, poco produttiva, possono appartenere nuove formazioni create sulmodello dei verbi parasintetici.

CONIUGAZIONE DI ‘ESSERE’

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice io sono ero fui saròtu sei eri fosti saraiegli/essa è era fu sarànoi siamo eravamo fummo saremovoi siete eravate foste sareteessi/esse sono èrano fùrono saranno

passato trapassato trapassato futuro

Page 349: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 349/419

 142

prossimo prossimo remoto anteriore sono stato, -a ero stato fui stato sarò statosei stato, -a eri stato fosti stato sarai stato

è stato, -a era stato fu stato sarà statosiamo stati, -e eravamo stati fummo stati saremo statisiete stati, -e eravate stati foste stati sarete statisono stati, -e èrano stati furono stati saranno stati

Congiuntivo

presente  passato imperfetto  trapassato che io sia sia stato fossi fossi statoche tu sia sia stato fossi fossi statoche egli/essa sia sia stato fosse fosse statoche noi siamo siamo stati fossimo fossimo statiche voi siate siate stati foste foste statiche essi/essesiano

siano stati fossero fossero stati

Condizionale Imperativo 

presente  passato  presente 

sarei sarei stato -saresti saresti stato siisarebbe sarebbe stato siasaremmo saremmo stati siamosareste sareste stati siatesarebbero sarebbero stati siano

Infinito  Participio Gerundio presente  passato  presente  passato  presente  passato

essere essere stato (ente) stato essendo essendostato

Il participio presente ‘ente’ si usa solo come sostantivo: l’ente – gli enti.

Il participio passato ‘stato’ è preso in prestito dal verbo ‘stare’.Oltre alla funzione ausiliare, il verbo ‘essere’ ha anche quella di

copula per la formazione del predicato nominale:

Il tempo è brutto.

Page 350: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 350/419

Page 351: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 351/419

 144

 

Congiuntivo

presente  passato imperfetto  trapassato 

abbia abbia avuto avessi avessi avutoabbia abbia avuto avessi avessi avutoabbia abbia avuto avesse avesse avutoabbiamo abbiamo

avutoavessimo avessimo avuto

abbiate abbiate avuto aveste aveste avutoabbiano abbiano

avutoavessero avessero avuto

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente avrei avrei avuto -avresti avresti avuto abbiavrebbe avrebbe avuto abbiaavremmo avremmo avuto abbiamoavreste avreste avuto abbiateavrebbero avrebbero avuto abbiano

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato avere avere

avutoavente avuto avendo avendo

avuto

Il participio presente ‘avente’ non è di uso molto comune, trannein alcune espressioni del linguaggio giuridico: gli aventi diritto. Esisteinvece un’altra forma di participio presente, ‘abbiente’, ottenuta dalcongiuntivo, che però ha perso il valore verbale per assumere quello diaggettivo o aggettivo sostantivato nel significato di ‘possidente’: unafamiglia abbiente; gli abbienti.

Oltre alla funzione ausiliare, il verbo ‘avere’ ha anche quella di predicato verbale nel significato di ‘possedere’:

Luca ha una bella casa.

Page 352: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 352/419

  145

Coniugazione dei verbi regolariUn verbo regolare conserva immutata la radice in tutte le sue

forme e vi aggiunge le normali desinenze della sua coniugazione.

 Forma attiva

Prima coniugazione: parl-are

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice  parl-o parl-avo  parl-ai  parl-erò  parl-i parl-avi  parl-asti  parl-erai 

 parl-a  parl-ava  parl-ò  parl-erà  parl-iamo  parl-avamo  parl-ammo  parl-erémo  parl-ate parl-avate  parl-aste  parl-eréte

 pàrl-ano parl-àvano  parl-àrono  parl-eranno 

passato

prossimo

trapassato

prossimo

trapassato

remoto

futuro

anteriore ho parlato avevo parlato ebbi parlato avrò parlatohai parlato avevi parlato avesti parlato avrai parlato

ha parlato aveva parlato ebbe parlato avrà parlatoabbiamo parlato

avevamo parlato

avemmo parlato avremo parlato

avete parlato avevate parlato aveste parlato avrete parlatohanno parlato avevano

 parlatoebbero parlato avranno parlato

Congiuntivo

presente  passato  imperfetto  trapassato  parl-i abbia parlato parl-assi avessi parlato parl-i abbia parlato parl-assi avessi parlato parl-i abbia parlato parl-asse avesse parlato parl-iamo abbiamo

 parlato parl-assimo avessimo parlato

 parl-iate abbiate parlato

 parl-aste aveste parlato

 parl-ino abbiano parlato parl-assero avessero parlato

Page 353: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 353/419

Page 354: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 354/419

Page 355: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 355/419

 148

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente tem-erei avrei temuto -tem-eresti avresti temuto tem-i tem-erebbe avrebbe temuto tem-a tem-eremmo avremmo temuto tem-iamo tem-ereste avreste temuto tem-ete tem-erebbero avrebbero temuto tem-ano 

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato 

tem-ere averetemuto

tem-ente tem-uto tem-endo avendotemuto

Al passato remoto, le desinenze -ei/-é/-erono possono esseresostituite rispettivamente da -etti/-ette/-ettero.

Al participio passato alcuni verbi in -cere aggiungono una ‘i’grafica: crescere → cresc-i-uto, nuocere → noc-i-uto, piacere → piac-i-uto, tacere → tac-i-uto.

Il dittongo ‘uo’ si perde in sillaba chiusa: muòvere → mossi.

Alcuni verbi, come ‘possedere’, ‘tenere’, cambiano la ‘e’ deltema in ‘ie’ nel caso in cui questa venga a trovarsi in posizione tonicae in sillaba aperta:

 – possiedo, possiedi, possiede, possiedono / possediamo, possedete; – tieni, tiene / tengo, tengono (la ‘e’ è in posizione tonica, ma

questa volta si trova in sillaba chiusa).I verbi uscenti in -gnere conservano la ‘i’ delle desinenze -iamo,

-iate: spegniamo, che voi spegniate.

Terza coniugazione: part-ire

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice  part-o part-ivo part-ii  part-irò  part-i  part-ivi part-isti part-irai  part-e part-iva  part- ì  part-irà  part-iamo part-ivamo  part-immo part-iremo  part-ite  part-ivate  part-iste  part-irete 

 part-ono part-ivano  part-irono  part-iranno

Page 356: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 356/419

  149

passato

prossimo

trapassato

prossimo

trapassato

remoto

futuro

anteriore sono partito, -a ero partito fui partito sarò partito

sei partito, -a eri partito fosti partito sarai partitoè partito, -a era partito fu partito sarà partitosiamo partiti, -e eravamo

 partitifummo partiti saremo partiti

siete partiti, -e eravate partiti

foste partiti sarete partiti

sono partiti, -e erano partiti furono partiti saranno partiti

Congiuntivo

presente  passato imperfetto trapassato  part-a sia partito part-issi fossi partito part-a sia partito part-issi fossi partito part-a sia partito part-isse fosse partito part-iamo siamo partiti part-issimo fossimo partiti part-iate siate partiti part-iste foste partiti part-ano siano partiti part-issero fossero partiti

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente  part-irei sarei partito - part-iresti saresti partito part-i  part-irebbe sarebbe partito part-a  part-iremmo saremmo partiti part-iamo  part-ireste sareste partiti part-ite 

 part-irebbero sarebbero partiti part-ano 

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato  part-ire essere

 partito part-ente part-ito part-endo essendo

 partito

Molti verbi della terza coniugazione inseriscono fra radice e

desinenza l’infisso -isc-; ciò avviene nella prima, seconda, terza

Page 357: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 357/419

 150

 persona singolare e nella terza plurale del presente indicativo econgiuntivo e nella seconda, terza singolare e nella terza pluraledell’imperativo presente:

Indicativo presente  Congiuntivo presente Imperativo fin-isc-o fin-isc-a -fin-isc-i fin-isc-a fin-isc-i fin-isc-e fin-isc-a fin-isc-a fin-iamo fin-iamo fin-iamo fin-ite fin-iate fin-ite fin-isc-ono fin-isc-ano fin-isc-ano 

Questi verbi sono chiamati incoativi  per analogia con i verbilatini. Seguono questo tipo di coniugazione i verbi agire, ammonire,capire, contribuire, costituire, costruire, custodire, finire, impedire,istituire, istruire, obbedire, percepire, pulire, punire, riunire, scolpire,

 sparire, stabilire, unire ecc.Alcuni verbi ammettono ambedue le forme:

applaudire → applaudo, applaudisco;assorbire → assorbo, assorbisco;inghiottire → inghiotto, inghiottisco;

mentire → mento, mentisco;nutrire → nutro, nutrisco.Il verbo ‘cucire’ inserisce una ‘i’ grafica tra la radice e le

desinenze che cominciano per ‘a’ e ‘o’: cuc-i-o, cuc-i-ano. Il verbo‘fuggire’ perde la ‘i’ del tema davanti alle desinenze che cominciano per ‘a’, e ‘o’: fugg-o, fugg-ano.

Alcuni verbi hanno due forme di participio presente, una regolarein -ente, e una in -iente: dormire → dormente, dormiente. Altri presen-tano solo la seconda forma: obbediente.

Coniugazione passiva Nella coniugazione passiva, le voci verbali sono costituite dalle

forme dell’ausiliare ‘essere’ seguite dal participio passato del verbo daconiugare. Il participio passato si accorda in genere e numero con ilsoggetto:

Luca è stato promosso. Elena è stata promossa.Luca e Ugo sono stati  promossi. Elena e Rita sono state  promosse.

Questo modello di coniugazione passiva è uguale per tutte e tre

le coniugazioni.

Page 358: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 358/419

  151

essere lodato

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice sono lodato, -a ero lodato fui lodato sarò lodatosei lodato, -a eri lodato fosti lodato sarai lodatoè lodato, -a era lodato fu lodato sarà lodatosiamo lodati, -e eravamo lodati fummo lodati saremo lodatisiete lodati, - e eravate lodati foste lodati sarete lodatisono lodati, -e erano lodati furono lodati saranno lodatipassatoprossimo

trapassatoprossimo

trapassatoremoto

futuroanteriore 

sono stato/alodato/a

ero statolodato

fui stato lodato sarò stato lodato

sei stato/alodato/a

eri statolodato

fosti statolodato

sarai stato lodato

è stato/alodato/a

era statolodato

fu stato lodato sarà stato lodato

siamo stati/elodati/e

eravamo statilodati

fummo statilodati

saremo statilodati

siete stati/elodati/e

eravate statilodati

foste stati lodati sarete stati lodati

sono stati/elodati/e

erano statilodati

furono statilodati

saranno statilodati

Congiuntivo

presente  passato  imperfetto trapassato sia lodato sia stato

lodatofossi lodato fossi stato lodato 

sia lodato sia statolodato fossi lodato fossi stato lodato

sia lodato sia statolodato

fosse lodato fosse statolodato

siamo lodati siamo statilodati

fossimo lodati fossimo statilodati

siate lodati siate statilodati

foste lodati foste stati lodati

siano lodati siano stati

lodati

fossero lodati fossero stati

lodati

Page 359: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 359/419

 152

 

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente 

sarei lodato sarei stato lodato -saresti lodato saresti stato lodato sii lodatosarebbe lodato sarebbe stato lodato sia lodatosaremmo lodati saremmo stati lodati siamo lodatisareste lodati sareste stati lodati siate lodatisarebbero lodati sarebbero stati lodati siano lodati

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato esserelodato 

esserestatolodato

(essentelodato)

(stato)lodato

esserelodato

esserestatolodato

Oltre che con l’ausiliare ‘essere’, il passivo si può formare:● con il verbo ‘venire’, esclusivamente nei tempi semplici:

io vengo lodato (= io sono lodato)● con il verbo ‘andare’, quando è unito al participio passato di

verbi come ‘perdere’, ‘smarrire’, ‘sprecare’:I documenti andarono smarriti. (= furono smarriti)

o quando si vuole esprimere un’idea di necessità:Questo lavoro va fatto meglio. (= deve essere fatto)

●  con la particella pronominale ‘si’, che si premette alle vociattive dei verbi transitivi, ma limitatamente alla terza personasingolare e plurale dei tempi semplici → si passivante:

La carne si vende a caro prezzo. (= è venduta)

Si accettano assegni. (= sono accettati)Coniugazione riflessivaLa caratteristica di questa coniugazione è che le voci verbali

sono precedute dalle particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi: mi lavo, tilavavi, si lavò ecc. Tali particelle seguono il verbo e si uniscono adesso:

 – nell’imperativo presente, esclusa la terza persona singolare e plurale → lavati, laviamoci, lavatevi;

 – nei modi indefiniti → lavarsi, lavatosi, lavandosi.

Page 360: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 360/419

  153

 Nella forma negativa della seconda persona singolare e pluraledell’imperativo presente, la particella pronominale può essere indif-ferentemente proclitica o enclitica: non ti lavare = non lavarti; non vi

lavate = non lavatevi.Si può scegliere tra costruzione proclitica o enclitica anchequando l’infinito è retto da un verbo servile: Ti voglio fare un regalo.= Voglio farti un regalo.

I tempi composti dei verbi riflessivi si formano con l’ausiliare‘essere’; di conseguenza il participio passato concorda in genere enumero con il soggetto:

Carlo si è lavato. Carla si è lavata.Se il riflessivo è accompagnato da un verbo servile si ha l’ausiliare:

 – ‘essere’, quando la particella pronominale è proclitica:Si è voluto lavare. – ‘avere’, quando la particella pronominale è enclitica:

Ha voluto lavarsi.La coniugazione dei verbi intransitivi pronominali è identica a

quella dei verbi riflessivi.

lavarsi

Indicativo

presente  imperfetto  passato remoto futuro semplice mi lavo mi lavavo mi lavai mi laveròti lavi ti lavavi ti lavasti ti laveraisi lava si lavava si lavò si laveràci laviamo ci lavavamo ci lavammo ci laveremovi lavate vi lavavate vi lavaste vi laveretesi lavano si lavavano si lavarono si laverannopassato

prossimo

trapassato

prossimo

trapassato

remoto

futuro

anteriore mi sonolavato, -a

mi ero lavato mi fui lavato mi sarò lavato

ti sei lavato, -a ti eri lavato ti fosti lavato ti sarai lavatosi è lavato, -a si era lavato si fu lavato si sarà lavatoci siamo lavati,-e

ci eravamolavati

ci fummo lavati ci saremo lavati

vi siete lavati, -e vi eravatelavati

vi foste lavati vi sarete lavati

si sono lavati, -e si erano lavati si furono lavati si saranno lavati

Page 361: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 361/419

 154

Congiuntivo

presente  passato  imperfetto trapassato mi lavi mi sia lavato mi lavassi mi fossi lavato 

ti lavi ti sia lavato ti lavassi ti fossi lavatosi lavi si sia lavato si lavasse si fosse lavatoci laviamo ci siamo lavati ci lavassimo ci fossimo lavativi laviate vi siate lavati vi lavaste vi foste lavatisi lavino si siano

lavatisi lavassero si fossero lavati

Condizionale  Imperativo 

presente  passato  presente mi laverei mi sarei lavato -ti laveresti ti saresti lavato lavatisi laverebbe si sarebbe lavato si lavici laveremmo ci saremmo lavati laviamocivi lavereste vi sareste lavati lavatevisi laverebbero si sarebbero lavati si lavino

Infinito  Participio Gerundio 

presente  passato  presente  passato  presente  passato lavarsi essersilavato

lavantesi lavatosi lavandosi essendosilavato

(lavarmi, (essermilavato,

(lavantisi) (lavatomi, (lavandomi, (essendomilavato,

lavarti, essertilavato,

lavatoti, lavandoti, essendotilavato,

lavarci, essercilavati,

lavatici, lavandoci, essendocilavati,

lavarvi) esservi

lavati,

lavativi, lavandovi) essendovi

lavati,essersilavati)

lavatisi) essendosilavati)

Verbi personali e impersonaliI verbi personali richiedono un soggetto, anche sottinteso:

(Claudia) corre in moto.I verbi impersonali non richiedono un soggetto e sono usati

solo nei modi indefiniti e alla terza persona singolare dei tempi di

modo finito.

Page 362: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 362/419

  155

Per lo più si tratta di verbi che indicano fenomeni atmosferici: grandina, lampeggia, nevica, piove, tuona. Adoperati in senso figurato,questi verbi diventano personali:

Piovevano le critiche da tutte le parti.Anche il verbo ‘fare’ può essere costruito impersonalmente: facaldo / freddo.

Ci sono poi costrutti che si usano spesso, ma non sempre, senzasoggetto, quindi in forma impersonale:

 – verbi: accadere, avvenire, bisognare, capitare, convenire,importare, necessitare, occorrere, parere, sembrare, succedere:

Capita che ci vediamo.Sembra che tutto vada bene.

 – locuzioni verbali: essere certo, chiaro, evidente, necessario,opportuno, ovvio:

E’ necessario avere pazienza.E’ opportuno che tu parta subito.

In realtà in tutti questi casi il soggetto esiste, ma è rappresentatoda una proposizione di modo finito o infinito, detta soggettiva.

Va detto che qualunque verbo può essere usato impersonalmente premettendo la particella pronominale ‘si’ alla terza persona singolare

di ogni tempo: si dice, si pensa, si vedrà, si viveva ecc.:Troppo spesso si parla senza riflettere.Per la forma impersonale dei verbi riflessivi e pronominali, nei

quali è già presente questa particella, si ricorre alla particella ‘ci’: ci silava, ci si sveglia, ci si accorse, ci si pentì ecc.

Le due particelle sostituiscono un pronome indefinito del tipo‘uno’, ‘qualcuno’, ‘un tale’:

Si dice (= Uno/qualcuno/un tale dice)Per quanto riguarda i tempi composti, una frase come:

Si è sprecato troppo tempo.equivale a:Qualcuno ha sprecato troppo tempo.

Abbiamo quindi la sostituzione dell’ausiliare ‘avere’ con ‘essere’,secondo la regola che tutti i verbi preceduti dalla particella pronominalesi coniugano con l’ausiliare ‘essere’:

Qualcuno ha visto Ugo in paese. (= Si è visto Ugo in paese)Sarò creduto innocente solo quando qualcuno avrà trovato ilvero colpevole. (= Sarò creduto innocente solo quando si sarà

trovato il vero colpevole)

Page 363: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 363/419

 156

I tempi composti dei verbi impersonali si formano con l’ausiliare‘essere’. Tuttavia i verbi che indicano fenomeni atmosferici possonousare anche l’ausiliare ‘avere’. La scelta dell’ausiliare è indifferente

quando il verbo è usato in senso proprio: Ha / E’ piovuto molto.Invece si usa sempre l’ausiliare ‘essero’ se il verbo è usato in sensofigurato: E’ piovuto l’intonaco dal soffito.

Verbi che precedono altri verbi: servili, causativi e fraseologici Non solo gli ausiliari ‘essere’ e ‘avere’ servono come “appoggio”

ad altri verbi, ma anche i verbi servili, causativi e fraseologici. Questiverbi hanno in comune la seguente caratteristica: non si usano (omolto raramente) da soli, ma precedono un secondo verbo all’infinito(in qualche caso al gerundio), e formano con questo un unico predicatoverbale.

 – i verbi servili→ dovere, potere, volere reggono l’infinito di unaltro verbo, del quale indicano una “modalità”, rispettivamente lanecessità, la possibilità, la volontà:

Potremmo partire.Devo studiare.Vuole dormire.

A sottolineare lo stretto legame tra il verbo servile e il verbo chelo segue, il primo ha per lo più l’ausiliare del secondo:sono tornato / sono dovuto (potuto, voluto) tornare;ho aiutato / ho dovuto (potuto, voluto) aiutare.

In particolare, quando sono seguiti dal verbo ‘essere’ i verbiservili hanno l’ausiliare ‘avere’:

Ho dovuto essere magnanimo.La presenza di un pronome atono, che si può collocare prima o

dopo il verbo servile, ha effetto sulla scelta dell’ausiliare: Non ho potuto andarci. Non ci sono potuto andare.

Oltre a questi verbi, reggono l’infinito anche verbi comedesiderare, osare, preferire, sapere (nel significato di ‘essere capacedi’), sentire, vedere ecc.:

Desideravamo tornare a casa. Non osa chiedertelo.Preferirei andarci da solo.

So parlare inglese.

Page 364: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 364/419

  157

Mi sono sentito chiamare.L’ho visto partire all’alba.

 – i verbi causativi →  fare, lasciare indicano un’azione causatadal soggetto, ma non compiuta direttamente dal soggetto:

Faccio dormire il bambino.Lasciamo parlare Paola.

 – i verbi fraseologici →  stare per, cominciare a, continuare a, finire di  precisano come un’azione o una situazione si sviluppa neltempo, indicando di volta in volta:

 – la sua imminenza: Sto per mangiare. (azione ingressiva) – il suo inizio: Comincio a mangiare. – il suo svolgimento: Sto mangiando. (azione durativa)

Continuo a mangiare. – la sua fine: Finisco / smetto di mangiare.

Vi sono varie locuzioni con valore fraseologico: essere sul puntodi, andare avanti a ecc.:

Era sul punto di partire quando si sentì chiamato.

Verbi difettiviI verbi riconducibili a una delle tre coniugazioni di cui però non

si adoperano tutte le voci si chiamano difettivi, perché “difettano”,cioè mancano di alcune forme. I più importanti sono: addirsi, solere,urgere, vertere, vigere.

addirsiindicativo pres.: si addice, si addicono;indicativo imperf .: si addiceva, si addicevano;congiuntivo pres.: si addica, si addicano;congiuntivo imperf .: si addicesse, si addicessero.

Questo comportamento non ti si addice.soléreindicativo pres.: soglio, suoli, suole, sogliamo, solete, sogliono;indicativo imperf .: solevo, solevi ecc.;congiuntivo pres.: soglia, sogliamo, sogliate, sogliano;congiuntivo imperf .: solessi, solesse ecc.;

 participio pass.: solito; gerundio pres.: solendo.

Soleva passeggiare dopo cena.

Page 365: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 365/419

 158

ùrgereindicativo pres.: urge, urgono;indicativo imperf .: urgeva, urgevano;

indicativo futuro: urgerà, urgeranno;congiuntivo pres.: urga, urgano;congiuntivo imperf .: urgesse, urgessero;condizionale pres.: urgerebbe, urgerebbero;

 participio pres.: urgente; gerundio pres.: urgendo.

Urge chiamare il medico.

vèrtere

indicativo pres.: verte, vertono;indicativo imperf .: verteva, vertevano;indicativo pass. rem.: verté, verterono;indicativo futuro: verterà, verteranno;congiuntivo pres.: verta, vertano;congiuntivo imperf .: vertesse, vertessero;condizionale pres.: verterebbe, verterebbero;

 participio pres.: vertente;

 gerundio pres.: vertendo.La discussione verte sulla politica internazionale.

vìgereindicativo pres.: vige, vigono;indicativo imperf .: vigeva, vigevano;indicativo futuro: vigerà, vigeranno;congiuntivo pres.: viga, vigano;congiuntivo imperf .: vigesse, vigessero;

condizionale pres.: vigerebbe, vigerebbero; participio pres.: vigente; gerundio pres.: vigendo.

Questa legge vige ormai da molti anni.

Dei verbi ardire, atterrire, marcire, che hanno coniugazioneregolare, non si usano alcune forme perché coincidono con quelle deiverbi ardere, atterrare, marciare: ardiamo, ardiate, ardente; atterriate;marciamo, marciate. In questi casi, per evitare possibili equivoci, si

ricorre a verbi sinonimi quali osare, spaventare, imputridire.

Page 366: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 366/419

  159

 Nella categoria dei verbi difettivi vanno anche inclusi alcuniverbi che mancano del participio passato, quindi non possono formarei tempi composti: competere, concernere, convergere, dirimere, dis-

cernere, divergere, esimere, incombere, inerire, soccombere, splendere, suggere, transigere.

Verbi sovrabbondantiSi chiamano così due verbi formati con la stessa radice, ma che

seguono due coniugazioni differenti: scolorare / scolorire.Col cambiamento di coniugazione, il loro significato: – può rimanere pressoché identico:

adempiere / adempire;

ammansare / ammansire;annerare / annerire;colorare / colorire;compiere / compire;dimagrare / dimagrire;empiere, riempiere / empire, riempire;starnutare / starnutire.

 – può mutare:

abbrunare ‘mettere il lutto’ / abbrunire ‘divenire bruno’;arrossare ‘rendere rosso’ / arrossire ‘divenire rosso’;fallare ‘sbagliare’ / fallire ‘far fallimento’;imboscare ‘nascondere’ / imboschire ‘piantare un bosco’;impazzare ‘manifestarsi in maniera rumorosa’ / impazzire‘diventare pazzo’;sfiorare ‘passare vicino toccando appena’ / sfiorire ‘appassire’.

L’aereo sfiorò la superficie del lago.Le rose sfioriscono.

Verbi irregolariSi chiamano così i verbi che si allontanano in modo più o meno

spiccato dal modello di coniugazione a cui appartengono.L’irregolarità può consistere:

• nel cambiamento della radice: and-are → vad-o;• nel cambiamento delle normali desinenze: cad-di invece di

cad-ei, cad-etti;• nel cambiamento sia della radice sia delle desinenze: viv-ere 

→ vis-si.

Page 367: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 367/419

 160

1. Iª coniugazione → andare, dare, fare, stare.Il verbo ‘fare’ deriva dal latino FACĔRE e mostra in parecchie

forme le desinenze caratteristiche della seconda coniugazione: facevo,

 facessi, facendo.2. IIª coniugazione → bere, cadere, chiedere, cogliere, concedere,

condurre, conoscere, crescere, cuocere, dirigere, discutere, dovere, fondere, fungere, giungere, godere, leggere, mettere, mordere,muovere, nascere, nuocere, parere, perdere, persuadere, piacere,

 piangere, piovere, porgere, porre, potere, pungere, reggere, rendere,ridere, riflettere, rimanere, rompere, sapere, scegliere, scendere,

 sciogliere, scuotere, sorgere, stringere, succedere, tacere, tendere,tenere, togliere, trarre, valere, vedere, vivere, volere.

I verbi irregolari della seconda coniugazione sono molto piùnumerosi e di solito si dividono in due gruppi:

 – verbi in -ére (con e tonica) → valére; – verbi in `-ere (con e atona) → accèndere.I primi hanno un maggior numero di forme anomale e inoltre

alterano generalmente la radice in alcune voci del presente indicativoe congiuntivo: vàlg-o, vàlg-a.

I secondi, invece, limitano la propria irregolarità al passato

remoto (alla prima e terza persona singolare e alla terza plurale) e al participio passato: accés-i, accés-e, accés-ero; accés-o.3. IIIª coniugazione → apparire, aprire, cucire, dire, morire,

offrire, salire, seppellire, udire, uscire, venire. Non sono molti i verbi irregolari della terza coniugazione, ma

questi presentano per lo più alterazioni della radice in determinateforme del presente indicativo e congiuntivo (al pari dei verbi in -ére):ven-ire, veng-o, veng-a.

Verbi irregolari della prima coniugazione

andare (ausiliare essere)indicativo pres.: vado, vai, va, andiamo, andate, vanno;imperf .: andavo...

 pass. rem.: andai... futuro: andrò...congiuntivo pres.: vada, vada, vada, andiamo, andiate, vadano;imperf .: andassi...

condizionale pres.: andrei...

Page 368: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 368/419

  161

imperativo: va’ (vai), vada, andiamo, andate, vadano; participio pres.: andante; pass.: andato;

 gerundio pres.: andando.

dare (ausiliare avere)indicativo pres.: do, dai, dà, diamo, date, danno;imperf .: davo...

 pass. rem.: diedi (detti), desti, diede (dette), demmo, deste, diedero(dettero);

 futuro: darò...congiuntivo pres.: dia, dia, dia, diamo, diate, diano;imperf .: dessi, dessi, desse, dessimo, deste, dessero;condizionale pres.: darei...imperativo: da’ (dai), dia, diamo, date, diano;

 participio pass.: dato; gerundio pres.: dando.

fare (ausiliare avere)indicativo pres.: faccio, fai, fa, facciamo, fate, fanno;

imperf .: facevo... pass. rem.: feci, facesti, fece, facemmo, faceste, fecero; futuro: farò...congiuntivo pres.: faccia, faccia, faccia, facciamo, facciate, facciano;imperf .: facessi, facessi, facesse, facessimo, faceste, facessero;condizionale pres.: farei...imperativo: fa’ (fai), faccia, facciamo, fate, facciano;

 participio pres.: facente; pass.: fatto;

 gerundio pres.: facendo.Come ‘fare’ si coniugano assuefare, contraffare, rifare,

 sopraffare, stupefare, tumefare. Altri composti possiedono vociautonome:

 – ‘disfare’ nell’indicativo pres. fa disfo, disfa; – ‘soddisfare’ ha forme regolari:

◙ nell’indicativo pres.: soddisfo;◙ nel futuro: soddisferò;

◙ nel congiuntivo pres.: soddisfi.

Page 369: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 369/419

 162

stare (ausiliare essere)indicativo pres.: sto, stai, sta, stiamo, state, stanno;imperf .: stavo...

 pass. rem.: stetti, stesti, stette, stemmo, steste, stettero; futuro: starò...congiuntivo pres.: stia, stia, stia, stiamo, stiate, stiano;imperf .: stessi, stessi, stesse, stessimo, steste, stessero;condizionale pres.: starei...imperativo: sta’ (stai), stia, stiamo, state, stiano;

 participio pres.: stante; pass.: stato; gerundio pres.: stando.

Si comportano come ‘stare’ i verbi ristare, soprastare, sottostare.Seguono la coniugazione regolare i composti constare, contrastare,costare, prestare, restare, sostare, sovrastare.

Verbi irregolari della seconda coniugazione

A) in -ére:

cadere (ausiliare essere)indicativo pass. rem.: caddi, cadesti, cadde, cademmo, cadeste,caddero;

 futuro: cadrò...condizionale pres.: cadrei...

Come ‘cadere’ si coniugano accadere, decadere, scadere.

dovere (ausiliare avere)

indicativo pres.: devo (debbo), devi, deve, dobbiamo, dovete, devono(debbono);imperf .: dovevo...

 pass. rem.: dovei (dovetti), dovesti... futuro: dovrò...congiuntivo pres.: deva, deva, deva (debba), dobbiamo, dobbiate,devano (debbano);imperf .: dovessi...condizionale pres.: dovrei...imperativo: -

Page 370: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 370/419

  163

 participio pres.: - pass.: dovuto; gerundio pres.: dovendo.

potere (ausiliare avere)indicativo pres.: posso, puoi, può, possiamo, potete, possono;imperf .: potevo...

 pass. rem.: potei... futuro: potrò...congiuntivo pres.: possa, possa, possa, possiamo, possiate, possano;imperf .: potessi...condizionale pres.: potrei...imperativo pres.: -

 participio pres.: potente (con valore di aggettivo o sostantivo); pass.: potuto; gerundio pres.: potendo.

rimanere (ausiliare essere)indicativo pres.: rimango, rimani, rimane, rimaniamo, rimanete,rimangono;

imperf .: rimanevo... pass. rem.: rimasi, rimanesti, rimase, rimanemmo, rimaneste,rimasero;

 futuro: rimarrò...congiuntivo pres.: rimanga, rimanga, rimanga, rimaniamo, rimaniate,rimangano;imperf .: rimanessi...condizionale pres.: rimarrei...imperativo: rimani, rimanga, rimaniamo, rimanete, rimangano;

 participio pres.: rimanente; pass.: rimasto; gerundio pres.: rimanendo.

sapere (ausiliare avere)indicativo pres.: so, sai, sa, sappiamo, sapete, sanno;imperf .: sapevo...

 pass. rem.: seppi, sapesti, seppe, sapemmo, sapeste, seppero;

 futuro: saprò...

Page 371: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 371/419

 164

congiuntivo pres.: sappia, sappia, sappia, sappiamo, sappiate,sappiano;imperf .: sapessi...

condizionale pres.: saprei...imperativo: sappi, sappia, sappiamo, sappiate, sappiano;

 participio pres.: sapiente (con valore di aggettivo o sostantivo); pass.: saputo; gerundio pres.: sapendo.

tenere (ausiliare avere)indicativo pres.: tengo, tieni, tiene, teniamo, tenete, tengono;imperf .: tenevo...

 pass. rem.: tenni, tenesti, tenne, tenemmo, teneste, tennero; futuro: terrò...congiuntivo pres.: tenga, tenga, tenga, teniamo, teniate, tengano;imperf .: tenessi...condizionale pres.: terrei...imperativo: tieni, tenga, teniamo, tenete, tengano; participio pres.: tenente; pass.: tenuto;

 gerundio pres.: tenendo.Si coniugano come ‘tenere’ i composti appartenere, contenere,

ottenere, trattenere.

vedere (ausiliare avere)indicativo pres.: vedo...imperf .: vedevo...

 pass. rem.: vidi, vedesti, vide, vedemmo, vedeste, videro;

 futuro: vedrò...condizionale pres.: vedrei...imperativo: vedi, veda, vediamo, vedete, vedano;

 participio pres.: vedente; pass.: visto (veduto); gerundio pres.: vedendo.

Alcuni composti di ‘vedere’ seguono la sua coniugazione, comeavvedersi, intravedere, ma  prevedere e  provvedere hanno la forma

sincopata al futuro e al condizionale pres.: prevederò, provvederei ecc.

Page 372: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 372/419

  165

volere (ausiliare avere)indicativo pres.: voglio, vuoi, vuole, vogliamo, volete, vogliono;imperf .: volevo...

 pass. rem.: volli, volesti, volle, volemmo, voleste, vollero; futuro: vorrò, vorrai, vorrà, vorremo, vorrete, vorranno;congiuntivo pres.: voglia, voglia, voglia, vogliamo, vogliate, vogliano;imperf .: volessi...condizionale pres.: vorrei, vorresti, vorrebbe, vorremmo, vorreste,vorrebbero;imperativo pres.: vogli, voglia, vogliamo, vogliate, vogliano;

 participio pres.: volente;

 pass.: voluto; gerundio pres.: volendo.

B) in -ere:

bere (ausiliare avere)indicativo pres.: bevo, bevi, beve, beviamo, bevete, bevono;imperf .: bevevo...

 pass. rem.: bevvi (bevei, bevetti), bevesti, bevve (bevé, bevette),

 bevemmo, beveste, bevvero (beverono, bevettero); futuro: berrò...congiuntivo pres.: beva...imperf .: bevessi...condizionale pres.: berrei...imperativo: bevi, beva, beviamo, bevete, bevano;

 participio pres.: bevente; pass.: bevuto; gerundio pres.: bevendo.

condurre (ausiliare avere)indicativo pres.: conduco, conduci, conduce, conduciamo, conducete,conducono;imperf .: conducevo...

 pass. rem.: condussi, conducesti, condusse, conducemmo, conduceste,condussero;

 futuro: condurrò, condurrai, condurrà, condurremo, condurrete, con-

durranno;

Page 373: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 373/419

 166

congiuntivo pres.: conduca, conduca, conduca, conduciamo, conduciate,conducano;imperf .: conducessi...

condizionale pres.: condurrei, condurresti, condurrebbe, condurremmo,condurreste, condurrebbero;imperativo: conduci, conduca, conduciamo, conducete, conducano;

 participio pres.: conducente; pass.: condotto; gerundio pres.: conducendo.

Seguono la coniugazione di ‘condurre’ i composti addurre,dedurre, introdurre, produrre, ridurre, sedurre, tradurre.

porre (ausiliare avere)indicativo pres.: pongo, poni, pone, poniamo, ponete, pongono;imperf .: ponevo...

 pass. rem.: posi, ponesti, pose, ponemmo, poneste, posero; futuro: porrò...congiuntivo pres.: ponga, ponga, ponga, poniamo, poniate, pongano;imperf .: ponessi...condizionale pres.: porrei...imperativo: poni, ponga, poniamo, ponete, pongano;

 participio pres.: ponente; pass.: posto; gerundio pres.: ponendo.

Si coniugano come ‘porre’ i composti anteporre, deporre, opporre, supporre.

scegliere (ausiliare avere)indicativo pres.: scelgo, scegli, sceglie, scegliamo, scegliete, scelgono;imperf .: sceglievo...

 pass. rem.: scelsi, scegliesti, scelse, scegliemmo, sceglieste, scelsero; futuro: sceglierò...congiuntivo pres.: scelga, scelga, scelga, scegliamo, scegliate,scelgano;imperf .: scegliessi...condizionale pres.: sceglierei...

imperativo: scegli, scelga, scegliamo, scegliete, scelgano;

Page 374: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 374/419

  167

 participio pres.: scegliente; pass.: scelto; gerundio pres.: scegliendo.

vivere (ausiliare essere; quando è usato transitivamente assumel’ausiliare avere)indicativo pass. rem.: vissi, vivesti, visse, vivemmo, viveste, vissero;

 futuro: vivrò...condizionale pres.: vivrei...

 participio pass.: vissuto.

Come ‘vivere’ si coniugano anche convivere, sopravvivere.

Verbi irregolari della terza coniugazione

dire (ausiliare avere)indicativo pres.: dico, dici, dice, diciamo, dite, dicono;imperf .: dicevo...

 pass. rem.: dissi, dicesti, disse, dicemmo, diceste, dissero; futuro: dirò...

congiuntivo pres.: dica, dica, dica, diciamo, diciate, dicano;imperf .: dicessi...condizionale pres.: direi...imperativo: di’, dica, diciamo, dite, dicano;

 participio pres.: dicente; pass.: detto; gerundio pres.: dicendo.

Come ‘dire’ si coniugano benedire, contraddire, disdire, maledire,

 predire, ridire, ma nell’imperativo si ha benedici, contraddici,maledici.

morire (ausiliare essere)indicativo pres.: muoio, muori, muore, moriamo, morite, muoiono;imperf .: morivo...

 pass. rem.: morii... futuro: morrò (morirò)...congiuntivo pres.: muoia, muoia, muoia, moriamo, moriate, muoiano;imperf .: morissi...

Page 375: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 375/419

 168

condizionale pres.: morrei (morirei)...imperativo: muori, muoia, moriamo, morite, muoiano;

 participio pres.: morente;

 pass.: morto; gerundio pres.: morendo.

offrire (ausiliare avere)indicativo pass. rem.: offersi (offrii), offristi, offerse (offrì), offrimmo,offriste, offersero (offrirono);

 participio pres.: offerente; pass.: offerto.

Come ‘offrire’ si coniuga soffrire.

salire (ausiliare essere; quando è usato transitivamente assumel’ausiliare avere)indicativo pres.: salgo, sali, sale, saliamo, salite, salgono;congiuntivo pres.: salga, salga, salga, saliamo, saliate, salgano;imperativo: sali, salga, saliamo, salite, salgano.

udire (ausiliare avere)indicativo pres.: odo, odi, ode, udiamo, udite, odono;imperf .: udivo...

 pass. rem.: udii... futuro: udirò (udrò)...congiuntivo pres.: oda, oda, oda, udiamo, udiate, odano;imperf .: udissi...condizionale pres.: udirei (udrei)...imperativo: odi, oda, udiamo, udite, odano;

 participio pres.: udente, udiente; pass.: udito; gerundio pres.: udendo.

uscire (ausiliare essere)indicativo pres.: esco, esci, esce, usciamo, uscite, escono;congiuntivo pres.: esca, esca, esca, usciamo, usciate, escano;imperativo: esci, esca, usciamo, uscite, escano.

Come ‘uscire’ si coniuga riuscire.

Page 376: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 376/419

  169

venire (ausiliare essere)indicativo pres.: vengo, vieni, viene, veniamo, venite, vengono;imperf .: venivo...

 pass. rem.: venni, venisti, venne, venimmo, veniste, vennero; futuro: verrò...congiuntivo pres.: venga, venga, venga, veniamo, veniate, vengano;imperf .: venissi...condizionale pres.: verrei...imperativo: vieni, venga, veniamo, venite, vengano;

 participio pres.: veniente; pass.: venuto; gerundio pres.: venendo.

Come ‘venire’ si coniugano avvenire, convenire, divenire, provenire.

USO DEI MODI E DEI TEMPI

Modi finiti

L’indicativo è il modo della realtà, della certezza, della consta-tazione e dell’esposizione obiettiva, o presentata come tale:

Luca parla.

Il congiuntivo è il modo della possibilità, del desiderio o deltimore, dell’opinione soggettiva o del dubbio, del verosimile odell’irreale; viene usato generalmente in proposizioni dipendenti daverbi che esprimono incertezza, giudizio personale, partecipazioneaffettiva:

 Non voglio che tu mi mentisca.Il condizionale indica anch’esso fatti, azioni, modi di essere in

cui prevale l’aspetto di eventualità, subordinata a una condizione:Me ne andrei (se potessi).

L’imperativo, infine, è il modo del comando, dell’invito,dell’esortazione, dell’ammonimento, dell’invocazione:

Vattene!

Modi indefiniti

L’infinito indica genericamente l’azione espressa dal verbosenza determinazioni di persona e di numero: studiare, leggere, partire.

Il participio può svolgere sia la funzione di verbo sia quella di

aggettivo o di sostantivo. Il participio presente determina solo il

Page 377: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 377/419

 170

numero: insegnante, insegnanti; vedente, vedenti, mentre il participio passato determina sia il numero sia il genere: candidato, candidata,candidati, candidate; nato, nata, nati, nate.

Il gerundio indica un fatto che si svolge in rapporto a un altro,espresso nella proposizione reggente da un verbo di modo finito:Discutevamo passeggiando.

Funzioni e tempi dell’indicativo

L’indicativo è l’unico modo verbale che abbia specificati neisuoi vari tempi, semplici e composti, i tre fondamentali punti diriferimento cronologici in cui un fatto avviene:

 – l’anteriorità, nelle sue molteplici articolazioni → imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto; – la contemporaneità → presente; – la posteriorità → futuro semplice, futuro anteriore.L’indicativo si adopera sia in frasi indipendenti o principali:

Claudio ha vent’anni.sia in frasi subordinate, cioè dipendenti da altre frasi:

Sono sicuro che Claudio ha vent’anni.L’indicativo ha:

 – quattro tempi semplici, formati da un unico elemento: – il presente: amo, credo, parto, finisco; – l’imperfetto: amavo, credevo, partivo, finivo; – il futuro: amerò, crederò, partirò, finirò; – il passato remoto: amai, credei (credetti), partii, finii;

 – quattro tempi composti, formati da due elementi: – il passato prossimo, formato dall’indicativo presente

dell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:ho amato / creduto / finito; sono partito;

 – il futuro anteriore, formato dall’indicativo futurodell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:avrò amato / creduto / finito; sarò partito;

 – il trapassato prossimo, formato dall’indicativo imperfettodell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:avevo amato / creduto / finito; ero partito;

 – il trapassato remoto, formato dal passato remotodell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:

ebbi amato / creduto / finito; fui partito.

Page 378: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 378/419

  171

Il presente indica il fatto, l’azione, il modo di essere che sisvolgono o sussistono nel momento stesso in cui si parla:

Faccio una passeggiata.

Il presente è dunque il tempo della contemporaneità e corrispondead un’ideale sovrapposizione tra il momento dell’enunciazione e ilmomento dell’avvenimento; ma si tratta di una contemporaneitàrelativa, da mettere in rapporto a un punto di riferimento cronologicoche si può collocare anche nel futuro:

Domani faccio una passeggiata.Spesso il presente esprime la consuetudine, l’iterazione, la rego-

larità con cui si verificano determinati fatti:

Vedo Alberto tutti i giorni.Il rapido per Napoli parte alle quindici.o indica un’attitudine del soggetto:

Franco parla il tedesco.Inoltre il presente è in grado di significare ciò che si avvera

sempre, le verità atemporali:La luna gira intorno alla terra.

 Nei proverbi e negli aforismi il presente vuole indicare appuntola perenne validità di quanto viene affermato:

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.Il presente storico vuole far rivivere il passato, serve dunque a

conferire maggiore efficacia alla narrazione dei fatti, ad attualizzarli:Leopardi nasce a Recanati nel 1798.

L’imperfetto esprime la durata o la ripetizione nel passato: La pioggia cadeva ininterrottamente da due giorni.Venivano a trovarci quasi tutte le settimane.

Dal punto di vista aspettuale l’imperfetto indica un’azioneincompiuta nel passato:

Ieri tornavo a casa quando ho incontrato Gianni. Nelle narrazioni, l’imperfetto costituisce il tempo della descrizione

 per eccellenza. Esso si presta infatti a rappresentare scene statiche, incui tutti gli elementi sono collocati sul medesimo piano temporale:

La stazione era deserta. Carla indossava un soprabito scuro.L’orologio segnava le venti e trenta.

L’imperfetto può descrivere luoghi e personaggi o può delineare

stati di cose. Infine esso può assumere valori aspettuali propri del

Page 379: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 379/419

 172

 passato remoto, come avviene con il cosiddetto imperfetto narrativo,caratteristico della lingua letteraria e dei resoconti giornalistici:

Al ventesimo minuto della ripresa il centravanti metteva in rete.

Talvolta l’imperfetto può assumere valori modali diversi daquelli propri dell’indicativo. Si possono distinguere:

 – un imperfetto ipotetico: Facevi meglio a stare zitto.Quest’uso è comune soprattutto nel parlato; in una varietà più

formale di lingua troviamo invece il condizionale passato:  Avresti fatto meglio a stare zitto.

 – un imperfetto irreale: Poi entravo in un’enorme sala a specchi:dopo alcuni secondi le pareti iniziavano a muoversi verso di me...

In questa frase il tempo serve a sottolineare un distacco dalla

realtà, la creazione di un universo fittizio, ed è tipico delle narrazionidi sogni o della trama di un’opera letteraria.Esiste poi il cosiddetto imperfetto ludico, comune nelle affabulazionidei bambini: Allora, facciamo che io ero il papà e tu la mamma.

 –  un imperfetto attenuativo: – Cosa desiderava, signora? – Mah, volevo due etti di prosciutto.

Si ricorre a questo tipo di imperfetto in particolare con il verbo‘volere’ e sinonimi, per conferire un tono di cortesia o di attenuazionedel valore iussivo di una richiesta.

Il passato remoto indica un’azione conclusa nel passato. Nella frase:

Moravia scrisse Gli indifferenti dal 1925 al 1928.il passato remoto mette in rilievo l’inizio e la fine dell’azione.

 Nella lingua contemporanea il passato remoto vieve spesso,sostituito dal passato prossimo. Si noti che l’uso del passato prossimoè tipico dell’Italia settentrionale, mentre nel meridione si ricorre al

 passato remoto anche con riferimento a fatti avvenuti in un tempomolto vicino presente: Arrivai un quarto d’ora fa.

Il passato prossimo esprime un fatto compiuto nel passato, mache ha una qualche relazione col presente, o perché l’evento descritto perdura nel presente:

Due giorni fa ho preso una brutta influenza (e ancora ne soffro).o perché gli effetti dell’evento descritto perdurano nel presente:

Ho imparato l’inglese durante un soggiorno di studio negli

Stati Uniti.

Page 380: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 380/419

  173

Il passato prossimo può equivalere in qualche caso a un futuroanteriore, presentando il fatto come compiuto nel futuro, anche senzal’accompagnamento di avverbi o di locuzioni avverbiali:

Un ultimo sforzo e ho finito. (= avrò finito)Il trapassato prossimo e il trapassato remoto

Il trapassato prossimo indica un fatto del passato, anteriore aun altro fatto pure del passato:

Mi ero appena addormentato, quando bussarono alla porta.Anche il trapassato prossimo può assumere valori modali diversi

da quelli propri dell’indicativo: –  il trapassato prossimo ipotetico è usato nell’apodosi del

 periodo ipotetico, in luogo del condizionale passato:Se non mi fossi ammalato, a quest’ora avevo già terminatogli esami.

 – il trapassato prossimo attenuativo:Buongiorno, ero venuto per chiederle una cortesia.

Il trapassato remoto indica un fatto anteriore al passato remoto.Il trapassato remoto ha un uso più limitato del trapassato prossimo eoggi si trova solo nelle proposizioni temporali introdotte da ‘quando’,

‘dopo che’, ‘non appena’, ‘appena (che)’: Non appena se ne fu andato, vennero a cercarlo.

Il futuro semplice e il futuro anteriore

Il futuro semplice indica un fatto che deve ancora verificarsi ogiungere a compimento:

Terminerò il lavoro entro una settimana.Il futuro semplice può assumere valore di imperativo:

Farete esattamente come vi ho detto.

Il futuro anteriore indica un evento futuro, anteriore a un altro pure del futuro; è quindi una sorta di “passato nel futuro”:

Quando lo avrai visto, te ne renderai conto. Sia il futuro semplice sia il futuro anteriore possono assumere

valori modali, possono indicare un dubbio, una supposizione o unadeduzione del parlante:

Hanno bussato alla porta, sarà Marco.A occhio e croce questa pizza peserà due etti.

Quando è iniziato lo spettacolo saranno state le nove.

Page 381: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 381/419

 174

Funzioni e tempi del congiuntivo Il congiuntivo presenta un’azione, una situazione o un fatto

come incerti, sperati, possibili, dubbi e comunque legati a

♦ un’opinione: Credo che Claudio abbia circa vent’anni.♦ un desiderio o una volontà personale: Spero / Voglio che mi

diciate la verità.E’ un modo tipico delle frasi subordinate, ma può incontrarsi

anche in alcuni tipi di frasi indipendenti.Il congiuntivo ha: – due tempi semplici, formati da un unico elemento:

 – il presente: ami, creda, parta, finisca;

 – l’imperfetto: amassi, credessi, partissi, finissi; – due tempi composti, formati da due elementi: – il passato, formato dal congiuntivo presente dell’ausiliare

seguito dal participio passato del verbo da formare: abbia amato/ creduto / finito; sia partito;

 – il trapassato, formato dal congiuntivo imperfettodell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare:avessi amato / creduto / finito; fossi partito.I due tempi semplici si usano con riferimento al presente; i due

tempi composti si usano invece con riferimento al passato.Funzioni e tempi del condizionale Nelle frasi principali, il condizionale esprime una conseguenza

all’interno di un’ipotesi:Se ci fosse un bel film, andrei volentieri al cinema.

Più raramente esso si adopera: – per attenuare ● una richiesta: Vorrei del prosciutto.

● un’affermazione: Sarebbe meglio non farlo.

 – per esprimere ◙ un dubbio: Che dovrei fare?◙ un desiderio: Quanto mi piacerebbe rivederla!

Il condizionale ha due tempi: – il presente, semplice: amerei, crederei, partirei, finirei; – il passato, composto, formato dal condizionale presente

dell’ausiliare seguito dal participio passato del verbo da formare: avreiamato / creduto / finito; sarei partito.

Col presente si indica l’eventualità nel presente, col passato

l’eventualità nel passato.

Page 382: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 382/419

  175

In alcune frasi subordinate, il condizionale passato si adopera per esprimere l’idea del ‘futuro nel passato’:

Tanto tempo fa Marco mi aveva promesso che sarebbe venuto

a trovarmi.Funzioni e tempi dell’imperativoL’imperativo si usa per: – ordinare: Parla! – rimproverare: Vergognatevi! – invitare: Vieni a cena da noi! – pregare: Abbi pietà!L’imperativo ha solo due persone, la seconda singolare e plurale,

e solo un tempo, il presente. Nella forma negativa, la seconda personasingolare si esprime con l’infinito presente preceduto dalla negazione‘non’: Non correre!

Funzioni e tempi dell’infinitoL’infinito ha caratteri a metà tra il verbo e il nome:a) è il verbo di quasi tutte le frasi subordinate implicite: oggettive,

soggettive, interrogative indirette, causali, temporali, finali, consecutive;e di alcune frasi indipendenti che esprimono:

 – un dubbio: Che fare? – un’esclamazione: Tu, farmi questo! – un ordine o un’istruzione: Tenere la destra! – un desiderio: Ah, saperlo prima! b)  preceduto o no dall’articolo o da una preposizione, può essere

un nome:Mi piace tanto (il) cantare. (= il canto)Ho sempre avuto la passione di cantare. (= del canto)

L’infinito ha due tempi:

 – il presente: amare, credere, finire, partire; – il passato, formato dall’infinito presente dell’ausiliare seguito

dal participio passato del verbo da formare: avere amato / creduto /finito; esser partito.

Il presente indica un rapporto di contemporaneità o di posterioritàrispetto al tempo del verbo della reggente:

Dicedi conoscerlo.

Diceva

Page 383: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 383/419

 176

Il passato indica un rapporto di anteriorità:

Dice

di averlo conosciuto.DicevaPreceduto dalla negazione ‘non’, l’infinito presente può acquistare

il valore di imperativo: Non dire sciocchezze!

Ha lo stesso valore, anche senza la negazione, in avvisi, cartelli,insegne:

Tenere la destra!Gettare i rifiuti nel cestino!

Spesso l’infinito presente svolge la funzione di sostantivo:Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.

e si pensi a infiniti come dovere, piacere, avere, transformatisiin sostantivi forniti anche di plurale: il dovere – i doveri, il piacere – i piaceri, l’avere – gli averi.

L’infinito presente è la ‘forma di citazione’ del verbo, cioè quella,riportata nel vocabolario, che convenzionalmente rappresenta tutte leforme di un determinato verbo.

Funzioni e tempi del participioIl participio ha due tempi:

 – il presente: amante, credente, partente; – il passato: amato, creduto, partito, finito.

Il participio presente, che non si adopera con tutti i verbi, si usaquasi esclusivamente come:

 – aggettivo: E’ stata una partita entusiasmante. – nome: E’ un cantante di musica leggera.

Come gli aggettivi in -e, il participio presente ha una forma per il maschile e il femminile singolare e una per il maschile e il fem-minile plurale: amante, amanti.

Il participio presente è usato sempre più raramente nel suovalore verbale. Con valore verbale esso si ritrova oggi soltanto nellalingua burocratica, che si compiace spesso di un tono ricercato:

Imprese fruenti del regime di contabilità semplificata. (= chefruiscono)

Il participio passato si comporta, invece, come gli aggettivi in

-o: amato, amata, amati, amate, e si adopera:

Page 384: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 384/419

  177

1. per formare i tempi composti di tutti i verbi, e in questo casosegue i verbi ausiliari ‘avere’ o ‘essere’: ho amato, sono partito;

2.  per formare i verbi passivi, e in questo caso segue i verbi

‘essere’ o ‘venire’:La carne è / viene evitata da molte persone.

3. in vari tipi di subordinate: – causali: Tranquillizzatosi, il bambino smise di piangere. – ipotetiche: Il vino, bevuto con moderazione, non fa male. – concessive: Benché ferito, continuò a combattere. – temporali: Appena arrivato, mi sono messo a dormire. – relative: Non ho ancora ricevuto la lettera spedita da Maria.

Il participio passato può avere spesso funzione di aggettivo o disostantivo: il candidato eletto; uno sconosciuto.

Concordanza del participio passato▪ Quando è accompagnato dall’ausiliare ‘essere’, il participio

 passato concorda in genere e numero con il nome cui si riferisce:Tua madre è venuta ieri.

ma con i verbi transitivi pronominali o riflessivi apparenti il participio può concordare sia con il soggetto sia con il complemento oggetto:

I ragazzi si sono lavati (o lavate) le mani.▪  Quando è accompagnato dall’ausiliare ‘avere’, il participio

 passato rimane di solito invariato:Monica ha comprato due gonne.

Tuttavia, se è preceduto dal complemento oggetto, il participio passato può concordare con questo in genere e numero:

Le due gonne che Monica ha comprate sono rosse.(ma è più comune la forma invariata, ha comprato)

La concordanza con il complemento oggetto è però obbligatorianel caso in cui questo sia rappresentato dai pronomi lo, la, li, le:Maura ha visto due gonne e le ha comprate.

Funzioni e tempi del gerundioIl gerundio ha due tempi: – il presente: amando, credendo, partendo, finendo; – il passato, formato dal gerundio presente dell’ausiliare seguito

dal participio passato del verbo da formare: avendo amato / creduto /

finito; essendo partito.

Page 385: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 385/419

 178

Il gerundio presente serve a formare le perifrasi verbali: – ‘andare’ + gerundio → Il tempo va migliorando. – ‘stare’ + gerundio → Sto studiando.

che esprimono un’azione progressiva e durativa, considerata cioè nelsuo progredire e nella sua durata.Molti gerundi presenti hanno subito un processo di nomina-

lizzazione: laureando, reverendo e, nel linguaggio musicale, crescendo,diminuendo.

Il gerundio passato non è molto usato:Avendo studiato è stato promosso.

In genere viene sostituito con frasi esplicite:E’ stato promosso perché ha studiato.

Il gerundio si trova solo in proposizioni subordinate: – ipotetiche: Andando di questo passo, non arriveremo mai. – causali: Avendo pagato in contanti, ha diritto a un omaggio. – concessive: Pur avendo studiato, non ho superato l’esame. – temporali: Attraversando la strada ho visto un cane. – modali: Perché parli muovendo tanto le mani?

Esercizi

1. Indica se i verbi in corsivo sono transitivi (T) o intransitivi (I):L’atleta ha ottenuto una meritata vittoria. (...) Dopo la lezione

andremo al cinema. (...) Ho visitato diverse città, (...) ma amosoprattutto la mia. (...) In quella località di montagna trascorremmogiorni tranquilli. (...) Gli dei greci risiedevano sul monte Olimpo. (...)Sono entrato in quella associazione culturale di recente. (...) Hotelefonato a Sandro ma non può venire. (...) Marco ha comprato unamoto nuova. (...) Quei due ragazzi ridono sempre per niente. (...)

2. Completa le seguenti frasi con un complemento oggetto, se iverbi sono transitivi, o con un complemento indiretto, se sonointransitivi:

Mario scese __________ a precipizio. Luigi è arrivato __________ in ritardo e il maestro lo ha rimproverato. Ho fatto __________ talmente spaventoso che mi sono svegliato di soprassalto.Mangiai __________ e subito scesi in cortile a giocare. Paola ha

dormito questo pomeriggio soltanto __________ .

Page 386: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 386/419

  179

3. Volgi al passivo le seguenti frasi:I contadini tagliano il fieno. Il giudice ritenne la testimonianza

 poco convincente. Il nevischio aveva reso le strade viscide e

 pericolose. L’incendio ridusse in cenere alcuni ettari di bosco. Unrumore improvviso spaventò il bambino. Quell’episodio ci hacommossi. I gas di scarico delle auto rovinano i monumenti.

4. Trasforma in attive le seguenti frasi passive:Roberto è stato visto da noi in televisione. In quel paesino di

montagna molte case sono state abbattute dal terremoto. Oggi siamotutti assediati dalla pubblicità televisiva. Al traguardo il corridore fu

applaudito da numerosi tifosi. Da uno spettatore fu rivolta unadomanda interessante al conduttore della trasmissione. E’ statoinaugurato dal Rettore il nuovo anno accademico. La notizia era stataconfermata da fonti autorevoli. E’ stato dimenticato da tutti, ma nonda te. Il castello fu circondato dall’esercito nemico. La città di Torinoè attraversata dal Po.

5. Distingui nelle seguenti frasi i verbi riflessivi propri (P),

apparenti (A), reciproci (R):Dopo l’incidente i due automobilisti si insultarono

 pesantemente. (...) Maria si guarda spesso allo specchio. (...) Cisalutammo con le lacrime agli occhi. (...) Luigi si veste sempre conmolta eleganza. (...) La lepre si nascose tra i cespugli. (...) Alla finedella vacanza i due amici si scambiarono gli indirizzi. (...) Mettiti pureuno dei miei abiti. (...) Sono contento che tu e Andrea vi siateriappacificati. (...) Ti sei procurato quel libro? (...) I paracadutisti si

sono lanciati dall’aereo. (...)

6. Nelle frasi che seguono sottolinea diversamente i verbi dimodo finito e indefinito:

E’ assorbito dal lavoro al punto da non avere neppure il tempo ditelefonarle. Non fare storie e finisci quel compito! Da casa a scuolacamminavo con lo sguardo basso osservando le foglie gialle cadute per terra. A sbagliare sono i più piccoli, così il gioco ricomincia

sempre da capo.

Page 387: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 387/419

 180

7. Distingui i tempi semplici da quelli composti, poi di ciascunverbo indica la persona e il numero:

Per l’emergenza hanno stanziato centinaia di milioni. Non ha

voluto neppure ascoltarmi. Crediamo poco alle vostre promesse. Levacanze sono finite da pochi giorni. Per quanto a lungo avessiaspettato, lei non sarebbe tornata. Il giorno seguente ci alzammo alletre del pomeriggio. Immediatamente il suo viso assunse un’espres-sione di sconfinata tristezza.

8. Scegli la forma esatta di ausiliare tra le due alternative incorsivo:

Ho aiutato quel giovane perché __________ avevo avuto / avevo fiducia in lui. Se __________  avrei / avessi avuto  timore, non __________  avrei / avessi neppure iniziato quell’impresa. Dopo che __________ ebbe / aveva superato la crisi, fu dimesso dall’ospedale.Perché __________  hai / avesti quell’espressione così severa? Stofacendo qualcosa di male? Ho l’impressione che qualcuno __________  ha / abbia bussato alla porta. Abbiamo temuto che tu __________ avevi / avessi smarrito la strada. Se lo __________ avessi / avrei saputo, non __________ avessi / avrei  parlato. Dubito che tu

 __________  sei stato / sia stato riconosciuto.9. Scegli l’ausiliare adatto:Anna e Rita __________  hanno / sono voluto partecipare alla

cerimonia. La sirena della fabbrica __________ aveva / era suonato etutti gli operai si diressero nei vari reparti. Ho fatto di tutto per aiutarti,ma non __________  ha / è servito a niente. Il piccolo Franco ___________  aveva / era dormito per diverse ore. Non __________ ho / sono potuto venire perché avevo preso un altro impegno. Da un

 po’ di tempo i prezzi sono / hanno saliti alle stelle. __________ Sono /  Ho corso all’impazzata, ma non __________  sono / ho riuscito araggiungerti. L’alpinista si __________ era / aveva arrampicato sulla parete rocciosa.

10. Completa le seguenti frasi coniugando il verbo tra parentesi:Scoprì l’assassino quando (leggere) __________ tutto il

romanzo. Ogni anno i miei amici (trascorrere) __________ le vacanzein montagna. All’età di dieci anni Luciano (avere) __________ un

incidente con la bicicletta. Stanno (accadere) __________ cose molto

Page 388: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 388/419

  181

strane. L’autobus arrivò al capolinea e (scendere) __________ anchegli ultimi passeggeri. Prima di trasferirmi a Milano, (abitare) __________ a Torino. Esprimerò la mia opinione dopo che

(esaminare) __________ attentamente tutta la pratica. Federica ha portato alla zia una torta che (preparare) __________ ieri sera.(Chiudere) __________ la porta e vieni a sederti accanto a me! Tisono grato perché mi (aiutare) __________ in quella difficilecircostanza.

11. Sottolinea diversamente i verbi impersonali che indicanofenomeni meteorologici e quelli costruiti personalmente ma usati insenso figurato:

I fiumi sono quasi in secca perché non piove da parecchi mesi.Devi spendere meno: i soldi non piovono dal cielo! Se continua anevicare così, domani le strade saranno impraticabili. Quando Alessiotornò a casa, lo tempestarono di domande. Siamo andati a dormire chegià albeggiava.

12. Trasforma le seguenti frasi in impersonali:La gente è sempre pronta a criticare. Gli attori debutteranno con

una commedia di Pirandello. Noi non vogliamo disturbare. Noi non civediamo molto spesso, ma ci sentiamo tutti i giorni per telefono. Iragazzi hanno discusso a lungo di problemi d’attualità. La direzione prega di non fumare. Noi ci siamo accorti troppo tardi del pericolo.

13. Nelle frasi seguenti individua e sottolinea i verbi servili:Vorrei aiutarti, ma ormai è troppo tardi. Stavamo per andar via

quando tu arrivasti. Chi va in moto deve mettere il casco. Ma chi puòaver detto una simile calunnia? Non avete voluto ascoltarmi: adessoarrangiatevi! I ragazzi hanno deciso di incontrarsi al più presto. Nonsono mai riuscito a dirgli quello che provavo. Ti sei dovuto arrendereall’evidenza dei fatti.

14. Volgi al passato remoto i verbi delle seguenti frasi:I miei figli si dolgono per le tue dolorose vicende. Il sacerdote

assolve i fedeli. Gli operai addetti agli altiforni fondono i metalli. Ilcorteo si muove lentamente nelle vie del centro. La corda si rompe per 

il peso eccessivo. I vostri discorsi persuadono tutti. Proteggo i miei

Page 389: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 389/419

 182

familiari e mi stringo a loro nei momenti difficili. Appendiamo gliabiti e riponiamo la roba nei cassetti.

15. Coniuga al modo e al tempo richiesti i verbi tra parentesi:Io credo che una brava persona trovi sempre chi la (apprezzare)

 __________. Il guidatore (scorgere) __________ un’ombra e rallentòla corsa. Credo che tu (sapere) __________ qual è il tuo dovere. Se tu(svolgere) __________ almeno un altro esercizio avresti meritato lasufficienza. Nel 1804 Napoleone (cingere) __________ a Parigi lacorona imperiale. Chiedo a tutti che (uscire) __________ e mi lascinosolo! Appena lo vidi lo (riconoscere) __________ . Se puoi, (venire) __________ con me in bicicletta? Se tu fossi stato meno superbo, ti(aiutare) __________ con tutto il cuore. Mi sembrava che le cose(stare) __________ in questo modo. Gli regalai un libro che gli(piacere) __________ molto. (Uscire) __________ da qui e non farti più vedere! Ieri Andrea (apprendere) __________ alcune novità cheoggi ti possono interessare. Voglio che voi (ascoltare) __________ tutto quello che ho da dire sul vostro comportamento. Sebbene(essere) __________ timido, riuscì a sostenere la sua tesi.

16. Completa i seguenti periodi scegliendo tra le forme verbaliquella che ritieni opportuna in relazione al contesto:

(Vieni / verresti / verrai) con me, se te lo chiedessi per favore?Lascerò tutti i miei impegni e (vengo / sono venuto / verrò) con voi ateatro. E’ opportuno che (esaminate / esaminiate / esaminereste) benetutta la documentazione. Chiedigli perché da un po’ di tempo (è / è

 stato / era stato) sempre scontento di tutto. Quando uscì di casa,

(accorse / si accorse / si accorgeva) di aver dimenticato il portafoglio.Ti prometto che tra qualche giorno ti ( porterò / avrò portato / portavo)con me al mare. Io (dica / dicessi / dico) di accettare la proposta: e voi,che cosa ne pensate? Ti ( scriverò / scrivo / ho scritto) tante volte, manon mi hai mai risposto. Gli anziani spesso dimenticano i fatti piùrecenti, mentre (ricorderanno / avevano ricordato / ricordano) quelliche sono accaduti molti anni fa. Quando caddero le prime gocce di pioggia, i ragazzi (rifugiarono / si rifugiarono / si rifugiano) sotto una

 pensilina.

Page 390: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 390/419

  183

17. Completa queste frasi coniugando il verbo ad un modoindefinito:

Dopo (ascoltare) __________ le tue parole, non posso fare a

meno di disapprovarti. Ti rimprovero per (trascurare) __________ gliamici. Sono certo di non (vedere) __________ quel tale prima d’ora.(Stare) __________ così le cose, non mi resta che accettare. Tempo(permettere) __________, questa domenica andremo al mare. (Sapere) __________ l’esito degli esami, mi precipitai subito a casa di Marco per (rallegrarsi) __________ con lui. I parenti si recarono tutti alcapezzale del vecchio nonno (morire) __________.

18. Correggi gli errori relativi alla concordanza del participio passato:

La mia birra, chi l’ha bevute? Dove avete sistemati queglioggetti antichi? Ho inventata una nuova ricetta gastronomica. Chi ti hadati tutti quei libri? Carolina è stata derubato del portafogliosull’autobus.

19. Analizza i verbi che compaiono nel seguente brano:«Avevamo detto a Cesarino che saremmo andati a trovare la

nonna e il nonno. Cesarino aveva sei anni, allora; era contento diandare in treno, e non sapeva che si può viaggiare una notte intera per trovare un paese, una casa, una finestra dove si affaccia gente che sileva quando noi ci leviamo, e qualche volta, nella giornata, capita chenoi e loro facciamo gli stessi atti come se fossimo mossi dagli stessifili. Io feci un lungo discorso a Cesarino per dirgli che il nonno eramio padre, che io gli volevo bene come lui Cesarino ne voleva a me.Era contento di partire...»

(Corrado Alvaro, L’amata dalla finestra)

20. Traduci in romeno:«Del presente non sapevano nulla; ma il passato lontano era

tutto un libro aperto. Lo sfogliavano, e godevano. Due ricordi, piùdegli altri, le deliziavano.

Il ricordo del ballo. Settantacinque, ottanta anni prima. Eccoletutt’e due, Eligia e Nicoletta, nel salotto da ricevere della vecchia casadi Eligia. Ci sono le poltrone di peluche rosso; ad angolo il pianoforte;nel mezzo della stanza il tavolino tondo; sul tavolino, in centro, il gran

lume panciuto di bronzo; tutt’intorno al lume, in bell’ordine, le tazzine

Page 391: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 391/419

 184

di porcellana, bianca e oro, del servito da caffè per ventiquattro. Lazia Eufrasia è al piano, Eligia e Nicoletta ballano. Il pavimento tremaun poco, e ballano pure le ventiquattro tazzine da caffè. Al ricordarsi

delle ventiquattro tazzine che ballano al suono del pianoforte, ridonoancora, la centenaria e la sua “giovane” amica, quasi con le vocetteacute d’allora.

L’altro ricordo è del colera del ‘37. Migliaia e migliaia di morti,le strade vuote, i balconi chiusi. Di tanto in tanto un orribile carro passa per la strada e si ferma; il carrettiere alza il capo verso i balconi,e grida, facendo della mano tromba alle labbra: – Chi ha morti? – Un balcone si apre, un orribile involto cade sul lastrico.

 – Chi ha morti? – ripetono a gara donna Eligia e Nicoletta,ricordando. – Quanto tempo abbiamo passato! – dice donna Eligia.E ridono tutte e due.»

(Giuseppe Antonio Borgese)

21. Traduci in italiano: Nu se mai auzea nici un zgomot, nu mai ieşea nici o albină, iar 

Michelino, f ăr ă să poată nici măcar striga, dădu un pas înapoi, dar 

chiar în acel moment ieşi afar ă un nor negru, cu un zgomot asurzitor:erau toate albinele care înaintau spre el: ce sperietur ă!

Dacă eu aş fi frumoasă ca tine, dar mai ales aşa de tânăr ă ca tine,m-aş duce în toate serile la teatru sau la cinematograf, m-aş aşeza într-o lojă elegantă  şi aş sta acolo ca să fiu admirată de spectatori, cu ofloare albastr ă în părul blond.

Zorile şi apusul sunt minunate aici, este un miracol să poţi să leadmiri, cerul colorează totul în roşu, norişorii au mii de nuanţe, în

timp ce un vânt cald vine dinspre deşert aducând cu sine nori de nisip:ce frumos ar fi dacă s-ar putea vedea şi puţină ză padă!

Într-o zi se duse să-şi caute rudele şi când în sfâr şit le întâlni, le povesti toate necazurile sale, rugându-le în acelaşi timp să facă cevacare să pună capăt săr ăciei sale.

Mulţi, dacă m-ar fi auzit vreodată, ar fi spus poate că sunt nebunde legat, că nu trebuie să mă preocupe nimic decât viaţa mea, numaică eu mă gândesc deja la asta, de aceea în fiecare zi nu fac altceva

decât să mă plimb, să citesc, să scriu: ţi se pare puţin?

Page 392: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 392/419

  185

L’AVVERBIO

E’ la parte invariabile del discorso che modifica o precisa il

significato di una frase o di un suo componente. L’etimologia di questa parola sottolinea la sua funzione prevalente, quella di determinare ilsignificato di un verbo:

Sto bene. Parla poco. Torniamo subito.In realtà questa funzione è molto limitativa; l’avverbio serve a

determinare varie altre unità grammaticali: – un nome: Ho paura soprattutto delle malattie. – un pronome: Mi fa piacere specialmente per te.

 – un aggettivo: Sei troppo severo con te stesso. – un altro avverbio: E’ veramente tardi. – o un’intera frase: Purtroppo non ho finito. Negli ultimi anni gli studiosi hanno cercato di ridefinire questa

 parte del discorso in cui sono confluite forme di diversa origine efunzione:

 – forme ereditate dal latino: sotto da SUBTUS; – locuzioni avverbiali: a lungo, di continuo;

 – sintagmi che un tempo erano composti di più elementi:dappertutto (da per tutto); – parole-frasi: ecco!, finalmente!; – elementi capaci di indicare il “modo” con cui il parlante

giudica il proprio discorso: forse, indubbiamente, certo; si parla in talcaso di «modalizzatori»;

 – particelle che si pongono prima o dopo il verbo: ci, vi (convalore locativo), ne;

 – «connettivi», cioè elementi che realizzano la coesione di untesto: allora, appunto, insomma.

Recentemente gli studiosi hanno tentato una classificazione degliavverbi in tre gruppi:

1. avverbi che hanno un raggio d’influenza più ampio della frasesingola:

 Dunque, non posso essere d’accordo. (‘dunque’ rinvia al dis-corso precedente)

2. avverbi che hanno un raggio d’influenza su tutta la frase:

Certamente Carlo partirà domani con l’aereo.

Page 393: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 393/419

 186

3.  avverbi che hanno un raggio d’influenza solo su una partedella frase:

Ugo ha parlato chiaramente. (‘chiaramente’ si riferisce solo

al verbo)FormeA seconda di come si formano, gli avverbi si distinguono in:1. avverbi semplici, hanno forma propria, autonoma: bene, forse,

 già, male, poco, sempre, sopra;2. avverbi derivati, derivano da un’altra parola, trasformata con

l’aggiunta di un suffisso:a) gli avverbi derivati da aggettivi, che sono la maggioranza, si

formano aggiungendo il suffisso -mente:▪ alla forma femminile degli aggettivi in -o: attenta → 

attentamente;▪ all’unica forma singolare degli aggettivi in -e: veloce → 

velocemente;▪ se l’ultima sillaba di questi aggettivi è -le / -re, si elimina la

vocale finale:general(e) →  generalmente, celer(e) → celermente;

Forme particolari sono: benevolmente, leggermente, ridicolmente,violentemente, altrimenti, parimenti.

 b) gli avverbi derivati da nomi o da verbi si formano aggiungendoalla radice del nome o del verbo il suffisso -oni: ginocchio → 

 ginocchioni; tentare → tentoni.Essi indicano di solito una particolare posizione del corpo: bocca

→  bocconi; ciondolare →  ciondoloni; dondolare →  dondoloni; penzolare →  penzoloni; ruzzolare → ruzzoloni; tastare → tastoni.

Quel bambino tiene le braccia ciondoloni.

Alcuni di questi avverbi si usano anche con la preposizione ‘a’:a tastoni.Tra i due suffissi, -oni è poco produttivo, ma -mente è ancora

 produttivo, in quanto può entrare nella formazione di nuovi avverbi.3. avverbi composti, risultano dalla fusione di due o più parole

diverse (si tratta, in origine, di locuzioni avverbiali): talvolta (talvolta), davvero (da vero), dappertutto (da per tutto):

Dovevi almeno dirmelo.4. locuzioni avverbiali, combinazioni di parole equivalenti a un

avverbio: alla svelta = rapidamente, di nascosto = nascostamente.

Page 394: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 394/419

  187

Si alzò all’improvviso un forte vento.Si noti che una locuzione avverbiale può spesso essere sostituita

con un avverbio.

Le locuzioni avverbiali sono in genere formate:a) con una preposizione: in passato, da lontano; b) con due preposizioni: a mano a mano, a poco a poco;c) con le preposizioni ‘di ... in’: di bene in meglio, di tanto in

tanto;d) con la preposizione articolata ‘alla’ seguita da un aggettivo

femminile: all’antica, alla svelta;e) raddoppiando ▪ un nome: passo passo;

▪ un aggettivo: zitto zitto;▪ un avverbio: così così.

Funzione

A seconda del significato e della funzione che hanno, possonoessere:

1. avverbi e locuzioni avverbiali di modo (o qualificativi),  precisano il modo in cui si svolge un’azione:

Ha lavorato scrupulosamente.oppure esprimono un punto di vista dal quale si esamina un fatto:

Sinceramente non so che dire.Appartengono a questa categoria:a) gli avverbi in -mente: attentamente, calorosamente, lievemente,

 precisamente; b) gli avverbi in -oni: cavalcioni, penzoloni;c) gli avverbi che derivano direttamente da un aggettivo

qualificativo maschile singolare: parlare chiaro, rispondere giusto;

d) altri avverbi: bene, insieme, invano, male, volentieri;e) le locuzioni avverbiali: alla svelta, a più non posso, di solito,

in fretta, in un batter d’occhio.

2. avverbi e locuzioni avverbiali di tempo,  precisano il tempodi svolgimento di un’azione:

Ho sempre lavorato.e specificano il momento in cui si verifica, si è verificato o si verificheràun fatto:

Carla arriverà domani.

Page 395: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 395/419

 188

Appartengono a questa categoria:a) gli avverbi: adesso, allora, ancora, domani, dopo, dopodomani,

 finora, già, ieri, mai, oggi, ora, poi, presto, prima, sempre, spesso,

talora, talvolta, tardi, tuttora.L’avverbio ‘mai’ è usato talora nel significato di ‘qualche volta’:Se mai capiti a Roma, vieni a trovarmi.

Più spesso serve a rafforzare la negazione: Non obbedisce mai.Con valore negativo si usa anche in: – espressioni ellittiche: Questo mai! – frasi enfatiche, prima del verbo: Mai che arrivi puntuale! – risposte, da solo: – Ti arrendi? – Mai! b) le locuzioni avverbiali: un giorno, un tempo, una volta,

all’improvviso, di frequente, di buon ora, d’un tratto, d’ora in avanti,di quando in quando, fra poco, in futuro, in un batter d’occhio, nel 

 frattempo, per sempre.Attenzione alle seguenti locuzioni:numerale + nome indicante tempo + fa / or sono → due giorni

 fa; due giorni or sono;tra / fra / di qui a + numerale + nome indicante tempo →  fra

due giorni; di qui a due giorni.Per esprimere l’arco di una giornata, l’italiano ha a disposizione

la serie:l’altro ieri (ieri l’altro) → ieri → oggi → domani → dopodomani

(domani l’altro, posdomani, lett.).

3. avverbi e locuzioni avverbiali di luogo, precisano il luogo disvolgimento di un’azione:

 Dentro giocano a carte.specificano la collocazione di un oggetto nello spazio, la sua posizionerispetto agli interlocutori:

Il libro è là.Appartengono a questa categoria:a) gli avverbi: altrove, contro, dappertutto, davanti, dentro,

dietro, dinanzi, dovunque, fuori, giù, indietro, intorno, là, laggiù,lassù, là sopra, là sotto, lì, lontano, oltre, ovunque, presso, qua,quaggiù, quassù, qua sopra, qua sotto, qui, sopra, sotto, su, vicino;

 – ‘qui’, ‘qua’ e i composti qua sopra, quaggiù indicano un luogovicino a chi parla;

 – ‘lì’, ‘là’ e i composti laggiù, lassù indicano un luogo distante

sia da chi parla sia da chi ascolta.

Page 396: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 396/419

  189

Si tratta di elementi deittici, che servono a collocare l’enunciatoo i suoi componenti entro precise coordinate spaziali:

 – ‘lì’ e ‘qui’ indicano di preferenza un luogo puntuale:

Ha compiuto un salto da qui a lì. – ‘là’ e ‘qua’ si riferiscono invece ad un’intera area:L’ho visto di là dal ponte.

Anche le particelle ci, vi, ne possono essere usate come avverbidi luogo:

 – ‘ci’ e ‘vi’ valgono ‘in questo/quel luogo’: Ci vado spesso. – ‘ne’ vale ‘da questo/quel luogo’: Me ne vado subito. b) le locuzioni avverbiali: di là, di qua, di sopra, di sotto, in su,

in giù, per di qua, per di là, nei pressi, nei paraggi, da lontano, da

vicino.

4. avverbi e locuzioni avverbiali di quantità, alludono a unaquantità in modo indefinito, senza misurarla con esattezza:

Hai mangiato troppo.Appartengono a questa categoria:a) gli avverbi: abbastanza, alquanto, altrettanto, appena, assai,

meno, molto, niente, nulla, parecchio, più, poco, quanto, tanto, troppo.Molti aggettivi indefiniti, nella forma maschile singolare,

assumono funzione di avverbi di quantità: Studia molto.Gli avverbi ‘tanto’ e ‘quanto’ sono spesso usati come correlativi:

 Non s’impegna tanto quanto potrebbe.‘Affatto’ significa ‘interamente’, ‘del tutto’:

E’ un’opinione affatto diversa.ma oggi è più usato come rafforzativo della negazione:

 Non ho affatto sonno.Da tale uso, in frasi negative, deriva il suo senso negativo, in

 particolare nelle risposte: – Hai caldo? – Affatto! (= Per niente!)

 b) le locuzioni avverbiali: all’incirca, a bizzeffe, fin troppo, né più né meno, un poco (un po’), press’a poco.

5. avverbi e locuzioni avverbiali di giudizio,  servono per affermare, negare o mettere in dubbio un fatto, un evento o una dichia-razione. All’interno di questa categoria si distinguono:

a) gli avverbi e le locuzioni avverbiali di affermazione:appunto, certo, certamente, davvero, esattamente, indubbiamente, proprio,

 sicuro, sicuramente; di certo, di sicuro, senza dubbio, per l’appunto;

Page 397: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 397/419

 190

 b) gli avverbi e le locuzioni avverbiali di negazione: non,neanche, nemmeno, neppure; neanche per idea, nemmeno per sogno.

Si noti che ‘neanche’, ‘nemmeno’, ‘neppure’ si costruiscono con

la negazione ‘non’ quando seguono il verbo: Non ci penso neanche.ma si usano da soli quando lo precedono:

 Neanche mio fratello ha fatto il soldato.c) gli avverbi e le locuzioni avverbiali di dubbio: circa,

eventualmente, forse, magari, possibilmente, probabilmente, quasi; quasiquasi.

‘Sì’ e ‘no’, tradizionalmente classificati come avverbi di affer-

mazione e di negazione, non sono avverbi ma “profrasi”, cioè singole parole che equivalgono a un’intera frase, infatti non modificano, comequalunque avverbio, l’elemento al quale si riferiscono, ma sostituisconola frase di risposta:

 – Hai studiato? – Sì. (= Ho studiato) / – No. (= Non ho studiato)

6. gli avverbi interrogativi, introducono una domanda, diretta oindiretta, che può riguardare:

 – il modo: Come ti senti?

 – il luogo: Non so dove andare. – il tempo: Quando torni? – la misura, il valore o la quantità: Quanto costa? – la causa: Perché sei venuto?Sono usati nelle interrogazioni dirette e indirette e in quest’ultimo

caso funzionano come congiunzioni subordinative:Dimmi quando torni.

Per informarsi sulla causa di qualcosa, oltre a ‘perché’, si puòusare ‘come mai’:

Perché (mai) non sei venuto con noi?Come mai non è più partito?Come si è visto, ‘mai’ può essere usato per rafforzare ‘perché’ e

‘quando’:Quando mai ho detto questo?

Gli avverbi ‘dove’, ‘ove’, ‘donde’, ‘onde’ (gli ultimi tre sono diuso letterario), oltre ad avere funzione interrogativa, possono avereanche funzione relativa:

Dove vai? Dimmi dove abiti.

La città dove siamo diretti è ricca di monumenti.

Page 398: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 398/419

  191

7. gli avverbi esclamativi sono simili a quelli interrogativi:Come stai bene!Dove siamo finiti!

Quant’è bello!8. gli avverbi presentativi hanno poche forme, la più importante

è ‘ecco’, che si usa per richiamare l’attenzione su qualcosa, o per indicare una persona o una cosa che appare improvvisamente:

Ecco il disco che volevi.Ecco Carla!

GRADI E ALTERAZIONI DELL’AVVERBIO

Comparativo e superlativo dell’avverbio

Quasi tutti gli avverbi di modo e alcuni avverbi di luogo, ‘lontano’,‘vicino’, e di tempo, ‘presto’, ‘tardi’, ‘spesso’, possono avere il gradocomparativo e il grado superlativo, come gli aggettivi qualificativi.

In particolare:1. il comparativo di maggioranza e di minoranza si forma

 premettendo all’avverbio le parole ‘più’ e ‘meno’: più forte / meno forte

 più attentamente / meno attentamente2. il superlativo si forma aggiungendo:a) il suffisso -issimamente alla radice dell’avverbio in -mente:

attento → attentamente → attentissimamente; b) il suffisso -issimo alla radice dell’avverbio che deriva da un

aggettivo qualificativo maschile singolare: lontano → lontanissimo.

Alcuni avverbi hanno forme organiche:

positivo  comparativo  superlativo bene meglio benissimo, ottimamentemale peggio malissimo, pessimamentemolto più moltissimopoco meno pochissimograndemente maggiormente massimamente

L’avverbio di dubbio ‘probabilmente’ ha il grado comparativo

 più probabilmente / meno probabilmente, ma manca del superlativo.

Page 399: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 399/419

 192

Infine, vi sono avverbi che hanno forme alterate:bene → DIM. benino, ACCR. benone;male → DIM. malino, PEGG. malaccio;poco → DIM. pochetto, pochettino, pochino;tardi → DIM. tardino;presto → DIM. prestino.

Posizione dell’avverbio

L’avverbio occupa in genere un posto vicino alla parola cui siriferisce. Di solito, l’avverbio si colloca

● prima dell’aggettivo: Sono troppo stanco.● dopo il verbo: Abita lontano.Gli avverbi di modo hanno di solito una posizione libera:

 Improvvisamente scoppiò un temporale.Scoppiò improvvisamente un temporale.Scoppiò un temporale, improvvisamente.

In altri casi, la posizione dell’avverbio modifica le sue relazionicon il resto della frase. Si noti la differenza fra:

Stranamente, Luca dorme. (= E’ strano che Luca dorma.)in cui l’avverbio si riferisce all’intera frase.

Luca dorme stranamente. (= in modo strano)in cui l’avverbio si riferisce solo al verbo.

‘Assai’ può precedere o seguire la parola:E’ assai interessante.Ho mangiato assai.

Esercizi

1. Nelle frasi che seguono scrivi tra parentesi se si tratta diavverbio (avv.) o di aggettivo (agg.):

Parlate piano (.....) perché gli ammalati devono riposare. Per compiere un gesto simile occorre parecchio (.....) coraggio. Correva parecchio (.....). Arrivammo tardi (.....) all’appuntamento a causa di unmalinteso. In quella circostanza ha dimostrato tanta (.....) buonavolontà. Mi sono stancata tanto (.....) ecco perché non ho voglia diuscire. Abbiamo ricevuto un duro (.....) colpo, ma sapremo riprenderci.Ho un pomeriggio fitto (.....) di impegni. Nevica fitto (.....) da ieri sera.

Desidero solo (.....) aiutarti.

Page 400: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 400/419

  193

2. Nelle frasi seguenti inserisci l’avverbio derivato dall’aggettivo,dal nome o dal verbo indicato tra parentesi:

La tua lettera mi ha (gradevole) _______________ sorpreso. Il

 burattino aveva la testa (ciondolare) _______________ sul petto.Debbo constatare (amaro) ________________ che nessuno vuoleaiutarmi. Sono rimasto mezz’ora (ginocchio) _______________ sul pavimento per cercare la lente a contatto. Non distrarti: ascoltami(attento) ___________________________ . Sono caduto (ruzzolare) _______________ dalle scale.

3. Sostituisci gli avverbi in -mente con altri avverbi o locuzioniavverbiali che abbiano lo stesso significato:

Indubbiamente .................... il tuo modo di parlare è statooffensivo. Improvvisamente .................... il cielo si oscurò e scoppiòun violento temporale. E’ stato salvato fortunatamente .................... daun pescatore che era lì per caso. Tu mi sei particolarmente.................... caro e ti ascolto sempre volentieri. Ero stato informato precedentemente .................... del suo arrivo.

4. Sostituisci le locuzioni avverbiali contenute nelle frasi conavverbi in -mente:

L’ho incontrato di recente _______________ e mi ha parlato delsuo viaggio in Italia. Di nascosto _______________ i soldati si eranoavvicinati alla postazione nemica. Gli ho parlato a lungo _______________, ma non sono riuscito a convincerlo. Elena salì lescale a fatica _______________ perché la ferita le procurava grandolore. L’allenamento verrà intensificato per gradi ______________ .

5. Scrivi il contrario delle seguenti espressioni: parlare troppo ________________; colpire involontariamente

 _______________; comportarsi male ________________; incontrarsifrequentemente __________; leggere attentamente __________.

6. Analizza le seguenti frasi e stabilisci se le particelle ci, vi, ne siano avverbi di luogo (A) o pronomi (P):

Ci (...) hai portato in un posto bellissimo. Davide è venuto atrovarci (...), ma se ne (...) è andato dopo un’oretta. Qui ci (...) vuolequalcuno che se ne (...) intenda. Questo film ci (...) farà discutere. Infrigorifero c’è (...) una torta: ne (...) vuoi una fetta? Vi (...) ho detto

tutta la verità. Penso che ci (...) informeranno delle loro intenzioni.

Page 401: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 401/419

 194

7. Scrivi gli avverbi di tempo che ritieni adatti al contesto: Non ti ho __________ dato la bella notizia? __________ non mi

sono molto impegnato, ma ti prometto di farlo __________. Ci

vogliamo bene, eppure litighiamo __________. Odio il calcio e nonvado __________ allo stadio. __________ lasciami riposare, alla cena penserò __________. Sei arrivato __________ e molti se ne erano giàandati. Tu torna a casa, io rientrerò __________.

8. Traduci in romeno:«Si ritrovò seduto in automobile. La strada era deserta e buia.

Dio, che brutto sogno aveva fatto. Guardò l’ora e stupì: le otto e un

quartoA casa i suoi erano già seduti a tavola. – Carletto – disse

Meneghello entrando – sai che è bella!... Ero venuto a scuola a prenderti... Poi mi sono addormentato in macchina... E mi sonosvegliato poco fa...

La moglie lo guardava preoccupata. – Dimmi, Franco, non tisenti bene? Perché adesso non ti siedi? Cosa fai con quella mano nellatasca?

Era pallido. In fondo alla tasca destra della giacca le sue ditaavevano incontrato una piccola cosa liscia, che non doveva esserci.Adagio adagio la trasse fuori e la guardò.

 – Ma Franco, cosa fai con quel gesso? Dove l’hai preso? Perchélo tieni in tasca? Ti sporcherai tutto il vestito!»

Italo Calvino, da Corriere della Sera, Milano

LA PREPOSIZIONE

E’ una parola invariabile che viene premessa di solito: – a un nome: Vedo Carla con la madre. – a un pronome: Lo dico a te. – a un verbo all’infinito: Tutti noi lavoriamo per vivere. – a un avverbio: Non faccio niente di male.

e mette ciascuna di queste parole in relazione con un’altra parola e, nel

caso dell’infinito, con un’intera frase.

Page 402: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 402/419

  195

Omissione della preposizione o del nomeretto dalla preposizione

In alcuni casi la preposizione può essere sottintesa:sala professori = sala dei professori

in altri casi può essere sottinteso il nome:due con / due senza; quattro con / quattro senza

indicano le imbarcazioni a due o quattro rematori con o senza timoniere. Nel linguaggio commerciale e pubblicitario, in quello burocratico

e giornalistico la preposizione viene spesso omessa:scalo merci, giornale radio.

Forme

A seconda della forma che hanno e dell’uso che se ne fa, bisognadistinguere fra:

1. preposizioni proprie, o semplici, usate solo come preposizioni:a, con, da, di, fra, in, per, su, tra;

2. preposizioni improprie, parole che non appartengono aquesta classe ma sono usate come se fossero preposizioni:

a) alcune, quando sono adoperate da sole, sono avverbi: contro,davanti, dentro, dietro, dopo, fuori, lontano, lungo, mediante, oltre,

 presso, senza, sopra, sotto, verso, vicino;

quando invece reggono un nome o un pronome, hanno il valore di preposizione:

Venite fuori! (avverbio) /Vado fuori Milano. (preposizione impropria)

 b) altre sono aggettivi: lungo, salvo, secondo;quando invece reggono un nome o un pronome, hanno il valore di

 preposizione:Ho vinto il secondo premio. (aggettivo) /Secondo me, hai ragione. (preposizione impropria)

c) altre ancora sono forme di verbi dell’italiano antico diventate preposizioni nell’italiano attuale: durante, eccetto, mediante, nonostante,rasente, stante, tranne, verso:

Fui assunto mediante la sua raccomandazione.3. locuzioni preposizionali, combinazioni di parole, fra le quali

esiste una preposizione, che equivalgono a una preposizione: accantoa, attorno a, davanti a, fin da, insieme con / a, intorno a, invece di,lontano da, prima di, vicino a:

Sono arrivato prima di te.

Ho passato una bella serata insieme a Monica.

Page 403: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 403/419

 196

Preposizioni articolateQuesto tipo di preposizioni è stato presentato al capitolo riguardante

l’articolo.

La preposizione ‘di’Si può elidere davanti a vocale: d’estate, d’Italia.Regge i seguenti complementi: – specificazione: il calore del sole; il profumo delle rose; la

 partenza del padre (specificazione soggettiva); la scalata di unamontagna (specificazione oggettiva); un libro di Calvino; la «Pietà»di Michelangelo;

 – partitivo: ciascuno di noi; nessuno di voi; il più bravo degli

alunni; – denominazione: la città di Roma; – limitazione: sano di corpo; buono d’animo; – abbondanza / privazione: abbondare di denaro; mancare di

esperienza; – colpa, pena: accusare di tradimento; multare di cinquanta euro; – argomento: discutere di sport; un trattato di chimica; – paragone: Bologna è più a nord di Firenze; – modo: andare di corsa; ridere di cuore;

 – qualità: un giovane d’ingegno; – materia: una statua di marmo; un muro di mattoni; – quantità: un pacco di cinque chili; – età: un bambino di sei anni; – causa: morire di sete; sporco di sangue; – mezzo, strumento: sporcare d’inchiostro; vivere di poco; – fine: segnale d’allarme; freno di sicurezza; – moto da luogo: uscire di casa; m’è uscito di mente; di...in:

 spostarsi di città in città;

 – allontanamento, separazione: andar via di casa; uscire di prigione;

 – origine, provenienza: essere di Torino; un avvocato di Napoli; – stato in luogo: resta di qua; – moto a luogo: vai di là in camera; – moto per luogo: è passato per di lì; – tempo determinato: di mattina; di domenica; – tempo continuato: un corso di tre mesi; di... in: di giorno in

 giorno;

 – distributivo: di tre in tre;

Page 404: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 404/419

  197

Seguita da un verbo all’infinito, introduce le seguenti proposizioni: – soggettiva: Mi sembrava di averti invitato. – oggettiva: Crede di aver sempre ragione.

 – dichiarativa: Ti prego di non farmi attendere. – consecutiva: E’ degno di essere lodato.

Forma locuzioni: – prepositive:  prima di, dopo di, in luogo di, a causa di, invece

di, di qua da, di là da; – avverbiali: di nuovo, di nascosto, di quando in quando; – congiuntive: di modo che, dopo di che.

La preposizione ‘a’Ha una variante eufonica ‘ad’ davanti a vocale. Indica la direzione.Regge i seguenti complementi: – termine: consegnare un pacco al destinatario; si è rivolto a me; – luogo: moto a luogo: vado ad Ancona; andare a cena;

mandare al diavolo; stato in luogo: essere a scuola; restare a pranzo;abita a Napoli; dolore alla spalla;

 – distanza: il paese è a tre chilometri; la vetta è a due ore dimarcia;

 – tempo: a settembre; a Natale; alle (ore) sette; da un momentoall’altro; dall’oggi al domani;

 – età: si diventa maggiorenni a diciott’anni; – modo:  pagare a rate; camminare a passo lento; sognare a

occhi aperti; fare una cosa a caso; – qualità: strumento a corde; palazzo a tre piani; – mezzo, strumento: barca a vela; motore a benzina; mulino a

vento; andare a piedi; giocare a tennis;

 – causa: svegliarsi a un rumore; riconoscere alla voce; – limitazione: essere coraggioso a parole; a mio parere ti seicomportato male;

 – fine: andare a caccia; – vantaggio / svantaggio: ha parlato a nostro favore; lo fa a suo

danno; – pena: condannare a sei mesi di carcere; – paragone: il tuo vestito è simile al suo; – distributivo: a due a due; 50 km. all’ora; due volte al giorno;

 – predicativo: prendere a esempio.

Page 405: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 405/419

 198

Seguita da un verbo all’infinito, introduce le seguenti proposizioni: – causale: Ho fatto male a mangiare tanto. – condizionale: A dire il vero, non mi pare possibile.

 – finale: Mi hanno invitato a esser presente. – temporale: A vederlo, mi si riempie il cuore di gioia. – relativa, con sfumatura consecutiva: Siamo stati gli ultimi ad 

apprendere la notizia.

Forma locuzioni: – avverbiali: a poco a poco, goccia a goccia, corpo a corpo, a

digiuno, alla rinfusa; – prepositive: a causa di, a favore di, di fronte a, in mezzo a,

oltre a, sino a, davanti a, intorno a, al di qua, al di là di .

La preposizione ‘da’Indica la provenienza.Regge i seguenti complementi: – moto da luogo: il treno è partito da Roma; è uscito dal 

negozio; contare da uno a dieci; dalla a alla zeta; – allontanamento: staccare il mobile dalla parete; – separazione, distacco: le montagne ci dividono dal mare;

liberarsi da un affanno; – origine, provenienza:  santa Caterina da Siena; discende da

una famiglia illustre; apprendemmo la notizia dai giornali; – distanza: da qui a Milano sono solo 20 km.; – quantità approssimativa: peserà dai quaranta ai cinquanta chili; – agente, causa efficiente: il suo gesto è stato apprezzato da

tutti; Pompei fu distrutta dal Vesuvio; – causa: tremare dal freddo; morire dallo spavento; era pallido

dalla paura; – tempo: l’aspetto da un’ora; sono passati molti mesi da quandoè partito;

 – stato in luogo: incontrarsi dal notaio; restare a cena da uncollega;

 – moto a luogo: vado dal medico; salirò un attimo da lei; – moto per luogo: passare dal cortile; – modo: comportarsi da amico; una faccia da schiaffi; vita da

cani;

 – limitazione: cieco da un occhio; zoppo da un piede;

Page 406: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 406/419

  199

 – qualità: una ragazza dai capelli biondi; un palazzo dalla facciata neoclassica;

 – stima, prezzo, misura: un giocattolo da pochi soldi; una

lampada da cento candele; – mezzo: fu riconosciuto dalla voce; – fine: rete da pesca; cavallo da corsa; sala da pranzo; occhiali

da sole; – attributivo: festa da ballo; – predicativo: li trattammo da amici; – appositivo: Manzoni da giovane visse a Parigi.

Seguita da un verbo all’infinito, introduce le seguenti proposizioni:

 – consecutiva: Era tanto stanco da non capire più nulla. – finale: Dammi un libro da leggere. – valore di ‘dovere’, ‘necessità’: una cosa da fare; un rischio da

correre; – in frasi negative: Non c’è nulla da dire.Forma locuzioni: – avverbiali: da lontano, da vicino, da presso; – prepositive: fuori da, di qua, di là da.

La preposizione ‘in’Indica collocazione nello spazio e nel tempo.Regge i seguenti complementi: – stato in luogo: abita in città; vivono in Italia; ha una villa in

campagna; lavora in ufficio; dorme in albergo; trovare soddisfazionenel lavoro;

 – moto a luogo: andare in Francia; scendere in cantina; entrarein porto; gettare in mare; far ritorno in città; mettersi in testa;montare in collera;

 – distributivo: di tre in tre; – luogo circoscritto: passeggiare in giardino; correre nel parco;viaggiare in Europa;

 – tempo determinato: in primavera; in piena estate; verrà nel mese di aprile; in tempo di pace; finì il lavoro in tre giorni; lo farà inun attimo;

 – modo: camminare in fretta; ascoltare in silenzio; entrare in punta di piedi; camminavamo in fila indiana; uscire in abito da sera;trasmettere in diretta; una partita in notturna;

 – materia: un bassorilievo in marmo; una poltrona in pelle;

Page 407: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 407/419

 200

 – quantità, misura: essere in molti; giocare in quattro; tagliarein due; divisione in parti uguali;

 – stima: avere in gran considerazione;

 – mezzo, strumento: viaggiare in treno; fare una gita in barca; pagare in dollari; parlare in inglese;

 – fine: accorrere in aiuto; dare in prestito; ricevere in premio;una festa in onore del vincitore;

 – causa: tormentarsi nel dubbio; – limitazione: commerciare in stoffe; specializzarsi in pediatria;

essere bravo in matematica; è un campione nel salto; possiede una fortuna in beni immobili;

Seguita da un verbo all’infinito, forma una locuzione che havalore di gerundio:

 Nell’ascoltare gli altri c’è sempre da imparare. (= Ascoltando)

Forma locuzioni: – prepositive: in quanto a, in virtù di, in rapporto a, in fondo a,

in cima a, in conseguenza di, in (nel) nome di; – avverbiali: in alto, in basso, in su, in giù, in avanti, indietro,

infine; – congiuntive: nel momento in cui, nel caso che, in conside-

razione del fatto che.

La preposizione ‘con’Indica addizione, partecipazione.Regge i seguenti complementi: – compagnia, unione: è partito col padre; passeggiare col cane;

viaggiammo con poche valigie; – relazione: ha litigato col fratello; si è sfogato con me; com-

battere col nemico; – limitazione: con la salute per ora va meglio; – modo: voler bene con tutto il cuore; – qualità: stanza con bagno; – mezzo, strumento: il vino si fa con l’uva; scrivere con la penna;

 partire col treno; – tempo: non uscire con la pioggia; – causa: col caldo non si riesce a dormire; è da due giorni a

letto con la febbre.

Page 408: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 408/419

  201

Può avere valore concessivo o avversativo, assumendo il significatodi ‘nonostante’, ‘malgrado’:

Con tutti i guai che ha, riesce ancora a sorridere.

Seguita da un verbo all’infinito, sostituisce il gerundio con valorestrumentale:

Col leggere ci si istruisce. (= Leggendo)

La preposizione ‘su’Indica vicinanza, approssimazione e posizione superiore.Regge i seguenti complementi: – stato in luogo: la lettera è sul tavolo; stare seduto sul divano;

 passeggiare sulla riva del mare; commettere errori su errori; Venezia

dominò sul Mediterraneo; vegliare sui figli; credere sulla parola; – vicinanza: una casa sul mare; una finestra sul cortile; – materia: un disegno su tela; ricamare su seta; – moto a luogo:  salire su una montagna; la neve è caduta sulla

città; mettere l’ipoteca su un immobile; – argomento: un trattato sul pensiero medievale; – tempo: ci vedremo sul tardi; ritornarono sulla mezzanotte; – tempo continuato: star fuori di casa sulle due settimane;

 – tempo determinato: decisero sull’istante; erano sul punto di partire; – età: avrà sui sessant’anni; un ragazzo sulla quindicina; – peso, misura: è sui venti chili; – stima, prezzo: vale sui venti euro; – modo: un vestito su misura; spedizione su richiesta; lavorare

 su ordinazione.

La preposizione ‘per’

Regge i seguenti complementi: – luogo: il treno passerà per Bologna; il ladro è entrato per la finestra; una retta passante per un punto; un pensiero le passava per la mente; guardare per il buco della serratura; passeggiare per il 

 giardino; vagabondare per la città; avere dolori per tutto il corpo; partire per Parigi;

 – stato in luogo: incontrare qualcuno per strada; – tempo continuato: lavorare (per) anni; nevicò (per) tutta la

notte; sarà di ritorno per le dieci;

 – mezzo: inviare per posta; comunicare per telefono;

Page 409: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 409/419

 202

 – causa: era stanco per la fatica; non ci si vedeva per la nebbia;

 gridava per il dolore; condannare per omicidio; arrestare per furto; – fine: libro per ragazzi; lotta per la sopravvivenza; prepararsi

 per un viaggio; andare per funghi; – vantaggio / svantaggio:  farebbe qualsiasi cosa per i figli; un

clima nocivo per la salute; morire per la patria; votare per un

candidato; – limitazione: per diligenza è il migliore della classe; per questa

volta sarai perdonato; per me, state sbagliando; – modo: chiamare per nome; tenere per mano; assumere per 

concorso;

 – prezzo, stima: ha comprato per pochissimo un bel mobileantico; non lo farebbe per tutto l’oro del mondo;

 – pena: fu multato per 50 euro; – distributivo: disporsi per file; dividere per classi; uno per 

volta; giorno per giorno; un interesse del dieci per cento; moltiplicare

5 per 2; – misura: la strada è in salita per diversi chilometri; il grat-

tacielo si innalza per più di 100 m.; – predicativo: avere per amico; prendere per moglie; dare per 

 scontato; – sostituzione: l’ho preso per suo fratello; te lo dirà lui per me; – origine, provenienza: parente per parte di madre.

Seguita da un verbo all’infinito, introduce le seguenti proposizioni: – finale: Gli hai scritto per ringraziarlo? – causale: Fu punito per aver risposto male. – consecutiva: E’ troppo vero per essere bello.

Forma locuzioni: –  avverbiali:  per il momento, per l’avvenire, per lungo, per largo, per certo, per l’appunto, per caso, per esempio, per poco;

 – congiuntive: per il fatto che, per ciò (perciò), per via che, per  poco / molto / bello / brutto / che sia.

Le preposizioni ‘tra’ e ‘fra’

Le due forme si alternano senza alcuna distinzione di significato;nell’uso scritto si preferisce l’una o l’altra per ragioni di eufonia:  fra

tutti, tra fratelli.

Page 410: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 410/419

  203

Indicano una posizione intermedia tra due elementi; per questosono spesso correlate alla congiunzione ‘e’.

Reggono i seguenti complementi:

 – luogo: la nostra casa è tra il parco e la piazza; essere fral’incudine e il martello;

 – spazio circoscritto: tenere un oggetto fra le mani; gli uccellicantano fra i rami; sparì tra la folla; conserva la fotografia tra i suoiricordi più cari;

 – modo: passa i pomeriggi fra la lettura e il riposo; – causa: fra tanti impegni, non ha più un attimo di tempo; – moto per luogo: passò fra due ali di folla; – tempo: ci vedremo fra due ore; tornerà fra una settimana;

 sarà qui tra le cinque e le sei; parlare tra il sonno; – distanza:  saremo a Milano fra 20 km.; tra cento metri

incontreremo una piazza; – quantità: guadagna fra i mille e i duemila euro al mese; – partitivo: tra noi e voi c’è un abisso; chi tra noi andrà con

lui?; – distributivo: l’eredità sarà spartita fra molti; – compagnia: passa tutti i pomeriggi tra i suoi amici.

Esercizi

1. Nelle seguenti frasi inserisci le preposizioni semplici oarticolate:

 Non ho ricavato molto _____ vendita _____ mia macchina.Dovrai svegliarti presto ________ arrivare __________ tempo _____ appuntamento. Sono stufo _____ essere preso in giro _____ te. Vieni _____ otto _____ spiaggia _____ me? _____ tutta quella gente nonsono riuscito _____ vederti. Ho riposto quel prezioso anello _____ uncassetto _____ mio comodino. Uscirò tra poco _____ andare _____ ufficio.

2. Scrivi le preposizioni giuste nelle seguenti coppie di parole:roba ... matti; sedia ... dondolo; cane ... guardia; villa ... piscina;

 ballo ... maschera; racchetta ... tennis; cassa ... risonanza; marcia ...Roma; banco ... prova; pianta ... appartamento; casa ... giardino;vestito ... misura; albergo ... parcheggio; ombrello ... sole; biglietto ...

visita.

Page 411: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 411/419

 204

3. Completa le frasi che seguono con le preposizioni studiate inmodo da collegare le subordinate alle proposizioni reggenti:

Mi dai il permesso ... venirti ... trovare questo pomeriggio?

Bisogna installare più depuratori ... ridurre l’inquinamento delleacque. Cominciò ... battermi il cuore e le domandai ... ritornare subito.Ti prometto ... aiutarti ... raggiungere il tuo scopo. So bene ... aver fatto un grave errore ... crederti. Ci veniva ... ridere senza avernevoglia.

4. Sostituisci le locuzioni preposizionali con preposizioni disignificato corrispondente:

Abbiamo raccolto delle offerte a favore dei popoli dell’Africa. Acausa del temporale molte macchine sono state danneggiate. Molticubani abbandonano l’isola allo scopo di sfuggire alla miseria delregime castrista. Verrò insieme con voi in montagna. La proposta fuapprovata da parte di tutti i presenti. In quanto a furbizia supera tutti.Grazie al nostro intervento la cosa si è risolta favorevolmente per lui.

5. Traduci in romeno:«Era veramente strano. Nella padella c’era l’olio e c’era la

conserva, ma nessuna fusione era avvenuta. L’olio serbava un belcolore naturale, come se con la conserva non avesse avuto il minimocontatto; e la conserva s’era raccolta disperatamente in se stessa,aveva formato una specie d’isoletta, che s’indovinava dura e com- patta...

 – Tu – dissi allora con amaro sarcasmo ad Adalberto – chiamiquesto fenomeno una salsa?

 – Sarebbe una salsa – disse con ira – se tu non ci avessi messomano. So io quel che hai fatto?

Saremmo venuti alle mani, se uno sguardo dato alla cucina, incui già pareva si fosse svolta una battaglia, non ci avesse trattenuti.Mangiammo un chilo di pane raffermo e ci bevemmo sopra un paio dilitri d’acqua.»

Giuseppe Marotta, Tutte a me, Edit. Ceschina

Page 412: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 412/419

  205

 

LA CONGIUNZIONE

E’ una parola invariabile che serve a collegare due o più parole:E’ un amico di Carla e di Luisa.

o due o più frasi:Sono tranquilla perché ho fatto il mio dovere.

Forme Dal punto di vista della forma, possiamo distinguere tra:

1. congiunzioni semplici, formate da una sola parola: e, o, ma,

né, se, che, come, anche, quando, quindi;2. congiunzioni composte, formate da due o più parole unite:

affinché, neanche, oppure, poiché, purché, sebbene;3. locuzioni congiuntive, formate da più parole scritte

separatamente: anche se, con tutto ciò, di modo che, dal momento che,

 per il fatto che, per la qual cosa, visto che.

Dal momento che sei in collera, me ne vado.Funzione

Dal punto di vista della funzione, possiamo distinguere tra:1. congiunzioni coordinative, o coordinanti, collegano due

 parole o due frasi mettendole sullo stesso piano:Rita e Franca sono amiche.Mi sono messo a correre ma il treno era già partito.

2. congiunzioni subordinative, o subordinanti, collegano duefrasi non mettendole sullo stesso piano, ma facendo dipendere unadall’altra:

Lo faccio perché ci credo.La frase ‘perché ci credo’, introdotta da ‘perché’, dipende dalla

frase ‘lo faccio’.

Page 413: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 413/419

 206

1. Congiunzioni coordinative

tipo  collegamento  forma  esempi 

copulative e copulative

aggiuntive 

aggiungonoqualcosa a ciòche si è detto;collegano due

 parole o due frasi

e, anche, pure, inoltre, neanche,  né, neppure 

 Non hai un la-voro, per di piùnon lo cerchi, e tilamenti?

disgiuntive collegano due parole o duefrasi: una

esclude l’altra

o, oppure Andiamo al mareo vuoi farequalcos’altro?

avversative collegano duefrasi: unacontrasta in tuttoo in parte conl’altra

ma, però,

tuttavia, pure,

eppure, peraltro,

 sennonché,

Prendi quelloche preferisci,ma lasciaqualcosa per glialtri.

conclusive introducono unaconclusionelogica 

dunque, quindi,

 pertanto, perciò,

allora, ebbene,

 per la qual cosa 

Pioveva, perciò sono rimasto incasa.

esplicative spiegano ciò chesi è detto prima

cioè, vale a dire,

ossia, in altre

 parole, in altri

termini 

Parleremo diecologia, cioè della scienza chestudia gli esseriviventi el’ambiente.

correlative usate in coppia,mettono in

corrispondenzadue parole o duefrasi

e ... e, o ... o, né

... né, sia ... sia,

non solo ... ma

anche 

Ugo non mangiané carne né

formaggio

Page 414: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 414/419

  207

2. Congiunzioni subordinative 

tipo  collegamento  forma  esempi dichiarative introducono

frasioggettive,soggettive,dichiarative

che, come Confessò che aveva persotutto.Confessò come avesse persotutto.

interrogative frasiinterrogativeindirette

 se, come, quando, perché, quanto 

Chiedigli se hafinito.

causali frasi causali  perché, poiché, giacché, siccome,

come che, dato che, per il fatto che,dal momento che,considerato che 

 Non vengo perché ho dafare.

finali frasi finali  perché, affinché, che,in modo che,allo scopo di,

al fine di, pur di 

Lo dico perché tu mi capisca.

consecutive frasiconsecutive

così/tanto/talmente/ a tal punto/in modotale...che, sicché,cosicché 

Parla così  piano che nessuno locapisce.

condizionali frasiipotetiche

 se, qualora, quando, purché, ammesso che, nell’ipotesi che, a condizione che, nell’eventualità che

Se me loavessi chiestolo avrei fatto.

concessive frasiconcessive

benché, sebbene,quantunque,malgrado (che),anche se, nonostante, per quanto

Andrò alavorare anche se sto male.

temporali frasitemporali

quando, come,  prima che, dopo che,mentre, finché,ogni volta che, fino a

che 

Quando arrivònon trovònessuno.

Page 415: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 415/419

 208

comparative frasicomparativeo un paragone

(così/tanto)...come, (tanto)...quanto, (più/meno/meglio)...che

Sei tanto bravaquanto distratta.Costava meno

di quanto pensassi.modali frasi modali come, secondo che, nel 

modo che, come se,quasi che 

Prepara illavoro come tiho detto.

esclusive frasiesclusive

 senza che Se ne è andato senza che ce neaccorgessimo.

eccettuative frasieccettuative  

 salvo che, a meno che (non), eccetto che,tranne che, fuorché  

 Non verrò, ameno che nonmi invitino.

limitative frasilimitative

 per quanto, quanto a, per quello che, secondo che/quanto

 Per quanto neso, sono amici.

Esercizi

1. Nelle seguenti frasi inserisci le congiunzioni coordinative

opportune:Andrò a teatro ... resterò in casa a vedere un giallo.Quest’articolo è difficile ... interessante. Ti piacciono più i film distoria ... di fantascienza? Ci incontreremo tra cinque mesi ... alla finedi giugno. Ha sbagliato ... sta pagandone le conseguenze. E’ una persona ... ricca ... generosa. Il tempo minaccia pioggia ... porteròl’ombrello. I miei genitori festeggiano quest’anno le nozze d’argento... venticinque anni di matrimonio. Questa ragazza riesce bene ... nellostudio ... nelle attività pratiche. Mi avevi detto che saresti venuto

 presto ... non oggi.

2. Completa le seguenti frasi con una congiunzione subordinativadel tipo indicato tra parentesi:

Avevamo tanta fame __________ (consecutiva) divorammoogni cosa. Era più gentile __________ (comparativa) pensassi. Michiedo continuamente __________ (interrogativa indiretta) ho agitocosì. Ha un buon aspetto __________ (concessiva) sia stato malato per lungo tempo. Ritengo __________ (dichiarativa) non hai agito in

modo corretto. Stavamo per uscire __________ (temporale) squillò il

Page 416: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 416/419

  209

telefono. Ti ho esposto i fatti __________ (consecutiva) tu possagiudicare bene.

3. Traduci in romeno:«E allora cominciai a sentir l’orrore di questa città spettrale,

disertata dagli uomini, deserta in mezzo al deserto. Sotto la luna, inquel dedalo di strade e di piazze abitate soltanto dal vento, mi sentiispaventosamente solo, infinitamente straniero, irrevocabilmentelontano dalla mia gente, quasi fuor del tempo e della vita. Fui scossoda brividi, forse di stanchezza e di fame, forse di paura...

 Nessuno, in tutta la Mongolia, ha voluto dirmi il nome della città

disabitata. Ma spesso, a Tokio, a San Francisco, a Berlino, la rivedocome un sogno terrificante dal quale, pure, non ci si vorrebbesvegliare. E sento una gran nostalgia, un gran desiderio di rivederla.»

Giovanni Papini, Gog , Edit. Vallecchi

4. Traduci in italiano: Nu ar fi drept să ceri ca tânărul autor să gândească ca noi, nu i se

 poate cere să devină un ilustru autor de analize economice, dacă el, în

schimb, a vrut să scrie o simplă povestire în care imaginează însă fapteşi personaje cu ochii unui adevărat artist.Este necesar ca, după exemplul lor, să acţioneze şi alte oraşe, ca

alte comitete de părinţi să rezolve problema, să apar ă noi grupuri decetăţeni hotărâţi să lupte, astfel încât şcoala şi universitatea să apar ţină cu adevărat elevilor, studenţilor, profesorilor.

Problema era că celebrul actor niciodată nu avusese prieteni, dar şi-a dat seama atunci, din felul în care ceilalţi bătrâni îl întrebau dacă ise părea drept să alunge câinele, chiar dacă se ştie foarte bine că este

cel mai bun prieten al omului.Când, în sfâr şit, fu pe punctul de a lua o hotărâre importantă 

 pentru cariera sa, intr ă fratele său care îi spuse deschis: – E inutil,dragul meu, să te iluzionezi că vremurile acelea s-ar putea întoarce, cea fost a fost, o ştii mai bine decât mine!

Capcana era gata, era ora nouă seara, toţi vânătorii r ămăseser ă lalocurile lor, de altfel foarte neliniştiţi, trebuia doar să aştepte ca cinevasă cadă înăuntru, un tigru sau un leopard flămând, în timp ce alerga să 

ucidă o zebr ă speriată.

Page 417: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 417/419

 210

 L’INTERIEZIONE

E’ una parola invariabile che ha il valore e il significato diun’intera frase esclamativa.

FunzioniL’interiezione si usa per esprimere: – un sentimento, per esempio la meraviglia: Oh, che splendore! – una sensazione, per esempio il disgusto:  Puah, questo

formaggio puzza! – un rimprovero: Vergogna!

 – un ordine: Via! Andatevene! – un saluto: Ciao, Gianni!

Data la natura di parola che esprime sentimenti e sensazioni,l’interiezione è tipica della lingua parlata o della lingua scritta, solo seriproduce quella parlata; essa è pronunciata con un tono enfatico, chenella scrittura è rappresentato:

 – dal punto esclamativo, per indicare meraviglia, incertezza: oh!,mah!

 – dal punto interrogativo, per indicare sorpresa, incredulità: eh?,davvero?

Il punto esclamativo può anche non seguire immediatamentel’interiezione, ma chiudere l’intero discorso, e in questo caso subitodopo l’interiezione si mette una virgola:

Uffa, quanto sei noiosa!

FormeDal punto di vista della forma, possiamo distinguere tra:1. interiezioni primarie, o proprie, hanno solo valore di

interiezione: ah, ahi, alt, bah, beh, boh, eh, ehi, ehm, ih, mah, marsch,o, oh, ohi, oi, ps, pst, psst, puah, sciò, st, sst, to’, uff, uffa, uh, uhm;

2. interiezioni secondarie, o improprie, nomi, aggettivi, verbio avverbi usati anche come interiezioni; sono una categoria aperta, le parole utilizzabili come interiezioni possono aumentare o diminuire.Molte interiezioni secondarie sono:

 – nomi di animali: cane, porco, maiale, verme, pecora, vipera,

oca, gallina, vacca, asino, somaro, troia, bestia, animale;

Page 418: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 418/419

  211

 – nomi, aggettivi, verbi, avverbi usati:a)  per agire sull’interlocutore:  zitto, voce, fuori, dentro, basta,

coraggio, animo, su, suvvia, andiamo, pietà, perdono, scusa, scusi,

bene, bravo, giusto, esatto, male, vergogna, sciocco, maledetti,accidenti, accipicchia;

 b) per avviare, mantenere o chiudere il contatto con l’interlocutore: pronto, sì, senti, senta, scusa, scusi, per favore, grazie;

c) per dare coerenza al testo:  senti, senta, vedi, guarda, ecco,insomma, già, no?

Le parole riportate ai punti b e c sono dette anche segnalidiscorsivi, cioè parole che hanno perduto il loro valore grammaticale

originario, per esempio  senta!, scusi!, guarda!, e si sono trasformatein elementi che strutturano il discorso, collegano segmenti di testo,sottolineano il carattere interattivo della conversazione.

Rientrano nel gruppo delle interiezioni secondarie: – gli insulti: cretino, idiota, imbecille, scemo, stronzo, stupido; – i saluti:

 – ‘buongiorno’ / ‘buonasera’ si usano sia all’inizio sia allafine di un incontro;

 – ‘ciao’ apre e chiude un incontro con una persona a cui si

dà del ‘tu’; – ‘salve’ può sostituire sia ‘ciao’ sia ‘buongiorno’ / ‘buonasera’

e si adopera quando si è incerti se rivolgersi all’interlocutore conil ‘tu’ o con il ‘lei’;

 – ‘arrivederci’ si usa alla fine di un incontro; – ‘buonanotte’ si usa prima di congedarsi nella tarda serata

o prima di andare a letto.3. locuzioni interiettive: – possono esprimere minaccia: guai a te! – aprono un’esortazione o un ordine:  per amor di Dio!, santo

cielo!, per carità! – si usano per rifiutare o allontanare qualcuno o qualcosa: Dio ce

ne scampi e liberi!, al diavolo!

Page 419: AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

7/23/2019 AN1_GetaPopescu_ling_it_contemp[1].pdf

http://slidepdf.com/reader/full/an1getapopesculingitcontemp1pdf 419/419

 

BIBLIOGRAFIA 

Geta Popescu, Gramatica limbii italiene, Corint, 2005.Maurizio Dardano, Pietro Trifone, Grammatica italiana con nozioni di

linguistica, Zanichelli, Bologna, 1995.

Luca Serianni, Grammatica italiana – Italiano comune e lingua letteraria,UTET, Torino, 2006.

Carlo Iandolo,  Italiano giovane – Grammatica italiana, Fratelli FerraroEditori, Napoli, 1992.

Alfredo Ghiselli, Carlo Casalgrande,  Lingua e parola, Sansoni, Firenze,1986.

Adriana Lăzărescu, George Lăzărescu, Gramatica limbii italiene, Niculescu,1997.

Mihaela Cârstea-Romaşcanu, Gramatica practică a limbii italiene, EdituraŞtiinţifică şi Enciclopedică, 1980.Valentina Negriţescu, Davide Arrigoni,  Exerci ţ ii de gramatică italiană,

Gramar, 2004.