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CONSORZIO DI BONIFICA CENTRO Bacino SALINE PESCARA ALENTO FORO L.R. 36/1996 e D.G.R.A. n° 801 del 07-04-1997 CHIETI Sede legale: via Gizio, 36 Chieti centralino 0871 58821; fax 0871 560798 Cod. Fisc. e Partita I.V.A. 01803810694 IMPIANTO DEPURATIVO BUONCONSIGLIO Via Carlo Forlanini, snc - 66100 CHIETI DOMANDA DI RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO (ex Aut. DT 288 del 24/02/2011 e EIP n° 19 del 17/02/2011) RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Ai sensi dell'art. 269 comma 8 del DLgs 152/06 e smi REGIONE ABRUZZO COMUNE DI CHIETI CONSORZIO DI BONIFICA CENTRO VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA RICHIESTA AUTORIZZAZIONE DI ESCLUSIONE O NON ESCLUSIONE CHIETI, 20 GEN 2016 IL PROGETTISTA (Ing. Tommaso Valerio)

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IMPIANTO DEPURATIVO BUONCONSIGLIO

Via Carlo Forlanini, snc - 66100 CHIETI

DOMANDA DI RINNOVO

AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO (ex Aut. DT 288 del 24/02/2011 e EIP n° 19 del 17/02/2011)

RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA

Ai sensi dell'art. 269 comma 8 del DLgs 152/06 e smi

REGIONE ABRUZZO

COMUNE DI CHIETI

CONSORZIO DI BONIFICA CENTRO

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA

RICHIESTA AUTORIZZAZIONE DI ESCLUSIONE O NON ESCLUSIONE

CHIETI, 20 GEN 2016

IL PROGETTISTA

(Ing. Tommaso Valerio)

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RICHIESTA AUTORIZZAZIONE DI ESCLUSIONE O NON ESCLUSIONE

PREMESSA Il Consorzio di Bonifica Centro nel rinnovare l'Autorizzazione allo scarico DT 288 del 24/02/2011 e EIP n° 19 del 17/02/2011 del Depuratore "BUONCONSIGLIO" ubicato in Chieti alla Via Carlo Forlanini e gestito in virtù di un accordo sottoscritto con il comune di Chieti datato 21/08/2009, in data 22/12/2014 ha presentato tramite il SUAP Chietino Ortonese istanza rivolta ad ottenere l'Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) per l'attività di raccolta e depurazione delle acque di scarico dell'impianto di cui sopra. L'AUA era stata richiesta per riunire in un solo Titolo abilitativo le seguenti Autorizzazioni: - Autorizzazione agli scarichi di cui al Capo II del Titolo IV della Sezione II della Parte Terza del DLgs 152/06; - Autorizzazione alle Emissioni in Atmosfera per gli stabilimenti di cui all'art. 269 del DLgs 152/06; Comunicazione o Nulla-Osta di cui all'art. 8 comma 4 o comma 6 della L. 26/10/1995 n° 447. Dopo tutta una serie di Conferenze di Servizi (CdS) in data 05/11/2015 la Provincia di Chieti con nota n° 37255 ha comunicato l'Archiviazione del procedimento avviato e la chiusura dei lavori della CdS in quanto si è ritenuto che le attività svolte presso l'impianto Buonconsiglio sono riconducibili al Servizio Idrico Integrato (SII) e quindi, in base alla normativa in vigore, estranee al campo di applicazione dell'AUA. In base a quanto sopra esposto in data 01/12/2015 il Consorzio ha di nuovo fatto domanda, ma questa volta in maniera separata, per ottenere le autorizzazioni o nulla-osta per i titoli abilitativi sopra elencati. In merito a quello relativo alle Emissioni in Atmosfera la Provincia di Chieti ha indetto per il giorno 22/12/2015 la CdS nella quale è emersa la necessità di elaborare la presente "Verifica di Assoggettabilità" in quanto il depuratore Buonconsiglio, realizzato prima degli anni '80, ha potenzialità di 40.000 AE e quindi è risultata necessaria, ai sensi del Decreto Legislativo n° 4/2008, Titolo III art. 20 – Allegato IV, punto 7 lett.v (“impianti di depurazione delle acque con potenzialità superiore a 10.000 abitanti equivalenti”), recepito con DGR n° 209 del 17/03/2008, l’acquisizione della relativa autorizzazione di esclusione o non esclusione da inoltrare a: UFFICIO

VIA REGIONE ABRUZZO – L’AQUILA.

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INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Come accennato nelle premesse l'impianto depurativo di Buonconsiglio è ubicato nel comune di Chieti alla Via Carlo Forlanini, snc e contraddistinta in catasto al Fg. 49 particelle n° 393 - 394 - 428 - 447 e 448 per una superficie complessiva di Ha 1.35.95.

L'impianto è posto in Sinistra Idrografica del Fiume Alento ed è inquadrato nella tavola C070208al02 del Piano Stralcio Difesa Alluvioni (PSDA) della Regione Abruzzo Carta della Pericolosità Idraulica

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Per quanto riguarda, invece, la Carta del Rischio Idraulico l'impianto depurativo Buonconsiglio è inquadrato nella tavola C080408al02 del Piano Stralcio Difesa Alluvioni (PSDA) della Regione Abruzzo

L'impianto di depurazione di Buonconsiglio è individuato dalle seguenti coordinate riferite al cancello d'ingresso:

42° 19' 55,62" N 14° 11' 05,92" E

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QUADRO PROGRAMMATICO Nel PRG del comune di Chieti vigente, l'area dove è ubicato l'impianto di depurazione di Buonconsiglio è stato classificato come "Area per Servizi attuati - di proprietà pubblica o privata - Consolidata".

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QUADRO REGIONALE DI RIFERIMENTO Il Quadro Regionale di Riferimento (QRR), che è lo strumento per la pianificazione regionale della regione Abruzzo, tiene conto anche del Piano Regionale di Sviluppo (PRS).

LEGENDA

Depuratore Buonconsiglio STATO ATTUALE DEI SERVIZI DI FOGNATURA E DEPURAZIONE Il sistema fognario e depurativo del comune di Chieti ricade nel territorio dell'ATO n° 4 Pescarese. La gestione del SII, però, è in testa al comune di Chieti che tramite apposita convenzione ha affidato la sola gestione dell'intera depurazione al Consorzio di Bonifica Centro.

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DISTANZE ED ALTEZZE DEI FABBRICATI LIMITROFI Come da planimetria allegata si riportano le distanze dei fabbricati limitrofi e le loro altezze in un raggio di 200 mt dal punto centrale dell'impianto depurativo di Buonconsiglio.

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LINEE ACQUA E LINEE FANGHI IMPIANTO Di seguito si riportano le planimetrie dell'impianto depurativo di Buonconsiglio esistente riguardanti le linee acqua e fanghi in modo da meglio comprendere l'attività svolta presso il depuratore:

Linea acque

Linea Fanghi

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RELAZIONE TECNICA Quantitativi materie prime in ingresso Indicare quantitativi di materie in ingresso totali e/o prodotti per consentire l'individuazione della categoria di appartenenza: a) Tipologia: Acque reflue civili b) Nome commerciale Non è possibile definire i nomi commerciali c) Quantitativi prodotti stimati: In questo caso si danno le indicazioni riguardanti l’attuale carico totale trattato pari a 28.000 ab/eq con una capacità idraulica trattata pari a 1.750.000 mc/anno Potenzialità di progetto dell’impianto in oggetto pari a 40.000 ab/eq

Descrizione dell’impianto, e relative caratteristiche tecniche di dimensionamento potenzialità e condizioni di esercizio, sistemi di regolazione e controllo etc. con indicazione dei tempi di funzionamento e anno di costruzione. L’impianto è stato realizzato indicativamente negli anni ‘80. L’impianto è realizzato in c.a. con vasche parzialmente interrate. Il progetto realizzato dava come potenzialità dell’impianto in ab/eq pari a 40.000 Il reale afflusso di acque civili da depurare è pari a circa 28.000 ab/eq. I tempi di funzionamento sono 24 ore giorno per 365 gg/anno. Le condizioni di esercizio sono affidate a personale altamente qualificato con frequenza di controllo quotidiano per almeno 4 ore/gg. I sistemi di regolazione e controllo sono affidati a metodi di controllo delle acque depurate e di processo che avvengono secondo necessità e comunque a tempi prefissati dal Piano di Monitoraggio e Controllo attuato dal Consorzio per tutti gli impianti in gestione. Descrizione del ciclo di lavoro (funzionamento) svolto complessivamente nell’impianto. L’impianto di depurazione di Buonconsiglio è stato progettato intorno agli anni ’80 ed è di tipo PASSAVANT, e il suo dimensionamento è stato effettuato tenendo conto dei dati essenziali di seguito riportati (DATI DI PROGETTO):

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Abitanti serviti 40.000 Dotazione idrica 287 lt/ab/gg Tipo di fognatura mista Coeff. di afflusso alla fognatura 0,8 Portata media giornaliera in tempo asciutto Qm 478,3 mc/h Portata massima giornaliera in tempo asciutto 24/16 Qm 717,1 mc/h Portata massima giornaliera in tempo di pioggia 4 Qm 1913,2 mc/h BOD5 pro capite 60 gr/ab Carico organico totale 2800 kg BOD5/g Abbattimento BOD5 (senza disinfezione) > o = 90% Solidi sospesi dell’effluente > o = 30 ppm

Lo schema di funzionamento dell’impianto è il seguente; Le acque provenienti dalla fognatura seguono un ciclo classico di chiarificazione con scarico finale nel fiume Alento e si sostanziano in dieci blocchi di sistema: 01) grigliatura in ingresso fognario; 02) dissabbiatura; 03) sedimentazione primaria; 04) ossidazione biologica; 05) sedimentazione finale; 06)stabilizzazione aerobica dei fanghi; 07) disinfezione con acido peracetico nel labirinto; 08) ricircolo fanghi ed estrazione dei fanghi di supero; 09)ispessimento; 10) essiccazione nei letti. L’impianto ha al suo interno uno stabile ad uso uffici e manutenzione e un locale distaccato per nastropressatura, non più in uso, dei fanghi, è inoltre presente all’interno dell’area recintata la cabina ENEL con annesso locale di trasformazione. Si deve tener conto che i dati di progetto iniziale risalgono agli anni ’80, mentre bisogna tener conto che recentemente è stata realizzata una stazione di sollevamento, regolarmente in funzione, che raccoglie una nuova linea fognaria proveniente dall’abitato della zona Buonconsiglio. I liquami ad essa addotti, attraverso pompe di sollevamento, vengono inviati in testa all’impianto, gli altri scarichi in arrivo dalla città di Chieti.

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Comparto ingresso fognario. L’ingresso fognario è dotato di un sistema elettromeccanico per la grigliatura grossolana e fine e di un’area di stoccaggio provvisoria per la raccolta rifiuti derivanti dalla grigliatura. Comparto dissabbiatura. La sezione dissabbiatura al momento non è funzionante. Comparto sedimentatore primario e finale. Nell’impianto è presente un solo sedimentatore primario e due sedimentatori secondari. Tutti e tre sono dotati di carroponti, profili Thompson, paraschiuma, scum-box inox 304 e parti metalliche in generale, motore elettrici flangiato da KW 0,37 tipo SEW con tensione di alimentazione 380 V. Stazioni di sollevamento per il ricircolo fanghi ed estrazione fanghi di supero. Lateralmente ai sedimentatori finali sono presenti due pozzetti, dotati internamente di pompa sommersa, per il sollevamento fanghi di supero, del tipo ABS con potenza nominale installata di 1,5 KW con tensione di alimentazione da 380 V. Mentre nei due pozzetti laterali ai sedimentatori finali, per il ricircolo fanghi, sono alloggiate e funzionati n. 2 pompe sommergibili tipo ABS con potenza nominale installata di 8 KIW con tensione di alimentazione da 380V. Comparto ossidazione. Questa sezione è composta per l’ossigenazione da n. 5 aeratori tipo Mammut di potenza nominale installata di 30 KW, tipo di accoppiamento flangiato, costruito dalla ditta Passavant, dotato di un quadro elettrico da esterno per il comando manuale o automatico. Comparto stabilizzazione. Questa sezione è composta per l’ossigenazione da n.5 aeratori tipo Mammut di potenza nominale installata di 30 KW , tipo di accoppiamento flangiato, costruito dalla ditta Passavant, dotato di un quadro elettrico da esterno per il comando manuale o automatico. Disinfezione finale (ex Clorazione). Attualmente la disinfezione finale avviene attraverso il dosaggio di acido peracetico. Letti di essiccamento . I letti di essiccamento, sgombri da residui di fanghi, non vengono utilizzati ai fini dell’essiccamento dei fanghi, in quanto gli stessi sono smaltiti, in fase liquida e dopo stabilizzazione, presso l’impianto di depurazione San Martino di Chieti Scalo. Locale nastro pressa. L’apparecchiatura di nastro pressatura giacente nel locale non è in uso in quanto come sopra riportato i fanghi vengono smaltiti differentemente.

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Autocampionatore. Nel pozzetto fiscale è presente un apposito box, dotato di energia elettrica, nel quale, a richiesta dell’Organo preposto al Controllo, viene installato il campionatore portatile di proprietà del gestore. Schema di flusso del ciclo lavorativo (funzionamento), suddiviso in fasi, con individuazione di ogni singola fase anche se presente più volte nella stessa configurazione o temporaneamente inattiva, in cui le materie prime e/o gli ausiliari di lavorazione vengono, in modo continuo o discontinuo estratti, trasformati, combusti, movimentati, miscelati, utilizzati stoccati ecc. e completo di indicazione dei punti di emissione contrassegnati con un numero progressivo.

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Elenco della fasi individuate. Fase 1 Arrivo liquami Fase 2 Grigliatura grossolana e fine

aria

Fanghi

supero

ARRIVO LIQUAMI

LEGENDA COLORI

Linea di by-pass impianto

Materiale grigliato

Linea acque

Linea fanghi

Linea aria

SOLLEVAMENTO

GRIGLIATURA

GROSSOLANA

GRIGLIATURA FINE

DISSABBIATURA

EMISSIONE

ED01

OSSIDAZIONE

TRASFERIMENTO

PER

DISIDRATAZIONE AD

ALTRO IMPIANTO

SEDIMENTAZIONE STABILIZZAZION

E FANGHI

SCARICO FINALE

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Fase 3 Dissabbiatura Fase 4 Ossidazione Fase 5 Sedimentazione Fase 6 Linea fanghi Fase 7 Scarico acque Fase 1 Arrivo liquami Tipo, caratteristiche e quantitativo annuo dei materiali avviati alla fase nell’ora e nel giorno alla fase.

Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc)

-- 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 2

Descrizione della fase. Arrivo acque da fogna comunale. Durata e modalità di svolgimento della fase. La durata della fase è di 24 h/gg per 7 gg/set. per 52 sett/anno Tempi necessari per il raggiungimento del regime di funzionamento e per l'interruzione dell'esercizio dell'impianto (in caso di impianti a funzionamento discontinuo). Il tempo per il raggiungimento del regime di funzionamento è immediato come è anche immediato il tempo per l’interruzione dell’esercizio compatibilmente con il servizio di pubblico esercizio. Tempi necessari perché cessino le emissioni in atmosfera dopo l'interruzione dell'esercizio dell'impianto. Non si producono emissioni in atmosfera da questa fase. Tipo, caratteristiche e quantitativo di ogni materiale derivante dalla fase nell’ora e nel giorno, indicando per ognuno la destinazione.

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Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc)

-- 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 2

Fase 2 Grigliatura Tipo, caratteristiche e quantitativo annuo dei materiali avviati alla fase nell’ora e nel giorno alla fase.

Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc)

Fase 1 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 3

Descrizione della fase. Grigliatura per mezzo di griglia a pettine fisse e di sistema di grigliatura fine. Durata e modalità di svolgimento della fase. La durata della fase è di 24 h/gg per 7 gg/set. per 52 sett/anno Tempi necessari per il raggiungimento del regime di funzionamento. e per l'interruzione dell'esercizio dell'impianto (in caso di impianti a funzionamento discontinuo). Il tempo per il raggiungimento del regime di funzionamento è immediato come è anche immediato il tempo per l’interruzione dell’esercizio compatibilmente con il servizio di pubblico esercizio. Tempi necessari perché cessino le emissioni in atmosfera dopo l'interruzione dell'esercizio dell'impianto. Non si producono emissioni in atmosfera da questa fase. Tipo, caratteristiche e quantitativo di ogni materiale derivante dalla fase nell’ora e nel giorno, indicando per ognuno la destinazione.

Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc)

Fase 1 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 3

Fase 3 Dissabbiatura

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Tipo, caratteristiche e quantitativo annuo dei materiali avviati alla fase nell’ora e nel giorno alla fase.

Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc) Fase 2 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 4

Descrizione della fase. Dissabbiatura per mezzo di vasca di decantazione e stazionamento sabbie composto da sistema di estrazione. Durata e modalità di svolgimento della fase. La durata della fase è di 24 h/gg per 7 gg/set. per 52 sett/anno Tempi necessari per il raggiungimento del regime di funzionamento e per l'interruzione dell'esercizio dell'impianto (in caso di impianti a funzionamento discontinuo). Il tempo per il raggiungimento del regime di funzionamento è immediato come è anche immediato il tempo per l’interruzione dell’esercizio compatibilmente con il servizio di pubblico esercizio. Tempi necessari perché cessino le emissioni in atmosfera dopo l'interruzione dell'esercizio dell'impianto. Non si producono emissioni in atmosfera da questa fase. Tipo, caratteristiche e quantitativo di ogni materiale derivante dalla fase nell’ora e nel giorno, indicando per ognuno la destinazione.

Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc) Fase 2 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 4

Fase 4 Ossidazione

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Tipo, caratteristiche e quantitativo annuo dei materiali avviati alla fase nell’ora e nel giorno alla fase.

Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc) Fase 3 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 5

Descrizione della fase. Ossidazione per mezzo di aeratori di superficie. Durata e modalità di svolgimento della fase. La durata della fase è di 24 h/gg per 7 gg/set. per 52 sett/anno Tempi necessari per il raggiungimento del regime di funzionamento e per l'interruzione dell'esercizio dell'impianto (in caso di impianti a funzionamento discontinuo). Il tempo per il raggiungimento del regime di funzionamento è immediato come è anche immediato il tempo per l’interruzione dell’esercizio compatibilmente con il servizio di pubblico esercizio. Tempi necessari perché cessino le emissioni in atmosfera dopo l'interruzione dell'esercizio dell'impianto. Non si producono emissioni in atmosfera da questa fase. Tipo, caratteristiche e quantitativo di ogni materiale derivante dalla fase nell’ora e nel giorno, indicando per ognuno la destinazione.

Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc) Fase 3 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 5

Fase 5 Sedimentazione

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Tipo, caratteristiche e quantitativo annuo dei materiali avviati alla fase nell’ora e nel giorno alla fase.

Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc) Fase 4 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 6

Descrizione della fase. Sedimentazione con ponte raschia fanghi di fondo. Durata e modalità di svolgimento della fase. La durata della fase è di 24 h/gg per 7 gg/set. per 52 sett/anno Tempi necessari per il raggiungimento del regime di funzionamento e per l'interruzione dell'esercizio dell'impianto (in caso di impianti a funzionamento discontinuo). Il tempo per il raggiungimento del regime di funzionamento è immediato come è anche immediato il tempo per l’interruzione dell’esercizio compatibilmente con il servizio di pubblico esercizio. Tempi necessari perché cessino le emissioni in atmosfera dopo l'interruzione dell'esercizio dell'impianto. Non si producono emissioni in atmosfera da questa fase. Tipo, caratteristiche e quantitativo di ogni materiale derivante dalla fase nell’ora e nel giorno, indicando per ognuno la destinazione.

Materie prime Fase di provenienza

anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Acque civili in ingresso impianto (mc) Fase 4 1.750.000 33.654 4.808 200 Fase 6

Fase 6 Linea fanghi

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Tipo, caratteristiche e quantitativo annuo dei materiali avviati alla fase nell’ora e nel giorno alla fase.

Materie prime Fase di

provenienza anno sett. giorno ora Fase di destinazione

Fanghi di esubero Fase 5 non defnibile -- -- -- Trattamento di disidratazione presso altro impianto

Descrizione della fase. Vasca di stabilizzazione fanghi. Si precisa che nell’area impianto non vengono svolte attività di disidratazione meccanica dei fanghi. I fanghi di esubero vengono trasportati in forma pompabile presso l’impianto consortile denominato San Martino per le successive fasi di disidratazione meccanica. Durata e modalità di svolgimento della fase. La durata della fase è di 24 h/gg per 7 gg/set. per 52 sett/anno Tempi necessari per il raggiungimento del regime di funzionamento e per l'interruzione dell'esercizio dell'impianto (in caso di impianti a funzionamento discontinuo). Il tempo per il raggiungimento del regime di funzionamento dell’impianto di depurazione posto che tutte le fasi di attivazioni sono state condotte da tempo è immediato. All’atto dell’attivazione i tempi sono stati di circa 2 mesi. Tempi necessari perché cessino le emissioni in atmosfera dopo l'interruzione dell'esercizio dell'impianto. Le emissioni cessano dopo circa tre settimane dallo spegnimento dell’impianto (tempo necessario all’allontanamento di eventuali fanghi presenti nelle vasche di accumulo). Tale eventualità risulta essere remota posto che il funzionamento dell’impianto viene garantito da sistemi automatici indipendenti anche dalla mancanza di corrente. Tipo, caratteristiche e quantitativo di ogni materiale derivante dalla fase nell’ora e nel giorno, indicando per ognuno la destinazione.

Materie prime Fase di

provenienza anno sett. giorno ora Fase di destinazione

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Fanghi di esubero Fase 5 non

defnibile -- -- --

Trattamento di disidratazione presso altro impianto

Caratteristiche delle emissioni non convogliabili generate dalla fase. È presente emissione diffusa proveniente dall’intera area impianto. Tale conclusione viene fatta considerando che non vi è nessuna possibilità di distinzione tra l’emissione diffusa proveniente dalla linea fanghi e l’emissione diffusa proveniente dal resto dell’impianto. Tale indagine è stata condotta dal tecnico incaricato dal Consorzio Dr. Rossano Sciarra e riportato nell'elaborato "Relazione Tecnica" allegata all'istanza per l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera. In ordine alle modifiche introdotte dal D.Lvo 128/10 e all’allegato IV “Impianti ed attività in deroga” Parte I “Impianti ed attività di cui all’articolo 272, comma 1”. punto p) Impianti di trattamento acque escluse le linee di trattamento fanghi. E considerando quanto disposto dal D.to del MedTdTedM del 15/01/2014 dove viene modificato il punto p) con p bis) Linee di trattamento dei fanghi che operano nell'ambito di impianti di trattamento delle acque reflue con potenzialità inferiore a 10.000 abitanti equivalenti per trattamenti di tipo biologico e inferiore a 10 m³/h di acque trattate per trattamenti di tipo chimico/fisico; in caso di impianti che prevedono sia un trattamento biologico, sia un trattamento chimico/fisico, devono essere rispettati entrambi i requisiti. Si vuole intendere questo disposto legislativo come possibilità, propria degli impianti di depurazione, di generare effetti maleodoranti indotte dal funzionamento dell’impianto ed in particolare dalla presenza di fango (linea fanghi). La prevenzione da inquinamento atmosferico quindi, a nostro giudizio, deve essere rivolta al contenimento delle sostanze che notoriamente producono un impatto olfattivo. A tal proposito viene utile ricordare che è stata emanata Linea guida per la caratterizzazione, l'analisi e l'autorizzazione delle emissioni gassose in atmosfera delle attività ad impatto odorigeno Emissioni odorigene in atmosfera da impianti di depurazione reflui Regione Lombardia (febbraio 2010) Dove si descrivono e si identificano le fasi dell’impianto e gli inquinanti odorigeni da essi emessi:

Attività considerata Fasi del processo e fonti emissive Inquinanti odorigeni

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Trattamento reflui liquidi

Arrivo e sollevamento refluo urbano e scarico bottini o autobotti

solfuro di idrogeno; ammoniaca; composti organici contenti zolfo; composti organici ridotti dello zolfo; ammine; indolo e scatolo; acidi grassi volatili; altri composti organici.

Pretrattamenti Sedimentazione primaria Ossidazione biologica Nitrificazione Denitrificazione Sedimentazione secondaria Trattamenti finali

Trattamento fanghi e produzione di energia

Ispessimento Trattamenti meccanici (nastro/filtro pressatura, centrifugazione) Trattamenti termici (essiccazione) Digestione anaerobica Adduzione trattamento biogas

La medesima linea guida detta precisa indicazioni circa il limite imposto per la captazione e conseguente abbattimento delle sostanze odorigene definata al valore di 10.000 oue/s. (unità odorimetriche per secondo) Oltre la quale si impone un trattamento e/o confinamento delle emissioni con conseguente abbattimento. La linea guida nel caso di impianti di depurazione consiglia valori di concentrazione di odore e fattori di emissione caratteristici riferendo le unità odorimetriche a m3 di refluo trattato (oue/m3 di refluo trattato) Da cui quindi considerata l’impossibilità di convogliamento delle emissioni diffuse da vasche che hanno dimensioni medie di circa 300 mq si propone la misura e controllo dell’emissione diffusa di sostanze odorigene media proveniente quindi da tutte le fasi dell’impianto come unico valore di riferimento. Modalità di gestione della fase comprese la descrizione e il funzionamento del sistema di abbattimento/contenimento delle emissioni con riferimento anche all’Allegato V della Parte V del D.L.vo 152/06. I metodi di contenimento delle emissioni sono di fatto già attuati da tempo e cioè l’immissione di aria nelle vasche dove sono situati i fanghi sia nella sua parte ossidativa che di stabilizzazione. Oltre a tale aspetto che riguarda il processo impiantistico si è particolarmente attenti alla gestione dei fanghi liquidi ed al frequente spostamento degli stessi dal luogo in cui vengono stabilizzati al luogo in cui vengono disidratati (altro impianto). Utilizzo degli effluenti

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Indicare se gli effluenti derivanti dalla fase sono: utilizzati o avviati ad altre fasi (precisare quali); direttamente avviati all’impianto; altro: specificare.

Non si applica Caratteristiche degli effluenti (fumi, gas, polveri ecc.) derivanti dalla fase nelle più gravose condizioni di esercizio indicando:

tenore di ossigeno; portata in volume in mc/h a 0°C e 0,101 MPa; temperatura in gradi °C; concentrazione in mg/mc a 0 °C e 0,101 MPa di ogni sostanza contenuta negli

effluenti; flusso di massa.

Per i dati sopra richiesti occorre indicare se sono stati ricavati per comparazione da impianti analoghi (e in questo caso allegare copia dei certificati analitici) ovvero ricavati mediante calcolo teorico (e in questo caso indicare il procedimento di calcolo). Emissione denominata ED01.

Parametro U.tà di misura Valore Tenore di ossigeno % 20,95 Portata in volume mc/h a 0°C e 0,101 MPa -- Velocità allo sbocco m/sec -- Temperatura °C t.a. Concentrazione di ogni sostanza contenuta negli effluenti Sostanze odorigene ou e /s 8.000,00 Flusso di massa o fattore di emissione Sostanze odorigene ou e /m 3 di refluo trattato 43000,0000

Descrizione e funzionamento dell’impianto o sistema di abbattimento adottato per il trattamento degli effluenti con indicazione in merito a condizioni operative, rendimento, sistemi di regolazione e controllo, materiali in ingresso e in uscita, operazioni di manutenzione e loro frequenza (ivi compresi eventuali combustibili). Non si applica

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Modalità, tempi e frequenza della manutenzione ordinaria dell’impianto o sistema di abbattimento. Si fa riferimento a quanto riportato al punto modalità di gestione della fase Indicazione delle metodiche di campionamento e di analisi utilizzate. Non si applica Numeri dei punti di emissione utilizzati per emettere in atmosfera gli effluenti. Non si applica Caratteristiche di ogni punto di emissione in atmosfera. Per ogni punto di emissione dovrà essere indicato:

altezza rispetto al piano campagna in metri; diametro interno allo sbocco in metri o sezione interna allo sbocco in m x m; direzione del flusso allo sbocco (orizzontale o verticale); specificare quali effluenti sono smaltiti attraverso il punto di emissione descritto,

precisando per ciascuno di essi la fase di provenienza e il relativo riferimento numerico: durata e frequenza delle emissioni caratteristiche delle emissioni nelle più gravose condizioni di esercizio indicando:

portata in volume in mc/h a 0°C e 0,101 MPa; temperatura in gradi °C; velocità allo sbocco in m/sec.; concentrazione in mg/mc a 0 °C e 0,101 MPa di ognuna delle sostanze emesse in atmosfera; tenore di ossigeno; flusso di massa e soglia di rilevanza.

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Emissione denominata ED01.

Caratteristica U.tà di misura Valore Altezza rispetto al piano campagna mt -- Diametro interno allo sbocco mt -- Direzione del flusso allo sbocco Orizzontale -- Verticale -- Emissioni provenienti dalla fase 1 Durata delle emissioni h/gg 24 gg/sett 7 sett./anno 52 Frequenza delle emissioni Continua

Quadro riassuntivo delle emissioni (devono essere riportati tutti i punti di emissione presenti con evidenziato/i per cui si richiede l’autorizzazione) firmato dal Gestore e datato, in accordo con il particolare numero progressivo, allegnado (nel caso di comparazione) il/i certificato/i di analisi. Si fa riferimento all’allegato b) Termine di messa a regime Per gli impianti di cui all’art. 269 commi 2 e 8 del D.L.vo 152/06 e smi indicare:

termine di messa a regime degli impianti inteso come il tempo che intercorre tra la messa in esercizio degli impianti e la loro messa a regime. Il termine di messa a regime è di 2 giorni. Progetto di modifica Per gli impianti di cui all’art. 269 comma 8 del D.L.vo 152/06 e smi allegare:

progetto delle modifiche compilato secondo il presente modello evidenziando tutte le variazioni che interverranno rispetto aagli Elaborati grafici e Relazione tecnica. Si precisa che le modifiche sono intervenute dalla modifica della normativa di settore vedasi punto Caratteristiche delle emissioni non convogliabili generate dalla fase. Le uniche modifiche rispetto alla situazione precedente del cambio di normativa è che si propone il monitoraggio ambientale per le sostanze odorigene come proposto al punto Caratteristiche degli effluenti. Emissioni COV Per gli impianti soggetti all’art. 275 del D.L.vo 152/06 e smi allegare:

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moduli come da allegato “Modulo per il calcolo delle emissioni totali diffuse e al camino ai sensi del D.L.vo 152/06 parte V art. 275 (emissioni COV).

Schede dati di sicurezza e schede tossicologiche Si precisa che nell’attività non vengono utilizzate sostanze rientranti nel campo di applicazione dell’art. 275 del D.L.vo 152/06 e smi e comunque non vengono nel modo più assoluto superati i valori di soglia del campo di applicazione del precedente articolo.

IL PROGETTISTA (Ing. Tommaso Valerio)